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    First Capital, utile 2024 quasi azzerato. Dividendo in contanti e azioni

    (Teleborsa) – First Capital, holding finanziaria specializzata in investimenti di Private Investments in Public Equity e di Private Equity quotata su Euronext Growth Milan, ha chiuso l’esercizio 2024 con un utile netto consolidato di 0,21 milioni di euro (3,43 milioni di euro nel 2023).Il Risultato Netto della Gestione Finanziaria si attesta a 2,71 milioni di euro (6,26 milioni nel 2023), riconducibile prevalentemente al risultato netto dei titoli in portafoglio valutati al fair value durante l’esercizio, pari a 1,12 milioni (5,80 milioni nel 2023). Tale ultimo risultato è determinato prevalentemente dall’incremento di valore di Borsa nel 2024 delle partecipate Generalfinance, ALA, Next Geosolutions e TPS, nonché dalla variazione positiva del fair value delle partecipazioni non quotate in portafoglio; variazioni parzialmente assorbite dal decremento di valore di Borsa, in particolare, delle partecipate Orsero, Cy4Gate ed Intred. Concorrono alla formazione del Risultato Netto della Gestione Finanziaria anche dividendi da partecipate per euro 1,83 (1,46 milioni nel 2023) e altre voci minori.Il Totale Attivo ammonta a 109,5 milioni di euro (114,4 milioni al 31 dicembre 2023). La posizione finanziaria netta è rappresentata da debito netto per 14,7 milioni di euro (6,9 milioni al 31 dicembre 2023).”Il 2024 è stato un anno di nuovi importanti passi strategici per First Capital, con il completamento del piano di riorganizzazione del Gruppo che getta le basi per affermarsi come protagonista nell’offerta di soluzioni complete per le PMI sul mercato dei capitali – ha commentato Stefano Di Meo, Direttore Generale di First Capital – Parallelamente, per quello che riguarda il nostro core business, siamo convinti che First Capital poggi su basi solide, grazie ad un portafoglio composto da società con una forte di leadership di mercato, elevata redditività e solidità patrimoniale. Anche nel 2024, infatti, le nostre partecipate hanno registrato risultati positivi, rafforzando la loro posizione nei rispettivi mercati di riferimento; un segnale che ci suggerisce una prospettiva positiva anche per il 2025. Restiamo fermamente convinti che, soprattutto in questi periodi di forte incertezza, il nostro capitale permanente paziente, la rigorosa disciplina ed un approccio attivo costituiscano un vantaggio competitivo determinante per massimizzare i risultati nel lungo termine.Il Consiglio di Amministrazione propone all’Assemblea dei Soci la distribuzione di un dividendo in parte in contanti ed in parte attraverso l’assegnazione di azioni proprie rivenienti da un aumento di capitale gratuito, secondo le modalità di seguito indicate: per la parte in denaro: 0,35 euro per ogni azione ordinaria in circolazione (escluse le azioni proprie); per la parte in azioni: l’assegnazione di azioni First Capital, rivenienti da un aumento di capitale a titolo gratuito, nel rapporto di n. 1 azione di nuova emissione ogni n. 50 azioni ordinarie First Capital detenute.Considerando il prezzo di chiusura dell’azione First Capital alla data del 27 marzo 2025, pari a 17,60 euro, la componente di dividendo costituita dall’assegnazione di azioni è pari a 0,34 euro per azione. Il dividendo complessivo di 0,69 euro per azione, con riferimento al prezzo di Borsa di cui sopra, corrisponde ad un dividend yield del 4% circa. La proposta di distribuzione del dividendo sia per la parte in denaro sia per quella in azioni prevede il seguente calendario: data di stacco 26 maggio 2025; data di legittimazione al pagamento 27 maggio 2025 (record date); data di pagamento 28 maggio 2025.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Borse europee in rosso zavorrate da comparto auto. In controtendenza Ferrari

