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    USA, ISM: cresce a ottobre settore non manifatturiero

    (Teleborsa) – Il settore terziario americano cresce a ottobre, confermandosi in fase di espansione. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero a ottobre si è portato a 56 punti, dai 54,9 punti del mese precedente, risultando tuttavia inferiore alle attese del mercato (58 punti).Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale cala a 57,2 punti, mentre quella sugli ordini scivola a 57,4 punti. Quella dell’occupazione aumenta a 53 punti da 48,1. Cala, invece, la componente sui prezzi a 58,1 punti da 59,4 (atteso 58). LEGGI TUTTO

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    USA, S&P Global: indice PMI servizi ottobre rivisto al ribasso

    (Teleborsa) – Frena il settore dei servizi negli Stati Uniti. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, si è portato a 55 punti nel mese di ottobre dai 55,2 del mese precedente, e risulta inferiore alle stime degli analisti (55,3).L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, resta tuttavia al di sopra la soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Migliora, invece, l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, e si attesta a 54,1 punti, contro i 54 punti di settembre, al di sotto dei 54,3 punti delle aspettative di consensus. LEGGI TUTTO

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    EGM, stime tagliate dopo risultati deludenti. M&A vivace, liquidità critica

    (Teleborsa) – Alla fine di settembre 2024, il mercato Euronext Growth Milan (EGM) includeva 208 società (erano 197 un anno fa), di cui 17 nuove quotazioni (vs 27) dall’inizio dell’anno. Da inizio anno, EGM ha raccolto 158 milioni di euro (contro 278 milioni di euro) dai proventi delle IPO, con una media di 9,3 milioni di euro (contro 10,3 milioni di euro), mentre 8 società sono state revocate dalla quotazione. La capitalizzazione di mercato totale era di 9,7 miliardi di euro (contro 8 miliardi di euro), mentre la capitalizzazione media era di 46,8 milioni di euro (vs 40,8 milioni di euro). È quanto emerge dall’analisi dell’EGM, il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita, condotta dal Team Analisi e Ricerca di Banca Profilo.Dalle piccole alle micro capitalizzazioniA fine settembre, l’86% delle società EGM (contro l’89% di un anno fa) aveva una capitalizzazione di mercato inferiore a 100 milioni di euro, con il 53% (contro il 48% anno su anno) al di sotto della soglia dei 25 milioni di euro.Una distribuzione simile è quella in termini di fatturato: nel 2023, l’87% delle società EGM ha registrato un fatturato inferiore a 100 milioni di euro, con il 42% che opera al di sotto della soglia dei 25 milioni di euro.Crescita e redditivitàNel primo semestre del 2024, il 60% delle società EGM (contro il 72% nel 2023) ha registrato una crescita del fatturato anno su anno. La crescita media del fatturato è stata dell’8% (contro il 14% nel 2023). Il 38% (contro il 45% nel 2023) di queste ha mostrato un margine EBITDA superiore al 15%.Operazioni di M&ANegli ultimi 5 anni, fatta eccezione per la crisi dovuta alla pandemia, l’attività M&A è cresciuta costantemente, stabilendo un record nel 2023 con 87 operazioni. Nei primi nove mesi del 2024 ci sono state 69 transazioni M&A, in linea con il numero registrato nei primi nove mesi dell’anno scorso (67). Da inizio anno il numero di operazioni M&A ha raggiunto quota 71.Migliori e peggiori performerNegli ultimi 12 mesi, la performance media delle società quotate all’EGM è stata negativa di quasi il 6%. eViso è stata la migliore performer, mentre Compagnia Dei Caraibi ha mostrato il calo maggiore. Dalla loro IPO, oltre il 60% delle società EGM ha registrato performance negative. Tra le migliori performer ci sono FOPE , Adventure e Altea Green Power.LiquiditàSecondo l’analisi di Banca Profilo, firmata da Francesca Sabatini (Head of Equity Research), Enrico Luca (Equity Research Analyst) e Michele Calusa (Equity Research Analyst), la liquidità rimane il problema critico nell’EGM. Nel terzo trimestre del 2024, il 59% delle aziende (vs 55% un anno prima) ha scambiato meno dello 0,1% della propria capitalizzazione di mercato. Il valore medio giornaliero scambiato è stato di 36,3 mila euro (contro i 48,5 mila euro degli ultimi 12 mesi).Stime ridotteDall’ultimo report EGM (a maggio) e in mezzo ai deludenti risultati del primo semestre del 