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    H-Farm, rinviata a 180 giorni l’approvazione del bilancio al 31 agosto

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di H-Farm, piattaforma di innovazione quotata su Euronext Growth Milan, ha deliberato di avvalersi del maggior termine di 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale per l’approvazione da parte dell’assemblea degli azionisti del bilancio di esercizio al 31 agosto 2025, in quanto H-Farm è in attesa di definire alcuni valori di bilancio.Ora, il 12 dicembre 2025 è in calendario la riunione del CdA per l’approvazione del progetto di bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31/08/2025, il 15 gennaio 2026 l’assemblea in prima convocazione per l’approvazione del bilancio e il 22 gennaio 2026 in seconda convocazione. LEGGI TUTTO

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    Azionario europeo in rosso, Milano zavorrata dalle prese di profitto sulle banche

    (Teleborsa) – Seduta in pesante rosso per mercati azionari europei, dove prevale l’avversione al rischio per l’incertezza sulle prossime mosse della Federal Reserve americana, dopo alcune dichiarazioni che sollevano dubbi su un taglio a dicembre, e per il timore che le valutazioni dei titoli tecnologici possano aver raggiunto in alcuni casi livelli insostenibili. Il FTSE MIB è tra i peggiori indici, appesantito dalle prese di profitto sui titoli bancari.Sul fronte macroeconomico, in Eurozona la seconda stima del PIL del 3° trimestre ha confermato l’espansione congiunturale di +0,2%: la crescita è stata trainata soprattutto dalle sovra-performance di Spagna (+0,6%) e Francia (+0,5%), a fronte di una stagnazione (o contrazione) delle economie incidenti per circa il 49% sul PIL (fra cui Germania e Italia). A settembre l’avanzo commerciale dell’Eurozona è migliorato a 19,4 miliardi di euro da 1 miliardo di agosto: le esportazioni sono aumentate di +7,7% a/a e le importazioni di +5,3%.Nessuna variazione significativa per l’euro / dollaro USA, che scambia sui valori della vigilia a 1,162. Si abbattono le vendite sull’oro, che scambia a 4.076,3 dollari l’oncia, in forte calo del 2,28%. Pioggia di acquisti sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno del 2,16%.Lo Spread tra il rendimento del BTP e quello del Bund tedesco si riduce, attestandosi a +82 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,45%.Tra i mercati del Vecchio Continente calo deciso per Francoforte, che segna un -0,96%, sotto pressione Londra, con un forte ribasso dell’1,36%, e soffre Parigi, che evidenzia una perdita dell’1,04%.Sessione da dimenticare per la Borsa italiana, con il FTSE MIB che sta lasciando sul terreno l’1,80%; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share crolla dell’1,79%, scendendo fino a 46.538 punti. Pesante il FTSE Italia Mid Cap (-1,54%); con analoga direzione, depresso il FTSE Italia Star (-1,56%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, si muove in territorio positivo Azimut, mostrando un incremento del 2,67%. Bilancio positivo per Mediobanca, che vanta un progresso dello 0,71%. Sostanzialmente tonico Recordati, che registra una plusvalenza dello 0,67%.I più forti ribassi, invece, si verificano su Unicredit, che continua la seduta con -3,65%. Preda dei venditori Stellantis, con un decremento del 3,47%. Si concentrano le vendite su BPER, che soffre un calo del 3,20%. Vendite su Banca Popolare di Sondrio, che registra un ribasso del 3,19%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Cembre (+3,74%), Pharmanutra (+2,71%), GVS (+2,13%) e Sesa (+1,02%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Rai Way, che continua la seduta con -6,56%. Seduta negativa per WIIT, che scende del 5,55%. Sensibili perdite per D’Amico, in calo del 4,70%. Seduta negativa per ERG, che mostra una perdita del 3,60%. LEGGI TUTTO

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    Eastwest Coffee: le relazioni tra India, Italia ed Europa

