More stories

  • in

    Altea, marginalità operativa migliora nei 9 mesi. Ricavi in calo a 19,5 milioni

    (Teleborsa) – Altea Green Power, azienda quotata su Euronext STAR Milan e attiva nello sviluppo e realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabili, ha comunicato che i Ricavi Totali si attestano a 19,5 milioni di euro al 30 settembre 2025, rispetto a 20,3 milioni al 30 settembre 2024. La differenza riflette l’evoluzione naturale delle commesse e delle dinamiche operative influenzate da tempistiche autorizzative variabili e dalla fisiologica modulazione dei flussi progettuali, nonché, la presenza di una significativa plusvalenza realizzata nel primo trimestre del 2024.L’EBITDA consolidato al 30 settembre 2025 è pari a 11,4 milioni, in linea con i risultati dell’anno precedente, mentre l’EBITDA margin mostra un miglioramento, raggiungendo il 59% rispetto al 56% del 30 settembre 2024, a conferma dell’efficacia delle iniziative strategiche intraprese. L’Utile di periodo si attesta a 7,4 milioni, rispetto a 7,8 milioni al 30 settembre 2024.L’Indebitamento Finanziario Netto è cash negative per 8,5 milioni rispetto a cash negative per 7,4 milioni al 31 dicembre 2024. La dinamica dell’Indebitamento Finanziario Netto riflette essenzialmente l’assorbimento di capitale circolante necessario all’avanzamento degli iter autorizzativi sui progetti non ancora contrattualizzati.”I risultati conseguiti nei primi nove mesi del 2025, che evidenziano un miglioramento della marginalità operativa, sono in linea con le aspettative e riflettono la solidità del modello di business del Gruppo, fondato su una crescita equilibrata e sostenibile – ha commentato l’AD Giovanni Di Pascale – Nel corso dell’anno gli accordi siglati con primari player nazionali e internazionali ci hanno permesso di proseguire lungo la traiettoria delineata, accedendo a una pipeline qualificata di progetti fotovoltaici già autorizzati o in fase avanzata di sviluppo. Ad oggi, la pipeline ha raggiunto complessivamente circa 3 GW, in parallelo, abbiamo inoltre ampliato in modo significativo il portafoglio di progetti BESS, strategici per la transizione energetica e per la stabilità del sistema elettrico nazionale”. LEGGI TUTTO

  • in

    Orsero prevede di raggiungere la forchetta alta della guidance 2025

    (Teleborsa) – Orsero, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, ha comunicato che i Ricavi Netti, pari a 1.276 milioni di euro, sono in crescita del 10,5% nei 9 mesi 2025 rispetto a 1.155,1 milioni registrati nei 9M 2024, trainati dalla BU Distribuzione (+10,5% vs 9M 2024), che registra volumi e ricavi in crescita su diverse merceologie di prodotto, fra cui banane, kiwi, agrumi e fresh-cut.L’Adjusted EBITDA è pari a 74,6 milioni di euro, con un incremento dell’11,5% rispetto a 66,9 milioni registrati nei 9M 2024, con un Adjusted EBITDA Margin pari a 5,8%. La crescita della marginalità è supportata dal solido andamento della BU Distribuzione, che dà un ulteriore segnale di forza nei primi nove mesi del 2025, confrontandosi nel Q3 2025 con un eccellente Q3 2024. Inoltre, la BU Shipping risulta in crescita (+30,2% vs 9M 2024), soprattutto grazie all’andamento positivo del dry-cargo.L’Utile Netto Adjusted si attesta a 32,9 milioni di euro, rispetto a 27,6 milioni registrati nei 9M 2024, con un notevole aumento di 5,4 milioni (+19,4%) per effetto del miglioramento della redditività operativa. L’Utile Netto ammonta a 31,4 milioni di euro, rispetto ad un utile di 26,3 milioni registrato nei 9M 2024 (+19,4%), con tax rate pari a 19,2%, in decremento rispetto al 22,9% dei 9M 2024.La Posizione Finanziaria Netta è pari a 109,1 milioni di euro al 30 settembre 2025, rispetto a 111,2 milioni al 31 dicembre 2024, che include: passività IFRS 16 di 51,2 milioni (€ 56,4 milioni nel 2024) e passività legate al mark-to-market dei derivati di 2,8 milioni (2,5 milioni positivi al 31 dicembre 2024). Nel corso dei 9M 2025 si è registrata una lieve diminuzione dei flussi di cassa derivanti dall’attività operativa che ammontano a 42,3 milioni (44,3 milioni nei 9M 2024), comprensiva di un assorbimento del capitale circolante.”I primi nove mesi del 2025 vedono un andamento positivo sia in termini di ricavi che di redditività – hanno detto Raffaella Orsero, CEO di Orsero, e Matteo Colombini, Co-CEO e CFO di Orsero – I primi, trainati dalla BU Distribuzione, che continua a generare ottime performance grazie al combinato disposto della crescita dei volumi distribuiti e dell’effetto prezzo/mix sulle categorie di prodotto ad alto valore aggiunto. Particolarmente degne di nota sono le performance di kiwi e fresh-cut oltre al buon andamento della gamma esotica, berries e agrumi. Rispetto ai primi nove mesi del 2024 che avevano registrato performance molto soddisfacenti, la marginalità si mantiene su livelli d’eccellenza grazie al contributo di entrambe le business unit”.”Il modello di business del Gruppo si conferma ancora una volta efficace, con una solida ed equilibrata struttura finanziaria che consente di progettare gli investimenti strategici per la crescita dimensionale e operativa del Gruppo – hanno aggiunto – Sulla base dei risultati ottenuti in questi primi nove mesi, prevediamo di raggiungere la forchetta alta della Guidance FY 2025 per quanto attiene i margini economici”. LEGGI TUTTO