2024, il consensus ha ridotto le sue aspettative di fatturato ed EBITDA per il 2024, 2025 e 2026. Il consensus ha ridotto le sue previsioni di fatturato per il 2024 del 14% e ora aspetta, in media, 62 milioni di euro da 72 milioni di euro o +18% anno su anno dal precedente +20%. Il consensus ha anche ridotto il CAGR previsto per il fatturato 2023-2026 al 13% dal precedente 19%.In termini di margine EBITDA, il consensus ha tagliato le sue previsioni per il 2024 di circa 1,4 punti percentuali al 14%, senza alcun miglioramento rispetto al 2023. Il cumulato triennale è stato ridotto di 4,7 milioni di euro. Tuttavia, il miglioramento del margine è stato confermato al +3 fino al 17% entro il 2026.Multipli e andamento dell’indice vs fondamentaliNel 2020-2023, mentre le aziende EGM erano cresciute, in media, in termini di fatturato a un CAGR del 25%, l’indice FTSE Italia growth ha perso il 25% del suo valore. Nell’ultimo anno, l’EGM ha iniziato a riprendersi mostrando un guadagno del 5% e le aziende EGM hanno continuato a crescere mostrando un aumento medio del fatturato del 7% nel primo semestre del 2024. Ora bisognerà vedere se questa convergenza continuerà.Dal punto di vista dei multipli di mercato, al 30 settembre l’EGM mostrava un EV/EBITDA 2024 mediano di 6x. Nel confronto settoriale, l’Health Care non è più il più economico, lasciando il posto ai Basic Materials. Inoltre, i Consumer Staples non sono più i più costosi, sostituiti dalle Utilities.Negli ultimi 12 mesi, il median EGM EV/EBITDA 1-year forward è aumentato da 4,7x a 6,2x. Le Utilities hanno visto il più grande re-rating 12 mesi, da 6x a 7,9x, seguito da Consumer Discretionary e Industrials, entrambi in aumento di +1,6x a 5,2x e 5,1x rispettivamente. L’unico settore che ha visto un de-rating sostanziale è stato Consumer Staples, in calo da 8,8x a 7,6x.Segnali di stabilizzazioneDopo aver raggiunto un massimo storico di 11.551 a gennaio 2022, l’indice FTSE Italia Growth ha sperimentato una crisi di liquidità, toccando il fondo a 7.594 a fine ottobre 2023. Da allora, si è parzialmente ripreso e si è recentemente stabilizzato intorno agli 8.000 punti per: (i) valutazioni poco impegnative; (ii) l’allentamento della politica monetaria della BCE; e (iii) l’ottimismo riguardo alle nuove misure di stimolo specifiche che dovrebbero essere attivate nel 2025. Infatti, da inizio anno l’indice EGM ha perso solo il 2,5%.Cauto ottimismoBanca Profilo ricorda che, dal loro lancio nel 2017, i Piani Individuali di Risparmio (PIR ordinari) hanno raggiunto il picco di oltre 21 miliardi di euro alla fine del 2021, per poi scendere sotto i 17 miliardi di euro entro la fine del 2023. Questa diminuzione è dovuta alla scadenza dell’esenzione fiscale quinquennale sulle plusvalenze, alle incertezze geopolitiche in corso, alle politiche monetarie restrittive e alla maggiore attrattività dei rendimenti obbligazionari. I deflussi netti hanno raggiunto un picco di oltre 2,5 miliardi di euro alla fine del 2023. Dall’inizio del 2024, i deflussi netti dai PIR sono diminuiti e si sono stabilizzati in modo significativo. L’indice FTSE Italia Growth ha seguito un andamento simile dal 2017 al 2024.Ora, sono pronte nuove misure per supportare la liquidità degli EGM e attrarre investitori internazionali. In questo specifico momento storico, “l’Italia potrebbe essere più attrattiva per la sua maggiore stabilità politica rispetto ad altri paesi europei (e non europei)”, si legge nel rapporto.A partire dal primo trimestre del 2025, il Fondo Strategico Nazionale Indiretto (FNSI), fondo di fondi chiuso sottoscritto dal MEF e gestito da CDP, potrà co-investire (con investitori privati ??istituzionali o retail) fino a un massimo del 49% del capitale degli OICR di nuova costituzione, che dovranno investire prevalentemente in società quotate al di fuori del FTSEMIB. Potrà inoltre fungere da anchor investor nelle IPO. Il capitale iniziale di questo fondo FNSI è previsto in 350 milioni di euro. Banca Profilo si chiede però, senza fornire una risposta, se questa iniezione di liquidità arriverà in quantità sufficiente all’EGM e se questa iniezione di liquidità sarà destinata al mercato secondario o principalmente alle IPO.Inoltre, il credito fiscale a copertura del 50% dei costi di advisory (fino a 500.000 euro) per il processo di quotazione di Mid e Small Cap sui mercati azionari regolamentati, introdotto nel 2017, è stato prorogato a dicembre 2027. LEGGI TUTTO