    (Teleborsa) – “Dall’Indipendenza in avanti, l’India ha sviluppato una politica cosiddetta di non allineamento, tenendosi fuori dal conflitto tra blocco Occidentale e Unione Sovietica. Dopo la Seconda Guerra Mondiale è passata al multi-allineamento, diventando una potenza economica in grado di sviluppare diverse alleanze per crescere in maniera consistente”. È quanto ha affermato l’ambasciatore Vincenzo De Luca – che ha guidato la rappresentanza diplomatica italiana in India e Nepal dal 2019 al 2024, dopo una lunga carriera presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – in occasione del nuovo appuntamento con l’eastwest Coffee, la tavola rotonda periodica presieduta da Giuseppe Scognamiglio, diplomatico e ceo di eastwest. Dopo aver ospitato nei mesi scorsi Paolo Gentiloni, Andrea Abodi, Giovanni Malagò, Paola De Micheli, questo incontro si è concentrato sulle relazioni tra India, Italia ed Europa, nel contesto dei nuovi equilibri geopolitici, economici e industriali globali. Il confronto ha evidenziato come oggi, l’India sia un attore fondamentale sulla scena internazionale. Le relazioni con l’Italia, già avviate nel 1962, si inseriscono nell’agenda strategica UE-India 2025 che punta a rafforzare la collaborazione economica e geopolitica tra i due partner. Mentre l’India solidifica relazioni con le principali potenze mondiali e può aumentare il proprio peso tra i BRICS, diventa simultaneamente un ponte tra l’Europa e il Sud Est Asiatico, agevolando un’ulteriore diversificazione rispetto alla Cina.”L’India non ha avuto la traiettoria di crescita della Cina – ha proseguito De Luca –. A metà dell’Ottocento, India e Cina costituivano insieme il 50% del PIL mondiale. In seguito, con il cosiddetto secolo delle umiliazioni in Cina, con le concessioni, con la diatriba giapponese e l’influenza occidentale, la stessa Cina ha superato la sua fase di declino, mentre in India, al momento dell’indipendenza, il PIL è sceso dal 24% al 3%. Una dilapidazione di capacità e di risorse. Oggi, la Cina ha un PIL superiore di quasi cinque volte quello dell’India”.Per questo il Paese punta oggi sull’approvvigionamento di risorse necessarie per diventare una “fifty trillion economy” entro il 2047, attraverso una politica multivettoriale che guarda proprio all’Europa. Nel solo 2024, i rapporti tra Italia e India hanno portato a un interscambio commerciale di 14,2 miliardi, e una crescita media annua, nell’ultimo decennio, del 7,5%, supportata dall’aumento del consumo interno. Già principale fornitore di macchinari, apparecchiature, prodotti chimici, farmaceutici e mezzi di trasporto, l’Italia ha eccellenti prospettive di inserimento in settori strategici quali agroindustria, energie rinnovabili, moda, turismo di lusso, interior design, trasporti e, soprattutto digitalizzazione, ambito in cui Sparkle (Gruppo TIM) guida la realizzazione di un’infrastruttura di cablaggio sottomarina, primo progetto del Corridoio Economico India–Medio Oriente–Europa (IMEC). Inoltre, il 70% della popolazione abiterà in aree urbane entro il 2030 con riflessi per edilizia, ingegneria e servizi ambientali. In questo scenario, il futuro Accordo di Libero Scambio, in fase di negoziazione, sarà fondamentale per garantire certezza normativa e incentivare investimenti bilaterali.”Adesso per l’Italia si apre una fase in cui le imprese devono studiare delle strategie di investimento. È lo stesso discorso che si applicava alla Cina trent’anni fa: le prospettive di crescita – ha concluso De Luca – sono di rilievo nel lungo termine, bisogna essere capaci di produrre sul mercato indiano, e non solo per il mercato indiano”. LEGGI TUTTO

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    Apre in rosso Wall Street, pesano il clima di incertezza e le preoccupazioni tech

