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    Banca Popolare Pugliese e Arca rinnovano accordo su bancassicurazione

    (Teleborsa) – Si consolida la partnership di Arca Vita-Arca Assicurazioni e Banca Popolare Pugliese (BPP) grazie al rinnovo di un accordo commerciale di durata quinquennale per lo sviluppo dell’attività di bancassicurazione, approvato dai Consigli di Amministrazione delle due compagnie e della banca.Con questo passaggio, le compagnie veronesi diventano il partner di riferimento di BPP per l’offerta di prodotti assicurativi, si legge in una nota. Banca Popolare Pugliese, che ha 94 filiali, intende sviluppare per la propria clientela una consulenza globale che abbraccia l’ambito patrimoniale ed assicurativo.”Il rafforzamento della partnership con Arca Vita ed Arca Assicurazioni è un tassello fondamentale della strategia di sviluppo della bancassicurazione che metteremo in atto e che prevede l’ulteriore ampliamento dell’offerta assicurativa a disposizione della nostra clientela ed una progressiva digitalizzazione dei servizi”, ha commentato Mauro Buscicchio, Direttore Generale di Banca Popolare Pugliese.”Saremo al fianco di Banca Popolare Pugliese per offrire alla sua clientela le migliori soluzioni assicurative, che possiamo realizzare grazie alla nostra storia e competenza di bancassicurazione e grazie all’appartenenza al Gruppo Unipol”, ha detto Marco Battisti, Amministratore Delegato di Arca Vita ed Arca Assicurazioni. LEGGI TUTTO

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    Rai Way, utile 9 mesi in leggero rialzo a 70,5 milioni di euro. Ricavi +1,1%

    (Teleborsa) – Rai Way, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e sviluppo di reti di trasmissione e diffusione radiotelevisiva per la Rai e altri broadcast, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con una crescita dei ricavi core pari al +1,1% a 206,5 milioni di euro, superiore rispetto al solo contributo delle clausole di indicizzazione all’inflazione previste nella maggior parte dei contratti con i clienti.L’Adjusted EBITDA si è attestato a 142,2 milioni di euro, in miglioramento del 2,7% anche grazie al controllo dei costi, con l’utile netto che ha registrato una crescita pari all’1% a 70,5 milioni di euro alla luce dei maggiori ammortamenti e oneri finanziari legati alla progressione degli investimenti.L’indebitamento finanziario netto si è attestato a 148,2 milioni di euro , e – pur impattato a sua volta da investimenti e distribuzione dei dividendi – è rimasto inferiore all’Adjusted EBITDA degli ultimi 12 mesi.La società conferma le guidance per l’esercizio in corso, così come riformulate da ultimo in occasione della pubblicazione dei dati semestrali.”La solidità dei risultati raggiunti da Rai Way nei primi nove mesi del 2024, in coerenza con le nostre aspettative, ci consente di guardare con fiducia all’ultimo trimestre dell’anno e di continuare a concentrarci sull’esecuzione della strategia – ha commentato l’AD Roberto Cecatto – La robustezza del business tradizionale ci garantisce la possibilità di programmare e portar avanti con la necessaria consapevolezza il nostro percorso di diversificazione”. LEGGI TUTTO

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    Banche europee, consolidamento può accelerare nel 2025 ma focus su partnership e bolt-on