    (Teleborsa) – Le Borse europee, Piazza Affari compresa, chiudono in rosso l’ultima seduta della settimana, zavorrate ancora ai titoli del comparto Auto e componentistica in vista dei nuovi dazi che dovrebbero scattare dal 3 aprile negli Stati Uniti. I listini peggiorano nel pomeriggio in tandem con Wall Street, dopo che una misura dell’inflazione statunitense si è dimostrata ancora forte: il dato core PCE (personal consumption expenditures price index), la misura preferita dalla Federal Reserve per calcolarla, è aumentato più delle attese a febbraio.Sempre sul fronte macroeconomico, in Germania a marzo il tasso di disoccupazione è salito marginalmente a 6,3%. Nello stesso mese in Italia l’indagine Istat di marzo ha evidenziato un calo della fiducia sia delle imprese (86 da 86,9) sia dei consumatori (95 da 98,8), con rischi al ribasso per la ripresa riconducibili all’elevata incertezza geopolitica.Leggera crescita dell’Euro / Dollaro USA, che sale a quota 1,082. L’Oro continua la sessione in rialzo e avanza a quota 3.081,8 dollari l’oncia. Perde terreno il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia a 69,28 dollari per barile, con un calo dello 0,91%.Sulla parità lo spread, che rimane a quota +107 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,77%.Nello scenario borsistico europeo scivola Francoforte, con un netto svantaggio dello 0,96%, sostanzialmente invariato Londra, che riporta un moderato -0,08%, e in rosso Parigi, che evidenzia un deciso ribasso dello 0,93%.Sessione negativa per Piazza Affari, con il FTSE MIB che lascia sul parterre lo 0,92%; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share ha perso lo 0,90%, terminando la seduta a 40.987 punti.Sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap, che mostra un calo dello 0,65%; sulla stessa tendenza, negativo il FTSE Italia Star (-1,1%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, bilancio decisamente positivo per Ferrari, che vanta un progresso del 2,58%. Buona performance per Snam, che cresce del 2,40%. Sostenuta Inwit, con un discreto guadagno del 2,24%. Buoni spunti su Enel, che mostra un ampio vantaggio del 2,22%.I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Iveco, che ha archiviato la seduta a -4,00%. Pessima performance per Stellantis, che registra un ribasso del 3,94%. Spicca la prestazione negativa di STMicroelectronics, che scende del 3,71%. Unipol scende del 3,54%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, El.En (+3,65%), SOL (+2,32%), ENAV (+2,10%) e IREN (+2,06%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su TXT E-solutions, che ha archiviato la seduta a -4,74%. Sessione nera per Danieli, che lascia sul tappeto una perdita del 4,71%. Calo deciso per Banco di Desio e della Brianza, che segna un -4,64%. In perdita Ferragamo, che scende del 4,35%. LEGGI TUTTO

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    Disabilità a scuola, Istat: “Migliora offerta di insegnanti di sostegno ma ancora ritardi per l’inclusione”