  • in

    Ucraina, Dombrovskis: “Commissione valuta opzioni alternative di finanziamento”

    (Teleborsa) – “Oggi l’UE eroga ulteriori 4,1 miliardi di euro di sostegno finanziario all’Ucraina nell’ambito dell’iniziativa di concessione prestiti straordinari guidata dal G7. Si tratta dell’ultima tranche del contributo europeo pari a 18,1 miliardi di euro per questa iniziativa”. E’ quanto annunciato dal commissario Ue all’Economia Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin.”Il successo dell’iniziativa – ha aggiunto – dimostra che l’Europa può agire con rapidità, decisione ed efficacia quando necessario. È con questo spirito che dobbiamo affrontare anche la questione relativa all’ulteriore fabbisogno di finanziamenti per l’Ucraina”.Dombrovskis ha spiegato che il vertice Ecofin ha discusso delle modalità con cui continuare a sostenere finanziariamente l’Ucraina ed ha concluso che l’uso dello strumento dei prestiti di riparazione, che fanno uso degli asset russi immobilizzati, “ha visto un ampio sostegno” da parte degli Stati membri, che lo hanno riconosciuto come “il mezzo più fattibile per colmare rapidamente il deficit di finanziamento dell’Ucraina, senza imporre ulteriori e sostanziali oneri fiscali agli Stati membri”.”Abbiamo anche discusso possibili opzioni alternative”, ha confermato Dombrovskis, fra cui prestiti e sovvenzioni. “Un’alternativa sarebbe quindi che l’UE finanziasse il prestito di riparazione all’Ucraina tramite prestiti, anziché utilizzare i saldi di cassa associati ai beni russi immobilizzati. Tuttavia, gli Stati membri dovrebbero coprire i costi degli interessi del prestito fino al suo rimborso”.”Un’altra opzione – ha aggiunto il Commissario – sarebbe quella di fornire un livello di sostegno simile all’Ucraina, ma sotto forma di sovvenzioni, il che comporterebbe un elevato costo del debito per gli Stati membri in un breve periodo di tempo”.Dombrovskis ha confermato che la Commissione “dovrebbe essere in grado di presentare a breve” il documento relativo alle opzioni alternative per finanziare l’Ucraina. “Il fabbisogno finanziario dell’Ucraina non è solo elevato, ma anche urgente”, ha concluso il Commissario.L’Ecofin oggi ha anche deciso di procedere con l’eliminazione della soglia di esenzione dai dazi doganali attualmente in vigore sulle merci importante in UE, fino a un valore di 150 euro. Il dazio sui “piccoli pacchi” importati dai Paesi extra UE si applicherebbe a partire dal primo euro. La misura – ha spiegato il Commissario – punta a “garantire condizioni di parità per le imprese europee” e consente di trovare una risposta al “crescente volume di merci vendute online e spedite direttamente ai clienti nell’UE da paesi terzi, in particolare dalla Cina. Solo nel 2024, sono stati importati 4,6 miliardi di articoli di questo tipo, il 91% dei quali proveniente dalla Cina”. LEGGI TUTTO

