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    Rapporto Fondazione Aletheia: “L’inattività fisica costa 1 miliardo all’anno per l’Italia”

    (Teleborsa) – L’inattività fisica costa 1 miliardo all’anno per l’Italia e a livello globale potrebbe generare entro il 2030 circa 500 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili prevenibili, con costi di trattamento a livello globale che potrebbero superare i 300 miliardi di euro. È quanto emerge dal rapporto presentato oggi al Senato dalla Fondazione Aletheia – primo think tank scientifico italiano dedicato all’educazione alimentare – dal titolo “Cibo e Sport: buona alimentazione e attività fisica, un connubio perfetto per la salute”.L’analisi della Fondazione Aletheia pone l’attenzione su una serie di malattie croniche non trasmissibili, prevenibili attraverso una corretta alimentazione e un’attività fisica regolare. L’inattività fisica continua a rappresentare, infatti, una delle principali sfide per la salute pubblica, con impatti diretti non solo sul benessere individuale, ma anche sui sistemi sanitari globali. Alla presenza del Ministro della Salute Orazio Schillaci e del Ministro per lo Sport e giovani Andrea Abodi, la Fondazione – guidata dal Presidente Stefano Lucchini e dal Direttore Riccardo Fargione – ha illustrato in anteprima i risultati di una ricerca coordinata dal comitato scientifico della Fondazione – presieduto dal professor Antonio Gasbarrini. Lo studio è stato realizzato con il patrocinio del Senato della Repubblica, del Ministero della Salute e dal Ministero per lo Sport e i giovani.L’impatto economico delle abitudini alimentari e sportive in Italia e nel mondoSecondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’inattività fisica è un fenomeno in aumento a livello globale, con la percentuale di persone inattive salita dal 26% nel 2010 al 31% nel 2020. Se la tendenza non si invertirà, si stima una ulteriore crescita entro il 2030 con un’incidenza della popolazione inattiva che potrebbe toccare il 35% della popolazione mondiale. Chi non pratica attività fisica regolare presenta un rischio maggiore compreso tra il 20% e il 30% di sviluppare patologie croniche, con un impatto diretto sui sistemi sanitari. L’inattività fisica potrebbe generare nel decennio 2020-2030 circa 500 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili prevenibili, con costi di trattamento a livello globale pari a 300 miliardi di euro. Per l’Italia l’inattività fisica costa 1 miliardo all’anno per la cura di malattie non trasmissibili e per la salute mentale, con la Penisola che si colloca al secondo posto in Ue per costi derivanti l’inattività fisica subito dopo la Germania (2,8 miliardi di euro) e prima di Francia (932 milioni) e Spagna (446 milioni). Si tratta di un costo per ogni cittadino italiano di 17 euro l’anno imputabile solo alla mancanza di attività fisica adeguata e regolare. Peggio solo la Germania con 34 euro pro-capite/anno ed il Portogallo con 22 euro pro-capite/anno. In Italia, il Rapporto Annuale Istat 2024 evidenzia un miglioramento nella pratica dell’attività fisica. Negli ultimi vent’anni, la percentuale di adulti inattivi è scesa dal 39,5% al 31,5%, con aumenti significativi nella pratica sportiva tra giovani e anziani. La fascia 16-24 anni ha registrato un incremento, passando dal 54,2% del 2003 al 57,7% del 2023, mentre tra gli over 65 si è assistito a una crescita che ha visto raddoppiare i praticanti, dal 6,7% al 16,4%. Le abitudini alimentari e sportive hanno un notevole peso anche dal punto di vista economico poiché agendo su queste leve in un’ottica di prevenzione è possibile ridurre i costi del servizio sanitario nazionale dovuti a patologie riconducibili una cattiva alimentazione e sedentarietà.Abitudini sportive degli italiani: frequenza, motivazioni e preferenzeSecondo il Rapporto della Fondazione Aletheia, gli italiani dedicano in media dalle 3 alle 4 volte a settimana all’attività fisica, con il 47,2% che pratica sport almeno una volta ogni sette giorni. Le sessioni durano in media 64 minuti, un tempo in linea con le raccomandazioni minime per ottenere benefici per la salute. Le differenze tra genere ed età sono lievi: gli uomini praticano sport per circa 68 minuti a sessione, le donne per 60, mentre i giovani tra i 18 e i 24 anni raggiungono i 69 minuti. Tra le attività più diffuse spiccano la camminata veloce (36,6%), la ginnastica generica (23%) e il fitness, incluso spinning e palestra (20,4%). Anche il ciclismo (14%) e il nuoto (9,2%) sono diffusi. Per il 63,5% degli intervistati, lo sport è sinonimo di salute fisica, seguito da relax (38,1%) ed equilibrio mentale (28,9%). I giovani (18-24 anni) sono motivati dal divertimento e dalla competizione, mentre gli over 55 lo praticano per seguire raccomandazioni mediche. Il 47,5% preferisce allenarsi all’aperto, il 31,3% in palestra e il 23,4% in casa. Preoccupante è inoltre il trend crescente di bambini ed adolescenti che passano sempre piu` tempo davanti smartphone, pc, tablet e tv riducendo sempre di piu` l’attivita` fisica e sportiva. Infatti per quanto riguarda la sedentarietà i dati rilevano una preoccupante situazione per i piu` giovani contro un lieve miglioramento sulla popolazione in generale. Relativamente all’utilizzo quotidiano del cellulare nella fascia dei piu` giovani tra i 6 e i 10 anni si rileva un forte incremento con un’incidenza triplicata che passa dal 10,8% nel 2013 al 33,4% nel 2023.Differenze nell’alimentazione e consumo di integratori: giovani vs over 65L’indagine evidenzia tuttavia differenze marcate nelle scelte alimentari. I giovani consumano più snack, piatti pronti e bevande energetiche (fino a 2,5 volte a settimana), mentre gli over 65 limitano tali prodotti fino a 6 volte in meno. Tuttavia, nessuna fascia d’età raggiunge pienamente le raccomandazioni di consumo giornaliero di frutta e verdura, con solo l’8,5% degli intervistati che dichiara di consumarne le cinque porzioni consigliate. Il consumo di integratori alimentari è diffuso, con il 43% degli intervistati che ha utilizzato integratori vitaminici negli ultimi sei mesi e il 30% che ha scelto sali minerali o altri integratori. I giovani (25-34 anni) sono i principali consumatori di integratori vitaminici (59%) e proteici (30%), rispetto al 29% e al 13% degli over 65. Interessante, inoltre, l’approccio agli integratori naturali, con i più anziani che li prediligono (80%) rispetto a quelli sintetici (5%). Situazione diversa invece per i più giovani che mostrano un’apertura maggiore verso gli integratori di sintesi (23%).Gli ostacoli alla pratica sportivaTra le principali barriere all’attività fisica si segnalano la mancanza di tempo (46,2%), problemi di salute o età (34,1%) e pigrizia (31,5%). Per i giovani, la difficoltà a bilanciare studio e lavoro rappresenta un fattore critico, mentre nelle fasce più anziane incidono le condizioni fisiche e l’età.(Foto: kinkate) LEGGI TUTTO