    (Teleborsa) – Le banche europee manterranno le loro performance migliorate per tutto il 2025, in seguito a un numero insolitamente elevato di azioni di rating creditizio positive nel 2024. Lo afferma Morningstar DBRS nel suo 2025 European Banking Outlook. In particolare, prevede che gli utili rimarranno solidi, sebbene in calo rispetto agli eccezionali livelli del 2023 e del 2024, con un reddito da interessi netti destinato a diminuire con la compressione dei margini, in parte compensato da una crescita più forte dei prestiti.I costi dovrebbero aumentare ulteriormente, sebbene a un ritmo più lento. Sul lato positivo, prevede un’ulteriore crescita del reddito da commissioni e un costo del rischio stabile. Le differenze strutturali nella redditività tra i paesi persisteranno nel 2025.Secondo Morningstar DBRS, è probabile che la qualità degli asset peggiori solo leggermente in media poiché la debolezza in alcuni settori aziendali sarà ampiamente compensata da migliori prospettive economiche e tassi più bassi. Le famiglie stanno beneficiando dell’aumento dei salari e dei tassi di interesse più bassi.”Potrebbe verificarsi uno scenario di potenziale ribasso per le nostre ipotesi di crescita economica e qualità degli asset, se le tensioni commerciali globali aumentassero, influenzando negativamente le esportazioni europee”, ha affermato Sonja Forster, Senior Vice President, Global Financial Institutions presso Morningstar DBRS. Tuttavia, le banche europee stanno entrando nel 2025 ben capitalizzate, poiché hanno beneficiato di una forte generazione di capitale nel 2024, in parte compensata dall’aumento delle distribuzioni per gli azionisti.Data la pressione sui ricavi dovuta al calo dei tassi, il consolidamento nel settore bancario europeo potrebbe “prendere piede” (dopo l’acquisto da parte di UniCredit di una quota del 21% in Commerzbank), si legge nel report. Secondo gli analisti, gli accordi transfrontalieri su larga scala rimarranno probabilmente l’eccezione, con partnership e acquisizioni bolt-on come opzione preferita.Viene evidenziato che, negli ultimi dieci anni, le banche europee hanno ripulito i loro bilanci, implementato programmi di efficienza, ottimizzato i loro portafogli e rafforzato il loro capitale. Ciò le lascia generalmente in una posizione migliore per effettuare fusioni. Considerato il panorama normativo ancora frammentato nel settore bancario europeo, le diverse piattaforme tecnologiche e le abitudini dei clienti, le sinergie nelle fusioni transfrontaliere sono ancora più limitate rispetto alle fusioni nazionali, soprattutto nel settore bancario al dettaglio. Secondo Morningstar DBRS, una potenziale fusione UniCredit-Commerzbank non dimostra il contrario, dato che UniCredit possiede HVB, una delle più grandi banche in Germania, e potrebbe quindi raccogliere sinergie significative all’interno della Germania. LEGGI TUTTO

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    Il Sole 24 ORE, ricavi in crescita dell’1,8% nei 9 mesi. Utile di 2,9 milioni

    (Teleborsa) – Il Sole 24 ORE, gruppo editoriale quotato su Euronext Milan, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con ricavi consolidati pari a 151,5 milioni di euro, rispetto ai 148,9 milioni di euro del pari periodo del 2023, registrando una crescita di 2,6 milioni di euro (+1,8%). Tale dinamica riflette ricavi pubblicitari in aumento di 0,5 milioni di euro (+0,8% rispetto al 2023), ricavi editoriali in riduzione di 0,8 milioni di euro (-1,0%) e altri ricavi in crescita di 2,9 milioni di euro (+16,6%). Gli altri ricavi sono principalmente grazie al business della formazione (+1,4 milioni di euro rispetto al pari periodo del 2023) e ai maggiori ricavi dei prodotti software, certificazione Qualità 24 e ItalyX, nonché di convegni e mostre.L’EBITDA è positivo per 17,4 milioni di euro, che si confronta con 18,9 milioni di euro dei primi nove mesi del 2023 (-1,5 milioni di euro), principalmente per il minor contributo dei proventi non ricorrenti che avevano caratterizzato il precedente periodo. Al netto delle componenti non ricorrenti, l’EBITDA adjusted è pari a 16,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea con i 16,2 milioni di euro del 30 settembre 2023.Il risultato netto è positivo di 2,9 milioni di euro (5,0 milioni di euro a settembre 2023), che, al netto di proventi e oneri non ricorrenti, risulta positivo per 1,5 milioni di euro, in miglioramento di 0,4 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2023.”Siamo orgogliosi dei risultati di questi primi nove mesi che confermano il percorso virtuoso intrapreso dal Gruppo in questi ultimi anni – ha commentato l’AD Mirja Cartia d’Asero – Nonostante un contesto macroeconomico e geopolitico ancora incerto, i ricavi sono in crescita, il risultato netto è positivo, e continua il trend di miglioramento della Posizione Finanziaria Netta che ha visto una riduzione dell’indebitamento finanziario dell’85% in poco meno di tre anni”.Continua il miglioramento della PFN che passa dai -22,2 milioni di euro di fine 2023 ai -9,6 milioni di euro di settembre 2024 (+12,6 milioni di euro). Positiva la PFN ante IFRS 16 per 26,1 milioni di euro, in miglioramento di 8,6 milioni di euro rispetto ai 17,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023. LEGGI TUTTO