  • in

    FUM, ricavi 9 mesi scendono a 55,9 milioni di euro. In forte ripresa l’Asia, debole l’Europa

    (Teleborsa) – Franchi Umberto Marmi (FUM), azienda attiva nella lavorazione e della commercializzazione del marmo di Carrara e quotata su Euronext Growth Milan, ha comunicato che il Totale Ricavi al 30 settembre 2025 è stato pari a 55,9 milioni di euro, rispetto a 61,8 milioni di euro dei primi nove mesi del 2024.La regione EMEA risulta ancora debole, con Ricavi pari a 27,0 milioni di euro contro i 33,4 milioni di euro al 30 settembre 2024. Importante ripresa del secondo mercato per FUM, l’Asia, con Ricavi pari a 11,8 milioni di euro (13,6 milioni di euro al 30 settembre 2024) e con un incremento sul terzo trimestre pari a 26%, grazie in particolare alla riapertura della Cina, come già si evidenziava dal mese di luglio. Il Nord America ha registrato Ricavi per 9,5 milioni di euro, abbastanza in linea con quelli dello stesso periodo del 2024 (10,7 milioni di euro). Importante, infine, anche per questo quarter, il risultato raggiunto in Australia e Africa, con Ricavi complessivi per 7,5 milioni di euro, in forte aumento rispetto ai 3,7 milioni di euro al 30 settembre 2024.”Abbiamo chiuso un terzo trimestre brillante, ed anche superiore alle nostre aspettative, il che ci ha permesso un importante recupero a livello di top line per i nove mesi 2025 – ha commentato l’AD Alberto Franchi – Come già anticipato, l’area asiatica aveva risentito di una serie di consegne posticipate, con un effetto estremamente positivo quindi sul terzo trimestre. Il risultato conseguito, in miglioramento rispetto al corrispondente risultato del precedente esercizio, conferma un andamento positivo in linea con quello del primo semestre”.”Tengo a ricordare che la domanda di marmi di alta gamma è sostenuta dalla crescita costante del numero di UHNWIs (Ultra High Net Worth Individuals), nonché dall’aumento dei progetti immobiliari di lusso e dalla crescente preferenza per i materiali naturali in architettura – ha aggiunto – Infine, a livello strategico, particolare attenzione verrà riservata a potenziali operazioni di M&A che possano facilitare un nostro ulteriore sviluppo commerciale e di notorietà del brand”. LEGGI TUTTO

  • in

    Antares Vision rivede al ribasso guidance con rallentamento nell’acquisizione ordini

    (Teleborsa) – Antares Vision, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore del controllo qualità e tracciabilità dei prodotti, ha fatto registrare un incremento degli ordini del +9% Y/Y nei primi nove mesi del 2025, rispetto alla crescita del +14% Y/Y registrata nel 1H25. L’aumento non include alcun contratto del business L5. I ricavi, pari a 133,7 milioni di euro al 30 settembre 2025, registrano un aumento del +5% (+6% ex. FX), rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Nello specifico, per quanto riguarda il 3Q 2025, l’incremento è del +7% Y/Y e del +10% Y/Y escludendo l’impatto FX.Nel terzo trimestre del 2025 il gruppo ha confermato il rallentamento nell’acquisizione degli ordini (-2% su base annua), in continuità con quanto già osservato nel secondo trimestre, in particolare nella Business Unit Life Science & Cosmetic (LS&C), che ha evidenziato nel terzo trimestre una contrazione dell’8%, facendo registrare un calo del -11% sui 9 mesi. Questo rallentamento nell’acquisizione di nuovi ordini è destinato a riflettersi sull’andamento dei ricavi del quarto trimestre, con un impatto parziale sul raggiungimento degli obiettivi di fatturato originariamente previsti per l’intero esercizio.Il gruppo ha aggiornato le previsioni per il FY 2025: crescita dei ricavi attesa ora flattish / slightly positive, riflettendo l’effetto del minore volume di ordini in alcune Business Unit; margine EBITDA rettificato previsto nella fascia bassa della guidance precedentemente fornita (16–18%), grazie alla rigorosa gestione dei margini di vendita, al controllo dei costi fissi e alle iniziative di efficienza avviate nel corso dell’anno; indebitamento netto/EBITDA, a seguito della revisione dei target economici e mantenendo la previsione assoluta del debito netto (PFN) in linea con il Piano Industriale, il rapporto è stimato in un intervallo compreso tra 2,2x e 2,5x, incluso l’effetto cambio.”Il mantenimento di livelli di redditività coerenti con le nostre aspettative è il risultato di una gestione attenta dei costi, del continuo miglioramento dei processi e dell’impegno costante verso la creazione di efficienza operativa”, ha detto l’AD Fabio Forestelli.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

