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    Ferrari raggiunge l’8,80% del capitale sociale con il buyback

    (Teleborsa) – Ferrari ha comunicato di avere acquistato su Euronext Milan (EXM) e sul New York Stock Exchange (NYSE), dal 15 al 19 settembre 2025, un totale di 66.210 azioni ordinarie al prezzo medio unitario di 405,7636 euro, per un controvalore pari a 26.865.609,96 euro.Tali acquisti sono avvenuti nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie di 360 milioni di euro, quale ottava tranche del programma pluriennale di acquisto di azioni proprie di circa 2 miliardi di euro da eseguirsi entro il 2026.Dall’inizio di questa ottava tranche fino al 19 settembre 2025 il corrispettivo totale investito è stato:• 79.620.691,85 euro per n. 194.360 azioni ordinarie acquistate sul EXM• 29.456.498,03 USD per n. 61.276 azioni ordinarie acquistate sul NYSEAl 19 settembre 2025 Ferrari deteneva 15.961.611 azioni proprie ordinarie pari all’8,80% del capitale sociale.Dall’1 luglio 2022 al 19 settembre 2025, la Società ha riacquistato un totale di 5.266.656 azioni proprie sul EXM e NYSE, per un corrispettivo di 1.747.350.689,10 euro.A Milano, performance infelice per il Cavallino rampante di Maranello, che chiude la giornata del 22 settembre con una variazione percentuale negativa dello 0,37% rispetto alla seduta precedente. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, USA: la nuova tassa per i visti H-1B varrà solo per le nuove emissioni

    (Teleborsa) – “Chi possiede già un visto H-1B e si trova attualmente fuori dagli Usa non sarà soggetto alla tassa per rientrare. La tassa si applica solo ai nuovi visti, non ai rinnovi e non ai titolari esistenti”. È quanto ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt su X chiarendo la nuova tassa da 100mila dollari sulle emissioni di visti per lavoratori altamente qualificati H-1B, entrata in vigore ieri, varrà solo per le nuove emissioni, e non per quanti sono già titolari del visto. La misura – che interesserà i lavoratori usati prevalentemente della Silicon Valley – rischia di avere un impatto significativo sulle aziende statunitensi.Le nuove misure puntano – secondo l’amministrazione – a far sì che chi arriva nel paese abbia un talento vero. “O la persona è molto preziosa per l’azienda e l’America, oppure se ne andrà. Basta con l’assurdità di permettere di entrare con visti che sono stati dati via gratuitamente”, ha detto il segretario al commercio Howard Lutcnick.La tassa da 100mila dollari sui visti H-1B, da pagare ogni anno, è stata istituita per smantellare un sistema da tempo nel mirino del presidente e usato, a suo avviso, per evitare di assumere lavoratori americani facendo arrivare personale a basso costo dall’estero. Al momento per registrarsi alla lotteria per ottenere un visto H-1B si pagano 215 dollari, ai quali si aggiungono altri 780 dollari per le aziende che sponsorizzano il richiedente. Lo scorso anno sono state approvate 400mila richieste per i visti H-1B, di cui l’India è la maggiore beneficiaria. La stretta rischia quindi di esacerbare ulteriormente i rapporti già tesi fra Washington e New Delhi dopo i maxi-dazi imposti da Trump per gli acquisti di petrolio russo. Per il ministero degli Affari Esteri indiano la nuova tassa annuale avrà “conseguenze umanitarie”. Sulla scia dell’entrata in vigore della nuova tassa oggi, intanto, i titoli del settore informatico indiano hanno perso il 3,6 per cento. L’indice tecnologico è risultato il peggiore della giornata, trascinando l’indice principale Nifty 50 a -0,3 per cento. Tutti e dieci i titoli del comparto hanno chiuso in calo, con Tech Mahindra in flessione del 5,8 per cento.I visti per i lavoratori altamente specializzati hanno diviso l’amministrazione fin dall’inizio: molti – fra in quali Trump, Lutnick e l’alleata del presidente Laura Loomer – volevano una stretta, mentre altri li hanno difesi a spada tratta perché essenziali per il successo tecnologico dell’America. Ad appoggiarli a gran voce è stato Elon Musk, la cui uscita ha indebolito il fronte dei sostenitori spianando la strada alla nuova tassa. Amazon è il colosso che fa più affidamento sui visti H-1B: alla fine di giugno aveva 10mila lavoratori che li usavano. Ne hanno oltre 5mila Meta e Microsoft mentre Google e Apple ne hanno più di 4mila. LEGGI TUTTO

