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    Webuild, ordini per 8,3 miliardi di euro da inizio anno. Guidance confermata

    (Teleborsa) – Webuild, big italiano delle costruzioni e dell’ingegneria, ha comunicato che il totale dei nuovi ordini acquisiti e in corso di finalizzazione da inizio anno ammonta a 8,3 miliardi di euro. Proseguendo la strategia di derisking e il rafforzamento della leadership nei mercati chiave, oltre il 90% dei nuovi ordini proviene da mercati esteri tra cui l’Australia, gli Stati Uniti, il Medio Oriente e altri paesi dell’Europa. In Italia, gli ordini acquisiti ammontano a 0,5 miliardi.La pipeline commerciale di breve termine del Gruppo ammonta a 118,5 miliardi di euro e include gare presentate e in attesa di aggiudicazione per 21,8 miliardi di euro.L’evoluzione dell’attività commerciale e del business, nonché l’ammontare e la qualità del backlog ordini, consentono di confermare la guidance finanziaria per il 2024, che prevede un book-to-bill maggiore di 1,0X, ricavi superiori a 11 miliardi ed EBITDA maggiore di 900 milioni. Nonostante la continua crescita, il Gruppo manterrà il focus sulla generazione di cassa, con una solida posizione di cassa netta attesa superiore a 400 milioni. LEGGI TUTTO

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    Alkemy, perdita di 1,8 milioni di euro nei 9 mesi. Ricavi -1,7%

    (Teleborsa) – Alkemy, società operante nella digital transformation e quotata su Euronext STAR Milan, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un fatturato consolidato pari a 84,5 milioni di euro, -1,7% rispetto a 85,9 milioni dei 9M 2023, principalmente come conseguenza della performance di alcune controllate estere.L’EBITDA Adjusted si attesta a 5,8 milioni di euro, in calo del 35,8% prevalentemente per effetto del diverso mix di vendite. L’EBITDA Adjusted Margin è pari a 6,8%, in calo di 3,7 pps rispetto a quanto registrato nello stesso periodo del 2023 (10,5%). Gli oneri non ricorrenti sono pari a 2,3 milioni di euro e si riferiscono in massima parte a costi non ordinari legati all’OPA promossa da Retex, per complessivi 2 milioni.Il Risultato di Periodo è negativo e pari a -1,8 milioni di euro, rispetto ad un Risultato positivo per 2,4 milioni dello stesso periodo del 2023.”Nei primi nove mesi dell’anno, ci siamo trovati ad affrontare un momento di mercato estremamente complesso a causa delle molte incertezze che interessano questo periodo storico – ha commentato l’AD Duccio Vitali – In questo esercizio ci stiamo concentrando soprattutto sulla nuova organizzazione e abbiamo lanciato una nuova iniziativa, One Alkemy, che consentirà alle società italiane di lavorare insieme al mercato spagnolo come una sola società, mettendo a sistema i talenti e le competenze maturate nelle nostre geografie principali. Siamo alla fine di un anno piuttosto difficile ma stiamo già lavorando ad un 2025 all’insegna della crescita e della stabilità, elementi fondanti di una buona performance di business”.La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 30 settembre 2024 è negativa per -30 milioni di euro, in miglioramento rispetto alla PFN negativa per -31,8 milioni al 31 dicembre 2023.Sulla base dell’attuale stato di avanzamento degli ordini in portafoglio, dei nuovi contratti attivati e delle offerte e gare in corso di conferma, le aspettative sono di registrare ricavi in leggera flessione rispetto al 2023, con un andamento atteso della profittabilità complessiva di contrazione rispetto all’esercizio precedente e sostanzialmente in linea con quanto registrato nei primi 9 mesi dell’anno.Gli effetti positivi degli interventi gestionali ed operativi in corso e dell’inserimento, a partire dal secondo semestre 2024, di alcuni nuovi sales manager di elevata seniority, saranno ragionevolmente riscontrabili solo a partire dal 2025, si legge nella nota sui conti. LEGGI TUTTO

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    NB Aurora, NAV al 30 settembre sale a 334 milioni di euro

