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    Veicoli industriali: ottobre positivo per il mercato (+19,2%)

    (Teleborsa) – ottobre il comparto dei veicoli industriali con massa complessiva superiore a 3,5 t si conferma in crescita, con un aumento del 19,2% rispetto allo stesso mese del 2024. Le nuove immatricolazioni raggiungono 2.600 unità, in netto aumento rispetto alle 2.181 dell’anno precedente. Analizzando le fasce di peso, i mezzi con massa tra 6,01 e 15,99 t mostrano un incremento consistente, salendo da 254 a 303 immatricolazioni (+19,3%), così come i veicoli pesanti oltre le 16 t, in aumento del 20%, con 2.245 unità contro le 1.871 dello scorso anno. In questo segmento, i carri avanzano del 14,7%, passando da 823 a 944 unità, mentre i trattori stradali registrano una crescita più marcata del 24,1%, da 1.048 a 1.301 immatricolazioni. Al contrario, i veicoli leggeri da 3,51 a 6 t chiudono il mese in negativo, passando da 56 a 52 unità (-7,1%). Complessivamente, nei primi dieci mesi del 2025, il mercato dei veicoli con massa superiore a 3,5 tonnellate conta 23.315 immatricolazioni, in calo del 5,5% rispetto alle 24.680 unità registrate nello stesso periodo del 2024. È il quadro tracciato dall’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE).”Nell’ambito della Legge di Bilancio 2026, UNRAE – fa sapere l’Associazione in una nota – accoglie con favore l’inserimento, all’interno dello Stato di previsione del MIT, della misura straordinaria da 590 milioni di euro per il periodo 2027-2031, destinata alla rottamazione dei veicoli più obsoleti e inquinanti. L’Associazione auspica che, nella messa a terra delle risorse, l’intervento segua le linee guida della roadmap per la decarbonizzazione del trasporto merci su gomma, già condivisa insieme alle altre Associazioni dell’automotive e dell’autotrasporto. Nel frattempo, dopo la recente pubblicazione del Decreto per il rinnovo del parco veicolare pesante, le cui risorse ammontano a 13 milioni di euro per il 2025, si attende ora l’emanazione del provvedimento attuativo, che consentirà alle imprese di prenotare i contributi. UNRAE chiede che lo stanziamento aggiuntivo di 6 milioni di euro previsto per l’anno in corso dal c.d. D.L. Infrastrutture venga anch’esso urgentemente reso operativo, confluendo possibilmente nella stessa misura incentivante per evitare una gestione separata e disomogenea dei due fondi”.Infine, l’Associazione esprime “apprezzamento per la recente decisione del Consiglio Ambiente dell’UE di rinviare al 2028 l’entrata in vigore del sistema di scambio di emissioni (ETS 2) per il trasporto stradale, inizialmente prevista per il 2027. Tale posizione, assunta nell’ambito della revisione della Legge europea sul clima, qualora venisse approvata a seguito dei negoziati con il Parlamento europeo, concederebbe maggiore flessibilità ad un settore già impegnato in un ambizioso percorso di transizione verso la decarbonizzazione” LEGGI TUTTO

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    Le Borse europee chiudono in rialzo guidate dal Lusso, balzo di Vodafone coi conti