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    Wall Street ferma dopo inflazione senza sorprese. In calo rendimenti Treasury

    (Teleborsa) – Giornata poco mossa per il mercato azionario statunitense, mentre calano i rendimenti dei Treasury, dopo che l’inflazione negli Stati Uniti ha accelerato leggermente come previsto a ottobre, confermando le attese per un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve alla sua prossima riunione il mese prossimo. Ieri Neel Kashkari (Minneapolis Fed) ha affermato che solo dati peggiori sull’inflazione potrebbero allontanare un taglio a dicembre.Secondo i dati del Dipartimento del Lavoro, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 2,6% su base annua il mese scorso, rispetto al 2,4% di settembre. Su base mensile, è aumentato dello 0,2%, in linea con il ritmo di settembre. La cosiddetta misura “core”, che elimina voci più volatili come cibo e carburante, è aumentata del 3,3% su base annua e dello 0,3% su base mensile.Sempre sul fronte macroeconomico, le domande di mutuo negli Stati Uniti sono state in leggero aumento la settimana scorsa (dopo un crollo in quella prima), mentre i tassi sui mutui trentennali sono aumentati ancora.Tra le società che hanno diffuso i conti nelle ultime ore, Spotify ha registrato una crescita nel terzo trimestre di abbonati e margini di profitto, Instacart ha registrato forti ricavi nel terzo trimestre e Cava Group ha aumentato le sue previsioni per l’intero anno per un terzo trimestre consecutivo.Guardando ai principali indici, Wall Street riporta una variazione pari a +0,1% sul Dow Jones; sulla stessa linea, si muove intorno alla parità l’S&P-500, che continua la giornata a 5.989 punti. Sulla parità il Nasdaq 100 (-0,02%); con analoga direzione, senza direzione l’S&P 100 (+0,05%). LEGGI TUTTO

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    PNRR, Giorgetti: chiesta a Bruxelles una proroga

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia e delle Finanze, GiancarloGiorgetti, ha fatto sapere che davanti alla Commissione europea “c’è la richiesta dell’Italia di prorogare il PNRR”. “Spero venga soddisfatta”, ha aggiunto nel suo intervento all’assemblea di Confimi. Il Ministro ha dichiarato che l’operazione effettuata con il ddl di bilancio sugli investimenti “e che rispetta le nuove regole europee” è stata quella di “finanziare i progetti praticabili in breve tempo, per evitare che si formino residui e concentrarsi sulle misure del PNRR” che devono essere completate entro il 2026, altrimenti “le risorse si perdono”. Da qui la proposta italiana di prorogare il termine per il completamento dei progetti PNRR che attualmente è giugno 2026.Restando sul piano europeo, Giorgetti ha rivendicato il lavoro del governo sulla legge di Bilancio. “Cercheremo di avere un protagonismo diverso a livello europeo. L’Italia è il Paese più stabile, in Francia il Parlamento ha bocciato il bilancio e la Germania non l’ha neanche presentato. Dopo tanti anni cercheremo anche noi di insegnare qualcosa agli altri”. Quanto ai possibili dazi americani, il ministro ha spiegato che conn “l’amministrazione di Trump non cambia l’impostazione. Provvedimenti protezionistici c’erano già prima con Biden, la fase era già iniziata”. “Ma è drammatica – ha sottolineato il Ministro – la difficoltà dell’Europa a posizionarsi e dare risposte”.Il ministro ha definito “incomprensibile” l’atteggiamento “di alcuni sindacati” sulla manovra. Nel provvedimento “è stata data priorità al lavoro dipendente fino a 40.000 euro con importanti benefici in busta paga”, ha sottolineato il ministro facendo riferimento era a Cgil e Uil che hanno confermato lo sciopero del 29 novembre dopo l’ultimo incontro a Palazzo Chigi sulla manovra.”Molto si è discusso e polemizzato sul sacrificio che il governo ha chiesto alle banche per la finanza pubblica, ma poco si è detto del contributo che lo Stato ha dato al sistema bancario attraverso garanzie pubbliche. Certo nell’interesse degli imprenditori, ma soprattutto delle banche”, ha dichiarato infine il ministro in riferimento al periodo del Covid. “Ora – ha aggiunto – dobbiamo rientrare nel normale esercizio del credito bancario senza penalizzare le imprese, completando la disintossicazione dalle misure Covid”. LEGGI TUTTO