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    Federalimentare: “Expo 2015: 10 anni dopo. Nutrizione, Innovazione, Sostenibilità”

    (Teleborsa) – Si è svolto a Milano l’evento di Federalimentare, “Expo 2015: 10 anni dopo. Nutrizione, Innovazione, Sostenibilità”. A Palazzo Visconti rappresentanti del mondo accademico, scientifico, associativo e istituzionale si sono confrontati sull’eredità di Expo 2015 e sulle tematiche fondamentali che accompagnarono l’Esposizione Universale milanese quali: alimentazione, sostenibilità, salute e nutrizione. A distanza di 10 anni è emerso come Expo 2015 non sia stato un evento espositivo ma un progetto globale che ha dato il via all’innovazione nel settore alimentare, gettando le basi per il suo progresso e il suo sviluppo fin dalla scelta del tema: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Quel messaggio – sottolinea Federalimentare in una nota – è stato rivoluzionario: ha ispirato e promosso nuove metodologie di studio nel campo delle scienze, delle tecnologie, nei settori sociali, economici e produttivi introducendo nelle agende politiche degli Stati l’alimentazione e la nutrizione come elementi imprescindibili per il progresso umano.Lo sviluppo sostenibile del cibo a livello globale è ormai una priorità. La FAO, l’ONU e le conclusioni dell’ultimo G7 sull’Agricoltura tenutosi ad Ortigia in Sicilia hanno ribadito questa necessità: soddisfare la domanda crescente di cibo proveniente dai Paesi in via di sviluppo e dal Sud del Mondo integrando fra loro la dimensioni ambientale, sociale ed economica. Il compito di intercettare il bisogno crescente di cibo sicuro e per tutti è riservato all’industria alimentare, alle Istituzioni, al mondo della ricerca, delle tecnologie, a quello scientifico fino al coinvolgimento degli stakeholder. È nella loro interconnessione virtuosa e nello sviluppo positivo di obiettivi comuni che si potrà sostenere il Pianeta e il benessere sostenibile per le future generazioni.”Expo 2015 – ha detto Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare – è stato un progetto globale sulla sicurezza alimentare, sulla sostenibilità, sull’energia e sulla salute. Oggi quel progetto è diventato un punto cardine dell’agenda sia dell’Unione Europea che delle Nazioni Unite. Chiunque abbia vissuto a Milano in quegli anni dice ora: c’è una Milano prima dell’EXPO e una Milano dopo l’EXPO. Infatti, l’evento non esaurì la propria propulsione in quei sei mesi del 2015, ma portò una svolta duratura in termini di indotto economico, infrastrutture e turismo. Allo stesso modo, quell’esperienza ha costituito una svolta importantissima anche per il settore agroalimentare. Per questo, l’incontro di oggi non vuole essere una celebrazione di quanto fatto allora, ma si propone di analizzarne le ricadute, evidenziando come quel seme gettato dieci anni fa qui a Milano abbia germogliato a beneficio di tutti, in Italia, ma anche fuori dai nostri confini”.”L’obiettivo di Expo – ha osservato Letizia Moratti, europarlamentare – era quello di dare alla città un progetto duraturo nel tempo che legasse il tema della nutrizione alla cultura e all’innovazione. Il tema scelto per Expo, ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’, è oggi più attuale che mai. I cambiamenti climatici, le disuguaglianze e lo spreco di cibo lo rendono un filo conduttore tra la visione di allora e le sfide presenti. Expo ha posto le basi per progetti che uniscono salute, alimentazione e ambiente. Oggi porto avanti quell’impegno sia a livello nazionale che europeo, promuovendo politiche che tutelino le persone e il pianeta. Nutrire il pianeta significa garantire sostenibilità, equità e benessere. È una responsabilità globale che richiede azioni concrete. L’eredità di Expo è duplice: da un lato un impatto di tipo materiale, sotto il profilo turistico e infrastrutturale, dall’altro un impulso a livello culturale con riferimento ai progetti nel campo dell’educazione alimentare, della tutela ambientale