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    Bankitalia, coefficiente di riserva di capitale anticiclica resta a zero

    (Teleborsa) – Banca d’Italia ha comunicato che il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer, CCyB) resta invariato allo zero per cento per il secondo trimestre del 2025, considerando il coefficiente in vigore per il corrente trimestre, pari allo zero per cento, appropriato al contesto macro-finanziario attuale.Nel quarto trimestre del 2024 lo scostamento del rapporto tra credito totale e PIL dal suo trend di lungo periodo (credit-to-GDP gap), pur migliorando, è rimasto negativo per circa undici punti percentuali se calcolato in base alla metodologia sviluppata dalla Banca d’Italia. Indicazioni analoghe provengono dal rapporto tra credito bancario e PIL.La dinamica del credito al settore privato resta debole. L’incidenza del complesso dei finanziamenti deteriorati rimane su livelli storicamente bassi; il tasso di disoccupazione è in rialzo, ma resta ai livelli minimi dal 2007. Nel terzo trimestre del 2024 i prezzi delle abitazioni in termini reali sono aumentati rispetto al trimestre precedente e lo scostamento dal trend di lungo periodo (price gap) è tornato positivo. LEGGI TUTTO

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    GPI, dividendo di 0,50 euro con conti in crescita. Emette due prestiti obbligazionari

    (Teleborsa) – GPI, società quotata su Euronext Milan e attiva nel campo dei sistemi informativi e servizi per la sanità, ha chiuso il 2024 con ricavi pari a 509,9 milioni di euro. L’incremento del +17,7% è sostenuto dalla crescita organica (+10,0%) e dalla crescita per linee esterne (+7,7%). L’EBITDA registra un incremento di 25 milioni di euro attestandosi a 104,8 milioni di euro, in crescita del 31,3%, con un EBITDA margin che aumenta di 220 bps ed è pari al 20,6% dei ricavi (FY23: 18,4%). L’Utile netto si attesta a 103,4 milioni di euro. Al risultato contribuisce la plusvalenza derivante dalla cessione di Argentea, mentre il risultato netto delle attività continuative è pari a 14,6 milioni di euro, in forte aumento rispetto all’esercizio precedente (2,2 milioni di euro FY23; 0,6 milioni di euro del FY23 rivisto).L’Indebitamento Finanziario Netto al 31 dicembre 2024 ammonta a 332,7 milioni di euro, in diminuzione di 32,2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. L’indebitamento netto verso istituzioni finanziarie è pari a 226,6 milioni di euro (FY23: 274 milioni di euro).”Chiudiamo il 2024 superando le nostre più ambiziose aspettative”, ha commentato l’AD Fausto Manzana, sottolineando i “risultati guidati dalle ottime performance del Software, che confermano la solidità della nostra proposizione e del modello operativo, che si evolvono grazie alla capacità del Gruppo di interpretare le continue trasformazioni del mercato della sanità digitale”.Il CdA ha approvato la distribuzione di un dividendo lordo pari a 0,50 euro per ogni azione avente diritto (escluse le azioni proprie che risulteranno in portafoglio alla data di stacco cedola). Il dividendo sarà posto in pagamento a partire dal 23 luglio 2025, con data di stacco 21 luglio 2025 e record date in data 22 luglio 2025.Inoltre, il CdA ha deliberato l’emissione di un prestito obbligazionario non convertibile e non garantito senior unsecured dell’importo complessivo di 50 milioni di euro, della durata di 6 anni e un prestito obbligazionario non convertibile e non garantito senior unsecured dell’importo complessivo fino a un massimo di 41,5 milioni di euro, della durata di 6 anni. L’emissione dei prestiti obbligazionari “rappresenta un’ulteriore iniziativa strategica finalizzata a sostenere i progetti di investimento e innovazione, in linea con gli obiettivi di crescita delineati dal Piano Industriale 2025-2029”, si legge nella nota sui conti. LEGGI TUTTO

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    OPA Beghelli, adesioni oltre il 17,3%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria, promossa sulle azioni ordinarie di Beghelli, azienda quotata su Euronext Milan e attiva settore elettronico e della sicurezza, risulta che oggi 28 marzo 2025 sono state presentate 968.479 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 5.504.664, pari al 17,376% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 17 marzo 2025 e terminerà il 4 aprile 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Beghelli acquistate sul mercato nei giorni 3 e 4 aprile 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Generali, Mediobanca presenta lista per CdA: confermati Donnet-Sironi al vertice

