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    Flavio Cattaneo scommette sul Gruppo Enel: il pacchetto di azioni in suo possesso vale più di 25 milioni di euro

    (Teleborsa) – Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato del Gruppo Enel, rafforza la sua fiducia nel futuro di Enel e della controllata Endesa, dopo la presentazione del piano triennale 2025-2027. Acquistando direttamente e non attraverso Stock Options o Grant, altre 200.000 azioni Enel e 250.000 azioni Endesa, Cattaneo ha portato il suo pacchetto a un totale di 2,7 milioni di azioni Enel e 400.000 di Endesa, per un valore complessivo del portafoglio che supera i 25 milioni di euro. Questi investimenti personali del top manager rappresentano un “forte segnale di fiducia” nel Gruppo e nella sua strategia di crescita sostenibile. LEGGI TUTTO

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    Anci, Gorno Tempini: “Servizio a comuni è nel dna di CDP”

    (Teleborsa) – ”Il servizio ai comuni è nel dna originario della Cassa che nasce per servire comuni e pubbliche amministrazioni. È un lavoro che è proseguito dall’inizio e che ha guadagnato in intensità, ovviamente seguendo il ciclo economico del Paese finanziando investimenti ma soprattutto cercando di essere vicini anche e non solo nel recepire le richieste degli enti ma nell’aiutarli a pensare come poter fare investimenti nuovi, come affrontare le nuove sfide. Questa è l’attività di consulenza che la Cassa fa e che è sempre più rilevante”. È quanto ha affermato il presidente di Cdp, Giovanni Gorno Tempini, a margine dell’assemblea nazionale Anci.”Quello della rigenerazione urbana – ha sottolineato Gorno Tempini – è un tema importante da molti punti di vista, è importante perché non bisogna usare inutilmente nuovo territorio per fare cose che possono essere fatte su manufatti già esistenti, è un lavoro complesso perché è un lavoro che tratta spesso di edifici storici spesso con delle funzioni originarie diverse da quelle che si pensano per il futuro è una missione che noi abbiamo portato avanti in giro per l’Italia con tanti casi importanti, alcuni dei quali anche a Torino sui quali si sta lavorando intensamente”. LEGGI TUTTO

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    Titoli di Stato italiani, liquidità del secondario resta elevata. Quota famiglie italiane al 13%

    (Teleborsa) – Le condizioni sui mercati finanziari italiani rimangono “nel complesso distese, beneficiando della prospettiva di un allentamento della politica monetaria”. Dallo scorso aprile il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi si è ridotto, portandosi sui valori della fine del 2021; anche sul mercato dei credit default swaps (CDS) lo spread e l’ISDA basis sono diminuiti. Lo afferma la Banca d’Italia all’interno del secondo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2024.La liquidità sul mercato secondario dei titoli governativi resta “elevata” in presenza di un’offerta consistente sul mercato primario e della progressiva contrazione dei reinvestimenti da parte dell’Eurosistema. La volatilità si è mantenuta su livelli contenuti, pur mostrando temporanei ampliamenti in concomitanza con l’instabilità politica verificatasi in Francia successivamente alle elezioni europee di giugno e con le turbolenze sul mercato azionario avvenute in agosto. “La capacità del mercato di assorbire ordini di ammontare cospicuo senza produrre un impatto significativo sui prezzi è rimasta consistente”, viene sottolineato.Nella prima metà del 2024 la quota dei titoli di Stato detenuta dalle famiglie italiane ha quasi raggiunto il 13 per cento, anche grazie alle emissioni dedicate agli investitori al dettaglio. Quella degli investitori esteri è salita a oltre il 23 per cento a seguito di un sensibile incremento degli acquisti. Sono diminuite ancora le quote della Banca d’Italia e dell’Eurosistema, così come quelle delle banche e delle assicurazioni residenti. Le analisi della Banca d’Italia e della Bundesbank mostrano che la rilevanza e le caratteristiche delle diverse tipologie di investitori sono fattori che possono influire sulle condizioni di liquidità – e quindi sulla solidità – dei mercati dei titoli di Stato. In Italia la quota relativamente elevata di investitori domestici, caratterizzati per lo più dall’adozione di strategie di investimento a lungo termine (buy and hold), tende a favorire la stabilità, attenuando i possibili impatti connessi con cambiamenti delle modalità di gestione dei portafogli da parte di investitori istituzionali esteri. D’altro canto, una presenza particolarmente cospicua di detentori domestici determina un maggiore livello di interconnessione all’interno di un’economia.Il collocamento dei titoli di Stato è proseguito con regolarità, con quantitativi in rialzo per quelli a medio e a lungo termine e rendimenti medi all’emissione in calo rispetto al picco dello scorso maggio.Il costo medio dello stock dei titoli di Stato in circolazione ha raggiunto il 2,8 per cento, 80 punti base in più rispetto al minimo osservato a marzo del 2022; il trend di crescita ha rallentato per effetto della riduzione del costo delle nuove emissioni. La vita residua è di poco inferiore ai sette anni. LEGGI TUTTO