    (Teleborsa) – Chiusura positiva per i mercati europei, con il FTSE MIB che recupera quanto perso con la crisi finanziaria e tocca i massimi da febbraio 2001. Gli investitori sono focalizzati sulla conclusione del più lungo shutdown federale statunitense della storia e sulla stagione delle trimestrali; a splendere oggi in Europa è Vodafone, che ha rivisto al rialzo la guidance sull’utile e sul free cash flow per l’intero esercizio. Bene anche il comparto del lusso, rinfrancato dalle nuove aperture di punti vendita da parte di LVMH in Cina.A Piazza Affari spiccano il crollo di Inwit, con diversi broker che abbassano i target price dopo che la società ha rivisto la guidance per il periodo 2026-2030 sulla parte bassa del precedente range a causa del protrarsi del difficile momento di mercato TLC in Italia, e il rally di Technoprobe, che ha segnato nuovi massimi storici dopo aver fornito una guidance per il quarto trimestre migliore delle aspettative degli analisti.Sul fronte macroeconomico, la fiducia degli investitori tedeschi è scesa inaspettatamente a novembre, registrando un calo dell’indice a 38,5 punti dai 39,3 punti a ottobre, secondo i dati dell’Istituto di ricerca economica Zew.Per quanto riguarda la politica monetaria, “i rischi che l’inflazione risulti superiore alle attese sono bilanciati da quelli che risulti inferiori alle attese”, ha detto il membro del board BCE, Frank Elderson, in un’intervista al quotidiano spagnolo Expansion. “Siamo in una buona posizione in termini di equilibrio dei rischi”, ha invece detto il membro del board BCE Boris Vujcic, spiegando che “la crescita si è dimostrata più resiliente di quanto pensassimo all’inizio dell’anno”.Lieve aumento per l’euro / dollaro USA, che mostra un rialzo dello 0,30%. L’Oro è sostanzialmente stabile su 4.114 dollari l’oncia. Giornata di forti guadagni per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), in rialzo dell’1,54%.Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +81 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,40%.Tra le principali Borse europee piccoli passi in avanti per Francoforte, che segna un incremento marginale dello 0,53%, andamento positivo per Londra, che avanza di un discreto +1,15%, e ben comprata Parigi, che segna un forte rialzo dell’1,25%.Seduta positiva per il listino milanese, che porta a casa un guadagno dell’1,24% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, in rialzo il FTSE Italia All-Share, che aumenta rispetto alla vigilia arrivando a 47.048 punti. In rialzo il FTSE Italia Mid Cap (+1,48%); con analoga direzione, su di giri il FTSE Italia Star (+1,71%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, brilla Brunello Cucinelli, con un forte incremento (+5,34%). Ottima performance per Stellantis, che registra un progresso del 4,13%. Exploit di Saipem, che mostra un rialzo del 3,94%. Recordati avanza del 3,67%.I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Inwit, che ha archiviato la seduta a -11,76%. Sotto pressione Leonardo, che accusa un calo dell’1,67%. Pensosa Lottomatica, con un calo frazionale dell’1,37%. Tentenna Hera, con un modesto ribasso dello 0,65%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Technoprobe (+19,37%), Pharmanutra (+14,22%), Avio (+12,50%) e Banca Ifis (+8,36%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su RCS, che ha archiviato la seduta a -3,62%. Scivola Italmobiliare, con un netto svantaggio del 2,98%. In rosso Fincantieri, che evidenzia un deciso ribasso del 2,32%. Spicca la prestazione negativa di Piaggio, che scende del 2,01%. LEGGI TUTTO

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    Google investirà 5,5 miliardi in data center e operations in Germania

    (Teleborsa) – Google, società di Alphabet, ha dichiarato che prevede di investire 5,5 miliardi di euro in risorse informatiche e operations in Germania nei prossimi quattro anni.L’annuncio è arrivato martedì, durante un evento con i ministri federali tedeschi a Berlino. L’investimento previsto include due data center nella regione di Francoforte, sebbene Google non abbia specificato le dimensioni delle strutture.Il gigante di Internet ha descritto il suo impegno di spesa in Germania come parte di un “impegno continuo nei confronti dell’Europa”.A settembre, Google aveva annunciato l’intenzione di investire 5 miliardi di sterline (6,8 miliardi di dollari) nel Regno Unito nei prossimi due anni. I Paesi europei stanno spingendo per dare priorità ai data center, poiché temono di rimanere ulteriormente indietro in materia di tecnologia e intelligenza artificiale. La Commissione Europea ha invitato le aziende a sviluppare le cosiddette gigafactory, data center in grado di addestrare e gestire modelli di intelligenza artificiale complessi.(Foto: Pawel Czerwinski su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    TheRealReal, vola al Nasdaq in scia alla trimestrale

    (Teleborsa) – Le azioni di TheRealReal, marketplace online per beni di lusso autentici e rivendibili, volano al Nasdaq, segnando al momento un progresso del 30,7% a 14,66 dollari, in scia all’ottima trimestrale.Nel periodo luglio-settembre 2025 il valore lordo delle merci (gross merchandise value – GMV) di The RealReal è aumentato del 20% su base annua e il fatturato totale è cresciuto del 17%. Il fatturato da conto vendita è cresciuto del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre il fatturato diretto è cresciuto del 47% su base annua nel terzo trimestre. L’EBITDA margin rettificato del terzo trimestre è stato del 5,4%, con un aumento di 380 punti base rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.Alla luce dei risultati ottenuti e delle condizioni di mercato il management sta rivedendo al rialzo le previsioni per l’intero anno. Per il quarto trimestre 2025 l’azienda stima di registrare un GMV compreso tra 585 e 595 milioni di dollari, un fatturato totale tra 188 e 191 milioni e un EBITDA adjusted tra 17,5 e 18,5 milioni. Per l’intero 2025 The RealReal prevede di consuntivare un GMV in un intervallo compreso tra 2.099 e 2.109 milioni, un fatturato totale di 687 – 690 milioni e un EBITDA adjusted di 37,7 – 38,7 milioni di dollari. LEGGI TUTTO

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    ETF attivi, già 140 nuovi lanci in Europa da inizio anno con impennata delle masse

    (Teleborsa) – Gli asset under management (AUM) degli ETF attivi in Europa sono passati da 4 miliardi di euro nel 2020 a oltre 60 miliardi di euro nel 2025, con un incremento di quindici volte. Lo afferma un report di justETF, sostenendo anche che, nello stesso periodo, il numero complessivo di prodotti attivi quotati ha raggiunto 368 strumenti, di cui 348 ETF, 18 ETN e 2 ETC. Nel solo 2025 si contano già 140 nuovi lanci, segno di un mercato in piena espansione.L’obiettivo degli ETF attivi è sovra-performare un indice di riferimento grazie alle decisioni di un gestore, che sceglie attivamente i titoli da includere nel portafoglio. A differenza degli ETF passivi, che replicano passivamente un indice, gli ETF attivi offrono maggiore flessibilità, ma generalmente hanno costi di gestione più elevati. Il fenomeno europeo, pur in forte espansione, non ha ancora raggiunto i livelli statunitensi: negli USA, secondo Bloomberg Intelligence, gli ETF gestiti attivamente hanno superato quelli passivi, rappresentando il 51% dei quasi 4.300 ETF quotati.Secondo justETF, il fenomeno è destinato a consolidarsi anche in Europa, dove le autorità regolamentari stanno introducendo novità come gli ETF semi-trasparenti, che permettono ai gestori di ritardare la pubblicazione della composizione del portafoglio fino a tre mesi, aumentando la discrezionalità operativa.”I numeri parlano chiaro: guardando ai flussi in entrata e ai nuovi prodotti, è evidente che la crescita degli ETF attivi non è una moda, ma un’evoluzione strutturale del mercato – afferma Lorenzo Demaria, Country Manager Italia di justETF – La vera domanda è se questa crescita saprà reggere alla prova del tempo. Se i gestori riusciranno a dimostrare valore anche quando i mercati non saranno più favorevoli, allora potremo dire che la gestione attiva ha davvero trovato la sua nuova casa nel mondo degli ETF, anche in Europa”.Secondo il report, il mercato degli ETF attivi in Europa conta oggi: 219 ETF attivi azionari, che coprono strategie dai grandi titoli statunitensi ai mercati emergenti, fino ai settori tematici come intelligenza artificiale e robotica; 138 ETF obbligazionari; 8 ETF monetari, usati come parcheggio tattico di liquidità; 2 ETF su metalli preziosi; 1 ETF immobiliare legato al comparto REIT.Complessivamente, il mercato conta 368 prodotti attivi: 348 ETF, 18 ETN e 2 ETC. Gli ETN rappresentano l’aspetto più innovativo, grazie all’uso di strategie sofisticate come l’impiego di opzioni o derivati per generare rendimenti aggiuntivi. Un esempio è l’IncomeShares Tesla Options ETP, che costruisce la propria strategia sull’acquisto di azioni Tesla e sulla vendita sistematica di call out-of-the-money (OTM) per incassare premi periodici.Tra i migliori ETF per performance da inizio anno spiccano due prodotti firmati ARK Invest, pioniera della gestione attiva tematica: ARK Innovation UCITS ETF, che investe in società globali legate a intelligenza artificiale, genomica, fintech, automazione e robotica; ARK Artificial Intelligence & Robotics UCITS ETF, focalizzato su imprese che beneficiano della diffusione dell’AI e della robotica industriale. Tra i top performer figura anche un ETP sull’oro, che combina un’esposizione diretta al metallo prezioso con la vendita di opzioni call OTM sullo SPDR Gold Shares, per generare premi periodici e incrementare il rendimento potenziale.Guardando alle performance, justETF sostiene che i dati mostrano che “la gestione attiva, in diversi casi, ha ripagato il maggiore costo con performance superiori o più stabili nel tempo, soprattutto nei mercati complessi e volatili”.”Il 2025 si conferma l’anno in cui gli ETF attivi hanno conquistato un ruolo da protagonisti – aggiunge Demaria – La loro crescita appare inarrestabile, più che di un sorpasso sugli ETF passivi, si può parlare di una coabitazione tra due mondi complementari. La sfida sarà capire se la gestione attiva in formato ETF saprà mantenere il proprio vantaggio competitivo anche nei momenti di mercato più difficili, trasformando la sua flessibilità in un vero e proprio alfa concreto per gli investitori”. LEGGI TUTTO

