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    Equita, De Bellis: dazi più aggressivi del previsto, focus si sposta sulle negoziazioni

    (Teleborsa) – Le nuove tariffe annunciate dagli USA sono “più aggressive ed estese rispetto al previsto”. Lo ha scritto Luigi De Bellis, Head Research Team di EQUITA, dopo che ieri sera il presidente Donald Trump ha introdotto: dazi base del 10% su tutte le importazioni negli USA; dazi aggiuntivi per regione come misura di reciprocità (incrementali rispetto alle esistenti): Cina 34%, Taiwan 32%, India 26%, Giappone 24%, Corea 25%, Europa 20%, Svizzera 31%, UK 10%; Canada e Messico manterranno una tariffa del 25% (e 0% per prodotti USMCA compliant); previste ulteriori tariffe settoriali, oltre a un’imposta del 25% sulle auto, che entrerà in vigore il 3 aprile.L’import complessivo degli Stati Uniti è pari a circa 3,300 miliardi di dollari, e le entrate fiscali massime derivanti da queste misure potrebbero raggiungere i 600-800 miliardi di dollari o circa 2,5% del PIL USA. La riduzione dell’import e la potenziale rilocalizzazione della produzione in USA ridurranno il gettito effettivo. Per quanto riguarda l’economia USA, l’aspettativa è che questi dazi, se mantenuti, contribuiscano a un’inflazione più elevata nel breve e almeno fino al prossimo anno (spingendo l’indice CPI vicino al 3,5% vs. inflazione attesa a 2Y ora al 3,37%). Il rischio principale è che uno shock tariffario di questa portata comporti un rallentamento economico più forte del previsto, in particolare sui consumi. “L’annuncio incrementa le probabilità di recessione, riteniamo che da qui in avanti possa aprirsi una fase di negoziazione volta a migliorare lo scenario attuale e non si tratta di un vero e proprio shock – scrive De Bellis – Nel nostro scenario di base, questa dovrebbe essere la stima massima dei dazi, che dovrebbe essere negoziata verso il basso. Sarà importante monitorare anche le dinamiche politiche interne alla maggioranza di governo, che potrebbero favorire un’evoluzione più positiva della situazione. Ci sarà volatilità, ma vediamo opportunità di investimento selettive su alcuni settori e titoli specifici”.”Lo scenario più favorevole, e quello che riteniamo più probabile, è che le aree più colpite eviteranno di adottare contromisure drastiche nel breve termine – viene aggiunto – L’Unione Europea, a nostro avviso, punterà a una riduzione delle tariffe attraverso il dialogo, mentre la Cina potrebbe intensificare le misure di stimolo interno per contrastare gli effetti economici negativi”.Secondo l’Head Research Team di EQUITA, dopo una fase di debolezza dei mercati, che potrebbe protrarsi per qualche giorno, è probabile che si inizino a vedere margini di ripresa, sostenuti dalle prospettive di negoziazione e dalle risposte delle banche centrali. La maggior parte delle banche centrali, infatti, potrebbe vedere questa situazione come un ulteriore incentivo a tagliare i tassi d’interesse (ma non in maniera rilevante considerando i piani di stimoli in EU/Germania). A livello settoriale, i consumi sono chiaramente il segmento più impattato, a causa dei dazi elevati sui paesi asiatici e dell’introduzione del 20% sulle importazioni dall’Europa. Per Campari, tariffe al 20% da EU sono leggermente migliorative rispetto alle simulazioni iniziali. I semiconduttori sono stati esplicitamente esentati dai dazi reciproci più alti e dunque, a nostro avviso, saranno soggetti solo al dazio base del 10%. Al margine si tratta di uno scenario meno negativo delle attese, che riflette la valenza strategica del settore e gli impegni di investimento di lungo termine presi da alcuni player di rilievo come TSMC. Per il settore, resta comunque un impatto negativo indiretto sulla domanda finale, in particolare nei settori dell’elettronica di consumo (supply chain largamente integrata con forniture cinesi) e nei settori più esposti al ciclo economico (auto/industrial). Sulle auto, confermata da oggi l’applicazione di dazi del 25% su tutte le auto importate in USA, ma resta da chiarire esenzioni USMCA per Messico e Canada. L’esenzione per componenti e auto prodotte in Messico e Canada che rispettino i criteri USMCA renderebbe l’impatto meno negativo per le società più esposte (Stellantis, Eurogroup, Brembo e Pirelli). Per il settore energy, l’impatto risulta marginalmente negativo per la combinazione di due effetti: 1.) l’esclusione dei prodotti energetici dal nuovo round di dazi e 2.) l’impatto negativo sul GDP globale dalle nuove misure che ridurrebbe la domanda di prodotti energetici. Tenaris è al margine quella meno impattata, grazie alla sua significativa produzione negli USA. Il settore farmaceutico è stato per il momento escluso dalle tariffe e sarà oggetto di una negoziazione a parte. Tenuto conto dell’esperienza passata, viene ritenuto che il segmento della strumentalizzazione medica, sia stata inclusa nei settori oggetto di una negoziazione separata. LEGGI TUTTO