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    Art Bonus, MIC: in 10 anni raccolto 1 miliardo di euro

    (Teleborsa) – Risultati “incoraggianti” per l’Art Bonus – strumento che riconosce ai donatori un credito d’imposta del 65% delle erogazioni liberali effettuate a sostegno di un bene culturale – a 10 anni dalla sua entrata in vigore: raggiunto un miliardo di euro raccolti in tutta Italia, superate 44.300 donazioni da mecenati tra individui, aziende e fondazioni, oltre 4150 progetti già realizzati, più di 2730 raccolte attualmente aperte. “Un ottimo bilancio – commenta la direttrice divisione rapporti pubblico-privati ALES, Carolina Botti – per una legge tutto sommato ancora “giovane” i cui punti di forza sono: facilitazione del rapporto pubblico/privato, semplicità, trasparenza, assistenza nell’utilizzoA livello nazionale il miliardo di euro raccolti è così suddiviso: oltre 358,5 milioni in Lombardia, seguita dal Piemonte con 134 milioni, dalla Toscana con 130,2 milioni, dall’Emilia-Romagna con 127,1 milioni e dal Veneto con 113,1 milioni. I cittadini privati hanno contribuito con il 62% delle 44.309 donazioni. Il 25% delle donazioni è poi arrivato dalle imprese e 13% da enti non commerciali. “Il futuro della cultura nel nostro Paese è legato all’alleanza tra il pubblico e il privato. Ci sono tanti esempi virtuosi in Italia, dalla Scala di Milano all’Arena di Verona che si sostengono più con le risorse private che con quelle pubbliche. Per cui è evidente che il mondo del privato è fondamentale. L’ Italia è il Paese più bello al mondo, una superpotenza culturale” ha affermato il sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, Gianmarco Mazzi, aprendo la cerimonia svoltasi ieri nella sala Spadolini del Mic, dove sono stati anche consegnati i premi del Concorso Art Bonus 2024.Per supportare la conoscenza dell’Art Bonus è stato presentato in anteprima il nuovo spot girato a Roma, a Palazzo Barberini, che sarà oggetto di Pubblicità Progresso nella seconda metà di novembre. “Un aspetto di grande potenzialità dell’Art Bonus – ha dichiarato il presidente e AD di ALES, Fabio Tagliaferri – è il coinvolgimento attivo dei cittadini ed il loro riavvicinamento al patrimonio culturale identitario. ALES, nel suo ruolo di gestore e promotore dell’Art bonus per conto del MiC, si è adoperata per creare tutte le condizioni affinché enti beneficiari e mecenati potessero conoscere ed utilizzare in modo appropriato tale strumento fiscale, attraverso un’azione di comunicazione, formazione, assistenza, consulenza non solo centralmente, ma anche sul territorio. In tale contesto rientra anche il nuovo spot di pubblicità progresso girato a Palazzo Barberini reso possibile anche grazie al sostegno del Direttore Thomas Clement Salomon che ha offerto uno dei luoghi più suggestivi d’Italia per raccontare al grande pubblico l’importanza di questa norma”. Occasione per fare il punto sullo strumento di sostegno del mecenatismo e di riconoscimento agli istituti promotori e ai loro benefattori è il concorso Art Bonus, iniziativa del Ministero della Cultura e di ALES spa in collaborazione con Promo PA Fondazione. Giunto quest’anno alla sua ottava edizione, il concorso ha visto salire sul primo gradino del podio l’Accademia Carrara di Bergamo nella categoria “Beni e luoghi della Cultura” con 26.585 voti e l’Associazione Flautisti Italiani di Baronissi (Sa) nella categoria “Spettacolo dal vivo” con 18.900 voti. I due vincitori hanno avuto la meglio sui 381 progetti ammessi alla prima fase eliminatoria sul sito ufficiale ed alla successiva votazione finale su Facebook e Instagram di Art Bonus dove a contendersi le prime posizioni sono arrivati in 40. Molto alta la risposta dei cittadini che ha espresso ben 224.239 voti per i progetti in gara. LEGGI TUTTO