  • in

    Aquafil taglia guidance 2025 nonostante ritorno all’utile nei 9 mesi

    (Teleborsa) – Aquafil, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella produzione e trasformazione di fibre sintetiche e naturali, ha comunicato che i ricavi al 30 settembre 2025 sono stati pari a 402 milioni di euro, di cui 120,9 milioni del terzo trimestre, registrando un decremento del 3,4% e del 5,5% rispetto ai medesimi periodi dell’esercizio precedente. La variazione è principalmente riconducibile all’aggiustamento dei prezzi di vendita al minor costo della materia prima e da un mix di vendita diverso. I volumi hanno registrato un incremento del 3,8% nei primi nove mesi e del 7,1% nel terzo trimestre rispetto allo stesso perimetro del 2024.L’EBITDA si attesta a 54,9 milioni di euro, di cui 16,6 milioni del terzo trimestre, in aumento del 14,3% e del 7,0% rispetto ai medesimi periodi dell’esercizio precedente. L’EBITDA margin al 30 settembre 2025 è pari al 13,7% contro il 11,6% del medesimo periodo dell’esercizio precedente mentre nel terzo trimestre si attesta al 13,7% contro il 12,1% del terzo trimestre 2024, raggiungendo la parte alta della forchetta del target 2025. Il risultato netto è stato un utile pari a 0,4 milioni di euro, rispetto a una perdita di 8,8 milioni del medesimo periodo dell’esercizio precedente.Al 30 settembre 2025, la posizione finanziaria netta del Gruppo risulta pari a 227,1 milioni di euro, rispetto a 265 del 30 settembre 2024 e a 213,5 milioni del 31 dicembre 2024. La variazione registrata è principalmente dovuta alla positiva generazione di cassa delle attività operative per 47,8 milioni, dall’assorbimento di cassa del Capitale Circolante per 24,2 milioni, da investimenti netti per 16,4 milioni, dal pagamento di oneri finanziari per 10,6 milioni, dalla variazione di altre attività e passività pari a 3,2 milioni, da una riserva da conversione per 2,9 milioni, da imposte e uso fondi per 2,7 milioni e dalla variazione non monetaria relativa all’applicazione del principio contabile IFRS 16 per 1,5 milioni.”I primi nove mesi del 2025 hanno segnato una performance di notevole solidità rispetto allo scorso esercizio, specialmente in termini di profittabilità – ha commentato l’AD Giulio Bonazzi – La lieve flessione dei ricavi è in gran parte dovuta all’aggiustamento dei prezzi di vendita in seguito alla riduzione del costo delle materie prime oltre che agli effetti della traduzione valutaria”.”Il progetto di razionalizzazione dei costi prosegue in linea con le aspettative, generando i primi risparmi già nel 2025 e con gran parte degli effetti visibili a partire dal 2026″, ha aggiunto.L’adeguamento dei risultati attesi per l’esercizio 2025 è principalmente legato all’incremento meno marcato dei volumi rispetto a quanto definito nel Piano. Complessivamente ci si aspetta di raggiungere un +4% rispetto ai volumi del 2024. L’EBITDA atteso è stato aggiustato a 70 milioni di euro (in precedenza 80-87 milioni). Relativamente alla Posizione Finanziaria Netta ci si attende una chiusura dell’esercizio all’interno della forchetta 208-212 milioni di euro. La variazione rispetto alla precedente indicazione (185-195 milioni) è principalmente spiegata da un minor EBITDA (10 milioni), un nuovo contratto di leasing IFRS16 connesso con la riorganizzazione industriale del business di recupero e riciclo tappeti a fine vita in USA (5 milioni), un impatto negativo del tasso di cambio per 3 milioni, e costi di ristrutturazione del personale connessi al progetto di razionalizzazione dei costi per 2 milioni. LEGGI TUTTO

