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    Rosetti Marino, Borsa vieta gli ordini al meglio dopo nuovo rally su massimo storico

    (Teleborsa) – Borsa Italiana ha comunicato che da domani 24 settembre 2025 e fino a successiva comunicazione sulle azioni ordinarie Rosetti Marino, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella cantieristica navale e negli impianti per l’energia, non sarà consentita l’immissione di ordini senza limite di prezzo (anche detti ordini al meglio).Rosetti Marino ha chiuso la seduta odierna a quota 183 euro per azione, in rialzo del 10,91%. Il titolo è rimasto sospeso per eccesso di rialzo per la gran parte della giornata, non riuscendo a fare prezzo dopo le 13:06 e chiudendo con un controvalore di 43.850 euro.La chiusura odierna rappresenta un nuovo massimo storico per la società, che è arrivata a valere 732 milioni di euro. Il rialzo da inizio anno è del 274%, mentre la performance sui 12 mesi è del +328%.Rosetti Marino si caratterizza per essere un titolo estremamente sottile e con scambi limitati, anche a causa del suo azionariato con un flottante risicato. L’azionariato vede infatti la holding di controllo Rosfin al 56,19%, Saipem al 20%, Cosmi Holding al 17,5%, azioni proprie al 5%, La Cassa di Ravenna all’1,25% e altri azionisti ad appena lo 0,06%.Rosetti Marino opera a livello internazionale nella progettazione, realizzazione e fornitura di impianti – offshore ed onshore – per l’Oil&Gas, Rinnovabili e Carbon Neutrality, nonché nella costruzione navale di Rimorchiatori, Supply Vessels e Superyachts (Settore Navale).Tra pochi giorni, il 30 settembre, è in programma il Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2025.Dopo anni complessi, nel 2024 Rosetti Marino ha registrato una netta crescita, chiudendo l’esercizio con ricavi consolidati pari a 583 milioni di euro (+62%), un margine operativo lordo (EBITDA) di 53,7 milioni di euro, corrispondente al 9,2% dei ricavi (contro 21,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023 corrispondente al 6,1% dei ricavi) e un risultato netto di 30 milioni di euro (contro 7 milioni di euro dell’anno prima). LEGGI TUTTO

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    Growens, perdita di 2,4 milioni di euro nel primo semestre. Cresce Beefree

    (Teleborsa) – Growens, società operante nel settore delle cloud marketing technologies quotata su Euronext Growth Milan, ha comunicato che i ricavi consolidati del primo semestre sono passati da 36,9 milioni nel 2024 a 36,2 milioni di euro nel 2025, con un decremento del 2% dovuto principalmente alla variazione dei ricavi di Agile Telecom e al venir meno di alcune poste di ricavi straordinari che avevano caratterizzato il primo semestre 2024. La crescita della componente SaaS è pari al 20%, per un’incidenza di circa il 19% sui ricavi complessivi, mentre la linea CPaaS decresce del 3,6%, con un’incidenza di circa l’80% sul totale dei ricavi.La Business Unit Agile Telecom ha prodotto i ricavi più alti in valore assoluto, pari a circa 29 milioni, in decrescita del 3,8%, coerentemente con la strategia di prediligere i contratti con migliore marginalità anche a scapito della crescita della top line. La Business Unit che ha realizzato il maggior tasso di crescita è Beefree, con un incremento superiore al 22%, attestandosi oltre i 7 milioni di euro/8,1 milioni di dollari di ricavi, grazie all’incremento dei volumi di vendita. L’ARR (Annual Recurring Revenue, ossia una metrica molto diffusa di misurazione della performance di un business a subscription, indicativa del valore medio annualizzato ricorrente dei contratti in essere) è pari a oltre 16,9 milioni di dollari a giugno 2025.A livello consolidato l’EBITDA è negativo per circa 0,2 milioni di euro (in miglioramento rispetto al margine negativo per 0,7 milioni di euro nel 1H 2024), mentre l’EBITDA della sola Beefree è negativo per circa 1,4 milioni, in miglioramento rispetto al semestre precedente. L’utile ante imposte (EBT) di periodo è negativo per circa 2,2 milioni di euro, dopo ammortamenti per circa 2,1 milioni, e un minore contributo della gestione finanziaria a seguito dell’utilizzo della liquidità per l’erogazione dei dividendi, nel corso dell’esercizio precedente, per 20 milioni e il conseguente venir meno dei relativi interessi attivi. Il risultato netto, dopo la stima delle imposte correnti e differite di competenza, è negativo per circa 2,4 milioni di euro.”I risultati del primo semestre 2025 si posizionano nell’ambito di un significativo periodo di transizione per il nostro Gruppo, che ha visto il pagamento del nostro primo scrip dividend, pagato per cassa e in azioni a scelta dei nostri azionisti, a ulteriore testimonianza della solidità finanziaria e della crescita sostenibile raggiunta – ha commentato Matteo Monfredini, presidente e fondatore di Growens – L’andamento del business riflette il nostro continuo impegno verso l’innovazione, l’efficienza operativa e il miglioramento della qualità dei nostri prodotti, riflesso nell’ottima performance a livello di Gross Profit, sia in termini assoluti, sia relativi e di crescita”.La Posizione Finanziaria Netta consolidata al 30 giugno 2025 presenta un ammontare negativo (cassa) superiore a 8 milioni di euro, inferiore rispetto al saldo di cassa di 13 milioni al 31 dicembre 2024, con una variazione influenzata per larga parte dalle dinamiche di capitale circolante di Agile Telecom (per circa 3,5 milioni) e dalla componente pagata per cassa (circa 0,9 milioni) dello scrip dividend corrisposto nel mese di giugno 2025. Le disponibilità liquide ed equivalenti al 30 giugno 2025 superano i 15 milioni di euro.”L’investimento di 15 milioni di dollari annunciato lo scorso anno sta generando i risultati attesi – ha dichiarato Nazzareno Gorni, AD e fondatore di Growens – In particolare, l’ARR di Beefree è in linea con il piano aggiornato a inizio 2025, così come il percorso che ci porterà a flussi di cassa positivi entro il 2028. Il nuovo paradigma legato all’intelligenza artificiale sta trasformando il contesto competitivo e stiamo reagendo con decisione, allocando risorse in R&D per cogliere le nuove opportunità: vogliamo rendere la creazione di contenuti digitali sempre più semplice, non solo per i designer ma anche per gli agenti AI. Parallelamente, Agile Telecom prosegue nella strategia di focalizzazione sulla redditività operativa e nell’esplorazione di nuove soluzioni basate sull’AI, con l’obiettivo di espandersi su mercati adiacenti”. LEGGI TUTTO