e della salute”.”All’Istituto Mario Negri – ha affermato Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri – abbiamo ragionato partendo dal presupposto che, come i farmaci, anche il cibo che mangiamo contiene componenti chimici. Quindi, ci siamo posti una domanda: perché non partire dalla nostra esperienza di anni di studio sul cibo per osservare i diversi effetti che ha sulla salute delle persone? Da qui sei anni fa è nato IIPH -Italian Institute for Planetary Health, una società consortile tra Istituto Mario Negri e Università Cattolica del Sacro Cuore, che adotta questo approccio e ha prodotto già dei risultati interessanti. L’idea di essere partiti da Expo 2015, che ha posto l’accento sull’importanza della nutrizione, e di non aver disperso quell’esperienza, è stata per noi una fonte preziosa. La nostra cultura, infatti, impatta moltissimo sull’alimentazione, sui nostri piatti, grazie anche alla dieta Mediterranea, per cui per vivere bene e in modo sano occorre incrociare molteplici fattori tra cui nutrizione, società ed economia”.”Expo è stato un evento che ha inciso in maniera significativa sulla nostra consapevolezza, portando i temi legati all’agroalimentare a livello globale. È stato un anno straordinario, che – ha sottolineato Angelo Riccaboni, professore ordinario di Economia Aziendale all’Università di Siena – ha segnato l’avvio di un percorso capace di unire sostenibilità e cibo. L’unico settore in cui il nostro Paese è riconosciuto come una vera e propria superpotenza è proprio quello alimentare. Oggi è più che mai necessaria una visione olistica, che integri dimensioni sociale finanziaria e ambientale. Il limite del Green Deal europeo è stata un’eccessiva regolamentazione, ma per le imprese italiane la sostenibilità rappresenta un vantaggio competitivo e una concreta convenienza. Le sfide che ci attendono impongono di sostenere in particolare le piccole e medie imprese, puntando sulla bellezza unita a sostenibilità ed economicità. Essere sostenibili significa infatti ridurre i rischi legati ai cambiamenti climatici, ma anche attrarre la finanza, sempre più attenta a questi aspetti. In questo contesto, parole chiave come investimenti, innovazione e competitività assumono un valore decisivo per il futuro”.”Sono passati dieci anni dall’Expo di Milano, ma – ha dichiarato Michele Carruba, direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università Statale di Milano – il percorso è iniziato quasi vent’anni fa. L’Expo non è stata solo una fiera, ma un’operazione culturale che ha aiutato a riflettere sul rapporto tra nutrizione, salute, economia e sviluppo. Allora la priorità era la fame, oggi invece muoiono più persone per eccesso di cibo che per difetto. L’OMS indica l’obesità come il problema più urgente del nostro tempo. Grazie all’Expo la cultura alimentare è cresciuta, ma rischiamo di perdere tradizioni fondamentali, come la dieta mediterranea. Se non interveniamo, per la prima volta nella storia una generazione potrebbe vivere meno della precedente. Dobbiamo rimboccarci le maniche e riprendere i principi emersi con l’Expo, adattandoli alle sfide attuali”.”All’Italia, dieci anni dopo l’Expo 2015, – ha affermato Luigi Galimberti, presidente ToSeed Partners Agrifood Investment – è rimasto molto. Quell’evento ha lasciato un’impronta profonda nella vita di tutti noi. Personalmente fui colpito dalla portata e dalla forza del messaggio e in quel momento iniziai a chiedermi se fosse possibile costruire un modello di agricoltura capace di produrre di più, consumando meno. Da lì è cominciato un percorso che oggi, con i risultati ottenuti, posso dire mi abbia dato ragione. In quegli anni si parlava molto di cibo, sostenibilità e della sfida di nutrire la popolazione mondiale del 2050. Credo che, come è successo a me, anche molti altri siano stati ispirati da quell’Expo a immaginare e costruire un’agricoltura veramente sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    Metsera in rally dopo mossa Pfizer

    (Teleborsa) – Protagonista oggi a Wall Street il titolo Metsera che mostra un rialzo del 62,82% dopo che Pfizer ha annunciato di essere vicina a una potenziale acquisizione da 7,3 miliardi di dollari della startup produttrice di farmaci contro l’obesità, mentre il colosso farmaceutico sta cercando di rafforzare la propria pipeline dopo il recente fallimento della sua pillola dimagrante. Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del Nasdaq 100. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione a Metsera rispetto all’indice di riferimento.Quadro tecnico in evidente deterioramento con supporti a controllo stimati in area 52,84 USD. Al rialzo, invece, un livello polarizzante maggiori flussi in uscita è visto a quota 55,06. Il peggioramento di Metsera è evidenziato dall’incrocio al ribasso della media mobile a 5 giorni con la media mobile a 34 giorni. A brevissimo sono concrete le possibilità di nuove discese per target a 51,44. LEGGI TUTTO

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    Expo 2025 Osaka: ENEA nel Padiglione Italia con evento sul futuro dell’energia

    (Teleborsa) – L’evoluzione del sistema energetico avrà un ruolo di primo piano per il conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e 2050. Affinché il sistema energetico del futuro sia caratterizzato da adeguati livelli di resilienza e flessibilità, sicurezza di approvvigionamento e delle infrastrutture, il fattore chiave sarà lo sviluppo e la diffusione di nuove tecnologie e vettori che soddisfino i criteri di sostenibilità, competitività economica, protezione dell’ambiente e sicurezza e tutela del territorio. È il tema al centro dell’evento dedicato al futuro dell’energia “Fusione nucleare, idrogeno e digitalizzazione per la transizione energetica: esempi virtuosi di collaborazione tra Italia e Giappone” organizzato dall’Enea in collaborazione con il Commissariato generale per la partecipazione italiana mercoledì 24 settembre a Expo 2025 Osaka (Padiglione Italia, ore 10).Intervengono per Enea il direttore generale Giorgio Graditi, la direttrice del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili Giulia Monteleone e il direttore del Dipartimento Nucleare Alessandro Dodaro. Tra gli altri relatori, il Commissario generale per la partecipazione italiana a Expo 2025 Osaka, Mario Andrea Vattani, il sottosegretario del Ministero degli Affari esteri, Giorgio Silli, l’ingegnere capo del DTT (Divertor Tokamak Test), Gian Mario Polli, e il Ceo di NTT Data Italia, Ludovico Diaz.L’abbandono graduale delle fonti fossili, la necessità di accrescere ulteriormente il contributo delle fonti rinnovabili e di integrare nel mix energetico le tecnologie nucleari (nel breve periodo, ricorrendo alla fissione di nuova generazione, e nel medio-lungo periodo con la fusione nucleare) – evidenzia l’Enea – richiedono azioni e interventi di innovazione tecnologica per incrementarne la capacità di generazione e altempo stesso lo sviluppo di soluzioni per una modalità di gestione integrata e evoluta, in ottica smart, attraverso l’utilizzo dell’IoT, dei BigData e dell’IA, orientata alla flessibilizzazione del sistema e ad una maggiore partecipazione dell’utente/cittadino nei processi di trasformazione energetica, economica e sociale.Sempre nel Padiglione Italia, Enea espone un modello in scala del DTT, l’impianto sperimentale per la fusione nucleare in costruzione a Frascati. LEGGI TUTTO

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    Italgas, contratto con Comune di Catanzaro per gestione servizio gas

    (Teleborsa) – Il Comune di Catanzaro, in qualità di stazione appaltante, e Italgas Reti hanno sottoscritto il contratto per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale nell’Ambito Territoriale Catanzaro-Crotone per i prossimi 12 anni. L’aggiudicazione del bando, si legge in una nota, all’esito di una gara aggiudicata a fine 2024, consente a Italgas di dare continuità alla gestione del servizio nelle due province e garantisce ai 109 comuni dell’Atem (110.000 clienti serviti) la realizzazione di un piano di investimenti di oltre 190 milioni di euro.”A completamento di un percorso partito dalla precedente amministrazione e che si e’ perfezionato nel corso del mio mandato da sindaco – ha commentato il primo cittadino di Catanzaro, Nicola Fiorita – posso oggi esprimere tutta la soddisfazione e l’orgoglio per un traguardo che vede l’Ambito di Catanzaro e Crotone primo, nel suo genere, in Calabria a far partire un nuovo modello di gestione unitario e innovativo che ha ancora pochi precedenti in Italia. L’amministrazione della Città capoluogo ha avuto un ruolo attivo e propulsivo in questa sfida che ha spinto tutte le comunità coinvolte ad avviare un percorso congiunto nella gestione di un servizio pubblico fondamentale, come il gas naturale, definendo al contempo la concessione di corrispettivi a favore degli enti. Affidandoci al riconosciuto know-how di Italgas, siamo convinti che potranno essere realizzate migliorie alle reti di distribuzione, portando il metano in vaste aree ancora sprovviste, nell’ottica dell’efficientamento e della sostenibilita’ energetica”. “L’aggiudicazione della concessione nell’Atem Catanzaro-Crotone rappresenta un segnale importante di continuità e sviluppo per il territorio e per le comunità locali – ha aggiunto Pier Lorenzo Dell’Orco, amministratore delegato di Italgas Reti -. Con l’avvio del nuovo contratto intendiamo accelerare gli investimenti in efficienza e digitalizzazione del servizio, proseguire negli interventi di estensione della rete ai territori non ancora serviti e sviluppare infrastrutture tecnologicamente all’avanguardia in grado di abilitare la progressiva decarbonizzazione dei consumi attraverso i gas rinnovabili. Come Italgas Reti continueremo a mettere a disposizione competenze, innovazione e visione industriale per accompagnare la transizione energetica e contribuire a uno sviluppo sostenibile e resiliente del sistema energetico locale”. LEGGI TUTTO