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    Ecomondo, ENEA presenta le biotecnologie per l’economia circolare

    (Teleborsa) – Alimenti funzionali da scarti agroalimentari, piante come biofabbrica per la produzione di farmaci ma anche biomolecole potenziate per curare gravi patologie. Sono alcune delle novità che ENEA propone da oggi a Ecomondo, con una presenza che comprende uno spazio espositivo (Hall SUD n. 301 A) e la partecipazione a un ampio programma di incontri su economia circolare e simbiosi industriale (Rimini, 5-8 novembre).”Quest’anno porteremo tanti esempi concreti di valorizzazione delle biorisorse, soprattutto nel campo della salute e dell’alimentazione, grazie alle biotecnologie che permettono il trattamento e il recupero delle risorse naturali. Inoltre, illustreremo gli strumenti che ENEA ha sviluppato a supporto della simbiosi industriale per la valorizzazione di scarti, sottoprodotti, acqua e reflui, in applicazione del concetto di economia circolare – spiega Claudia Brunori, direttrice del Dipartimento ENEA Sostenibilità, circolarità e adattamento al cambiamento climatico dei Sistemi Produttivi e Territoriali –. Il settore delle biotecnologie è in forte crescita – prosegue Brunori – come dimostrano gli ultimi dati del rapporto ENEA-Assobiotec che parlano di 13 mila addetti e di 750 aziende attive in Italia. Altro tema strategico per l’economia circolare, che portiamo anche quest’anno ad Ecomondo, è quello della simbiosi industriale che si configura come uno strumento potente di innovazione di sistema per la prevenzione dei rifiuti speciali. In questo ambito abbiamo sottoscritto un accordo di collaborazione con il MASE e avviato numerosi progetti che, finora, hanno coinvolto oltre 350 aziende, identificando 1800 potenziali sinergie basate sull’idea che i rifiuti o i sottoprodotti di un’azienda possono diventare risorse per un’altra, ottimizzando l’uso delle risorse disponibili e favorendo lo sviluppo di un sistema più efficiente e sostenibile”.In particolare, alla fiera di Ecomondo ENEA farà conoscere le tecnologie brevettate per l’estrazione da lieviti rossi della torularodina, un carotenoide con proprietà antitumorali, antinfiammatorie e antiossidanti, e per una più efficace produzione di apocarotenoidi sfruttando le potenzialità delle molecole responsabili del colore dello zafferano per importanti azioni di protezione delle strutture oculari. In aggiunta, saranno presentate le nuove soluzioni tecnologiche per potenziare l’efficacia delle biomolecole, tramite dispositivi prototipali che sfruttano i campi elettromagnetici per il trattamento di tumori.Con esempi di biotecnologie circolari sviluppate e utilizzate nei laboratori ENEA sarà possibile scoprire come le piante possano diventare biofabbriche per la produzione di farmaci (plant molecular farming) e come da sottoprodotti e scarti agroalimentari è possibile ricavare prodotti ad alto valore aggiunto per settori come la nutraceutica, la cosmeceutica e la farmaceutica.Inoltre, nello stand le aziende potranno approfondire la conoscenza della metodologia e degli strumenti messi a punto da ENEA per favorire percorsi di simbiosi industriale tra aziende dello stesso territorio facilitando lo sviluppo di sinergie, anche con l’utilizzo della piattaforma ENEA Symbiosis, e l’implementazione di soluzioni tecnologiche per l’interconnessione tra aree produttive, urbane e rurali.ì LEGGI TUTTO

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    UE, accordo su IVA nell’era digitale. Coinvolte piattaforme alloggi e trasporto passeggeri