  • in

    FS, Donnarumma a Bruxelles: “Investimenti, internazionalizzazione e innovazione per l’Alta Velocità europea”

    (Teleborsa) – A Bruxelles, presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia nel Regno del Belgio, S.E. Federica Favi, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS, Stefano Antonio Donnarumma, ha presentato le linee guida della strategia di sviluppo in linea con il Piano Industriale 2025-2029. Al centro del dibattito”Lo sviluppo delle infrastrutture e l’espansione internazionale del Gruppo FS: i piani per un’alta velocità europea” più investimenti, una presenza internazionale sempre più forte e un’attenzione costante a innovazione e sostenibilità.”FS è una delle maggiori aziende ferroviarie europee, con quasi 100 mila dipendenti — di cui oltre 12 mila all’estero — e un fatturato vicino ai 17 miliardi di euro, destinato a crescere fino a 20 miliardi l’anno. Ogni anno trasportiamo 570 milioni di passeggeri in Italia e 230 milioni all’estero”, ha dichiarato Donnarumma intervistato da Donato Bendicenti, responsabile RAI di Bruxelles. “Il Gruppo Ferrovie dello Stato rappresenta oggi un simbolo della capacità italiana di agire con decisione, visione e responsabilità nel contesto europeo: i progetti internazionali in cui è impegnato in modo crescente in Europa ne fanno un’assoluta eccellenza”, ha sottolineato Favi.L’incontro ha visto la partecipazione di stakeholder internazionali e autorevoli rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee: il Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea, Raffaele Fitto, i Vicepresidenti del Parlamento Europeo, Antonella Sberna e Pina Picierno, il Rappresentante Permanente Aggiunto d’Italia presso l’Unione Europea, Ambasciatore Marco Canaparo e il Ministro belga della Mobilità Jean-Luc Crucke. L’evento è stato una preziosa occasione per riunire il sistema Italia presente a Bruxelles attorno ai temi dell’espansione dell’AV e degli investimenti del Gruppo FS in Europa. Tra gli altri, erano presenti all’iniziativa l’Ambasciatore permanente d’Italia presso la NATO, Alessandro Azzoni, Stefano Sannino, Direttore Generale della Direzione per il Medio Oriente e Nord Africa presso la Commissione Europea, Oana Gherghinescu, Direttore esecutivo dell’Agenzia ferroviaria europea, Giorgio Travaini, direttore esecutivo della partnership ferroviaria Europe’s Rail, numerosi Europarlamentari, i capi di Gabinetto del Vicepresidente esecutivo Fitto e del commissario Tzitzikostas, membri di gabinetto, direttori, e capi unità della Commissione Europea. Frecciarossa sotto la Manica e nuove tratte europeeTra gli obiettivi più ambiziosi, portare il Frecciarossa nel tunnel sotto la Manica, collegando Londra e Parigi, una delle tratte più frequentate d’Europa, dove la domanda supera spesso l’offerta. “Siamo interessati a operare tra Londra e Parigi, anche perché i nostri treni già arrivano nella capitale francese partendo dall’Italia”, ha spiegato Donnarumma. Un altro progetto riguarda la Germania, dove FS intende entrare nel mercato dell’Alta Velocità, con possibili collegamenti tra Milano e Monaco, e in futuro Berlino.FS è già presente in diversi Paesi: Francia con Trenitalia France; Spagna con i treni iryo; Grecia con Hellenic Train; Germania con Netinera Deutschland (trasporto regionale) e TX Logistik (trasporto merci, secondo operatore del Paese); Paesi Bassi con Qbuzz, terzo operatore di trasporto pubblico locale; Romania con Rom-Rail; Regno Unito con Trenitalia UK. Attraverso Italferr, il Gruppo esporta competenze ingegneristiche in oltre 30 Paesi di tutto il mondo, dal Medio Oriente al Nord Africa, fino all’Asia-Pacifico e alle Americhe. “In questo modo il nostro know-how può contribuire allo sviluppo di infrastrutture ferroviarie sostenibili a livello globale”, ha aggiunto Donnarumma.Nuovi modelli di investimento e infrastrutture strategicheDurante l’incontro, Donnarumma ha illustrato anche il possibile utilizzo del modello RAB (Regulatory Asset Base) come strumento alternativo di finanziamento delle infrastrutture, capace di coniugare sostenibilità economica e beneficio collettivo, favorendo la partecipazione di capitali privati e riducendo il ricorso ai fondi pubblici. FS sta attualmente portando avanti grandi opere come Napoli–Bari, Terzo Valico, Milano–Venezia e Salerno–Reggio Calabria, molte delle quali finanziate in parte dal PNRR. “Il modello RAB potrebbe rappresentare una chiave per completare queste infrastrutture strategiche”, ha sottolineato Donnarumma.Sicurezza e modernizzazione della reteNegli ultimi anni il Gruppo FS ha avviato un vasto piano di manutenzione e aggiornamento della rete ferroviaria. “Le prime linee AV italiane hanno oltre 25 anni: è il momento di aggiornarle con tecnologie di controllo più avanzate e manutenzione continua. La nostra infrastruttura è la più sicura d’Europa, ma va costantemente potenziata” ha detto Donnarumma.Verso un sistema ferroviario europeo integratoLa visione del Gruppo FS guarda oltre i confini nazionali, puntando a una maggiore integrazione delle reti europee per costruire un sistema di trasporti più connesso e sicuro. “La mobilità del futuro sarà sempre più integrata e sostenibile e le ferrovie avranno un ruolo decisivo nel renderla possibile”, ha concluso Donnarumma. LEGGI TUTTO