    (Teleborsa) – Mediobanca ha presentato una lista di 12 candidati per il nuovo Consiglio di Amministrazione di Assicurazioni Generali, la cui nomina è all’ordine del giorno dell’Assemblea degli Azionisti convocata per il 23 e 24 aprile 2025.Il 29 gennaio scorso il Consiglio di Amministrazione di Generali aveva comunicato “di non procedere alla presentazione di una lista per il rinnovo dell’organo di gestione della Compagnia, alla luce della circostanza che il quadro normativo di riferimento non risulta ancora completo ed i tempi allo stato non sarebbero compatibili con l’iter di autorizzazione ed approvazione delle modifiche dello statuto necessarie”. Perciò Mediobanca ha avviato un processo, condotto con il supporto di un advisor specializzato, addivenendo alla predisposizione di una lista di candidati amministratori per il triennio 2025/27. La lista prevede la conferma di 9 su 10 consiglieri in carica tratti dalla lista presentata dal Consiglio uscente nel 2022, risultata la più votata con ampio supporto degli investitori istituzionali. In particolare, sono confermate le figure di leadership (Presidente e Amministratore Delegato) che, con il team di gestione e il supporto del Consiglio, hanno guidato il gruppo raggiungendo risultati superiori agli obiettivi di Piano 2022-24: utili in crescita a doppia cifra (EPS CAGR dell’11,3% contro un obiettivo del 6%-8%), dividendi complessivamente distribuiti pari a 5,5 mld. (contro un range di 5,2-5,6 mld.) cui si aggiunge 1 mld. di buyback, crescita del Total Shareholder Return superiore al 100% nell’ultimo triennio (il più alto tra i principali peers). La lista è composta da Andrea Sironi (candidato Presidente), Clemente Rebecchini, Philippe Donnet (candidato Amministratore Delegato), Luisa Torchia, Lorenzo Pellicioli, Clara Hedwig Frances Furse, Antonella Mei-Pochtler, Patricia Estany Puig, Umberto Malesci, Alessia Falsarone, Elena Vasco e Giorgio Valerio. La lista riflette le raccomandazioni espresse dal Consiglio di Amministrazione di Generali nel Parere di orientamento agli azionisti sulla composizione quantitativa e qualitativa del Consiglio di Amministrazione da nominare per il triennio 2025-27. Mediobanca ringrazia Diva Moriani, amministratore indipendente nei trascorsi 9 anni, per il prezioso contributo ed il costante impegno profusi nel Consiglio e nei Comitati di Assicurazioni Generali. LEGGI TUTTO

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    A picco Wall Street con timori per effetto dazi su inflazione

    (Teleborsa) – Sessione da dimenticare a Wall Street, con gli investitori preoccupati per l’effetto dei dazi di Trump sull’economia e sulle aziende statunitensi, mentre gli ultimi dati macroeconomici hanno mostrato che le pressioni sui prezzi sottostanti sono aumentate più del previsto il mese scorso.Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti, il PCE price index core – una misura dell’inflazione che esclude voci volatili come cibo ed energia – è aumentato del 2,8% su base annua a febbraio, più delle previsioni di un aumento del 2,7%, mentre la spesa dei consumatori è rimbalzata dopo essere scesa a gennaio.Sempre sotto osservazione i titoli del comparto automotive, dopo la decisione di Trump di andare avanti con una tariffa del 25% sulle importazioni, che entrerà in vigore la prossima settimana, scatenando la reazione negativa dei legislatori e dei leader del settore in tutto il mondo. Trump ha anche promesso punizioni più severe per l’UE e il Canada se unissero le forze contro gli Stati Uniti.L’incertezza economica come conseguenza dei dazi sta anche costringendo diverse aziende ad abbassare le previsioni annuali, con Lululemon Athletica come ultima a farlo.Sul fronte della banca centrale, Susan Collins della Federal Reserve di Boston ha affermato che è inevitabile che l’inflazione aumenterà a causa dei dazi, ma non è chiaro quanto durerà. Thomas Barkin della Fed di Richmond ha affermato che le aziende potrebbero essere “on hold” data l’incertezza politica e che anche la Fed dovrebbe esserlo.Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones sta lasciando sul terreno l’1,73%, continuando sulla scia ribassista rappresentata da tre cali consecutivi, in essere da mercoledì scorso; sulla stessa linea, viene venduto parecchio l’S&P-500, che continua la seduta a 5.579 punti. Pesante il Nasdaq 100 (-2,62%); sulla stessa linea, depresso l’S&P 100 (-2,19%).In buona evidenza nell’S&P 500 il comparto utilities. Nel listino, i settori telecomunicazioni (-3,36%), beni di consumo secondari (-3,26%) e informatica (-2,62%) sono tra i più venduti.Tra i protagonisti del Dow Jones, Merck (+2,16%), United Health (+0,71%), Amgen (+0,56%) e Johnson & Johnson (+0,56%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Amazon, che prosegue le contrattazioni a -4,00%. Preda dei venditori Intel, con un decremento del 3,60%. Si concentrano le vendite su Boeing, che soffre un calo del 3,15%. Vendite su Nike, che registra un ribasso del 3,09%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Astrazeneca (+1,51%), American Electric Power Company (+1,15%), Xcel Energy (+1,13%) e Coca-Cola Europacific Partners (+0,98%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Lululemon Athletica, che continua la seduta con -14,54%. Scende ON Semiconductor, con un ribasso del 5,19%. Crolla Sirius XM Radio, con una flessione del 4,85%. Vendite a piene mani su Paypal, che soffre un decremento del 4,82%. LEGGI TUTTO

