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    GVS, utile normalizzato 9 mesi sale a 34 milioni di euro. Ricavi +3,7%

    (Teleborsa) – GVS, società quotata su Euronext Milan e attiva nella fornitura di soluzioni filtranti per applicazioni nei settori Healthcare & Life Sciences, Energy & Mobility and Health & Safety, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con ricavi consolidati pari a 321,7 milioni di euro, in crescita del 3,7% su base annua a cambi costanti e del 2,7% a cambi correnti.L’EBITDA normalizzato è pari a 78,1 milioni di euro, in crescita del 13% e con un margine sui ricavi pari al 24,3%, in significativo miglioramento rispetto al margine registrato nel 2023, pari a 22,1%. Il risultato netto normalizzato, al netto degli utili e perdite su cambi e del relativo impatto fiscale, si è attestato a 33,9 milioni di euro, in crescita del 20,5% rispetto all’esercizio precedente. Il risultato netto è di 19,5 milioni di euro (vs 15,8 milioni di euro un anno prima).L’indebitamento finanziario netto adjusted al 30 settembre 2024 è pari a 238,9 milioni di euro. La riduzione rispetto al 31 dicembre 2023, pari complessivamente a 13,2 milioni, è dovuto principalmente alla cassa generata dalla gestione operativa (82,2 milioni), al netto della liquidità assorbita dalle variazioni del capitale circolante (8,5 milioni) e impiegata per gli investimenti netti in immobilizzazioni materiali ed immateriali di periodo (27,9 milioni), per gli oneri finanziari netti (12,9 milioni), per il pagamento delle imposte (11,5 milioni) e per la sottoscrizione/rinnovo di contratti di leasing (6,9 milioni).A seguito dei risultati raggiunti nei primi nove mesi del 2024, la società prevede di realizzare nell’esercizio 2024 i seguenti risultati: una crescita organica del fatturato consolidato rispetto all’esercizio 2023 compresa tra il 2% e il 3%; un margine EBITDA normalizzato in crescita tra i 180 e i 220 punti base rispetto all’esercizio 2023; un adjusted leverage ratio previsto al 31 dicembre 2024 in un intorno di 2x.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Orsero, tengono i ricavi nei 9 mesi. Redditività in calo

    (Teleborsa) – Orsero, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con Ricavi Netti pari a 1.155,1 milioni di euro, in calo rispetto a 1.162,7 milioni registrati nei 9M 2023, grazie all’ottima performance della BU Distribuzione (+0,3% vs 9M 2023) – dovuta al continuo miglioramento del mix di prodotti commercializzati e, in particolare, alla gamma dei prodotti esotici – al netto degli effetti derivanti dalla normalizzazione dei prezzi unitari del prodotto banana e delle rate di nolo sui volumi reefer e dry per la BU Shipping (-14,8% vs 9M 2023).L’Adjusted EBITDA risulta pari a 66,9 milioni di euro, rispetto a 89,4 milioni dei 9M 2023, con un Adjusted EBITDA Margin pari al 5,8% (vs 7,7% un anno fa). L’Utile Netto Adjusted si attesta a 27,6 milioni di euro, rispetto a un utile di 49,9 milioni registrato nei 9M 2023, per effetto del minor margine operativo, parzialmente compensato da un lieve incremento dei proventi finanziari netti.”Nei primi nove mesi del 2024, il Gruppo ha registrato ricavi sostanzialmente in linea con le aspettative grazie al positivo andamento della BU Distribuzione, in particolar modo nel terzo trimestre che è diventato un periodo di ottima profittabilità per il Gruppo grazie agli sforzi fatti negli ultimi anni sul mix dei prodotti commercializzati e sui canali di vendita presidiati – ha commentato Raffaella Orsero, CEO di Orsero, e Matteo Colombini, Co-CEO e CFO di Orsero – La crescita su prodotti come kiwi, ananas, uva e le linee di prodotto esotico ha portato ad un ottimo risultato, più che compensando la stagnazione dei consumi di talune campagne, in particolare gli agrumi, che hanno visto volumi in calo e una flessione di interesse da parte dei consumatori. La redditività complessiva si è mantenuta sopra la media di settore e ben oltre i trend storici del Gruppo sulla BU Distribuzione, ritornando invece a livelli pre-pandemici per quanto riguarda la BU Shipping”La Posizione Finanziaria Netta è pari a 123 milioni di euro al 30 settembre 2024, rispetto a 127,8 milioni al 31 dicembre 2023, dei quali le passività IFRS 16 sono pari a 56,7 milioni (60,8 milioni nel 2023), caratterizzata da investimenti operativi del periodo per circa 18,8 milioni – legati agli interventi di dry-docking ed upgrade della flotta e interventi migliorativi specifici sui fabbricati ed impianti dei magazzini in Francia, Spagna, Italia e Portogallo, unitamente ai normali investimenti di rinnovo presso gli altri siti – e al pagamento del dividendo agli azionisti della Capogruppo per complessivi circa 10,2 milioni (0,60 euro per azione).Anche in ragione del recente investimento effettuato a supporto dei piani di sviluppo sulla Penisola Iberica, la società ritiene di rivedere le metriche relative agli investimenti e di conseguenza alla Posizione finanziaria netta. La Posizione finanziaria netta sarà compresa tra 123 milioni e 118 milioni (+13 milioni); investimenti in attivo immobilizzato operativo compresi tra 27 milioni e 25 milioni – inclusi investimenti legati al piano pluriennale di sostenibilità (+4 milioni). LEGGI TUTTO

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    OPA Servizi Italia, adesioni al 44% nel penultimo giorno

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa sulle azioni Servizi Italia, società quotata su Euronext STAR Milan e leader nel settore dei servizi integrati di noleggio, lavaggio e sterilizzazione di materiali tessili e strumentario chirurgico per le strutture ospedaliere, risulta che oggi 14 novembre 2024 sono state presentate 1.700.599 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 2.660.535, pari al 44,095% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 28 ottobre 2024 e terminerà domani, 15 novembre 2024. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Servizi Italia acquistate sul mercato nei giorni 14 e 15 novembre 2024 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    GHC, ricavi 9 mesi salgono a 347 milioni di euro con contributo M&A

    (Teleborsa) – Garofalo Health Care (GHC), società quotata su Euronext STAR Milan e tra i principali operatori del settore della sanità privata accreditata in Italia, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con ricavi consolidati pari a 347,3 milioni di euro, in aumento di 84,2 milioni di euro rispetto a 263,1 milioni di euro registrati nei 9M2023 (+32,0%). A parità di perimetro, ovvero escludendo il contributo di Sanatorio Triestino e del Gruppo Aurelia Hospital, i ricavi risultano in crescita del 3,9%.L’Operating EBITDA Adjusted consolidato si è attestato a 58,9 milioni di euro, in aumento del 15,6%, con una marginalità del 17,0%. Escludendo il contributo di Sanatorio Triestino e del Gruppo Aurelia Hospital, l’Op. EBITDA Adjusted risulta in crescita del 3,2%, con una marginalità del 19,5%. Il Risultato netto del Gruppo si è attestato a 18,7 milioni di euro, con un incremento dell’1,4%.”Ci avviciniamo alla fine del 2024 con risultati novestrali che confermano pienamente la nostra visione sull’anno, nonostante siano fisiologicamente impattati dalla stagionalità del trimestre estivo – ha commentato l’AD Maria Laura Garofalo – I risultati del Gruppo in questi 9 mesi, in crescita su tutti gli indicatori rispetto allo scorso esercizio, confermano la capacità delle nostre strutture di risultare estremamente attrattive anche per pazienti privati e Fuori-Regione, grazie a un parco tecnologico all’avanguardia ed a personale altamente specializzato. Siamo confidenti che il quarto trimestre possa esprimere performance di assoluto rilievo, in vista di un 2025 che vedrà il Gruppo traguardare obiettivi di crescita ancora più ambiziosi anche grazie alle nuove iniziative già messe in cantiere”.Al 30 settembre 2024 la Posizione Finanziaria Netta (PFN) di GHC risulta pari a 195,4 milioni di euro, data da liquidità per 36,8 milioni di euro e debito finanziario per 232,2 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Geox, ricavi 9 mesi in calo del 9,7%. Chiude attività dirette in USA e Cina