    (Teleborsa) – Scambi in ribasso per la Borsa di New York, che accusa una flessione dell’1,00% sul Dow Jones; sulla stessa linea, in lieve calo l’S&P-500, che continua la giornata sotto la parità a 6.695 punti.In rosso il Nasdaq 100 (-0,76%); sulla stessa linea, in discesa l’S&P 100 (-0,76%).Nell’S&P 500, non si salva alcun comparto. Nel listino, i settori telecomunicazioni (-1,19%), beni di consumo secondari (-0,94%) e finanziario (-0,93%) sono tra i più venduti.Partenza in salita anche oggi per Wall Street dopo la giornata in rosso di ieri che è stata la peggiore seduta dal 10 ottobre. Si è ormai esaurito infatti lo slancio determinato dalla fine dello shutdown governativo statunitense.Aumentano invece le preoccupazioni per il settore tech, minacciato dai timori relativi alla sostenibilità delle valutazioni elevatissime del settore tecnologico. In forte difficoltà i titoli più legati all’intelligenza artificiale, come Nvidia e Broadcom, così come il gruppo cloud Oracle. Si riducono così le speranze su un rally di fine anno in grado di invertire il trend delle ultime due settimane.In calo anche le attese su un nuovo taglio dei tassi da parte della FED. I pochi dati economici disponibili, la parzialità di quelli che usciranno – l’amministrazione Trump ha già fatto sapere che i dati sul mercato del lavoro Usa di ottobre usciranno, ma privi del tasso di disoccupazione – e le recenti dichiarazioni di alcuni governatori, hanno aumentato l’incertezza intorno alla direzione che la banca centrale americana deciderà di prendere nelle riunioni del 10 e 11 dicembre. LEGGI TUTTO

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    EnVent rafforza l’area mercati e advisory con Antonio Guglielmi, Andrea Cavalleri e Fabio Pizzoccheri

    (Teleborsa) – A ventidue anni dalla sua fondazione, EnVent prosegue lo sviluppo societario con la nomina di tre professionisti di rilievo del mondo economico-finanziario internazionale. Antonio Gugliemi, già consigliere di amministrazione di EnVent Italia Sim, con incarico speciale per il coordinamento strategico delle attività nel mercato dei capitali, specificamente nell’equity&debt capital market; Andrea Cavalleri nominato Director nel board di EnVent Capital Markets LTD (FCA regulated) a Londra per lo sviluppo delle attività di advisory; Fabio Pizzoccheri già nominato nei mesi scorsi Director nel board di EnVent Capital Markets LTD (FCA regulated) a Londra. Scendendo nei dettagli, Antonio Guglielmi, banchiere di lungo corso nell’investment banking internazionale a Londra, Milano e Roma (a lungo in Mediobanca), già nel consiglio di EnVent Italia SIM con Francesco Roncaglio Presidente, Andrea Battista Consigliere e Franco Gaudenti AD, coordinerà le strategie di accesso ai mercati finanziari e la supervisione delle operazioni di quotazione e collocamento azionario a stretto contatto con tutti i membri dei team e delle altre funzioni aziendali, con l’obiettivo di un efficace coordinamento e gestione delle attività di mercato e delle operazioni di equity&debt capital markets dei clienti corporate, nonché l’introduzione di iniziative di mercato e nuovi strumenti finanziari. Questa iniziativa “risponde all’obiettivo di allargare il presidio sull’Area Mercati e Capital Market, favorendo un’interazione efficace e costante con i clienti, gli investitori, gli operatori di mercato e tutti gli stakeholders”, si legge in una nota.Andrea Cavalleri, con una trentennale esperienza nel capital markets, nell’asset management e nell’insurance in banche d’affari e primarie società di asset management internazionali, si dedicherà nella base di Londra allo sviluppo di attività innovative e nuovi progetti contribuendo all’ampliamento del business model con lo scopo di accrescere le relazioni di business e l’operatività con la comunità finanziaria di fondi d’investimento, asset manager e family office presenti nella City e attivi verso i Paesi europei e l’Italia.Fabio Pizzoccheri, partner di ADVANT Nctm a Londra con una consolidata esperienza legale e specializzazione in M&A, Corporate Finance a Capital Market, ha fatto il suo ingresso nel board di EnVent Capital Markets Ltd già nei mesi scorsi con l’obiettivo di supportare e contribuire significativamente allo sviluppo del business model della Società nelle diverse linee di business di specializzazione ed in particolare nelle relazioni con i financial sponsor.”Sono particolarmente lieto per l’ingresso e l’affiancamento di tre professionisti di lungo corso e profonda expertise nei mercati dei capitali public&private come Antonio, Andrea e Fabio con i quali abbiamo già iniziato a lavorare per affiancare e consigliare i clienti con servizi, attività e prodotti per ogni esigenza legata alla specificità del ciclo d’impresa – ha detto Franco Gaudenti, founder e CEO di EnVent Group – In un ciclo di profondo cambiamento dell’industria finanziaria come quello attuale, in special modo in Italia, EnVent con ancora maggiore determinazione e incisività si focalizza sulle aziende del mid-market che costituiscono la spina dorsale del sistema industriale del Paese e per le quali occorrono soluzioni ad hoc di capitale paziente per la crescita”.(Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

