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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +58 BCF

    (Teleborsa) – Aumentano più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 13 settembre 2024 sono risultati in crescita di 58 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus (+53 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 40 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.445 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 6% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.251) e in crescita dell’8,6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 3.171 BCF. LEGGI TUTTO

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    Elica, acquistate 15.400 azioni proprie

    (Teleborsa) – Elica, nell’ambito del programma di buyback, ha reso noto di aver acquistato, tra il 3 e il 18 settembre 2024, complessivamente 15.400 azioni proprie, al prezzo medio ponderato per il volume di 1,73 euro per azione, per un controvalore pari a 26.717 euro.Dall’inizio del programma e a seguito degli acquisti finora effettuati, la società attiva nel mercato delle cappe da cucina ha acquistato e detiene in portafoglio un totale di 1.622.498 azioni ordinarie, pari al 2,562% del capitale sociale, per un controvalore complessivo pari a 4.002.322 euro.Nel frattempo, sul listino milanese, Elica fa un passo indietro rispetto al prezzo di chiusura precedente attestandosi a 1,72 euro, con un calo dello 0,58%. LEGGI TUTTO

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    USA, cala vendita di case esistenti ad agosto

    (Teleborsa) – Segnali di debolezza giungono ancora dal mercato immobiliare statunitense. Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato ad agosto un decremento del 2,5%. È quanto comunicato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), dopo il +1,5% riportato a luglio.Sono state vendute 3,86 milioni di abitazioni rispetto ai 3,96 milioni di luglio e contro i 3,92 milioni di unità previsti dagli analisti. LEGGI TUTTO

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    USA, leading indicator in calo ad agosto

    (Teleborsa) – Ancora in frenata ad agosto il superindice USA che sintetizza le condizioni economiche americane. Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator (LEI) si attesta a quota 101,8 punti in calo dello 0,2% rispetto al mese precedente, quando si era registrato una contrazione dello 0,6%, e contro il -0,3% atteso dagli analisti.La componente che riguarda la situazione attuale è salita dello 0,3% a 112,7 punti, mentre la componente sulle aspettative future è rimasta invariata a 119,5 punti. “Ad agosto, l’indice LEI statunitense ha mantenuto una traiettoria discendente e ha registrato il suo sesto calo mensile consecutivo”, ha affermato Justyna Zabinska-La Monica, Senior Manager, Business Cycle Indicators, presso The Conference Board. “L’erosione ha continuato a essere guidata dai nuovi ordini, che hanno registrato il valore più basso da maggio 2023. Anche uno spread negativo sui tassi di interesse, le aspettative persistentemente cupe dei consumatori sulle future condizioni aziendali e i prezzi delle azioni più bassi dopo il tumulto del mercato finanziario di inizio agosto hanno pesato sull’indice. Nel complesso, l’indice LEI ha continuato a segnalare venti contrari alla crescita economica futura. The Conference Board prevede che la crescita del PIL reale statunitense perderà slancio nella seconda metà di quest’anno, poiché prezzi più elevati, tassi di interesse elevati e debito crescente erodono la domanda interna. Tuttavia, nel riepilogo delle proiezioni economiche della Fed di settembre 2024, i responsabili politici hanno suggerito che sono probabili 100 punti base di tagli dei tassi di interesse entro la fine di quest’anno, il che dovrebbe ridurre i costi di prestito e sostenere un’attività economica più forte nel 2025”.(Foto: Maklay62 / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, nel 2° trimestre deficit partite correnti sale oltre attese

    (Teleborsa) – Aumenta più delle attese il deficit delle partite correnti americano nel 2° trimestre del 2024. Il disavanzo si porta a 266,8 miliardi di dollari rispetto ai 241 miliardi precedenti (-237,6 miliardi la prima lettura). Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio statunitense, risulta superiore alle attese del mercato che erano per un aumento del deficit più contenuto, ovvero pari a 259 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    USA, calano più delle attese le richieste di sussidi alla disoccupazione

    (Teleborsa) – Scendono le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 13 settembre, i “claims” sono risultati pari a 219 mila unità, in diminuzione di 12 mila unità rispetto ai 231 mila della settimana precedente (rivisto da un preliminare di 230.000 unità) e rispetto ai 230 mila stimati dagli analisti. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 227.500 unità, in calo di 3.500 unità rispetto al dato della settimana precedente (231.000). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 6 settembre, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.829.000, in calo di 14 mila unità rispetto alle 1.843.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 1.850.000 mila). Gli analisti si aspettavano un valore pari a 1.850.000. LEGGI TUTTO

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    USA, Fed: migliora l’attività del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia

    (Teleborsa) – Migliora l’attività del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia (Stati Uniti). A settembre, l’indice relativo all’attività manifatturiera del distretto Fed di Philadelphia (Philly Fed) si è portato a 1,7 punti dai -7 di agosto. Il dato è migliore delle attese degli analisti, che indicavano un livello di -0,8 punti. Va detto che un indice superiore allo zero indica che all’interno del distretto di Philadelphia ci sono nel settore manifatturiero più imprese ottimiste che pessimiste, viceversa un indice sotto lo zero indica il prevalere del numero di imprese pessimiste.Fra le componenti dell’indice, quello dei nuovi ordini si è attestato a -1,5 punti da +14,6 punti, quello sulle condizioni di business è salito a 15,8 punti da 15,4 e quello sulla spesa per investimenti (capex) è salito a 25 da 12, mentre l’indice sull’occupazione si attesta a 10,7 da -5,7 punti e quello sui prezzi a 34 da 24 punti. LEGGI TUTTO

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    Fed, Goldman Sachs vede lunga serie di tagli consecutivi di 25 bp da novembre a giugno

    (Teleborsa) – Dopo il primo taglio da 50 punti basa da parte della Fed, la scelta tra un taglio di 25 bp e uno di 50 bp a novembre sarà “una decisione ardua”. Lo afferma Goldman Sachs in una ricerca sul tema, spiegando che il fattore decisivo saranno probabilmente i prossimi due report sull’occupazione, il secondo dei quali uscirà durante il periodo di blackout, e in particolare l’andamento del tasso di disoccupazione, dove dodici dei diciannove partecipanti al FOMC hanno affermato di vedere i rischi per raggiungere le loro nuove previsioni più elevate come inclinati al rialzo.Guardando al meeting appena concluso, per il quale Goldman Sachs si aspettava un taglio di soli 25 punti base, gli analisti affermano che 50 punti base sono stati “la mossa giusta alla luce delle buone notizie sull’inflazione e del rischio di un ulteriore indebolimento del mercato del lavoro”. La motivazione del taglio più ampio e il tema chiave della riunione sono stati lo spostamento dell’attenzione dai rischi di inflazione ai rischi occupazionali alla luce del recente indebolimento dei dati del mercato del lavoro.La maggiore urgenza suggerita dal taglio di 50 punti base e l’accelerazione del ritmo dei tagli che la maggior parte dei partecipanti ha previsto per il 2025 rendono una serie più lunga di tagli consecutivi il percorso più probabile, secondo Goldman Sachs. La banca d’affari ha quindi rivisto le previsioni per accelerare il ritmo dei tagli il prossimo anno e ora si aspetta una serie più lunga di tagli consecutivi di 25 bp da novembre 2024 a giugno 2025, quando il tasso raggiungerà la previsione di tasso terminale del 3,25-3,5% (rispetto alla precedente previsione di tagli consecutivi quest’anno ma tagli trimestrali l’anno prossimo). LEGGI TUTTO