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    Imprese riciclo plastica, Assorimap: “Da oggi stop agli impianti”

    (Teleborsa) – “Viste le mancate misure urgenti per salvare il comparto, l’industria privata del riciclo, dopo anni di sopravvivenza, si arrende: da oggi fermiamo gli impianti. Lo facciamo con senso di responsabilità, consapevoli delle ripercussioni sull’intero Paese, ma continuare a produrre con perdite insostenibili, è ormai impossibile”. È quanto ha annunciato Walter Regis, presidente di Assorimap, l’Associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche che rappresenta il 90% della filiera.Secondo Assorimap, gli incontri – prima al Mase l’8 ottobre scorso e poi al Mimit il 23 ottobre – non sono serviti ad attivare gli interventi necessari per salvare il comparto. “Sono passati quasi due mesi dall’ultimo appello al ministro Pichetto Fratin e più di un mese dal tavolo convocato dal ministero dell’Ambiente con la promessa di una nuova convocazione operativa entro i primi di novembre, che ad oggi non è avvenuta – ricorda Regis –. Quello che denunciavamo a ottobre non era un vano avvertimento, come non lo è questo annuncio di stop degli impianti. Siamo di fronte a un’emergenza nazionale che non possiamo affrontare da soli”. Il blocco degli impianti di riciclo privati porterà a un effetto domino immediato, paralizzando il sistema nazionale dei rifiuti. “I piazzali dei centri di stoccaggio e di selezione sono già stracarichi e ai limiti autorizzativi previsti. Se noi riciclatori smettiamo del tutto di processare i lotti, il sistema di selezione si bloccherà nel giro di qualche settimana. A quel punto, non ci sarà più spazio per conferire la plastica raccolta in modo differenziato dai cittadini”, spiega Regis.Già negli scorsi mesi Assorimap aveva lanciato l’allarme, presentando dati incontrovertibili sul tracollo del settore: utili di esercizio crollati dell’87% dal 2021, passando da 150 milioni di euro a soli 7 milioni nel 2023, con una proiezione verso lo zero per il 2025.Il fatturato delle aziende, dal 2022, ha perso il 30%. Una crisi condivisa da tutta la filiera, stretta tra i costi dell’energia – i più alti d’Europa – e la concorrenza insostenibile delle importazioni extra-Ue di plastica vergine e riciclata a prezzi stracciati.Le soluzioni proposte da Assorimap al Mase e ancora sul tavolo per superare la crisi, partono dalla richiesta di anticipo al 2027 dell’obbligatorietà del contenuto di plastica riciclata negli imballaggi e spaziano dal riconoscimento dei crediti di carbonio per chi produce materia prima seconda sino ad arrivare all’estensione dei certificati bianchi, passando per maggiori controlli sulla tracciabilità delle importazioni fino ad arrivare a sanzioni efficaci. “Salvare la filiera del riciclo meccanico made in Italy è essenziale per la transizione ecologica e l’autonomia strategica del Paese – conclude Regis –. Ma servono fatti, e servono subito, perché non possiamo assumerci l’onere della gestione dei rifiuti in plastica di un intero paese”. LEGGI TUTTO

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    Neuberger Berman annuncia la chiusura del fondo NB Private Debt V da 7,3 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Neuberger Berman, gestore di investimenti globale, privato e di proprietà dei dipendenti, ha annunciato la chiusura definitiva di NB Private Debt V (il “Fondo”). Il Fondo ha raccolto 7,3 miliardi di dollari, leva finanziaria inclusa, superando il suo obiettivo iniziale.Il Fondo mira a investire in prestiti senior secured, first lien e unitranche a società statunitensi di private equity di alta qualità. La sua base di investitori è composta da una vasta gamma di istituzioni globali provenienti da Nord America, Sud America, Europa, Medio Oriente e Asia. LEGGI TUTTO

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    Spindox, si dimette il CFO Giovanni Diadema

    (Teleborsa) – Spindox, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel mercato dei servizi e dei prodotti ICT (Information & Communication Technology), ha comunicato che il CFO Giovanni Diadema ha rassegnato le proprie dimissioni, con efficacia dal 31 dicembre 2025, per intraprendere un nuovo percorso personale. Spindox ha già avviato il processo di nomina di un nuovo Chief Financial Officer. LEGGI TUTTO