    (Teleborsa) – Aumentano gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane di ogni ordine e grado: quasi 359mila nell’anno scolastico 2023-2024, il 4,5% del totale degli iscritti (+6% rispetto al precedente anno scolastico), 75mila in più negli ultimi cinque anni (+26%). Cresce la quota di docenti per il sostegno con una formazione specifica: dal 63% al 73% in quattro anni, ma sono ancora molti gli insegnanti non specializzati (27%, nel Nord 38%) e l’11% viene assegnato in ritardo. Elevata la discontinuità nella didattica: più di un alunno su due (il 57% degli alunni con disabilità) ha cambiato insegnante per il sostegno da un anno all’altro, l’8,4% nel corso dello stesso anno scolastico.È quanto rileva l’Istat nel report “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità – Anno scolastico 2023-2024”.Ancora in aumento gli alunni con disabilità: più 75mila in cinque anniNell’anno scolastico 2023/2024 sono quasi 359mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole di ogni ordine e grado (il 4,5% degli iscritti, fonte MIM), circa 21mila in più rispetto all’anno precedente (+6%). La quota di alunni con disabilità è più alta nella scuola primaria e secondaria di primo grado, dove si attesta al 5,5%, mentre diminuisce nella scuola dell’infanzia e nella secondaria di secondo grado (rispettivamente il 3,2% e il 3,5%). L’aumento degli alunni con disabilità nelle scuole italiane è particolarmente evidente se si va poco più indietro nel tempo. Rispetto all’anno scolastico 2018/2019 l’incremento è stato del 26%, circa 75mila in più.Notevoli le differenze in termini di genere: gli alunni con disabilità sono prevalentemente maschi, 228 ogni 100 femmine. Tale evidenza è in linea con le statistiche epidemiologiche che da tempo evidenziano sensibili differenze di genere in vari disturbi dello sviluppo neurologico, tra cui i disturbi dello spettro autistico e i disturbi del comportamento e dell’attenzione.Il problema più diffuso è la disabilità intellettiva, che riguarda il 40% degli studenti con disabilità, quota che cresce nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, attestandosi rispettivamente al 46% e al 52%; seguono i disturbi dello sviluppo psicologico (35% degli studenti), questi ultimi più frequenti nella scuola primaria (39%) e nella scuola dell’infanzia (63%). I disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione riguardano quasi un quinto degli alunni con disabilità; entrambi sono più diffusi tra gli alunni delle scuole secondarie di primo grado (rispettivamente il 24% e il 20% degli alunni). Meno frequenti invece sono le problematiche relative alla disabilità motoria (9%) e alla disabilità visiva o uditiva (circa 7%), con differenze poco rilevanti tra gli ordini scolastici. Il 37% degli alunni con disabilità presenta più tipologie di problema; in particolare, la condizione di pluri-disabilità è più frequente tra gli alunni con disabilità intellettiva (53% dei casi). Più di un quarto degli studenti (28%) ha un problema di autonomia, legato alla difficoltà nello spostarsi all’interno dell’edificio, nel mangiare, nell’andare in bagno o nel comunicare; la difficoltà più diffusa riguarda la comunicazione (21%) o l’andare in bagno (19%); meno frequenti appaiono le difficoltà nello spostarsi o nel mangiare (rispettivamente 13% e 8%). Tra gli studenti con problemi di autonomia, uno su cinque non è in grado di svolgere autonomamente nessuna delle quattro attività.Quasi tutti gli alunni presentano una certificazione di disabilità o di invalidità (98%) che permette l’attivazione del sostegno scolastico. Inoltre, una quota marginale di alunni (1,3%) usufruisce del sostegno didattico pur non disponendo di una certificazione; si tratta spesso di alunni in attesa di certificazione o con problematiche borderline a cui la scuola decide di dedicare una parte delle risorse disponibili. LEGGI TUTTO

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    Aste BOT 6 mesi, tutto esaurito nelle riaperture

    (Teleborsa) – Tutto esaurito nei collocamenti supplementari di titoli di Stato, riservati agli operatori specialisti, svolti nella giornata del 28 marzo 2025.Per quanto riguarda il BOT 183 giorni 30-09-2025, il Tesoro ha assegnato 700 milioni di euro, a fronte di una richiesta per 2.298 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Spindox torna in utile nel 2024. Valore della produzione sale a 112 milioni di euro

    (Teleborsa) – Spindox, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel mercato dei servizi e dei prodotti ICT (Information & Communication Technology), ha chiuso il 2024 con un Valore della produzione pari a 111,8 milioni di euro (+11,9% rispetto al 2023), EBITDA normalizzato a 9,9 milioni di euro (+37,4%, mentre EBITDA dopo oneri straordinari a 8,5 milioni di euro) e risultato netto in utile di 0,5 milioni di euro (vs. perdita di 0,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023).L’Indebitamento Finanziario Netto ha registrato un netto miglioramento, passando da una posizione debitoria di 2,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023 a una posizione attiva di 5,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024, con una variazione positiva pari a circa 8,8 milioni di euro. Tale risultato riflette non solo il rafforzamento della redditività operativa, ma anche – e soprattutto – una gestione più efficiente del capitale circolante.”Beneficiamo degli effetti della strategia commerciale definita un anno fa, orientata all’espansione nei comparti ritenuti strategici per la crescita e alla concentrazione nelle aree con un elevato grado di innovazione – ha commentato Massimo Pellei, co-CEO di Spindox – I risultati a doppia cifra conseguiti nel 2024, superiori alle stime relative all’andamento generale del mercato, sono per noi fonte di grande soddisfazione”.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, fondazioni depositano lista per CdA con conferma CEO e presidente