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    TotalEnergies acquista la tedesca VSB per 1,57 miliardi di euro. Deal con Apollo in USA

    (Teleborsa) – TotalEnergies, colosso energetico francese, ha firmato un accordo con il gestore patrimoniale svizzero Partners Group per l’acquisizione di VSB Group, uno sviluppatore di progetti di energia rinnovabile con sede in Germania per un corrispettivo di 1,57 miliardi di euro (equity value e prestito degli azionisti). VSB ha oltre 475 MW di capacità rinnovabile in funzione o in costruzione principalmente in Germania e Francia e una pipeline di 18 GW di tecnologie di accumulo eolico, solare e di batterie principalmente in Germania, Polonia e Francia.Inoltre, in linea con il suo modello di business Integrated Power, ha firmato un accordo con fondi gestiti da Apollo per la vendita del 50% di un portafoglio di progetti di sistemi di accumulo di energia solare e a batteria (BESS) da 2 GW situati in Texas. Questa transazione fornirà 800 milioni di dollari in contanti a TotalEnergies (550 milioni di dollari di equity da Apollo e 250 milioni di dollari di rifinanziamento del prestito degli azionisti).”Queste transazioni ci consentiranno di ottimizzare la nostra allocazione di capitale nelle energie rinnovabili e contribuiranno a migliorare la redditività della nostra attività Integrated Power – ha affermato Stéphane Michel, presidente di Gas, Renewables and Power presso TotalEnergies – Diamo il benvenuto ai 500 dipendenti di VSB Group e alla loro competenza leader nell’eolico onshore nei mercati europei. Le loro competenze e risorse contribuiranno allo sviluppo della nostra strategia Integrated Power in Europa, e in particolare in Germania. Infine, non vediamo l’ora di unire le forze con Apollo come partner nei nostri asset rinnovabili in Texas”.(Foto: Sungrow EMEA su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisto di Nordic Paper da parte di Strategic Value Partners