    (Teleborsa) – Geox, società quotata su Euronext Milan e tra i leader nel settore delle calzature classiche e casual, ha registrato ricavi consolidati dei primi nove mesi 2024 a 525,5 milioni di euro, in decremento del 9,7% rispetto all’esercizio precedente (-9,0% a cambi costanti). Tale flessione è imputabile principalmente alle performance negative del canale Multimarca e dei punti vendita Franchising solo parzialmente mitigata dall’andamento positivo del canale DOS Digital.”Il terzo trimestre dell’esercizio conferma la tendenza osservata nei primi sei mesi con vendite comparabili del canale diretto, sia fisico che digitale, in buona salute e vendite derivanti dal canale Multimarca ancora in sofferenza – ha commentato l’AD Enrico Mistron – I ricavi del canale diretto consolidano i risultati realizzati nei mesi precedenti e, anche nel terzo trimestre, realizzano buone performance (LFL)”.”Di converso, le performance del canale Multimarca si confermano in linea con le evidenze emerse nelle campagne vendite dei mesi passati che riflettono le complesse condizioni di mercato e che affliggono gli operatori nei nostri mercati più rappresentativi”, ha aggiunto.La posizione finanziaria netta (ante IFRS 16 e dopo il fair value dei contratti derivati) al 30 settembre 2024 è pari a euro -145,8 milioni (euro -129,0 milioni a settembre 2023).Con l’obiettivo di rendere efficace e meglio rispondere alle esigenze distributive del gruppo è stato deciso di terminare le attività dirette negli Stati Uniti e in Cina. I costi di natura straordinaria relativi a tale operazione sono al momento in fase di definizione e verranno rilevati nell’esercizio 2024. Il presidio di tali mercati, che nel tempo hanno contribuito solo marginalmente e in modo non profittevole ai risultati del Gruppo verrà comunque mantenuto e definito mediante accordi di collaborazione con importanti e riconosciuti partner locali.La società conferma la previsione di ricavi per l’intero esercizio 2024 in riduzione mid-single digit rispetto all’esercizio 2023 ed una marginalità operativa in aumento di 50 bps (sull’intero esercizio).(Foto: © tang90246 / 123RF) LEGGI TUTTO

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    IVS Group, EBITDA 9 mesi sale a 82 milioni di euro. Fatturato +0,8%

    (Teleborsa) – IVS Group, società da poco delistata da Euronext STAR Milan e attiva nel settore della distribuzione automatica (vending) di bevande e snack, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un fatturato consolidato pari a 542,9 milioni di euro, +0,8% rispetto ai 538,6 milioni al 30 settembre 2023.L’EBITDA, pari a 82,1 milioni di euro, da circa 78,7 milioni di settembre 2023, in aumento del 4,4%. L’EBITDA Adjusted consolidato è paria 83,4 milioni di euro, in aumento del 2,4% rispetto a 81,4 milioni di settembre 2023.L’Utile netto consolidato è pari a 3,9 milioni di euro. L’Utile Netto Adjusted al netto delle voci considerate non ricorrenti, è pari a 5,3 milioni di euro (prima di Euro 0,2 milioni attribuibili alle minoranze).L’Indebitamento Finanziario Netto pari a 445,3 milioni di euro (inclusi 57,1 milioni da effetti IFRS16). LEGGI TUTTO

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    Listini europei positivi. Brilla Milano con rally di MPS e TIM