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    Italia, contesto macrofinanziario stabile. Rischi amplificati da alto debito pubblico

    (Teleborsa) – In Italia, pur in un contesto macrofinanziario che si mantiene complessivamente stabile dalla scorsa primavera, rimangono rischi connessi con le rilevanti tensioni geopolitiche internazionali e con la fragilità del quadro macroeconomico. L’esposizione a questi rischi, prevalentemente di natura esogena, è amplificata dall’elevato debito pubblico e dalla scarsa crescita dell’economia italiana. In prospettiva, la riduzione dei tassi di interesse potrà fornire un impulso positivo all’economia. Lo afferma la Banca d’Italia nel secondo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2024.Le condizioni sui mercati finanziari nazionali rimangono “nell’insieme favorevoli”. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani a dieci anni e quelli tedeschi ha continuato a ridursi e le condizioni di liquidità del mercato restano distese. La volatilità si è mantenuta bassa, nonostante i temporanei aumenti osservati in concomitanza con le turbolenze dei mercati internazionali nei mesi estivi.I prezzi delle abitazioni hanno continuato a crescere in termini reali, pur restando inferiori ai livelli pre-pandemici; quelli degli immobili commerciali si sono invece stabilizzati. Nel complesso gli sviluppi sul mercato immobiliare continuano a rappresentare un basso rischio per la stabilità finanziaria in Italia.Per il settore delle famiglie i “rischi rimangono contenuti, a seguito del miglioramento della situazione reddituale e dell’incremento della ricchezza finanziaria”. La ricomposizione del risparmio verso i titoli pubblici è proseguita e sono ripresi gli investimenti in strumenti del risparmio gestito e in azioni.Dopo un lungo periodo di crescita, interrottosi solo durante la pandemia, la redditività delle imprese ha mostrato segni di peggioramento. La debolezza del quadro macroeconomico e gli elevati costi di finanziamento potrebbero incidere sui profitti delleaziende più indebitate. La capacità delle imprese di rimborsare i debiti resta tuttavia complessivamente buona e il tasso di deterioramento dei prestiti bancari si conferma contenuta.Le condizioni del sistema bancario si mantengono favorevoli. Nel primo semestre la redditività è ulteriormente cresciuta e si prevede che essa rimanga alta anche per l’intero 2024. Il riassorbimento da parte dell’Eurosistema dell’abbondante liquidità in eccesso sta procedendo senza difficoltà. “In prospettiva, la riduzione del margine di interesse e le maggiori rettifiche attese sui prestiti potrebbero incidere negativamente sulla redditività degli intermediari – si legge nel rapporto – La patrimonializzazione è aumentata e per le banche significative è superiore a quella media degli intermediari dei paesi partecipanti al Meccanismo di vigilanza unico (SSM). L’esposizione ai rischi cibernetici e operativi richiede forte attenzione”.Nel comparto assicurativo la patrimonializzazione, pur rimanendo elevata, si è ridotta lievemente nel primo semestre dell’anno. La redditività è nell’insieme migliorata, ma è ancora negativa nel ramo vita a causa delle minusvalenze sul portafoglio di investimenti. La posizione di liquidità si è mantenuta buona, beneficiando anche di una ripresa della raccolta nel comparto vita.La raccolta netta dei fondi comuni italiani è tornata positiva: l’andamento favorevole del settore obbligazionario ha più che compensato i deflussi osservati negli altri comparti. I rischi restano nel complesso contenuti. LEGGI TUTTO

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    Borse europee toniche aspettando la BCE