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, l’acquisizione del controllo esclusivo della svedese Nordic Paper Holding da parte della statunitense Strategic Value Partners. La transazione riguarda principalmente la vendita di carta speciale, in particolare carta kraft e carta antigrasso.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, data la limitata posizione di mercato combinata delle società derivante dalla transazione proposta. La transazione notificata è stata esaminata ai sensi della procedura di revisione semplificata delle concentrazioni.(Foto: © andreykuzmin / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Lagarde (BCE): investimenti congiunti UE ben definiti stimolerebbero crescita

    (Teleborsa) – “Le sfide che ci troviamo ad affrontare ci impongono anche di riconsiderare il ruolo dell’Unione europea nell’affrontare le esigenze di investimenti strategici. Come hanno osservato Enrico Letta e Mario Draghi nei loro report, l’Europa è attualmente al di sotto del suo potenziale”. Lo ha detto la presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, in audizione alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo.”Un’idea chiave che attraversa i report è che l’Europa è più grande delle sue parti costituenti – ha aggiunto – Investimenti congiunti dell’UE ben definiti stimolerebbero la crescita potenziale e contribuirebbero alla stabilità macroeconomica. Ci consentirebbero di sfruttare le economie di scala e affrontare le sfide transfrontaliere, a vantaggio di tutti gli europei, aggiungendo valore oltre a ciò che gli investimenti nazionali potrebbero ottenere da soli. Invierebbero anche un forte segnale di unità agli investitori privati ??all’interno e all’esterno dell’UE”.Secondo Lagarde, questi investimenti “devono essere accompagnati da sforzi di riforma coordinati e ambiziosi”. A livello dell’UE, il completamento dell’unione dei mercati dei capitali e l’approfondimento del mercato unico “sono essenziali”.”Il progresso verso una maggiore integrazione europea, abbinato agli sforzi di riforma nazionale, è essenziale per un’economia più dinamica e competitiva, che sostenga gli standard di vita dei cittadini e consenta alle imprese di prosperare”, ha sostenuto la numero uno della BCE. LEGGI TUTTO

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    Lagarde (BCE): crescita debole nel breve termine, inflazione aumenterà temporaneamente

    (Teleborsa) – “L’area euro ha registrato una crescita moderata nella prima metà di quest’anno, dopo cinque trimestri di stagnazione”, ma le stime suggeriscono che “la crescita sarà più debole nel breve termine, sulla scia del rallentamento della crescita nel settore dei servizi e di una continua contrazione nel settore manifatturiero”. Lo ha detto la presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, in audizione alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo.”Più avanti, la ripresa economica dell’area euro dovrebbe iniziare a prendere piede – ha aggiunto – Si prevede che la spesa dei consumatori aumenterà con l’aumento dei redditi reali e che gli investimenti si riprenderanno con l’affievolirsi dell’impatto del precedente inasprimento della politica monetaria”.Le prospettive economiche a medio termine sono tuttavia “incerte e dominate dai rischi al ribasso – ha detto Lagarde – I rischi geopolitici sono elevati, con crescenti minacce al commercio internazionale. Gli elevati gradi di apertura commerciale e di integrazione nelle catene di fornitura globali rendono l’area euro vulnerabile agli shock esteri, con potenziali barriere commerciali che rappresentano minacce per il settore manifatturiero e gli investimenti”.Guardando al futuro, “si prevede che l’inflazione aumenterà temporaneamente nel quarto trimestre di quest’anno, poiché i precedenti bruschi cali dei prezzi dell’energia usciranno dai tassi annuali, prima di scendere al di sotto dell’obiettivo nel corso del prossimo anno”, ha sottolineato la numero uno della BCE.Lagarde ha ricordato che a ottobre la BCE ha abbassato i suoi tassi di interesse chiave di 25 punti base, dopo i precedenti tagli dei tassi di giugno e settembre. “Le informazioni disponibili alla nostra riunione di ottobre hanno confermato che il processo disinflazionistico era sulla buona strada – ha spiegato – Il nostro tasso di deposito, il tasso attraverso il quale indirizziamo la posizione della politica monetaria, ora è al 3,25%”.”Rivedremo la nostra posizione la prossima settimana, seguendo il nostro approccio basato sui dati e riunione per riunione – ha sottolineato – Pertanto non ci stiamo impegnando in anticipo su un particolare percorso di tasso”. LEGGI TUTTO