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    Barclays: dazi peggiori del previsto, rischi per Euro Stoxx 50 da recessione

    (Teleborsa) – Le tariffe reciproche annunciate dagli USA sono state “più alte del previsto”. Lo scrivono gli analisti di Barclays, ricordando che il presidente Trump ha annunciato una tariffa minima del 10% su tutti gli esportatori negli USA, e in particolare tariffe del 20% e del 10% sulla maggior parte delle esportazioni di beni dall’UE e dal Regno Unito. La tariffa su acciaio e alluminio e sulle importazioni di auto negli USA rimane al 25%, il che potrebbe in qualche modo essere un sollievo per le azioni delle società automotive europee, mentre alcune categorie di prodotti sono esentate dalle tariffe.”Queste nuove tariffe e la persistente incertezza della politica commerciale smorzano le prospettive economiche globali, sia a livello globale che in Europa – si legge in una ricerca – Tuttavia, le dichiarazioni delle autorità e il modo in cui sono state stabilite le tariffe finali suggeriscono che potrebbe esserci spazio per i negoziati. Quindi è possibile che i dazi annunciati possano essere visti come un limite massimo e possano scendere da qui, anche se potenziali ritorsioni da parte dei partner commerciali degli Stati Uniti aumenterebbero i rischi di crescita al ribasso. È anche prevedibile un sostegno politico da parte delle banche centrali e del governo, che potrebbe mitigare parte del peso della guerra commerciale. Ma nel complesso, i nostri economisti vedono rischi al ribasso per le loro previsioni di crescita”.Sebbene gli esportatori di beni statunitensi rappresentino solo il 12% dei ricavi totali dell’indice STOXX Europe 600, l’impatto di secondo ordine della crescita più debole del PIL porterà probabilmente gli utili dell’UE a una crescita piatta/piccola negativa nel 2025, prima di riprendersi nel 2026. Secondo Barclays, dazi di circa il 20% rappresenterebbero un peso “mid-high single digit” sulla crescita dell’EPS.Gli analisti fanno notare che le azioni stavano già scontando un certo rischio di dazi, con gli indici principali fuori dai massimi e una significativa rotazione a livello di settore. “Un calo dell’8% dell’indice S&P 500 implica che circa il 25% della recessione è già stato scontato, ma si può sostenere che l’Euro Stoxx 50, ancora in rialzo dell’8% anno su anno, potrebbe avere ancora una maggiore capacità di catch-up al ribasso se una recessione diventasse realtà”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Investindustrial, closing Fondo VIII a 4 miliardi di euro: sopra il target

    (Teleborsa) – Investindustrial, società di private equity fondata da Andrea Bonomi, ha annunciato il closing finale a 4 miliardi di euro di Investindustrial VIII, al di sopra del target di 3,75 miliardi di euro.Il Fondo VIII continuerà a operare attraverso la strategia di successo di Investindustrial che consiste nell’individuare opportunità di investimento nel mid-market, con particolare attenzione alle aziende di alta qualità del Sud Europa con ricavi globali e potenziale di crescita. Circa il 57% del capitale raccolto proviene da investitori europei, il 23% dal Nord America e il restante 20% dal resto del mondo.Con il Fondo VIII, Investindustrial supporterà le imprese nella loro trasformazione strategica e globale attraverso il suo team di oltre 200 professionisti in 8 uffici e 3 continenti. La strategia di buy-and-build con 217 add-on realizzati fino ad oggi – circa 2 al mese – evidenzia la capacità di Investindustrial di sviluppare piani complessi di creazione di valore e di ottenere rendimenti costanti per i suoi partner migliorando la qualità delle aziende. “Il successo del closing del Fondo VIII e gli investimenti costanti nella nostra struttura globale e nel nostro team rafforzano la nostra posizione di Gruppo leader nel mid-market – ha detto Andrea Bonomi, Presidente dell’Advisory Board di Investindustrial – Le aziende ambiziose di questo segmento hanno bisogno di un partner che le sostenga per realizzare il loro potenziale. Investindustrial ha le dimensioni, il focus e il team necessari per aiutare le aziende a raggiungere i loro obiettivi, soprattutto grazie ai nostri manager che lavorano al miglioramento operativo del business. Investindustrial è più concentrata ed efficiente che mai nel creare valore per i nostri partner, guidando la crescita e migliorando le aziende posizionate per un successo sostenibile e di lungo termine”. LEGGI TUTTO