    (Teleborsa) – Le Fondazioni aderenti al patto parasociale di consultazione e voto su Intesa Sanpaolo hanno depositato la lista di candidati per il consiglio di amministrazione in relazione all’assemblea convocata per il 29 aprile 2025, anche sulla base degli orientamenti manifestati dal CdA uscente.Le Fondazioni intendono assicurare: la composizione quantitativamente ottimale, avuto riguardo alla complessità organizzativa, di operatività e di governance della Banca e alle valutazioni espresse sulle dinamiche di funzionamento dell’Organo collegiale; la continuità di azione ed il mantenimento del patrimonio informativo e di esperienze acquisito nel corso dei precedenti mandati; un riscontro concreto alle esigenze di continuare a esprimere scelte di elevata qualità, diversità, complementarità e di integrare nuove competenze strategiche, professionalità e personalità, al fine di dare continuità alle capacità di approfondimento e di dibattito in tutte le complesse materie di competenza del Consiglio e del Comitato per il Controllo sulla Gestione, e permettere un’adeguata costituzione e funzionalità dei Comitati endo-consiliari.La lista di 17 candidati è composta da: Sezione 1 Gian Maria Gros-Pietro, Paola Tagliavini, Carlo Messina, Mariangela Zappia, Franco Ceruti, Paolo Maria Vittorio Grandi, Luciano Nebbia, Liana Logiurato, Pietro Previtali, Maria Alessandra Stefanelli, Bruno Maria Parigi, Donatella Busso, Silvia Merlo, Paolo Messa; Sezione 2 Fabrizio Mosca, Mariella Tagliabue, Maura CampraNel medesimo contesto, le Fondazioni hanno proposto di determinare in 19 il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione da nominare, di riconfermare il Gian Maria Gros-Pietro quale Presidente e di nominare la Paola Tagliavini quale Vice Presidente; nonché di indicare Carlo Messina come profilo ideale per la posizione CEO.”Alla luce dei risultati conseguiti nell’ultimo decennio dalla Banca, che hanno posto Intesa Sanpaolo in una posizione di vertice assoluto tra le banche europee, sia per l’affidabilità sia per il sostegno allo sviluppo del Paese, i Presidenti delle Fondazioni, nella loro connaturata rappresentanza di azionisti istituzionali di lungo termine, esprimono vivo apprezzamento per la visione e la gestione altamente efficace da parte del CEO e conseguentemente auspicano che Carlo Messina possa garantire il suo ruolo di leadership nella Banca anche per i successivi mandati”, si legge in una nota.Infine, le Fondazioni hanno proposto, in linea con quanto evidenziato dal Consiglio uscente, la conferma degli emolumenti per i consiglieri che non siano anche componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione e l’incremento del compenso fisso specifico per i consiglieri che siano anche componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione nonché del compenso additivo del Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione LEGGI TUTTO

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    Directa, Busi: grande fermento negli investimenti online, clienti non temano inchiesta