    (Teleborsa) – Bilancio positivo a fine giornata per i mercati finanziari del Vecchio Continente. Gli acquisti diffusi interessano anche Piazza Affari, che chiude sulla stessa onda rialzista degli altri listini di Eurolandia. Sulla borsa Newyorkese, si muove vicino alla parità l’S&P-500.Sul fronte macroeconomico, hanno deluso i dati PMI dell’Eurozona per il mese di novembre, con l’attività che è riscesa in contrazione per la seconda volta in tre mesi. Il nuovo calo della produzione è dovuto al declino dell’attività economica terziaria, che per la prima volta in dieci mesi ha raggiunto il manifatturiero in zona contrazione, che ha a sua volta segnato un tasso di calo accelerato.Ciò ha fatto scendere le quotazioni dell’euro (ai minimi degli ultimi due anni contro il dollaro) e diminuire i rendimenti dei titoli di Stato della zona euro, perché sono aumentate le scommesse di taglio dei tassi da parte della Banca centrale europea. Per quanto riguarda l’Italia, in serata arriverà il verdetto di Moody’s sul rating sovrano, attualmente “Baa3” con outlook stabile.Segno meno per l’Euro / Dollaro USA, in una sessione caratterizzata da ampie vendite (-0,72%). Seduta positiva per l’oro, che sta portando a casa un guadagno dell’1,30%. Seduta positiva per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dello 0,95%.Avanza di poco lo spread, che si porta a +123 punti base, evidenziando un aumento di 2 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 3,50%.Nello scenario borsistico europeo ben impostata Francoforte, che mostra un incremento dello 0,92%, tonica Londra che evidenzia un bel vantaggio dell’1,38%, e piccoli passi in avanti per Parigi, che segna un incremento marginale dello 0,58%. Lieve aumento per la Borsa di Milano, che mostra sul FTSE MIB un rialzo dello 0,60%; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share avanza in maniera frazionale, arrivando a 35.646 punti.Il controvalore degli scambi nella seduta del 22/11/2024 a Piazza Affari è stato pari a 2,78 miliardi di euro, con un incremento di ben 573,9 milioni di euro, pari al 25,97%, rispetto ai precedenti 2,21 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,48 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,53 miliardi.Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, in evidenza Brunello Cucinelli, che mostra un forte incremento del 3,80%.In luce DiaSorin, con un ampio progresso del 3,22%.Andamento positivo per Recordati, che avanza di un discreto +2,86%.Ben comprata Stellantis, che segna un forte rialzo del 2,83%.Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Unicredit, che ha chiuso a -1,87%.Preda dei venditori BPER, con un decremento dell’1,52%.Tentenna Banco BPM, con un modesto ribasso dell’1,28%.Giornata fiacca per Banca MPS, che segna un calo dell’1,03%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Moltiply Group (+3,92%), OVS (+3,82%), Ferragamo (+3,38%) e Carel Industries (+3,06%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Reply, che ha chiuso a -3,04%.Si concentrano le vendite su Digital Value, che soffre un calo del 2,04%.Vendite su MFE A, che registra un ribasso dell’1,58%.Piccola perdita per Comer Industries, che scambia con un -1,34%. LEGGI TUTTO

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    Pomodoro da industria: chiusa campagna 2024 con 5,3 milioni di tonnellate di prodotto trasformato