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    Enac, Di Palma: “Avviato percorso verso realizzazione spazioporto di Grottaglie e volo suborbitale”

    (Teleborsa) – “Ringrazio il Presidente Alberto Luigi Gusmeroli, per averci dato la possibilità di intervenire in questa audizione per presentare il ruolo e le attività dell’Enac nel settore del Trasporto Spaziale Commerciale e promuovere l’inserimento di alcune misure sul volo suborbitale nel disegno di legge in materia di economia dello spazio che riconoscano all’Enac il ruolo di regolatore di questo particolare settore”. È quanto ha affermato il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, accompagnato dal direttore Innovazione Tecnologica Giovanni Di Antonio, in audizione alla Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante Disposizioni in materia di economia dello spazio.”Il nostro percorso verso la realizzazione dello spazioporto di Grottaglie e il volo suborbitale – ha proseguito Di Palma – è già iniziato, con l’adozione di alcuni regolamenti basati sulla normativa USA che, grazie alla sua flessibilità, ha consentito il rapido sviluppo di realtà come quella di Elon Musk. Un percorso condiviso la scorsa settimana dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha inserito la realizzazione dello spazioporto di Grottaglie tra gli investimenti strategici previsti nell’accordo per lo sviluppo e la coesione tra Governo e Regione Puglia, in grado di mettere il nostro Paese al centro della grande sfida rappresentata dallo spazio, uno dei domini geopolitici del futuro. Enac presenterà la prossima settimana a Washington, in occasione dello Space Day, l’accordo con Virgin Galactic per lo studio di fattibilità dei voli suborbitali in Italia. Questa collaborazione rappresenta un passo decisivo verso l’operatività dello spazioporto, aprendo opportunità significative non solo per il settore civile, ma anche per quello militare, data la natura duale del progetto. È pertanto importante – ha concluso Di Palma – creare una solida sinergia istituzionale, accompagnata da uno sviluppo normativo efficace, per garantire che l’Italia diventi una destinazione preferenziale rispetto ad altri Paesi in questo settore”. LEGGI TUTTO

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    Banche, S&P: M&A italiano “a singhiozzo” complicato da azionariato “ostruzionistico”

    (Teleborsa) – L’offerta di UniCredit per Banco BPM è l’ultimo capitolo del consolidamento bancario “a singhiozzo” dell’Italia, sebbene le speranze di un consolidamento più ampio rimangono complicate da strutture azionarie “ostruzionistiche”. Lo afferma S&P Global Ratings in un rapporto sul tema.Un’operazione di successo ridurrebbe il divario tra UniCredit, la seconda banca italiana, e il suo più grande rivale nazionale Intesa Sanpaolo, che ha rafforzato la sua presa sul primo posto con l’acquisto nel 2020 di UBI, allora il quarto più grande istituto di credito italiano.Ci si aspettava che l’accordo di Intesa avrebbe provocato un’ondata di accordi, sebbene ciò non si sia concretizzato in parte a causa di partecipazioni strategicamente difensive in banche di medie dimensioni da parte di compagnie assicurative e accordi di bancassurance, che S&P Global Ratings prevede continueranno a complicare le offerte ostili per le banche italiane.Cosa sta accadendoIl 25 novembre, UniCredit ha lanciato un’offerta pubblica non sollecitata, interamente in azioni, del valore di circa 10,1 miliardi di euro per Banco BPM, la terza banca italiana. L’offerta è arrivata pochi giorni dopo che Banco BPM aveva lanciato un’offerta per la società di gestione patrimoniale Anima e acquistato una quota del 5% in Banca Monte dei Paschi di Siena dal governo italiano. Tuttavia, il 26 novembre Banco BPM ha respinto l’offerta di UniCredit, ritenendola troppo bassa e limitante per le proprie opzioni strategiche.Perché è importanteIl vantaggio competitivo di Intesa Sanpaolo in Italia è quasi ineguagliabile in settori bancari analoghi. Oltre ad essere la più grande banca commerciale in Italia, con una quota di mercato del 20% nei depositi e nei prestiti (contro il 9% di UniCredit e il 5%-6% di Banco BPM), Intesa è anche il principale operatore italiano nel settore delle assicurazioni sulla vita, del private banking e del wealth management, con margini di vantaggio significativi rispetto ai concorrenti nazionali. L’acquisizione di Banco BPM da parte di UniCredit ridurrebbe il vantaggio di Intesa Sanpaolo e potrebbe ridisegnare il panorama bancario italiano. UniCredit rafforzerebbe la propria posizione di mercato nel più ricco Nord Italia e amplierebbe la gamma di prodotti finanziari offerti. Un deal interamente in azioni avrebbe inoltre un impatto limitato sul capitale del gruppo allargato, mentre offrirebbe un vantaggio dalle sinergie sui costi e sui ricavi (stimate da UniCredit rispettivamente a 900 milioni di euro e a 300 milioni di euro).”Il settore bancario italiano è in evoluzione, e un ulteriore consolidamento sembra inevitabile”, si legge nel report, con S&P che continua a ritenere che il mercato si dividerà tra grandi player con scala, diversificazione dei ricavi e capacità di guadagno sufficienti a finanziare l’innovazione necessaria ad affrontare con successo la transizione digitale, e banche più piccole e agili in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti dei comportamenti dei clienti. Cosa seguiràSecondo S&P, l’esito dell’offerta rimane altamente incerto e dipende da diversi fattori, tra cui le reazioni dei vari stakeholder. La partecipazione del 9,2% di Crédit Agricole in Banco BPM lo rende un attore chiave con una decisione strategica da prendere, considerando i suoi interessi commerciali, la presenza consolidata in Italia e gli accordi di distribuzione con UniCredit. Non è inoltre chiaro se per Banco BPM possano emergere opzioni alternative, incluse offerte concorrenti, o se potrebbero sorgere complicazioni legate alla recente acquisizione della partecipazione in Monte dei Paschi dal governo italiano (effettuata contemporaneamente all’acquisto di quote da parte di Anima e di imprenditori italiani). Infine, non si può escludere un’eventuale modifica dei termini dell’offerta di UniCredit per renderla più attraente. LEGGI TUTTO