    (Teleborsa) – Era l’8 novembre 1995 quando partiva dagli uffici torinesi di Directa SIM il primo ordine in Borsa, utilizzando un collegamento dati su linea telefonica tramite modem. Da quel momento la crescita della società, vero e proprio pioniere del trading online in Italia, non si è più fermata, sfondando alla fine dello scorso anno quota 100 mila clienti e 6 miliardi di euro di asset della clientela. Questi numeri sono destinati a continuare a crescere, secondo l’amministratore delegato Andrea Busi, che vede in questi mesi “un fermento che ricorda il boom dell’internet economy per quanto riguarda gli investimenti online”. “Siamo in un momento molto fertile, con rinnovato entusiasmo e attenzione per il mondo degli investimenti online”, ha detto durante la presentazione dei risultati 2024.Directa SIM ha chiuso l’anno con un utile netto di 11,3 milioni di euro (+38% sul 2023) – “un risultato che fino a qualche anno fa era un miraggio”, ha sottolineato Busi – e poi ha scelto di abbandonare il progetto “Private Banking” (con extra costo di 1 milione di euro) per concentrarsi sul business core. “In questi mesi nuovi player si sono affacciati sul mercato – ha spiegato – E per la struttura esile che abbiamo, alla fine siamo meno di 100 persone, abbiamo più vantaggio a concentrarci sulle attività core, per non disperdere energie e cogliere nuove opportunità”.Solo per citare le società più in vista, tra fine 2024 e inizio 2025 Revolut ha lanciato l’IBAN italiano, piani di investimento ETF a zero commissioni in Italia e conti deposito, Trade Republic ha lanciato la succursale in Italia con l’IBAN, oltre che un servizio di sostituto d’imposta per investimenti, Scalable Capital ha lanciato una nuova Borsa europea per investitori retail e un proprio ETF.Non commentando le azioni dei competitor, l’AD di Directa non si mostra comunque preoccupato dalla loro vivacità e afferma che “la crescita nei primi mesi dell’anno è stata superiore alle aspettative”. Secondo Busi, la maggior parte degli operatori ha al momento tre gap: “Directa offre alla propria clientela il regime amministrato con sostituto d’imposta, mentre altri no ed è una scocciatura non da poco; inoltre, abbiamo un servizio clienti in italiano che risolve i problemi in tempo reale; da ultimo, con un po’ di orgoglio, faccio notare che il nostro nome è associato da 30 anni al trading online e credo che nella comunità online degli investitori Directa sia un brand “Top of mind” se si parla di trading online”.Di sicuro Directa SIM non vuole stare a guardare l’evoluzione del mercato. “Abbiamo alcune novità nel cassetto che sveleremo nel corso d’anno – dice Busi – e nel frattempo stiamo lavorando alacremente per gestire le esigenze della nuova clientela. È vero che abbiamo un modello di business è scalabile, ma è anche vero che più di 100 mila clienti danno un lavoro maggiore”.Tra le novità del 2025 c’è l’irrobustimento delle funzioni di controllo e dell’area commerciale, per la quale è stato approvato un piano di investimenti che comporterà un aumento dei costi di struttura e di infrastruttura. “Vogliamo un servizio clienti che continui ad essere di persona, in Italia, efficiente come in tutti questi anni, e – benché supportato da processi di automazione – deve gestire 100 mila clienti. Inoltre, stiamo irrobustendo la divisione marketing e per circondarsi di professionisti validi bisogna investire”, dice Busi.Tra le notizie positive del bilancio c’è l’incremento del dividendo a 30 centesimi per azione (rispetto ai 17 dello scorso anno, ai 16 del 2023 e ai 15 del 2022). “Il dividendo di quest’anno per una pura coincidenza è pari al numero dei nostri anni, però praticamente distribuiamo il 50% dell’utile – ha risposto a chi gli chiedeva se la cedola più elevata fosse una tantum – Mi aspetto che l’anno prossimo sia più alto, perché distribuiremo il 50% di un utile molto più alto”.Directa SIM si trova intanto a dover fronteggiare l’inchiesta della procura di Torino su presunte frodi nel trading e nelle attività di intermediazione bancaria. “Ci possono essere dei rischi reputazioni, ma non sono preoccupato per la regolare prestazione di servizi ai clienti, che non hanno nulla da temere”, ha detto l’AD, sottolineando che “oggetto dell’indagine sono attività che sono state dismesse da un anno e mezzo, peraltro senza impatti sull’andamento del business, perché erano attività laterali che non riguardano le attività core, quelle sono illese”. “Da un mese a questa parte abbiamo avuto la possibilità di leggere le carte, confrontarci con i nostri avvocati, e siamo confidenti che avremo la possibilità di chiarire nelle sedi quella che è stata la bontà e la buona fede dell’operato, che è andato avanti per anni e che non abbiamo mai tenuto nascosto – ha aggiunto Busi – Se degli errori sono stati fatti, siamo in grado si assumerci la responsabilità, ma non ci siamo mai nascosti”. LEGGI TUTTO

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    Metalmeccanici, Sciopero nazionale: sindacati in piazza per il rinnovo del contratto