    (Teleborsa) – Ottima seduta per la Borsa di Milano, che risulta la migliore tra le principali Borse europee, comunque in buon rialzo nella giornata odierna. Sul fronte macroeconomico, la produzione industriale della zona euro è scesa più del previsto a settembre, con la Germania che ha registrato il calo maggiore tra i principali paesi dell’area. Nessuna sorpresa da crescita e occupazione: il PIL della zona euro è cresciuto dello 0,4% nel terzo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti, mentre l’occupazione è cresciuta dello 0,2% nel trimestre.Dalla pubblicazione dei verbali della riunione BCE di ottobre è emerso che, in un primo momento, alcuni membri del Consiglio avrebbero preferito attendere dicembre per un nuovo taglio (in modo da avere più dati a disposizione); tuttavia hanno poi aderito alla proposta di allentamento avanzata dal capo-economista Lane (approvata alla fine unanimemente).A Milano spicca il settore bancario, dopo che ieri sera il MEF ha ceduto attraverso un ABB il 15% del capitale di Banca Monte dei Paschi di Siena al prezzo di 5,79 euro per azione, a premio del 5% rispetto al prezzo di chiusura del titolo. L’ABB ha visto la partecipazione di Banco BPM, con una quota del 5% di MPS, Anima, che ha acquisito una quota del 3% (portando la sua partecipazione al 4%), Delfin per un 3,5% e il gruppo Caltagirone per un altro 3,5%. Ottima anche TIM, dopo che l’AD Pietro Labriola ha detto che con la presentazione del piano 2025-2027 la società avrà “molto più spazio per fornire dettagli su un possibile ritorno alla remunerazione dei diversi azionisti”.L’Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,057. L’Oro mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 2.574,5 dollari l’oncia. Seduta positiva per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dello 0,30%.Ottimo il livello dello spread, che scende fino a +111 punti base, con un calo di 15 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni che si posiziona al 3,49%.Tra i listini europei bilancio decisamente positivo per Francoforte, che vanta un progresso dell’1,37%, piccolo passo in avanti per Londra, che mostra un progresso dello 0,51%, e buona performance per Parigi, che cresce dell’1,32%.Pioggia di acquisti sul listino milanese, che porta a casa un guadagno dell’1,93% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, in forte aumento il FTSE Italia All-Share, che con il suo +1,87% termina a quota 36.508 punti. Buona la prestazione del FTSE Italia Mid Cap (+1,32%); sulla stessa linea, in netto miglioramento il FTSE Italia Star (+2,19%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Banca MPS (+11,60%), Telecom Italia (+8,15%), Banca Popolare di Sondrio (+4,69%) e Interpump (+3,77%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Iveco, che ha archiviato la seduta a -2,51%. Calo deciso per DiaSorin, che segna un -1,96%. Sostanzialmente debole Leonardo, che registra una flessione dello 0,79%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Reply (+7,41%), Carel Industries (+6,67%), Ferragamo (+5,61%) e Moltiply Group (+3,71%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Juventus, che ha archiviato la seduta a -2,99%. Sotto pressione Technogym, con un forte ribasso del 2,74%. Soffre Alerion Clean Power, che evidenzia una perdita del 2,65%. Preda dei venditori The Italian Sea Group, con un decremento del 2,65%. LEGGI TUTTO

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    Quotate italiane, scendono le delibere contestate in assemblea. Remunerazione punto critico

    (Teleborsa) – Nelle società quotate in Italia il numero delle delibere assembleari contestate è sceso al 18,1% del totale nel 2024 dal 22,2% del 2023, seguendo un trend simile a livello europeo, dove c’è stata una maggiore approvazione da parte degli azionisti per le delibere presentate dai consigli di amministrazione. È quanto emerge da uno studio di Georgeson presentato in un incontro organizzato da Nedcommunity.In Italia la tipologia di delibere più contestata è stata quella relativa alle politiche di remunerazione: il 43,8% ha ricevuto un’opposizione superiore al 10% degli azionisti. Di queste, ISS ha raccomandato di non approvarne la metà (7) e Glass Lewise ha raccomandato di non approvarne 9.”Se da un lato il trend degli ultimi anni, in termini di delibere contestate e raccomandazioni contrarie, mostra un evidente miglioramento delle pratiche di remunerazione (quantomeno con riguardo alle blue chips), dal confronto con gli altri mercati-chiave europei emerge che la remunerazione in Italia resta ancora fortemente criticata dagli investitori”, commenta Francesco Surace, Head of Corporate Governance Italy di Georgeson, Delle 34 delibere sulla relazione sui compensi delle società del FTSE MIB, 13 sono state contestate, con ISS che ha raccomandato di votare contro in 9 casi e Glass Lewis che ha raccomandato contro in 12 casi.”È confortante che i risultati sottolineino il miglioramento avvenuto nelle pratiche di remunerazione, meno confortante appare che le nostre aziende FTSE MIB secondo la valutazione di ISS e di Glass Lewis risultino agli ultimi posti nelle pratiche in materia di remunerazione”, fa notare Sandro Catani, coordinatore del Reflection Group sulla Governance delle remunerazioni di Nedcommunity. Analizzando i voti sulle delibere di aumento di capitale, il rapporto rileva che, in media, nel 2024 in Europa il 13,4% delle delibere che autorizzano l’emissione di azioni ha visto un’opposizione superiore al 10%, con un calo di 3,2 punti percentuali rispetto al 16,6% del 2023.Non ci sono state società italiane con una delibera “Say on Climate” durante la stagione delle assemblee del 2024. Tuttavia, 22 società europee hanno presentato delibere sponsorizzate dal consiglio di amministrazione che chiedevano agli azionisti di approvare la strategia aziendale per combattere il cambiamento climatico. La maggior parte di queste società erano britanniche e francesi. LEGGI TUTTO