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    CAREL Industries, Mediobanca alza target price e conferma Neutral

    (Teleborsa) – Mediobanca ha aumentato a 25,0 euro (dai precedenti 24,4 euro) il target price su CAREL Industries, gruppo quotato su Euronext STAR Milan e attivo nella produzione di componenti per raggiungere alta efficienza energetica nei mercati del condizionamento dell’aria e della refrigerazione, confermando la raccomandazione “Neutral”.Gli analisti scrivono che il messaggio principale della conference call è che i principali settori verticali del gruppo stanno tutti contribuendo alla crescita, con il Nord America e i data center come due motori principali. La crescita organica delle vendite della refrigerazione commerciale sta finalmente recuperando terreno rispetto all’HVAC, trainata dalla ripresa in Europa, mentre l’HVAC industriale rimane più sensibile all’attuale contesto macroeconomico volatile.Le stime di Mediobanca per l’anno in corso sono complessivamente invariate e il proseguimento degli attuali trend di mercato dovrebbe supportare l’opinione della banca d’affari che il 2026-27 sarà un anno di crescita organica equilibrata delle vendite (superiore al 10%) con una costante progressione del margine EBITDA. Ha complessivamente confermato le stime di utile per azione (EPS) per il 2025-27 (in aumento dell’1% in media), migliorando leggermente le ipotesi di flusso di cassa.”Per vedere un re-rating rispetto ai livelli attuali, e quindi essere più costruttivi, dobbiamo osservare una crescita strutturale incrementale nei prossimi trimestri e un’allocazione del capitale più proattiva, che rimane un’area inesplorata di possibile creazione di valore/potenziale di crescita”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Interpump conferma aspettative di fatturato ed EBITDA margin nella parte alta della guidance

    (Teleborsa) – Interpump, gruppo che fa parte del FTSE MIB ed è attivo nella produzione di pompe ad acqua e nel settore oleodinamico, ha comunicato che le vendite nette dei primi nove mesi del 2025 sono state pari a 1.576,1 milioni di euro, in leggera flessione (-0.8%) rispetto ai 1.588,5 milioni del corrispondente periodo del precedente esercizio (3,3% e 1,7% i cali rispettivamente a parità di perimetro e su base organica). Osservando il periodo nel suo complesso, si nota una evoluzione coerente con gli esercizi immediatamente precedenti, con una flessione della divisione Olio (-6,0% sul totale e -6,7% su base organica) e una crescita della divisione Acqua (+10,7% sul totale e +9,1% su base organica).L’EBITDA è stato pari a 364,3 milioni di euro, in linea con i 363,5 milioni del corrispondente periodo del 2024 e con un’incidenza sulle vendite in miglioramento dal 22,9% al 23,1%. Questo risultato beneficia delle misure adottate dal Gruppo, in relazione alla divisione Olio, per limitare l’impatto del calo di fatturato sulla profittabilità e in relazione alla divisione Acqua per migliorare l’efficienza del processo produttivo. L’utile netto consolidato di periodo è stato pari a 172,3 milioni di euro, in calo del 4,5% rispetto ai 180,4 milioni dei primi nove mesi del 2024: l’utile per azione base è conseguentemente passato da 1,676 a 1,609 euro.”La diversificazione delle attività e la flessibilità operativa si confermano come i punti di forza di Interpump che nel terzo trimestre dell’esercizio ha nuovamente registrato sia una crescita organica del fatturato, sia un miglioramento della marginalità: alla luce di questi risultati, sulla base degli elementi attualmente in possesso, il Gruppo conferma le proprie aspettative di fatturato e di EBITDA margin orientati verso la parte migliore delle guidance – ha commentato il presidente esecutivo Fulvio Montipò – Interpump conferma altresì il proprio percorso di sviluppo cercando innesti che permettano di rafforzare ulteriormente la sua diversificazione geografica e di prodotto”.Al 30 settembre 2025 la posizione finanziaria netta è pari ai 317,6 milioni di euro, rispetto ai 409,0 milioni al 31 dicembre 2024. Gli investimenti sono stati pari a 73,6 milioni, gli acquisti di partecipazioni 16,5 milioni e i dividendi pagati 35,5 milioni; infine, la combinazione fra gli incassi per la cessione di azioni proprie ai beneficiari dei Piani di Stock Option e la ripresa del Piano di Buy-back durante la prima parte dell’esercizio ha comportato un esborso pari a 15,3 milioni. LEGGI TUTTO