    (Teleborsa) – La campagna di trasformazione del pomodoro 2024 in Italia si è chiusa con una produzione di 5,3 milioni di tonnellate, in leggera riduzione (-2,5%) rispetto al 2023 ma con una sostanziale flessione rispetto alle programmazioni fatte, in particolare nel bacino Nord, nonostante un maggiore investimento in ettari a livello nazionale (+11% sul 2023). Una campagna molto complessa con siccità a Sud e sovrabbondanza di piogge al Nord che hanno causato frequenti fermi fabbrica e allungato il periodo di lavorazione fino ad inizio novembre. È quanto rileva l’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali(Anicav) in una nota. Andando ad analizzare nel dettaglio, al Centro Sud sono state trasformate 2,87 milioni di tonnellate (+10% rispetto al 2023) mentre nel bacino Nord il trasformato finale è stato di 2,4 milioni di tonnellate (-14% rispetto allo scorso anno). Tutto ciò nonostante l’incremento delle aree trapiantate rispetto alla scorsa campagna di trasformazione.Si è registrato un peggioramento delle rese agricole, in maniera più marcata al Nord, e delle rese industriali, in entrambi i bacini produttivi, stante la necessità di utilizzare maggiori quantità di materia prima per riuscire a garantire gli elevati standard qualitativi che, da sempre, caratterizzano le nostre produzioni, con un significativo impatto sui costi di produzione.L’Italia si conferma il terzo paese trasformatore di pomodoro a livello mondiale, dopo la Cina (che registra un incremento del 31% rispetto al 2023 e del 68% sul 2022) e gli USA (in calo del 14% sulla scorsa campagna).”L’incremento produttivo della Cina – sottolinea l’Anicav – rappresenta un’importante fonte di preoccupazione per l’Industria italiana della trasformazione del pomodoro: pur non riguardando direttamente le nostre produzioni – ricordiamo che l’Italia è il primo esportatore al mondo di derivati del pomodoro destinati direttamente al consumatore finale – l’aumento delle esportazioni in ambito UE da parte di Paesi che producono sotto le soglie minime di sostenibilità ambientale e sociale rischia di incidere sulle dinamiche commerciali interne danneggiando lavoratori, consumatori e ambiente. Per questo motivo, a tutela della filiera, l’Anicav ritiene necessario porre in essere una serie di iniziative in sede UE finalizzate, da un lato, ad introdurre il principio di reciprocità per cui tutti devono avere e rispettare le stesse regole e, dall’altro ad estendere a livello europeo la norma, già vigente in Italia, in base alla quale la passata deve essere ottenuta solo da pomodoro fresco e riportare in etichetta lo Stato di produzione del pomodoro e, qualora il ciclo produttivo lo consenta, anche la zona dove il pomodoro è stato coltivato”.”Quella appena conclusa è stata una campagna molto complicata – dichiara Marco Serafini, presidente di Anicav –. Le problematiche legate alla gestione delle risorse idriche, in particolare, hanno avuto un importante impatto sull’andamento della campagna e, se non si correrà ai ripari, la situazione sia al Nord che al Sud potrebbe, nei prossimi anni, diventare insostenibile. C’è bisogno, quindi, di interventi infrastrutturali finalizzati all’efficientamento della filiera e a scongiurare i rischi legati all’emergenza idrica: la costruzione della diga di Vetto nel bacino Nord e la creazione di un’opera infrastrutturale di collegamento tra la diga di Occhito, in provincia di Foggia, e quella del Liscione, in provincia di Campobasso, rappresenterebbero una prima importante risposta per il nostro settore”.Oltre alla variabile climatica a pesare sulle aziende rimane sempre il prezzo della materia prima che continua ad essere il più alto al mondo anche a causa dei costi elevati cui la parte agricola deve far fronte. “Per restare competitivi sarà prioritario, in un contesto sempre più globalizzato come quello in cui le nostre imprese operano, cominciare a lavorare, sia al Nord che al Sud, per un riequilibrio dei prezzi del pomodoro – dichiara Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav –. A tal fine non è più procrastinabile adoperarsi per trovare soluzioni innovative che possano portare ad un efficientamento produttivo puntando, ancor più e meglio, sulla ricerca varietale, sull’evoluzione delle tecniche produttive e ripensando l’organizzazione ed il livello dimensionale delle imprese agricole, sempre salvaguardando la qualità e la sicurezza delle produzioni e il rispetto dei lavoratori”.Su queste tematiche di grande importanza e attualità per il settore si discuterà nel corso dell’Assemblea pubblica di ANICAV, Il Filo Rosso del Pomodoro. Tra infrastrutture strategiche e tutela del Made in Italy – in programma a Parma, presso l’Auditorium Paganini, il prossimo 3 dicembre – alla quale interverranno rappresentanti delle istituzioni e del Governo e i principali player del comparto della trasformazione delpomodoro e della rappresentanza professionale agricola. LEGGI TUTTO

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    DHH, ricavi e margini in aumento nei primi 9 mesi

    (Teleborsa) – DHH archivia i primi 9 mesi del 2024 con ricavi pari a 27,4 milioni nei primi nove mesi rispetto ai 25,6 milioni nello stesso periododel 2023, con una crescita del 7%. L’EBITDA si attesta a 8,7 milioni, in crescita rispetto a €7,3 milioni del 2023 (+20%), con un EBITDA margin del 33%. L’EBT (Utile prima delle imposte): €4,4 milioni, in aumento rispetto a €2,7 milioni del 2023 (+62%).L’Utile netto di €3 milioni si confronta con gli 1,4 milioni del 2023, con un incremento del 108%.La Posizione finanziaria netta è migliorata a €2,9 milioni di indebitamento netto rispetto a €6,6 milioni di fine 2023, grazie alla generazione di cassa e alla gestione efficace della liquidità. LEGGI TUTTO

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    USA, Università Michigan: fiducia consumatori novembre sotto attese

    (Teleborsa) – Rivisto al ribasso l’indice che misura la fiducia dei consumatori statunitensi, secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Università del Michigan, che ha pubblicato la stima definitiva. Nel mese di novembre, l’indice sul consumer sentiment si è attestato a 71,8 punti dai 73 della lettura preliminare e del mese precedente. Rivista al ribasso anche la componente relativa alle aspettative, che si posiziona a 76,9 punti da 78,5 di ottobre e della lettura preliminare, mentre quella sulla condizione attuale è stata ritoccata a 63,9 punti dal preliminare di 64,4 punti e del mese precedente. LEGGI TUTTO