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    Lagarde (BCE): Europa non può permettersi di essere disunita mentre altri impongono dazi

    (Teleborsa) – “Il panorama geopolitico che affrontiamo oggi è stato capovolto” e “dobbiamo fare i conti con chiusura, frammentazione e incertezza”, anche perché “le rivalità geopolitiche stanno stimolando il protezionismo e sconvolgendo le catene di approvvigionamento globali”. Lo ha affermato Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea (BCE), in un evento a Dublino, spiegando che questo panorama pone una seria sfida per l’Europa su due fronti.”Economicamente, rischia di aggravare problemi esistenti come la crescita lenta della produttività e la debole competitività – ha spiegato – La dipendenza dell’Europa dal commercio estero (il suo rapporto commercio/PIL è circa il doppio di quello degli Stati Uniti) la rende vulnerabile ai venti contrari commerciali. Oltre a ciò, una pronunciata incertezza potrebbe frenare gli investimenti necessari per la ripresa dell’Europa”.”Strategicamente, questo nuovo ambiente potrebbe anche aumentare le nostre vulnerabilità in materia di sicurezza – ha aggiunto – Non possiamo più contare completamente sugli accordi di sicurezza in vigore dalla seconda guerra mondiale. Se dovesse sorgere un vuoto di sicurezza, potrebbe incoraggiare l’opportunismo da parte di attori ostili alle porte dell’Europa”.Eppure, nonostante questo panorama impegnativo, Lagarde vede “un’enorme opportunità per l’Europa”. Secondo la numero uno della BCE, occorre “cooperare per competere. E nel farlo, dobbiamo anche sfruttare il nostro vantaggio competitivo”.”Sul fronte economico, dobbiamo lavorare insieme per semplificare e ampliare la nostra economia in modo da poter reggere il confronto in un mondo dominato dai giganti economici”, ha detto, aggiungendo che ciò “significa integrare i nostri mercati dei capitali, consentendo agli ampi risparmi dell’Europa di finanziare i nostri investimenti tanto necessari”.”Mentre espandiamo la nostra economia, dobbiamo ampliare il nostro processo decisionale per adeguarci, e quindi distinguerci e farci sentire”, ha proseguito, spiegando che “in un momento in cui le principali economie stanno adottando agende strategiche coese, utilizzando tariffe, ad esempio, per ottenere concessioni su altri obiettivi strategici, l’Europa non può permettersi di essere disunita. Se non riusciamo a prendere decisioni in modo europeo, allora altri useranno questo contro di noi”. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 3 aprile 2025

    (Teleborsa) – Giovedì 03/04/202502:45 Cina: PMI servizi Caixin (atteso 51,5 punti; preced. 51,4 punti)10:00 Unione Europea: PMI servizi (atteso 50,4 punti; preced. 50,6 punti)10:00 Unione Europea: PMI composito (atteso 50,4 punti; preced. 50,2 punti)11:00 Unione Europea: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,3%; preced. 0,8%)11:00 Unione Europea: Prezzi produzione, annuale (preced. 1,8%)13:30 USA: Challenger licenziamenti (preced. 172,02K unità)14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 225K unità; preced. 224K unità)14:30 USA: Bilancia commerciale (atteso -122,5 Mld $; preced. -131,4 Mld $)15:45 USA: PMI composito (atteso 53,5 punti; preced. 51,6 punti)15:45 USA: PMI servizi (atteso 54,3 punti; preced. 51 punti)16:00 USA: ISM non manifatturiero (atteso 53 punti; preced. 53,5 punti)16:30 USA: Stoccaggi gas, settimanale (atteso 27 Mld piedi cubi; preced. 37 Mld piedi cubi)(Foto: Silkstock – stock.adobe.com (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO

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    Tokyo crolla dopo i dazi, contiene le perdite Shanghai