    (Teleborsa) – NB Aurora, veicolo di permanent capital quotato sul segmento Euronext MIV Milan e e focalizzato sugli investimenti in PMI non quotate, ha registrato un Net Asset Value (NAV) al 30 settembre 2024 pari a 334.058.853 euro (rispetto a 330,4 milioni al 30 giugno 2024), corrispondente a un NAV per azione in circolazione di 13,6056 euro.La variazione positiva registrata dal NAV rispetto al 30 giugno 2024 è da imputarsi prevalentemente a un aumento della valorizzazione degli investimenti del portafoglio di Aurora.In dettaglio, il NAV al 30 settembre 2024 è così composto: circa 191,6 milioni dalle quote degli investimenti nelle società partecipate, circa 1,1 milioni dalle quote di Fondo Italiano di Investmento, circa 141,3 milioni di cassa, altre attività e passività.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Tamburi, utile 9 mesi scende a 44 milioni di euro. Vede ritorno IPO in 2025

    (Teleborsa) – Tamburi Investment Partners (TIP), gruppo industriale indipendente e diversificato quotato su Euronext STAR Milan, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un utile netto consolidato pro forma di 44 milioni di euro, rispetto ai 73,6 milioni al 30 settembre 2023, che comprendevano oltre 45 milioni di plusvalenze, a fronte dei circa 20 milioni del 2024. Il patrimonio netto consolidato al 30 settembre 2024 è di circa 1,38 miliardi, rispetto agli 1,44 miliardi al 31 dicembre 2023.La quota di risultato delle partecipazioni collegate rappresenta un provento di 40,4 milioni, grazie in particolare ai risultati positivi delle partecipate OVS, IPGH, controllante del gruppo Interpump, ITH, controllante del gruppo Sesa, Beta Utensili, Sant’Agata, controllante del gruppo Chiorino, Roche Bobois, Dexelance e Limonta. Tra queste sono da rimarcare le ottime performance di OVS e di Alpitour.I proventi finanziari comprendono, oltre alle plusvalenze ed in particolare quella relativa al completamento della cessione di azioni Prysmian di circa 21,6 milioni, anche dividendi per 8,9 milioni e interessi attivi per 1,5 milioni. Gli oneri finanziari si riferiscono principalmente agli interessi maturati sui prestiti obbligazionari per circa 8,5 milioni e ad altri interessi su finanziamenti per 2,3 milioni. In realtà nel periodo TIP ha incassato circa 33,9 milioni di dividendi ma la parte eccedente i citati 8,9 milioni è stata contabilizzata come riduzione degli investimenti.La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo TIP al 30 settembre 2024, senza considerare attività finanziarie non correnti ritenute sotto il profilo gestionale liquidità utilizzabile a breve, era negativa per circa 415 milioni, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2023.Nel corso dei primi nove mesi del 2024 è proseguita l’attività di valutazione di nuovi potenziali investimenti, ma resta la convinzione che i prossimi mesi offriranno crescenti opportunità, sia come numero di operazioni che come livelli di prezzo. Pertanto, salvo situazioni particolari, non si ritiene ci si debba affrettare ad effettuare ulteriori acquisizioni, sia direttamente che tramite le società partecipate. Si sarà semmai pronti, in caso di necessità, a supportare anche finanziariamente società partecipate che proponessero operazioni di rilevanza strategica.Nel mese di ottobre sono stati effettuati acquisti di azioni di SeSa, partecipata indirettamente tramite ITH e sono proseguiti gli acquisti di azioni Roche Bobois tramite la controllata TXR. Sono inoltre proseguiti gli acquisti di azioni proprie e la consueta gestione attiva della liquidità. Con riguarda all’outlook, TIP ribadisce che ha “la sensazione – oltrechè l’auspicio – che il 2025 possa essere l’inizio di un ciclo di nuove quotazioni in borsa, di un “going public” da troppo tempo non più tanto di moda, ma che pensiamo possa tornare ad essere uno dei modi preferiti di valorizzazione delle aziende. Se verranno confermate le menzionate tendenze dei prezzi delle aziende e dei tassi di interesse effettivi, anche i delisting dovrebbero diminuire”. LEGGI TUTTO

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    Limita le perdite Wall Street. Focus su dati macro e dichiarazioni Fed

    (Teleborsa) – Seduta in leggero ribasso a Wall Street, con gli investitori che analizzano i dati macroeconomici e le dichiarazioni dei banchieri centrali per avere indizi sulla possibilità di un nuovo taglio ai tassi di interesse da parte della Fed il mese prossimo. È importante “continuare a prestare attenzione a entrambi i lati del nostro mandato”, ha detto Adriana Kugler, che fa parte del Board of Governors della Federal Reserve.Prima della campanella è emerso che l’indice dei prezzi alla produzione è aumentato leggermente più delle attese a ottobre. Inoltre, le domande di sussidi di disoccupazione statunitensi sono scese al livello più basso da maggio la scorsa settimana.Sul fronte politico, i media statunitensi hanno assegnato il controllo della Camera dei rappresentanti ai repubblicani (il conteggio in alcuni Stati era proseguito per i margini sottili tra gli sfidanti), anche se con un margine sottile. La vittoria dei repubblicani alla Casa Bianca e al Congresso conferisce al presidente Donald Trump un potere significativo per attuare il suo programma.Per quanto riguarda le trimestrali, Disney ha riportato entrate e utili migliori del previsto nel quarto trimestre, rafforzati in particolare dalla buona prestazione dello streaming.Sul fronte dell’M&A, Tapestry e Capri hanno annullato la loro fusione dopo che l’accordo è stato bloccato dalla Federal Trade Commission. General Mills ha stipulato un accordo per acquisire l’attività di alimentazione per gatti e trattamento per animali domestici in Nord America di Whitebridge Pet Brands in una transazione valutata 1,45 miliardi di dollari.Guardando ai principali indici del listino USA, il Dow Jones scende a 43.846 punti, con uno scarto percentuale dello 0,25%; sulla stessa linea, in lieve calo l’S&P-500, che continua la giornata sotto la parità a 5.966 punti. Poco sotto la parità il Nasdaq 100 (-0,33%); sulla stessa linea, sotto la parità l’S&P 100, che mostra un calo dello 0,23%.Tra i più negativi della lista del paniere S&P 500, troviamo i comparti beni industriali (-1,49%), beni di consumo secondari (-0,87%) e telecomunicazioni (-0,83%).Al top tra i giganti di Wall Street, Walt Disney (+6,94%), Chevron (+1,11%), 3M (+0,90%) e Apple (+0,84%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Cisco Systems, che continua la seduta con -2,54%. Salesforce scende del 2,25%. Calo deciso per IBM, che segna un -1,81%. Sotto pressione Boeing, con un forte ribasso dell’1,68%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, ASML Holding (+4,89%), DexCom (+3,61%), Datadog (+3,43%) e Sirius XM Radio (+3,15%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Tesla Motors, che ottiene -3,38%. Soffre Fortinet, che evidenzia una perdita del 3,18%. Preda dei venditori MercadoLibre, con un decremento del 3,17%. Si concentrano le vendite su Charter Communications, che soffre un calo del 2,89%. LEGGI TUTTO

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    Trevi, nuovi ordini per 450 milioni di euro nei 9 mesi. Guidance confermata

    (Teleborsa) – Trevi, società quotata su Euronext Milan e attiva nell’ingegneria del sottosuolo, ha acquisito nuovi ordini per 450,1 milioni di euro (di cui 156,6 milioni di euro acquisiti nel terzo trimestre 2024) nei primi nove mesi del 2024. Grazie a queste nuove acquisizioni, a fine settembre 2024 il portafoglio ordini del Gruppo risulta pari a 770 milioni di euro, in aumento del 29% rispetto a fine settembre 2023 e in aumento del 7% rispetto a fine anno 2023.Nei primi nove mesi del 2024, l’andamento dei nuovi ordini e del backlog di Gruppo risultano quindi in linea con le previsioni per l’anno 2024.La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo Trevi ammonta a 221,3 milioni di euro (207,7 milioni di euro al 30 giugno 2024).È confermata la guidance dei principali risultati economici per l’intero esercizio 2024, con ricavi consolidati attesi tra 639 e 665 milioni di euro e EBITDA ricorrente atteso tra 76 e 82 milioni di euro; la posizione finanziaria netta è attesa tra 210 e 225 milioni di euro. Si conferma inoltre, cha anche nel mese di ottobre, l’andamento del business è proseguito con positività ed in linea con le previsioni attese per il 2024. LEGGI TUTTO

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    Parlamento UE, via libera al rinvio della legge su deforestazione spacca maggioranza Ursula

    (Teleborsa) – La plenaria del Parlamento Ue ha adottato con 371 voti a favore, 240 contrari e 30 astenuti la proposta di rinvio dell’attuazione della legge contro la deforestazione, con alcune modifiche al testo proposte dal gruppo Ppe, tra cui la richiesta di aggiungere una categoria di “Paesi a rischio zero” a cui garantire requisiti semplificati. Il regolamento impone alle aziende controlli mirati per evitare che immettano sul mercato materie prime o prodotti provenienti da aree oggetto di deforestazione. Sul dossier deforestazione si spacca, così, nuovamente la maggioranza Ursula. Il rinvio dell’attuazione della legge contro la deforestazione, con alcune modifiche al testo proposte dal gruppo Ppe, è infatti passato con il sì dei Popolari, dei Conservatori, dei Patrioti e dell’ultra destra dell’Europa delle Nazioni Sovrane. Socialisti, Verdi e Sinistra hanno votato contro sia ai due emendamenti del Ppe che modificano il testo sia nello scrutinio finale. I liberali di Renew si sono invece spaccati sul voto finale mentre sugli emendamenti ha prevalso la componente contraria, in linea quindi con i Socialisti. Votano compatte all’interno loro gruppi al Pe, invece le delegazioni italiane. Favorevoli al rinvio dell’attuazione della legge contro la deforestazione Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia in linea con Ecr, Patrioti e Ppe. Contrari invece senza defezioni gli eurodeputati del Pd, dei Verdi e delle Sinistre Ue. Il testo, passato grazie alla cosiddetta ‘maggioranza Venezuelà, è passato con 371 voti a favore, 240 contrari e 30 astenuti. Cedendo alle pressioni di partner internazionali e del Ppe, la Commissione europea ha proposto il mese scorso il rinvio di un anno dell’attuazione del regolamento per fare entrare la legge in vigore il 30 dicembre 2025 per le grandi aziende e il 30 giugno 2026 per le Pmi, invece che, rispettivamente il 30 dicembre 2024 e il 30 giugno 2025. Dopo aver presentato la scorsa settimana, a sorpresa, una quindicina di emendamenti per ammorbidire ancora di più il testo di legge, a poche ore dal voto per riaprire il testo legislativo il Ppe ha deciso di ritirare i più controversi, tra cui la richiesta di rinviare di due anni, invece di uno, l’attuazione della legge. Gli eurodeputati hanno approvato otto dei nove emendamenti messi al voto, dunque il testo legislativo così modificato dovrà ora essere approvato in sede di Consiglio Ue dai Paesi membri. Il regolamento, già formalmente entrato in vigore a fine giugno 2023 ma ancora non attuato, rafforza i controlli dell’Ue sugli operatori o commercianti che devono poter dimostrare che alcuni prodotti immessi sul mercato Ue – tra cui caffè, cacao e olio di palma – non arrivano da terreni recentemente disboscati né hanno contribuito in qualche modo al degrado forestale. Dopo il voto dell’Eurocamera al rinvio di un anno della legge contro la deforestazione con alcuni emendamenti proposti dal Ppe, il gruppo dei Socialisti&Democratici ha chiesto alla Commissione europea di ritirare la sua proposta. “In coalizione con l’estrema destra, il Ppe ha indebolito le disposizioni chiave del regolamento Ue contro deforestazione” scrive il gruppo in una nota, esprimendo “profonda delusione” per quello che considera un “significativo passo indietro per gli impegni ambientali dell’Ue”.”Il rinvio del regolamento sulla deforestazione, approvato dal Parlamento Europeo, rappresenta una grande vittoria per l’Italia che, insieme a molti altri Governi di matrice politica diversa, aveva proposto di rinviarne l’applicazione poiché avrebbe causato effetti devastanti sulla produzione e trasformazione agricola – dichiara in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida –. La richiesta di rinvio – precisa il ministro – è stata avanzata non solo dai nostri produttori ma anche dagli Stati di origine delle merci, sottolineando l’inapplicabilità attuale delle regole previste e il forte rischio di favorire un mercato illegale parallelo. Inoltre, avrebbe rafforzato i sistemi produttivi che non rispettano i diritti ambientali”. Il ministro ricorda che “la Germania, durante il G20 in Brasile, aveva richiesto un rinvio di 6 mesi, nonostante sia governata da una coalizione rosso-verde, mentre l’Italia ha proposto un rinvio di 1 anno, indicazione che è stata poi accolta. Ora auspichiamo – conclude – che il Consiglio e la Commissione possano concludere in tempi brevi l’approvazione