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    Tamburi, azioni proprie all’11,5% del capitale sociale

    (Teleborsa) – Tamburi Investment Partners nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, dal 15 al 19 settembre 2025, complessivamente 36.749 azioni ordinarie (pari allo 0,020% del capitale sociale) al prezzo medio ponderato di 8,2937 euro, per un controvalore di 304.784,01 euro.Al 19 settembre quindi, Tamburi aveva in portafoglio 21.225.395 azioni proprie, pari all’11,512% del capitale sociale.A Piazza Affari, intanto, peggiora la performance dell’Azienda attiva nei servizi di consulenza di finanza aziendale, con un ribasso dell’1,42%, portandosi a 8,34 euro. LEGGI TUTTO

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    AIGA: a Madrid firmato protocollo d’intesa tra Giovani Avvocati italiani e spagnoli

    (Teleborsa) – Un protocollo d’intesa tra l’Associazione Italiana Giovani Avvocati e la corrispondente associazione dei giovani avvocati spagnoli, la Confederación Española de la Abogacía Joven (CEAJ), è stato siglato lo scorso 18 settembre nell’ambito della visita istituzionale della giunta dell’AIGA a Madrid. Il protocollo – fa sapere l’AIGA in una nota – rappresenta il primo tassello per intraprendere un percorso congiunto, finalizzato allo scambio di best practices e alla promozione della mobilità internazionale per i praticanti avvocati e i giovani professionisti del settore legale.Con l’occasione, nel corso della due giorni a Madrid (18-19 settembre), la delegazione AlGA ha incontrato le istituzioni forensi spagnole al CGAE (Consejo General de la Abogacia Española) e all’ICAM (Ilustre Colegio de la Abogacía de Madrid) per un confronto sui temi di interesse quali la convenzione internazionale sulla protezione degli avvocati, recentemente approvata dal Consiglio d’Europa, nonché, in ottica comparatistica, l’accesso alla professione, il sistema previdenziale e assistenziale, di deontologia e del sistema di giustizia spagnolo.”L’incontro istituzionale con il Consejo General de la Abogacia Española e l’Ilustre Colegio de la Abogacía de Madrid – afferma Carlo Foglieni, presidente AIGA – rappresenta un passo concreto verso il rafforzamento del dialogo tra le professioni forensi dei nostri Paesi. La firma del protocollo d’intesa con i giovani avvocati spagnoli sancisce poi l’impegno comune nel promuovere una cultura giuridica europea condivisa, fondata su valori comuni e su una formazione di qualità. Ribadiamo con forza la necessità di giungere alla definizione di uno Statuto degli Avvocati Europei, che riconosca un quadro di diritti, doveri e garanzie comuni per l’esercizio della professione nell’ambito dell’Unione Europea. Al contempo, rilanciamo la proposta di un programma Erasmus per i praticanti avvocati, che consenta ai giovani professionisti di svolgere periodi formativi all’estero. Un ringraziamento va al presidente della CEAJ, Alberto Cabello, per l’ospitalità, la visione condivisa e l’impegno nel costruire una rete solida tra le nuove generazioni di avvocati europei. La presenza presso l’Ambasciata italiana a Madrid ha ulteriormente sottolineato il valore istituzionale di questo percorso di cooperazione, che intendiamo portare avanti con convinzione e spirito costruttivo”.Per il presidente CEAJ, Alberto Cabello, “la firma di questo accordo con AIGA, l’associazione che rappresenta la giovane avvocatura italiana, costituisce un passo decisivo per rafforzare i legami tra la giovane avvocatura spagnola e italiana. Condividiamo una stessa visione: quella di una professione unita, formata e con una proiezione internazionale. Questo accordo valorizza l’importanza dell’accesso alla professione, un momento chiave in cui la formazione continua, lo scambio di esperienze e il networking diventano strumenti essenziali per la crescita dei nostri giovani avvocati e avvocatesse. Inoltre, ci permette di lavorare insieme sulle rivendicazioni che condividiamo, su entrambe le sponde del Mediterraneo: il miglioramento delle condizioni di accesso alla professione, il riconoscimento del talento dei giovani e la difesa di un’avvocatura moderna, indipendente e impegnata nella società. Celebriamo non solo un accordo, ma un’alleanza tra generazioni e paesi che guardano al futuro con ambizione e responsabilità”. LEGGI TUTTO