    (Teleborsa) – Diverse centinaia di lavoratori metalmeccanici della provincia di Roma, insieme alle organizzazioni sindacali, si sono radunati in piazza Barberini, nella Capitale, in occasione dello sciopero nazionale di otto ore proclamato da Fim, Fiom e Uilm. L’obiettivo della manifestazione era sollecitare Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica alla ripresa della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto. Il corteo si è poi diretto verso la sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove si è tenuto un presidio.Tra i manifestanti, che intonavano lo slogan “Contratto, contratto”, erano presenti anche il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, e la segretaria del PD, Elly Schlein. Salario, orario di lavoro, sicurezza e precarietà sono i temi principali delle rivendicazioni sindacali. Manifestazioni analoghe si sono svolte in tutta Italia a livello provinciale e regionale.Il capogruppo PD in Commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, ha criticato l’atteggiamento del governo, esortandolo a riaprire il tavolo delle trattative: “È una vergogna il silenzio dei ministri Calderone e Urso di fronte alla tracotanza di Federmeccanica”. Anche il segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri, ha sottolineato che lo sciopero è stato indetto per ottenere aumenti salariali che preservino il potere d’acquisto dei lavoratori, gravemente eroso negli ultimi anni. “Se non crescono i salari, se non si riduce e redistribuisce l’orario di lavoro, se non si costruisce una politica industriale per lo sviluppo, non c’è futuro per nessuno”, ha affermato Bombardieri.Maurizio Landini ha rimarcato che la vertenza non riguarda solo il salario, ma anche il modello di sviluppo industriale del Paese. “Le aziende hanno fatto profitti, mentre i lavoratori hanno garantito continuità durante la pandemia. Il rifiuto di Federmeccanica di trattare è un atteggiamento irresponsabile, non solo nei confronti dei lavoratori, ma dell’intero sistema produttivo”. Secondo Landini, per rilanciare la crescita economica è necessario aumentare i salari, ridurre la precarietà e investire nella formazione.Ferdinando Uliano (Fim), Michele De Palma (Fiom) e Rocco Palombella (Uilm) hanno espresso soddisfazione per la partecipazione massiccia allo sciopero, evidenziando che in totale le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici hanno già effettuato 24 ore di sciopero per ottenere il rinnovo contrattuale. “Nel contesto economico e sociale attuale, il rinnovo del CCNL è fondamentale per la difesa e il rilancio del lavoro industriale”, hanno dichiarato, annunciando che, in assenza di un’apertura delle trattative, nei primi giorni di aprile saranno decise ulteriori azioni di protesta.Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha ribadito l’importanza della vertenza: “Durante la pandemia abbiamo lavorato per mantenere in piedi il Paese, ora chiediamo un giusto riconoscimento. Abbiamo avanzato una richiesta di aumento salariale di 280 euro, in linea con altri settori, ma Federmeccanica continua a ignorare le nostre istanze”. Palombella ha anche criticato l’atteggiamento del governo, sottolineando che “le giornate di sciopero non sono una scampagnata, ma una lotta per il diritto a un lavoro dignitoso”.Anche la leader della Cisl, Daniela Fumarola, ha definito inaccettabile il rifiuto di Federmeccanica di trattare: “Il contratto collettivo è essenziale per adeguare i salari al costo della vita e migliorare le condizioni di lavoro. Ignorare le richieste sindacali significa mortificare la dignità di chi contribuisce alla crescita del Paese”.Michele De Palma, segretario generale della Fiom Cgil, ha accusato Federmeccanica di un atteggiamento antidemocratico: “Tutti parlano di bassi salari, ma quando chiediamo di trattare, Federmeccanica si sottrae al confronto. Non ci fermeremo finché non avremo il rinnovo del contratto”.Infine, Palombella ha evidenziato che la vertenza non riguarda solo il salario, ma anche la transizione ecologica, le crisi industriali e il futuro delle imprese. “I lavoratori difendono l’Italia e la manifattura. Non accettiamo che Federmeccanica ci faccia pagare il prezzo della crisi mentre le aziende continuano a fare profitti”.Con lo sciopero di oggi, i metalmeccanici lanciano un segnale chiaro: senza un contratto equo e una politica industriale solida, non c’è futuro per il settore e per l’economia italiana. LEGGI TUTTO