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    UE, la proposta di Panetta: “Un patto europeo per la produttività”

    (Teleborsa) – Per affrontare le sfide attuali – la doppia transizione digitale e climatica, il deterioramento dello scenario geopolitico, le pressioni demografiche e migratorie, la frammentazione del commercio globale – è necessario “costruire un’economia capace di crescere, innovare e generare benessere diffuso. Nessuno Stato membro può riuscirci da solo”. Questo l’appello lanciato dal governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta nel suo intervento al XX Foro di dialogo Spagna-Italia a Barcellona. Obiettivo prioritario è, per Panetta, “collocare l’innovazione al centro delle politiche economiche come motore della produttività e della crescita, mobilitando a tal fine risorse pubbliche e private”. “È essenziale – ha spiegato Panetta – un’azione coordinata a livello europeo: un productivity compact che mobiliti investimenti pubblici e privati in beni comuni strategici. Questa iniziativa non è solo una risposta alla necessità di colmare i nostri ritardi, ma una prospettiva per il futuro. Significa rafforzare la sovranità tecnologica, creare posti di lavoro, migliorare la qualità della vita dei cittadini e proteggere valori fondamentali come la libertà e il pluralismo. Per raggiungere questi obiettivi è cruciale introdurre un titolo europeo privo di rischio, completare l’Unione bancaria, sviluppare un mercato europeo dei capitali in grado di finanziare progetti innovativi ad alto rischio. Dobbiamo anche creare un ambiente economico che incentivi l’imprenditorialità e l’innovazione, superando le rigidità normative e amministrative che frenano il nostro potenziale di sviluppo”.Productivity compact – La proposta di Panetta è quella di “creare una capacità di bilancio comune per finanziare beni pubblici” . “È importante essere chiari: questa proposta – ha spiegato il governatore – non implica la creazione di una fiscal union né richiede un ministro delle finanze europeo o meccanismi di trasferimenti sistematici tra paesi. Si tratta invece di istituire un programma di spesa comune per finanziare investimenti indispensabili per tutti i cittadini europei, realizzando un productivity compact a livello continentale. Parafrasando Keynes, l’obiettivo non è fare meglio o peggio ciò che gli Stati membri già fanno, ma fare ciò che essi non fanno. Per rendere più concreta la proposta, è utile considerare un esempio numerico. Se si decidesse di finanziare il 25 per cento di un piano di investimenti da 800 miliardi all’anno per sei anni, il debito comune europeo raggiungerebbe il 6 per cento del PIL della UE nel 2030. Includendo i titoli NGEU e altri programmi gestiti dalla Commissione europea, si arriverebbe al 10 per cento del PIL. Questo aumento di passività a livello centrale sarebbe contenuto e finalizzato esclusivamente ad accrescere la produttività dell’economia europea; esso limiterebbe la necessità di spese per investimenti da parte degli Stati membri, che potrebbero così ridurre più rapidamente il proprio debito pubblico. La creazione di un mercato secondario liquido permetterebbe di ridurre i rendimenti dei titoli europei, attualmente penalizzati dalla bassa liquidità degli scambi e dall’assenza di strumenti derivati adeguati per gestire i rischi di mercato. Secondo nostre stime, il superamento di queste criticità potrebbe abbassare i tassi di interesse sui titoli europei di oltre 20 punti base. Emissioni regolari di titoli da parte della UE renderebbero inoltre disponibile un titolo europeo privo di rischio, indispensabile per lo sviluppo di un mercato dei capitali europeo. Il percorso appena descritto dovrà tenere