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    Vivenda Group verso quotazione su Euronext Growth Milan

    (Teleborsa) – Vivenda Group ha avviato l’iter per la quotazione su Euronext Growth Milan (EGM), il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. L’ammissione è prevista il 26 novembre 2024, con il debutto a Piazza Affari nei giorni successivi. Integrae SIM è l’Euronext Growth Advisor (EGA).Costituita a Roma nel 2006 come società concessionaria di pubblicità, Vivenda è attiva principalmente nel settore dell’Out Of Home Advertising, ossia nell’installazione pubblicitaria di grandi dimensioni in location straordinarie e di massima visibilità pubblica (service line OOH Advertising). La società ha sviluppato come core business quello dei restauri sponsorizzati “a costo zero” di opere e monumenti storici e di edifici, pubblici e privati, di pregio, sparsi sul territorio italiano.Con l’obiettivo di esportare tale modello di business negli EAU, è stata costituita a Dubai, a fine 2023, Vivenda GCC FZE, controllata al 100% dalla Capogruppo. La Capogruppo, dal 2012 è, inoltre, concessionaria ufficiale del Poligrafico e Zecca dello Stato per la gestione della pubblicità legale e finanziaria su G.U.R.I. e quotidiani nazionali (service line Legal & Financial Advertising), mentre mediante altre società controllate, il Gruppo opera, seppur in misura minore e in via residuale, nella realizzazione e restauro di costruzioni a uso privato nell’ambito di progetti di riqualificazione urbanistica, finalizzati alla vendita nel mercato immobiliare (service line Immobiliare).Al 31 dicembre 2023, il gruppo ha registrato ricavi consolidati pro-forma pari a 26,3 milioni di euro, mentre al 30 giugno 2024 un fatturato pari a 6,5 milioni, interamente realizzati sul territorio italiano.Il Consiglio di Amministrazione è composto da: Luca Giuseppe Maurogiovanni (Presidente); Filippo Cirrincione (Amministratore Delegato); Francesco Bernardi (Consigliere Indipendente).Prima dell’ammissione l’azionariato è detenuto da FIMI Holding S.r.l. (società riconducibile a Filippo Cirrincione per il 72,31% e Michela Cirrincione per il 27,69%) per il 58,03% e da Luca Giuseppe Maurogiovanni per il 41,97%.Saranno presenti Azioni a Voto Plurimo (10 voti per ciascuna azione), non oggetto di ammissione alle negoziazioni, di titolarità di FIMI Holding S.r.l. e Luca Giuseppe Maurogiovanni, convertibili in azioni ordinarie nel rapporto di 1 azione ordinaria ogni 1 azione a voto plurimo. LEGGI TUTTO