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    Fisco, emendamento lega per correggere acconti Irpef

    (Teleborsa) – Con un emendamento la Lega chiede di intervenire sugli acconti Irpef per rimediare al problema del mancato allineamento al taglio delle aliquote. L’emendamento, a prima firma del presidente della commissione Attività produttive, Alberto Gusmeroli, è stato presentato al Dl sulla Pubblica amministrazione, all’esame delle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera. “Al fine di non penalizzare i lavoratori dipendenti e pensionati, con particolare riguardo al settore del pubblico impiego, – si legge nella proposta di modifica – a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto legge, gli acconti Irpef per il 2025 sono calcolati sulla base dei dati reddituali e di imposta riferiti all’anno solare 2024”. La Cgil aveva denunciato che, nonostante il passaggio a tre aliquote Irpef, quest’anno si sarebbero comunque dovuto pagare gli acconti con il vecchio regime a quattro scaglioni, “nettamente superiori agli attuali”. LEGGI TUTTO

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    Aumento dei costi orari del lavoro nell’UE e nell’area dell’euro nel 2024

    (Teleborsa) – Nel 2024, i costi orari medi del lavoro nell’intera economia sono stati stimati in 33,5 euro nell’UE e 37,3 euro nell’area dell’euro, in aumento rispetto ai 31,9 euro e 35,7 euro, rispettivamente, nel 2023. Queste stime provengono dai dati sui livelli dei costi del lavoro pubblicati oggi da Eurostat. I costi orari del lavoro più bassi in Bulgaria, i più alti in LussemburgoI costi orari medi del lavoro mostrano divari significativi tra i paesi dell’UE, con i costi orari del lavoro più bassi registrati in Bulgaria (10,6 euro), Romania (12,5 euro) e Ungheria (14,1 euro) mentre i più alti in Lussemburgo (55,2 euro), Danimarca (50,1 euro) e Belgio (48,2 euro).I costi medi orari del lavoro nell’industria erano di 33,9 euro nell’UE e di 39,8 euro nell’area dell’euro. Nelle costruzioni, erano rispettivamente di 30 euro e 33,4 euro. Nei servizi, i costi orari del lavoro variavano tra 33,3 euro nell’UE e 36,4 euro nell’area dell’euro. Nell’economia prevalentemente non commerciale (esclusa la pubblica amministrazione) erano rispettivamente di 34,2 euro e 37,5 euro.Le due componenti principali dei costi del lavoro sono salari e stipendi e costi non salariali (ad esempio, contributi sociali dei datori di lavoro). La quota di costi non salariali nei costi del lavoro totali per l’intera economia era del 24,7% nell’UE e del 25,5% nell’area dell’euro. Le quote più basse di costi non salariali nell’UE sono state registrate in Romania (4,8%), Lituania (5,4%) e Malta (5,8%) e le più alte in Francia (32,2%) e Svezia (31,6%).I costi orari del lavoro sono aumentati del 5% nell’UE tra il 2023 e il 2024Nel 2024, rispetto al 2023, i costi orari del lavoro a livello dell’intera economia espressi in euro sono aumentati del 5,0% nell’UE e del 4,5% nell’area dell’euro.All’interno dell’area dell’euro, i costi orari del lavoro sono aumentati in tutti i paesi. Gli aumenti maggiori sono stati registrati in Croazia (+14,2%), Lettonia (+12,1%) e Lituania (+10,8%) e il più basso in Repubblica Ceca (+1,3%), seguito da Finlandia (+1,8%) e Lussemburgo (+2,1%).Per i paesi dell’UE al di fuori dell’area dell’euro, i costi orari del lavoro espressi in valuta nazionale sono aumentati nel 2024 in tutti i paesi, con gli aumenti maggiori registrati in Romania (+14,2%), Bulgaria (+13,9%), Ungheria (+13,6%) e Polonia (+12,8%). Sono aumentati meno in Svezia (+3,6%).(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    OPA Anima, adesioni oltre il 34,4%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulle azioni di Anima, gestore patrimoniale italiano quotato su Euronext Milan, promossa da Banco BPM, risulta che oggi 28 marzo 2025 sono state presentate 38.726.202 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 87.412.834, pari al 34,448% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 17 marzo 2025 e terminerà il 4 aprile 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Anima acquistate sul mercato nei giorni 3 e 4 aprile 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO