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    IWB, dividendo straordinario di 0,5 euro per i dieci anni dalla quotazione

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Italian Wine Brands (IWB), gruppo vinicolo quotato su Euronext Growth Milan, ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo straordinario di 0,5 euro per azione per complessivi 4.678.268 euro a valere sulle riserve disponibili formate da utili portati a nuovo.Il CdA ha ritenuto di formulare la proposta di distribuzione del Dividendo Straordinario in occasione dei dieci anni dalla quotazione della società, in considerazione dell’eccezionale percorso di crescita e di creazione di valore realizzato dalla società nel corso di questi dieci anni e del riconoscimento del supporto, sempre accordato dagli azionisti, al percorso di sviluppo di IWB sia organico sia per linee esterne.”Il 29 gennaio IWB festeggerà i 10 anni dalla sua quotazione! È una data importante per tutti noi, un momento anche per un bilancio di questo entusiasmante percorso di crescita e di creazione di valore – ha detto l’AD Alessandro Mutinelli – Abbiamo realizzato quello che avevamo promesso il primo giorno di quotazione, quello di creare un gruppo leader italiano sui mercati internazionali. Il nostro status di azienda quotata ci ha consentito di aggregare tante altre realtà italiane e straniere, ampliare e diversificare i nostri mercati, prodotti, canali commerciali e brands”.Il Dividendo Straordinario (cedola n. 10) verrà messo in pagamento con data di stacco lunedì 3 febbraio, record date martedì 4 febbraio e data di pagamento mercoledì 5 febbraio, secondo il calendario di Borsa Italiana. La proposta di distribuzione sarà sottoposta all’Assemblea ordinaria degli azionisti che sarà convocata con apposito avviso per il giorno 27 gennaio in prima convocazione e occorrendo per il giorno 28 gennaio 2025 in seconda convocazione. LEGGI TUTTO

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    Welfare, Associazione Civita: “Necessario pensare a un nuovo modello con impegno integrato di pubblico e privato”

    (Teleborsa) – Nell’ultimo decennio il tema del welfare aziendale è entrato a pieno titolo nel dibattito nazionale e tale visibilità è stata ulteriormente rafforzata da un quadro normativo variegato e frammentato ancorché significativo, che sempre di più demanda la cura del benessere dei lavoratori all’iniziativa privata. Beni, servizi, agevolazioni, non derivanti dalla contrattazione collettiva nazionale, vengono erogati ad personam o alla generalità dei dipendenti sulla base dei livelli di retribuzione, di inquadramento e di anzianità aziendale, reiterando le differenze generazionali e di genere esistenti nelle imprese. È possibile immaginare e rendere operativo un nuovo modello di welfare che veda un impegno integrato di pubblico e privato, applicabile in entrambi i settori, e che sia attrattivo per i giovani? Quali strumenti istituzionali possono essere messi in atto per favorire una migliore propensione al lavoro e a percorsi di formazione che diano opportunità di inserimento professionali? Di questi e di molti altri temi si è discusso ieri sera presso la Sede dell’Associazione Civita nel corso del nuovo appuntamento del ciclo “Quando la sostenibilità incontra…” dedicato al welfare e al quale hanno partecipato Simonetta Giordani, segretario generale Associazione Civita, Vincenzo Caridi, capo Dipartimento per le politiche del lavoro, previdenziali, assicurative e per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Granelli, ceo di Kanso e founder di Venture Thinking, Daniele Di Fausto, ceo di efM e founder di Venture Thinking, Liliana Fratini Passi, direttrice generale CBI, Mauro Ghilardi, chief People ad Transformation officer A2A, Giorgio Graziani, segretario confederale CISL, Michele Samoggia, direttore Relazioni Esterne Philip Morris Italia. Nell’evento è stato sottolineato che il welfare tradizionale, pur avendo offerto risposte fondamentali ai bisogni della società, si trova oggi di fronte a sfide senza precedenti: l’invecchiamento della popolazione, l’ineguaglianza sociale, l’instabilità climatica e i rapidi cambiamenti del mercato del lavoro. In questo contesto, la sostenibilità diventa un concetto chiave per ridefinire il welfare, non solo garantendo risorse per le future generazioni, ma costruendo modelli che promuovano benessere, equità e resilienza. Questo significa, ad esempio ridisegnare le politiche aziendali per favorire un equilibrio tra vita professionale e privata, investire in infrastrutture sociali che rispettino i principi di economia circolare, promuovere l’inclusione sociale attraverso strumenti che valorizzino la diversità e il talento, a prescindere da genere, età o background. L’incontro ha inoltre affrontato il tema del welfare aziendale che non è più visto come un costo aggiuntivo, ma come un investimento fondamentale per creare valore condiviso che assume una duplice funzione: interna, come leva per migliorare la qualità della vita dei dipendenti, favorendo l’equilibrio tra lavoro e vita privata e promuovendo la salute e il benessere ed esterna, come strumento per generare valore nelle comunità locali, attraverso iniziative che promuovano inclusione sociale, pari opportunità e formazione.”Oggi abbiamo l’opportunità di costruire un welfare che sia davvero sostenibile, un modello che non si limiti a rispondere alle emergenze, ma che guardi al futuro con coraggio e innovazione, con l’obiettivo di costruire un modello di sviluppo che metta al centro le persone, il pianeta e la prosperità – ha affermato Giordani –. Come Associazione Civita, siamo pronti a fare la nostra parte, mettendo a disposizione la nostra esperienza, le nostre reti e la nostra capacità di dialogo. Insieme possiamo trasformare le sfide di oggi in opportunità per domani”. “I giovani hanno bisogno di un’attenzione alla persona in misura maggiore rispetto alle generazioni precedenti e c’è la necessità di personalizzare l’approccio individuale, soprattutto in un’epoca caratterizzata da una elevata trasformazione tecnologica – ha affermato Caridi –. Il welfare aziendale lo lego molto al futuro e credo che tra 20 anni avremo una società in cui il welfare sarà fondamentale per qualsiasi tipo di scelta dei lavoratori. Credo che l’IA potrà sostituire non solo i lavori ripetitivi ma anche quelli con maggiori competenze. Le aziende più lungimiranti dovranno investire su di un approccio personalizzato per attirare talenti”.”Da una parte abbiamo le imprese che cercano nuove professionalità e dall’altra un’offerta limitata nei numeri. Resta un problema di gap di genere molto ampio e una condizione giovanile che è complicata. Giovani e donne cercano tempo e salari adeguati e questo in Italia ci vede in una condizione difficile – ha affermato Graziani –. L’unico elemento che elimina la possibile soggettività di alcune imprese illuminate sono accordi di welfare che coinvolgano tutta la filiera. Per noi la partecipazione dei lavoratori all’impresa è il futuro. Noi siamo per la responsabilità e per un protagonismo delle imprese e dei lavoratori che guardano alla crescita comune. Parlare di welfare è come parlare di salari. Certe volte la formazione non è considerata welfare ma invece è il welfare per definizione perché costruisce la persona e non solo competenze. Lavorare sulle competenze ma anche sulla capacità di stare in azienda è fondamentale”.”Trovare le giuste competenze oggi è un tema fondamentale. Da questo punto di vista, il welfare gioca un ruolo fondamentale ed è l’ambito in cui azienda e dipendente entrano in contatto in modo più empatico. L’azienda deve comprendere che un dipendente ha bisogni che evolvono nel corso della vita e deve prendersene cura e su questo Philip Morris sta lavorando molto attraverso una serie di progetti concreti – ha affermato Samoggia –. La grande sfida è fare che in modo che il tema del welfare diventi centrale anche per le PMI, vera spina dorsale del sistema economico italiano. LEGGI TUTTO

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    Risanamento, partecipazione UniCredit scende al 9,935%

    (Teleborsa) – UniCredit è scesa al 9,935% del capitale di Risanamento, property company quotata su Euronext Milan, secondo quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti.L’operazione risale al 12 dicembre 2024, rispetto al 14,999% detenuto al 18 dicembre 2023. La quota è classificata come “diretta proprietà”. LEGGI TUTTO

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    Mundys: accende un Natale di solidarietà insieme a Sport senza Frontiere nella Galleria Alberto Sordi di Roma

    (Teleborsa) – Mundys e Sport Senza Frontiere, unite per promuovere inclusione e solidarietà, illuminano con coreografie natalizie la storica Galleria Alberto Sordi, luogo iconico di Roma. Oltre a celebrare la suggestione delle festività di fine anno, l’iniziativa sostiene le attività di Sport Senza Frontiere, l’Associazione che da oltre 15 anni porta avanti programmi e progetti di inclusione sociale e di educazione attraverso lo sport, per minori che vivono situazioni di disagio socioeconomico. I visitatori, infatti, avranno l’opportunità di effettuare una donazione e offrire così l’opportunità di praticare sport a chi non ha i mezzi per permetterselo, semplicemente scansionando un QR code disponibile in diversi punti della Galleria. Con un semplice gesto, sarà possibile contribuire a cambiare la vita a tanti giovani beneficiari seguiti dall’Associazione. L’iniziativa rappresenta un perfetto connubio tra tradizione e impegno sociale. I due alberi di Natale, alti oltre 10 metri, e gli addobbi, ispirati ai valori della sostenibilità e della condivisione, valori fondanti per Mundys, sono stati realizzati con materiali eco-compatibili, sottolineando l’importanza di un Natale rispettoso dell’ambiente. “Desideriamo esprimere sincera gratitudine a Mundys – ha dichiarato il presidente di Sport Senza Frontiere, Alessandro Tappa – per aver deciso di promuove un Natale sostenibile insieme alla nostra associazione, supportando la missione di inclusione sociale attraverso lo sport. Lavoriamo per offrire a minori in difficoltà opportunità di crescita ed educazione, contribuendo a una società senza barriere economiche o sociali, in linea con l’Agenda 2030. Soprattutto utilizziamo lo sport come strumento di cambiamento, con l’obiettivo di aiutare futuri cittadini a crescere e a realizzarsi, a prescindere dalla loro condizione sociale. Grazie a questo prezioso contributo, potremo continuare a portare lo sport dove serve, trasformandolo in uno strumento di educazione, salute e cambiamento sociale. Insieme, possiamo abbattere le barriere e costruire un futuro migliore per i minori in difficoltà”. LEGGI TUTTO

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    Landi Renzo, concluso AuCap: sottoscritto 82,8% delle nuove azioni

    (Teleborsa) – Landi Renzo, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore dei componenti e dei sistemi di alimentazione a Metano, LNG, Idrogeno e GPL per autotrazione, ha comunicato che ad esito del periodo di offerta e dell’offerta in borsa dei diritti inoptati, risultavano sottoscritte 7.916.804 azioni di nuova emissione, pari a circa il 62,83% del totale delle azioni di nuova emissione rivenienti dall’Aumento di Capitale in Opzione.Il 13 dicembre 2024 il CdA ha previsto, a fronte della disponibilità in tal senso manifestata dal socio di maggioranza GBD green by definition S.p.A. (GBD), di offrire a GBD – alle medesime condizioni e al medesimo prezzo per azione – 2.520.161 delle restanti 4.683.196 Nuove Azioni rimaste inoptate a seguito dell’Offerta in Borsa. GBD ha quindi sottoscritto tutte le 2.520.161 Nuove Azioni ad esso offerte, per un controvalore di 4.999.999,42 euro.Pertanto, hanno avuto termine le operazioni di Aumento di Capitale in Opzione, all’esito del quale risultano complessivamente sottoscritte 10.436.965 Nuove Azioni, per un controvalore di 20.706.938,56 euro, corrispondenti all’82,83% del totale delle Nuove Azioni rivenienti dall’Aumento di Capitale in Opzione.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Assicurazioni italiane superano stress test europeo: solvibili anche con shock severi

    (Teleborsa) – Il mercato assicurativo italiano rimarrebbe solvibile anche in presenza di shock particolarmente severi. Lo afferma l’IVASS (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), commentando i risultati dello Stress Test condotto dall’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) in stretta collaborazione con le autorità nazionali di vigilanza. L’esercizio, svolto con riferimento alla situazione al 31 dicembre 2023, ha coinvolto 48 assicuratori europei – 44 gruppi e quattro imprese, appartenenti a 20 Stati membri – che rappresentano all’incirca il 75% degli attivi del mercato europeo.L’esercizio ha valutato l’impatto degli shock istantanei sul bilancio di solvibilità delle entità assicurative e sulla loro posizione di liquidità. Lo scenario prevede un contesto di bassa crescita, alta inflazione e shock avversi causati dall’intensificarsi delle tensioni geopolitiche che generano un’ulteriore inversione della curva dei rendimenti, un ampliamento degli spread creditizi, un innalzamento dei tassi di interesse e un marcato deterioramento dei mercati azionari e immobiliari. Agli shock di natura finanziaria si aggiungo quelli assicurativi (aumento dei riscatti delle polizze vita, del costo dei sinistri dei rami danni e delle spese).L’esercizio di stress ha evidenziato che il verificarsi dell’ipotizzato scenario avverso provocherebbe una riduzione significativa della posizione patrimoniale del settore assicurativo europeo, che comunque a livello aggregato rimarrebbe “solvibile”, con un indice di solvibilità medio superiore al 100%.Per l’Italia hanno partecipato all’esercizio europeo i 4 gruppi già coinvolti negli esercizi precedenti: Assicurazioni Generali, Intesa Sanpaolo Assicurazioni, Poste Vita e Unipol Gruppo. La copertura del mercato italiano, considerando tutte le imprese individuali italiane coinvolte nell’esercizio, è dell’85%. Come per il passato, l’IVASS ha esteso lo stress test ad altri 7 assicuratori nazionali, con attivi superiori ai 3 miliardi di euro, al fine di valutare in maniera più completa la resilienza del sistema assicurativo nazionale.I risultati dell’esercizio per il complesso delle 11 entità assicurative italiane sono in linea con quelli del campione europeo e indicano che il mercato italiano rimarrebbe solvibile anche in presenza di shock particolarmente severi. In particolare, senza l’attivazione di reactive management actions (RMA), l’indice di solvibilità italiano aggregato diminuirebbe di 98 punti percentuali, passando dal 233% al 135%. Con l’attivazione delle RMA l’indice medio di solvibilità si ridurrebbe in misura inferiore passando dal 233% al 149% (non tutti gli assicuratori nazionali si sono avvalsi di questa facoltà).Come emerso a livello europeo, il settore assicurativo italiano registra un rapporto attività/passività superiore al 100%, a conferma della capacità di far fronte agli impegni nei confronti degli assicurati anche in un contesto di sviluppi avversi nell’economia e nel mercato.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Piaggio, i fratelli Diego e Andrea Della Valle si dividono le partecipazioni della holding

    (Teleborsa) – Diego Della Valle Srl ha azzerato la propria partecipazione in Piaggio, produttore italiano di veicoli quotato su Euronext Milan. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 12 dicembre 2024. In precedenza, al 3 dicembre 2013, la quota era del 5,498%.In realtà, Diego Della Valle rimane nell’azionariato di Piaggio insieme al fratello, ma in qualità di persona fisica. A questo fine la Diego Della Valle Srl ha inviato comunicazione a Piaggio e CONSOB per notificare la divisione fra i due fratelli, Andrea e Diego della Valle, della quota prima detenuta dalla holding. In quanto persone fisiche sotto il 3%, CONSOB non ne comunica le quote. LEGGI TUTTO

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    Real Estate/REbuild: quali sono i valori della sostenibilità e come si misurano?

    (Teleborsa) – Investire in sostenibilità e decarbonizzazione non solo aiuta l’ambiente e la società, ma rappresenta una strategia vantaggiosa dal punto di vista economico. Ma quali valori vadano perseguiti (soprattutto a livello sociale) e “come” possano essere misurati per una corretta gestione dei patrimoni è il vero nodo da mettere a fuoco su cui si sta interrogando tutto il comparto del Real Estate. L’attualità è stata al centro di un confronto nel corso della seconda tappa del REbuild tour 2024/2025 organizzata a Roma, martedì 10 dicembre, in collaborazione con RICS, il Royal Institution of Chartered Surveyors. Un evento che ha anticipato la due giorni in programma il 6-7 maggio 2025 a Riva del Garda: REbuild, un laboratorio privilegiato per analizzare, discutere e approfondire i trend emergenti che guidano il futuro del mercato immobiliare.L’obiettivo di REbuild, giunto alla sua undicesima edizione, è “promuovere un ambiente costruito responsabile, offrendo opportunità concrete di incontro e confronto tra professionisti e stakeholder del settore, per affrontare insieme le sfide della sostenibilità”.”Doing well by doing good”, fare bene generando del bene, è un obiettivo raggiungibile a patto di trovare un giusto mix – misurabile – di valori alla base di una transizione ecologica efficiente, giusta e orientata al benessere della persona. Come ha spiegato Ezio Micelli, presidente del Comitato Scientifico di REbuild e professore ordinario dell’Università IUAV di Venezia, moderatore dell’incontro, il settore delle costruzioni è uno dei principali responsabili delle emissioni di CO2. È quindi urgente intervenire per trasformare il nostro modo di vivere, partendo proprio dalle città, con soluzioni concrete e sostenibili. La ricerca di un equilibrio più sostenibile non riguarda solo la riduzione dei consumi e l’efficienza energetica degli edifici, ma è un esercizio che deve includere aspetti gestionali, sociali e ambientali per ottenere una migliore vivibilità e funzionalità degli spazi e dei luoghi e coniugarne al tempo stesso l’accessibilità, anche economica.La direzione da imboccare è tracciata e i dati già la osservano: pioniere, in questa direzione, è stato il primo studio condotto nel 2018 da REbuild su dati CBRE, che metteva in luce come gli investimenti immobiliari certificati con standard LEED o GBC Italia a Milano mostrassero valori con un differenziale di rendimento interno fino al 3,5% superiori rispetto alle operazioni tradizionali. Investire sulla qualità e sulla sostenibilità dei beni, con una nuova attenzione a materiali, processi, performance dei fabbricati in fase di utilizzo e convertibilità a fine ciclo di vita, è di fatto l’unica vera leva nelle mani non solo dei grandi investitori, ma anche dei piccoli proprietari dei beni, per preservare il valore delle unità immobiliari, a partire dalle aree in cui la domanda è inferiore all’offerta. Qui la differenza fra un fabbricato in classe A o G (rigenerato o non) tocca punte del 40%, così come dimostrato da uno studio del 2023 dell’Osservatorio REbuild e da una analoga e successiva ricerca (condotta su tutto lo stock italiano) dalla Banca d’Italia. Nonostante le ampie resistenze in un settore poco incline al cambiamento, come quello delle costruzioni, la decarbonizzazione viene sempre più riconosciuta per i vantaggi che offre, piuttosto che per gli oneri che comporta.La seconda tappa del REbuild tour 2024/2025 si è svolta presso la sede romana di EuroHive, una scelta simbolica per un edificio certificato WELL, primo nella Capitale, che rappresenta un esempio concreto di sostenibilità ambientale, gestionale e sociale. Un luogo che riflette i temi centrali dell’incontro: la decarbonizzazione del patrimonio edilizio, la vivibilità degli spazi e il valore generato da strategie sostenibili di lungo termine.Dopo l’introduzione di Barbara Polito, head of Asset Management di Miria Group, e Massimiliano Pulice, chair dell’Advisory Board di RICS Italia, Micelli ha aperto il dibattito con i relatori delineando lo stato di fatto: la sostenibilità non è più un obiettivo di nicchia ma un parametro imprescindibile, sia per l’efficienza energetica che per il valore economico del patrimonio edilizio. Micelli ha posto l’accento sulla necessità di individuare metriche affidabili per misurare la sostenibilità, identificando quei driver in grado di allineare gli interessi individuali con obiettivi collettivi, trasformando la sostenibilità in un circolo virtuoso tra profitto e responsabilità.Federica Saccani, chair EU Sustainability WG RICS e Head of Building Consultancy and Net Zero Carbon presso JLL, ha proseguito evidenziando un cambio di prospettiva: se un tempo si parlava di green premium come valore aggiunto degli immobili sostenibili, oggi il rischio è il brown discount, cioè la perdita di valore per edifici che non si adeguano ai nuovi standard di sostenibilità. Ha inoltre sottolineato come la sostenibilità sia diventata un parametro centrale nelle analisi di due diligence sugli investimenti immobiliari. Tuttavia, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di accelerare il ritmo: molti immobili rischiano di restare “spiaggiati”, non commerciabili o obsoleti rispetto agli obiettivi net zero carbon del 2050.Sergio Catalano, head of Asset & Sustainability Management di Investire SGR, ha affrontato il tema della gestione strategica degli asset immobiliari, sottolineando l’importanza di un approccio integrato che coniughi sostenibilità e asset management. Oltre a migliorare l’efficienza energetica, la gestione sostenibile accompagna l’intero ciclo di vita di un edificio, generando risparmio nei consumi e aumentando la qualità degli ambienti interni, mentre cresce l’interesse dei conduttori, soprattutto nel settore terziario, verso asset capaci di offrire elevata vivibilità e bassi consumi energetici.Francesco Arnesano, director ESG, Green Building ed Energy Efficiency di RINA Prime Value Services, ha contribuito al dibattito con una visione legata agli strumenti di monitoraggio e innovazione tecnologica. Ha illustrato il concetto emergente del passaporto digitale dell’edificio, che permette di tracciare ogni fase del ciclo di vita dei materiali e delle componenti di un fabbricato. Questa soluzione si inserisce in una visione di economia circolare, consentendo il recupero e riutilizzo delle risorse, riducendo gli sprechi e prolungando la vita utile degli edifici, mentre la de-costruzione, ovvero lo smontaggio e recupero dei materiali a fine vita, rappresenta una frontiera innovativa che unisce sostenibilità, digitalizzazione ed economia circolare.La seconda tappa del REbuild Tour ha sottolineato l’urgenza di agire per affrontare le sfide della decarbonizzazione e della sostenibilità, fornendo strumenti concreti per misurarne il valore. L’approccio integrato, evidenziato dai relatori, dimostra che la sostenibilità non è solo un obiettivo etico ma una strategia capace di generare valore economico, sociale e ambientale, aprendo la strada a un futuro in cui l’architettura contemporanea diventa sinonimo di qualità e bellezza duratura. LEGGI TUTTO