    (Teleborsa) – Il Consiglio dell’Unione europea ha raggiunto un accordo su nuove misure che porteranno le norme dell’UE sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) nell’era digitale. Con nuove norme sulle fatture elettroniche e la comunicazione dei dati in tempo reale, nonché sulle attività svolte tramite piattaforme digitali, questo pacchetto legislativo intende combattere le frodi fiscali, sostenere le imprese e promuovere la digitalizzazione.”Dopo quasi due anni di negoziati, il Consiglio ha raggiunto un accordo sul pacchetto IVA – ha commentato Mihaly Varga, ministro delle finanze ungherese (che ha la presidenza di turno) – Si tratta di una pietra angolare per la transizione digitale e un passo significativo per migliorare la competitività dell’UE. Le nuove norme aggiorneranno i nostri sistemi IVA per riflettere la digitalizzazione delle nostre economie, aiutare a combattere le frodi IVA e semplificare gli obblighi amministrativi per le piccole imprese e i singoli fornitori di servizi”.L’accordo comprende tre atti, una direttiva, un regolamento e un regolamento di attuazione, che nel complesso apportano modifiche a tre diversi aspetti del sistema IVA. Le nuove norme: renderanno gli obblighi di dichiarazione IVA per le transazioni transfrontaliere completamente digitali entro il 2030; richiederanno alle piattaforme online di pagare l’IVA sui servizi di alloggio di breve durata e di trasporto passeggeri nella maggior parte dei casi in cui i singoli fornitori di servizi non addebitano l’IVA; miglioreranno ed espanderanno gli sportelli unici IVA online in modo che le aziende non debbano effettuare costose registrazioni per l’IVA in ogni stato membro in cui operano.In merito al sistema di dichiarazione digitale in tempo reale ai fini IVA tramite fatture elettroniche, il Consiglio ha concordato che il sistema UE dovrebbe essere in atto nel 2030 e che tutti i sistemi nazionali esistenti dovrebbero diventare interoperabili con il sistema UE entro il 2035.Per quanto riguarda l’IVA per l’economia delle piattaforme, viene affermato che attualmente molti fornitori di servizi di noleggio di alloggi e trasporto passeggeri online non pagano l’IVA. Ciò è dovuto principalmente al fatto che tendono a essere singoli fornitori (come un autista o una persona che affitta il proprio appartamento) o piccole imprese, che di solito non sono tenute a registrarsi per l’IVA o spesso semplicemente non sono a conoscenza dei propri obblighi o delle norme di conformità fiscale in altri Stati membri.”Ciò comporta la mancata riscossione di ingenti importi di IVA e talvolta una concorrenza sleale tra i servizi tradizionali di alloggio e trasporto e quelli che operano tramite piattaforme”, viene sottolineato. In base alle nuove norme, gli operatori della cosiddetta “platform economy” saranno responsabili della riscossione e del versamento dell’IVA, nei casi in cui i loro fornitori di servizi non paghino l’IVA di tasca propria (secondo il cosiddetto modello del “deemed supplier”). La piattaforma riscuoterà l’IVA direttamente dal cliente e la verserà alle autorità fiscali. LEGGI TUTTO

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    USA, aumenta a settembre il deficit commerciale

    (Teleborsa) – Aumenta il deficit commerciale americano. Nel mese di settembre, la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 84,4 miliardi di dollari, in aumento rispetto al passivo di 70,8 miliardi di dollari di agosto (dato rivisto da -70,4 miliardi).Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta peggiore delle stime degli analisti (-83,3 miliardi). Le esportazioni sono diminuite a 267,9 miliardi, mentre le importazioni sono salite a 342,2 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Solvency II e IRRD, Consiglio UE approva nuove norme per settore assicurativo