conto di tre esigenze fondamentali: razionalizzare le risorse già destinate ai programmi comunitari; impegnare gli Stati membri con alto debito a migliorare i propri conti pubblici, al fine di evitare un eccessivo incremento del debito complessivo dell’Unione; garantire una gestione trasparente dei progetti comuni, assicurando che le risorse siano impiegate per aumentare la produttività e rendendo pienamente conto delle scelte effettuate”.Un mercato dei capitali europeo per l’innovazione – “Una maggiore integrazione finanziaria – ha detto Panetta – renderebbe l’area dell’euro più attraente per gli investitori sia domestici sia esteri. L’economia europea registra da anni un surplus della bilancia dei pagamenti: essa genera quindi risparmi superiori agli investimenti interni, impiegandoli in parte all’estero. Prima della pandemia le risorse interne investite fuori dall’area ammontavano in media a oltre 300 miliardi di euro all’anno, quasi il 3 per cento del PIL. Se tali risorse fossero state destinate a iniziative imprenditoriali domestiche, gli investimenti produttivi nel continente sarebbero aumentati di un quinto.Un mercato unico dei capitali migliorerebbe l’allocazione del risparmio. Rafforzerebbe inoltre i flussi finanziari tra i paesi membri, offrendo a famiglie, imprese e intermediari europei migliori opportunità di diversificazione degli investimenti. Questo permetterebbe loro di attenuare l’impatto di shock locali e di partecipare a progetti con rischi e rendimenti più elevati. Attualmente il settore finanziario consente agli investitori europei di assorbire solo un quarto degli shock locali al PIL, contro i tre quarti degli Stati Uniti”. Precondizioni necessarie per creare un mercato unico dei capitali sono – secondo Panetta – “l’introduzione di un titolo europeo privo di rischio” e il “completamento dell’Unione bancaria”. Ma non basta. “Non va dimenticata – ha aggiunto il governatore – l’importanza di definire un Testo unico dellafinanza europeo, di rafforzare l’attività di supervisione centralizzata e di omogeneizzare i meccanismi di gestione delle crisi di impresa”.Introduzione di un titolo pubblico europeo privo di rischio – “Un titolo comune – ha sottolineato il governatore di Bankitalia – è essenziale per il funzionamento dei mercati dei capitali sviluppati. La possibilità di scambiare un benchmark privo di rischi faciliterebbe la determinazione del prezzo di prodotti finanziari quali le obbligazioni societarie e i derivati, stimolandone lo sviluppo. Inoltre, costituirebbe una forma di garanzia finanziaria utilizzabile in ogni paese e in tutti i segmenti di mercato, agevolando gli scambi interbancari collateralizzati e migliorando la capacità di diversificare i rischi per gli intermediari. Un titolo privo di rischio attrarrebbe anche investimenti esteri, rafforzando il ruolo internazionale dell’euro.Completamento dell’Unione bancaria – “L’incompletezza dell’Unione bancaria – ha detto Panetta – costringe le bancheeuropee a operare prevalentemente in mercati nazionali. L’istituzione del Meccanismo di vigilanza unico e del Meccanismo di risoluzione unico ha rappresentato un importante passo in avanti, ma non è bastata a creare un mercato bancario europeo pienamente integrato. Si è seguito un approccio sequenziale e basato sui piccoli passi, che non ha funzionato. Le banche svolgono un ruolo cruciale nei principali mercati dei capitali: dalla gestione del risparmio alla sottoscrizione e collocamento di titoli obbligazionari e azionari, dalle operazioni di quotazione in borsa fino alla consulenza finanziaria e al market-making. La loro piena operatività in tutta l’area dell’euro è indispensabile per un mercato dei capitali integrato”. LEGGI TUTTO