del testo finale per rendere applicabile il rinvio”. “Il Ppe ha deciso di stracciare gli accordi con la maggioranza europeista che ha sostenuto Von der Leyen e allearsi con l’estrema destra. Questa volta a farne le spese è l’ambiente, protetto dal Regolamento Deforestazione, che mira a garantire la produzione di una serie di beni chiave immessi sul mercato dell’Ue non contribuisca più alla deforestazione e al degrado forestale nell’Ue e nel resto del mondo – hanno dichiarato gli eurodeputati del Partito Democratico al termine dei voti di oggi al Parlamento europeo a Bruxelles –. Nelle scorse settimane insieme al Ppe, era stato negoziato un accordo per sostenere la proroga di un anno all’attuazione del Regolamento Deforestazione a causa dei ritardi della commissione europea nello stabilire le procedure da seguire. I popolari invece, insieme all’estrema destra, hanno presentato alcuni emendamenti che mirano a modificare la sostanza del regolamento stesso, generando ulteriore incertezza negli operatori e nelle imprese sui tempi e sui contenuti finali del testo. Noi, al contrario, riteniamo che tutte le imprese e gli operatori interessati da questa grande novità debbano avere certezza e tempistiche chiare. Questa legge è di importanza cruciale per la lotta contro la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico; la sua ambizione e sostanza devono rimanere immutate. Oggi non abbiamo votato contro la proroga, bensì contro un accordo saltato a causa del Ppe, nuovamente alleatosi con l’estrema destra di Orban e Le Pen”.”In un momento storico in cui i cataclismi ambientali si abbattono ormai quotidianamente sulle regioni del Mediterraneo, con morti e distruzione provocate da alluvioni, bombe d’acqua e siccità, anziché rafforzare le misure per arginarli e cercare di mitigarli, le destre in Europa preferiscono annacquare la legge sulla deforestazione approvata nella scorsa legislatura. Un atteggiamento vergognoso e irresponsabile, che fa il paio con quello della destra che governa nel nostro Paese, che addirittura in Manovra pensa di abbattere i fondi contro il dissesto idrogeologico. Assurdo, così significa essere corresponsabili. Ne dovranno rispondere però al prossimo disastro che avverrà” dichiarano in una nota i parlamentari del M5S nelle commissioni Ambiente di Camera e Senato. Favorevoli al rinvio Coldiretti e Filiera Italia. “Il rinvio dell’applicazione del Regolamento Eudr sulla deforestazione votato dal Parlamento Europeo è in linea con le richieste avanzate da Coldiretti e Filiera Italia in tutte le sedi, per tutelare l’agroalimentare Made in Italy rispetto ai rischi di un insostenibile appesantimento burocratico. Oltre allo slittamento dell’applicazione al 30 dicembre 2025 per le grandi imprese e al 30 giugno 2026 per le micro e piccole, importante per le due sigle – spiegano Coldiretti e Filiera Italia in una nota – è l’inserimento della classe ‘rischio zero’, che consentirà una consistente riduzione degli obblighi per gli agricoltori italiani con conseguente semplificazione degli oneri burocratici. Si tratta di modifiche che confermano gli obiettivi del Regolamento nella lotta alla deforestazione su cui da sempre Coldiretti e Filiera Italia sono schierate, tengono a precisare, ma rappresentano un’opportunità di semplificazione per le imprese, consentendo di distinguere tra chi fa deforestazione come il Brasile e chi, come l’Italia, non ha ridotto la propria superficie forestale con un progressivo aumento negli anni, fino a raggiungere gli 11 milioni di ettari. Al voto dell’europarlamento seguirà una fase negoziale con Consiglio e Commissione che, Coldiretti e Filiera Italia auspicano si possa concludere in tempi brevi con l’approvazione delle modifiche e, quindi, del testo finale nei tempi utili per rendere applicabile semplificazione e rinvio”. LEGGI TUTTO

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    Bioera, Borsa: niente ordini senza limite di prezzo

    (Teleborsa) – Borsa Italiana ha comunicato che da domani 15 novembre 2024 e fino a successivo provvedimento sulle azioni ordinarie Bioera, società quotata su Euonext Milan e attiva nella produzione e distribuzione di prodotti biologici e naturali, non sarà consentita l’immissione di ordini senza limite di prezzo.Oggi il titolo ha chiuso la seduta con un ribasso del 31,82% a quota 0,045 euro per azione, con un controvalore di circa 50 mila euro. LEGGI TUTTO