  • in

    Aeroporto di Bologna, redditività poco mossa e ricavi a +10,6% nei 9 mesi

    (Teleborsa) – Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, società quotata su Euronext STAR Milan che gestisce lo scalo aeroportuale bolognese, ha chiuso i primi 9 mesi del 2025 con ricavi consolidati per 131,3 milioni di euro, con una crescita del 10,6% rispetto al 2024. Nello specifico, per effetto dell’andamento positivo del traffico, i ricavi per servizi aeronautici crescono del 3,4% rispetto al 2024, attestandosi a 56,9 milioni di euro. I ricavi per i servizi non aeronautici sono invece pari a 42,9 milioni di euro (+1,6% sul 2024) e i ricavi per i servizi di costruzione segnano un +43,3% rispetto al 2024 grazie ai maggiori investimenti realizzati.Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) registrato nei primi nove mesi del 2025 è di 41,9 milioni di euro, sostanzialmente invariato (-0,6%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il Risultato Operativo (EBIT) si attesta a 27,5 milioni di euro, a fronte dei 29,1 milioni al 30settembre 2024, per effetto della crescita degli ammortamenti coerente con l’avanzamento del piano di investimenti del Gruppo. Il risultato netto del periodo, interamente di competenza del Gruppo, si attesta a un utile di 19,8 milioni di euro e segna un +1,2% sul 2024.La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 30 settembre 2025 è negativa per 26,5 milioni di euro rispetto ad una PFN positiva di 5,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024.”I risultati dei primi nove mesi dell’anno confermano un andamento solido e in linea con le attese – ha commentato l’AD Nazareno Ventola – Dopo sei mesi consecutivi con oltre un milione di passeggeri e un andamento superiore alle previsioni, con la stagione estiva la crescita di traffico ha avuto un rallentamento, legato in particolare all’impatto dei cantieri in corso sulla capacità massima disponibile, confermando al tempo stesso i segnali di solidità della domanda. In questo contesto, la priorità resta l’avanzamento del nostro piano di investimenti infrastrutturali, i cui primi effetti già si sono iniziati ad apprezzare durante questi mesi in ottica di qualità del servizio, con interventi mirati a aumentare la capacità offerta e migliorare progressivamente l’esperienza complessiva dei passeggeri”. LEGGI TUTTO