    (Teleborsa) – Seduta in ribasso per le Borse asiatiche, dopo la mossa del presidente statunitense Donald Trump di imporre una tariffa del 10% sulla maggior parte dei beni importati negli Stati Uniti, oltre a prelievi molto più elevati per decine sia di rivali che di alleati.La Cina, la seconda economia mondiale, dovrà fronteggiare un nuovo dazio del 34%, che si aggiunge al 20% precedentemente imposto da Trump, il che significa che la tariffa reale su Pechino sarà del 54%. Le merci provenienti da India, Corea del Sud e Australia dovranno affrontare tariffe rispettivamente del 26%, 25% e 10%.Sul fronte macroeconomico, è migliorato il settore dei servizi in Cina. Il PMI dei servizi elaborato da Caixin/S&P Global è infatti salito a quota 51,9 punti a marzo 2025 dai 51,4 precedenti. Il valore rimane sopra la soglia chiave dei 50 punti, che segnala una espansione dell’attività, e supera le attese degli analisti che indicavano un aumento a 51,5 punti.A Tokyo, forte calo del Nikkei 225 (-3,19%); sulla stessa linea, perde terreno Shenzhen, che ritraccia dell’1,45%. Shanghai scende dello 0,21%.In forte calo Hong Kong (-1,95%); sulla stessa tendenza, in rosso Seul (-1%). Pressoché invariato Mumbai (-0,31%); in discesa Sydney (-0,99%).Sostanzialmente appiattita sui valori precedenti la seduta dell’Euro contro la valuta nipponica, che sta facendo un moderato -0,27%. Apprezzabile rialzo per l’Euro nei confronti della divisa cinese, in guadagno dello 0,96% sui valori precedenti. Rialzo marcato per l’Euro contro il Dollaro hongkonghese, che tratta in utile dell’1,01% sui valori precedenti.Il rendimento dell’obbligazione decennale giapponese tratta 1,35%, mentre il rendimento del titolo di Stato decennale cinese è pari 1,79%. LEGGI TUTTO

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    Fed, Kugler: tassi fermi finché i rischi al rialzo per l’inflazione continueranno

    (Teleborsa) – “Dopo il sostanziale calo dell’inflazione dal suo picco nel 2022, la recente disinflazione è stata più lenta e gli ultimi dati indicano che i progressi verso l’obiettivo del 2 percento del Federal Open Market Committee (FOMC) potrebbero essersi bloccati”. Lo ha affermato Adriana Kugler, che fa parte del Board of Governors della Federal Reserve, in un discorso alla Princeton University.”L’inflazione PCE core è stata del 2,8 percento nei 12 mesi terminati a febbraio, il che ci riporta allo stesso livello visto nell’ultimo trimestre del 2024 – ha spiegato – La migliore notizia per febbraio proviene dall’inflazione dei servizi per l’edilizia abitativa, che è scesa costantemente per almeno un anno a un tasso di 12 mesi del 4,3 percento, anche se è ancora al di sopra del livello pre-pandemia del 2,5 percento. Per il resto delle categorie di inflazione, le notizie sono state meno positive”.”L’inflazione dei beni di base, che era stata negativa per una larga parte del 2024, è aumentata allo 0,4 percento rispetto all’anno precedente – ha aggiunto – Febbraio ha probabilmente anche segnato uno spostamento verso l’alto nell’inflazione dei servizi basati sul mercato. Sebbene non sottovaluti le pressioni sui prezzi nei servizi non di mercato, che rimangono elevate, l’accelerazione nei servizi basati sul mercato a febbraio da una stima del 3,1% al 3,5% non è gradita, dato che questa categoria spesso fornisce un segnale migliore delle pressioni inflazionistiche in tutti i servizi”.”Data la recente mancanza di progressi sull’inflazione, i recenti aumenti delle aspettative di inflazione e i rischi al rialzo associati ai cambiamenti politici annunciati e futuri, ho fortemente sostenuto la decisione del FOMC nella nostra riunione di marzo di mantenere l’intervallo obiettivo per il tasso dei fondi federali al 4,25%-4,5% – ha detto Kugler – Sosterrò il mantenimento dell’attuale tasso di riferimento finché questi rischi al rialzo per l’inflazione continueranno, mentre l’attività economica e l’occupazione rimarranno stabili. In futuro, valuterò attentamente i dati in arrivo, le prospettive in evoluzione e i cambiamenti nell’equilibrio dei rischi”. LEGGI TUTTO

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    Borgosesia, vendite stabili nel 1° trimestre. Risolve contratto con CFO Maestranzi

    (Teleborsa) – Borgosesia, società quotata su Euronext Milan e attiva nel campo degli investimenti in asset alternativi, ha chiuso il primo trimestre 2025 con vendite immobiliari per complessivi 6,2 milioni di euro, in linea con i 6,1 del primo trimestre 2024. Tale importo include quelli derivanti da contratti preliminari e proposte irrevocabili di acquisto.La società ha anche comunicato che, per iniziativa di Borgosesia, il rapporto di lavoro con Alessandro Maestranzi – assunto in data 4 marzo 2024 al fine di ricoprire l’incarico di Chief Financial Officer (CFO) – ha avuto termine lo scorso 15 novembre 2024 e a ciò abbia fatto seguito un accordo conciliativo in forza del quale allo stesso risulta essere stato corrisposto, in aggiunta alle ordinarie competenze previste dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Dirigenti di Azienda del Terziario, un incentivo all’esodo di 48 mila euro nonché, a fronte della transazione generale contenuta nel predetto accordo, la somma di 1.000 euro. LEGGI TUTTO