    (Teleborsa) – Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato due atti legislativi che modificano la direttiva Solvency II, il principale atto legislativo dell’UE nel settore assicurativo, e introducono nuove norme sull’insurance recovery and resolution (IRRD)Le nuove norme su Solvency II rafforzeranno il ruolo del settore assicurativo e riassicurativo nel fornire fonti private di investimenti a lungo termine alle aziende europee. Allo stesso tempo, renderanno il settore più resiliente e preparato alle sfide future, al fine di proteggere meglio i titolari di polizze assicurative, si legge in una nota.Con questo duplice ruolo, il settore assicurativo contribuirà ad approfondire l’unione dei mercati dei capitali, finanziando le transizioni green e digitale e stimolando la crescita economica dell’Europa.L’obiettivo della nuova direttiva IRRD è quello di rendere gli assicuratori e le autorità competenti nell’UE meglio preparati a situazioni di grave difficoltà finanziaria, in modo che le autorità possano intervenire in modo tempestivo e rapido, anche oltre confine.Le nuove norme proteggeranno i titolari di polizze assicurative, riducendo al minimo l’impatto sull’economia e sul sistema finanziario ed evitando il ricorso al denaro dei contribuenti.Ora le direttive saranno pubblicate sulla Gazzetta ufficiale dell’UE ed entreranno in vigore 20 giorni dopo. Le nuove norme inizieranno ad applicarsi due anni dopo la loro entrata in vigore. LEGGI TUTTO

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    Manovra, Cnel: “Testo snello, prudente e obbligato. Misure restrittive”

    (Teleborsa) – Il disegno di legge di bilancio “può essere qualificato con tre aggettivi: snello, prudente, obbligato”. Un testo che “semplifica la vita dei cittadini e delle imprese, costretti ad attendere mesi per capire l’esatto profilo giuridico delle novità e degli ambiti applicativi” e “dei ministeri, chiamati a un grande sforzo normativo, che spesso finiva per essere lacunoso o, peggio, difettoso”. Lo ha detto il presidente del CNEL Renato Brunetta, nell’audizione sulla manovra presso le commissioni Bilancio di Senato e Camera dei deputati.”Inevitabilmente – ha rilevato Brunetta – dato l’obiettivo irrinunciabile del ridimensionamento del disavanzo per abbassare il peso dell’elevato debito pubblico, le misure sono nel complesso restrittive, sebbene gli obiettivi programmatici attenuino l’impatto delle tendenze a legislazione vigente. Inoltre – ha proseguito – la valutazione sulle conseguenze dell’economia dovrebbe tener conto dei benefici derivanti dal quadro di maggiore stabilità macroeconomica e di riduzione dello spread associata sia alla stessa condotta prudente nella politica di bilancio e alla stabilità politica, entrambi favorevoli al rilancio degli investimenti privati”. “Una criticità va segnalata in merito alla fine della ‘decontribuzione Sud’. Si reperiscono risorse per quasi 6 miliardi nel 2025, e per circa 4 nei due anni successivi, parzialmente compensate dall’intervento a favore delle imprese che operano nel Mezzogiorno mediante l’istituzione di un fondo. Complessivamente, però, – ha sottolineato il presidente del CNEL – il saldo per il Mezzogiorno potrebbe essere negativo e di fatto le politiche per il Sud rischiano di essere definanziate più di quanto accada per le altre aree del Paese. Occorrerà monitorare con attenzione gli effetti di questa misura, anche in relazione all’incidenza del lavoro sommerso”.”Bene il reperimento di fondi per la sanità, per evitare che la spesa sanitaria sia trattata come tutte le altre uscite che vanno a comporre la spesa netta, cioè il parametro con cui si monitora il rispetto del sentiero di rientro dei conti pubblici nell’alveo della sostenibilità. È un segnale importante di attenzione, – ha rilevato Brunetta – anche se non possiamo che ribadire la doppia sfida che sta affrontando la sanità pubblica: sovraccarico delle strutture per carenza di personale e aumento della domanda di cure dovuto all’invecchiamento della popolazione”.Per il Cnel, ha aggiunto, “sono sicuramente positive le misure a favore della natalità. Positive ma, purtroppo, insufficienti a contrastare la denatalità e quindi la glaciazione demografica. Pensiamo solo al fatto che una donna lavoratrice con prole ha un reddito ridotto della metà rispetto a una donna lavoratrice senza figli, sia per le penalizzazioni di carriera, sia per il maggior ricorso al part-time sia per la più frequente discontinuità lavorativa”. Infine, “in riferimento all’automotive e alla filiera della componentistica – ha concluso Brunetta – andrebbe ripensato l’imponente taglio al relativo fondo, al fine di favorirne la riconversione, riducendone sì l’ammontare ma concentrando le risorse in direzione di politiche di riqualificazione dell’offerta in luogo di incentivi di stimolo della domanda di autovetture” LEGGI TUTTO