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    MARR, ricavi 9 mesi salgono a 1,64 miliardi di euro. Margini in calo

    (Teleborsa) – MARR, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella distribuzione specializzata di prodotti alimentari al foodservice, ha comunicato che i ricavi totali consolidati dei primi nove mesi 2025 sono pari a 1.644,7 milioni di euro, con una crescita di 34,2 milioni rispetto ai 1.610,5 milioni del pari periodo 2024.EBITDA ed EBIT dei primi nove mesi 2025 si attestano rispettivamente a 90,2 e 57,1 milioni di euro (98,1 e 66,9 milioni nei primi nove mesi 2024) e risentono anche dei costi sostenuti per l’avvio ad aprile della piattaforma del Centro Sud di Castelnuovo di Porto, con sovrapposizioni per l’anno in corso con le altre strutture operative del Lazio. L’Utile netto consolidato dei primi nove mesi del 2025 è di 30,0 milioni di euro (36,0 milioni nel pari periodo 2024).L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2025, prima dell’applicazione del principio contabile IFRS 16, è di 163,5 milioni di euro (127,0 milioni al 30 settembre 2024), mentre incluso l’effetto dell’IFRS 16, che aumenta a seguito della locazione della struttura per la Piattaforma MARR del Centro Sud, è di 253 milioni di euro (201,7 milioni alla fine dei primi nove mesi 2024). L’indebitamento finanziario al 30 settembre 2025 nel confronto con il pari periodo dell’esercizio precedente risente di investimenti per 33,0 milioni di euro effettuati nell’arco di dodici mesi e di 38,5 milioni di euro di dividendi distribuiti a maggio 2025.MARR evidenzia che a ottobre le vendite ai clienti dei segmenti di clientela dello Street Market e del National Account sono in ulteriore crescita.Confermato il focus del management e dell’intera organizzazione di MARR sull’attuazione delle Linee guida (già comunicate in occasione della presentazione dei risultati del primo trimestre 2025) per sostenere la crescita e migliorare la redditività, mantenendo un elevato livello di attenzione alla gestione dei livelli di assorbimento del capitale circolante senza comunque pregiudicare la possibilità di cogliere opportunità commerciali che possano derivare da mirate politiche di approvvigionamento.Tra gli ambiti di intervento delle Linee guida per quello relativo all’efficienza operativa si segnala l’avvio di un processo di internalizzazione delle attività di movimentazione interna delle merci attraverso la società MARR Service (interamente controllata da MARR), attuato con l’obiettivo di presidiare direttamente le attività e garantire un livello di servizio distintivo. Ad oggi sono state coinvolte dal processo di internalizzazione 15 unità distributive di MARR con 760 dipendenti. Avanzano inoltre secondo programma i lavori per la nuova unità distributiva in Puglia che sarà condotta in locazione e andrà a sostituire l’attuale struttura di MARR Puglia con una più efficiente e dotata di una capacità operativa adeguata a cogliere le opportunità di sviluppo di un territorio a forte vocazione turistica. LEGGI TUTTO