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    Area euro, S&P: incertezze pesano su crescita PIL quest’anno, ma condizioni favorevoli ad accelerazione

    (Teleborsa) – Una serie di incertezze “pesa sulla crescita del PIL dell’area euro quest’anno, ma le condizioni sono favorevoli a un’accelerazione fino all’1,4% nel 2027”. Lo scrive S&P Global Ratings nel suo ‘Outlook economico per l’Eurozona’ sottolineando che a sostenerla saranno tassi di interesse più bassi, un mercato del lavoro solido e lo stimolo fiscale della Germania.La bassa fiducia dei consumatori frena la ripresa in alcuni Paesi, anche se S&P si aspetta un rafforzamento.L’agenzia di rating sottolinea, infine, che l’inflazione persistente nei servizi riflette la solidità del mercato del lavoro, suggerendo che la Banca Centrale Europea (BCE) abbia concluso il ciclo di tagli ai tassi. In questo contesto, il rapido apprezzamento dell’euro rappresenta un fattore importante da monitorare. LEGGI TUTTO

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    First Capital avvia ABB per cedere l’1,98% del capitale di Orsero

    (Teleborsa) – First Capital, holding di partecipazione finanziaria quotata su Euronext Growth Milan, ha dato avvio a un’operazione di cessione relativa a massime 350.000 azioni ordinarie di Orsero, pari a circa il 1,98% del capitale sociale, attraverso una procedura di accelerated book-building (ABB) riservata ad investitori qualificati in Italia e istituzionali all’estero.Il book-building avrà inizio oggi, 23 settembre 2025 e potrà essere concluso in qualsiasi momento. Banca Akros agirà in qualità di Sole Bookrunner.Nel contesto dell’operazione e coerentemente con la prassi di mercato per operazioni simili, First Capital ha assunto nei confronti del Sole Bookrunner un impegno di lock-up relativamente alle azioni di Orsero che resteranno di sua proprietà al termine dell’operazione, per un periodo di 60 giorni. LEGGI TUTTO

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    Olidata, Giordano Viglietti nuovo CFO e Investor Relator

    (Teleborsa) – Olidata, società quotata su Euronext Milan e system integrator nel settore dei servizi digitali, ha comunicato che Angelo Trementozzi, CFO, Investor Relator e Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ha terminato i suoi incarichi a far data dal 19 settembre 2025, essendo gli stessi pervenuti a scadenza e già in stato di proroga tacita (contrattualmente scaduti al 31 maggio 2025). Trementozzi non risulta titolare di azioni della società.Il CdA ha nominato un nuovo Chief Financial Officer (CFO), con decorrenza immediata e scadenza al 30 settembre 2026, nella persona di Giordano Viglietti. Al medesimo soggetto è stato anche attribuito l’incarico di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Viglietti ricoprirà anche l’incarico di nuovo Investor Relator. Viglietti è Dottore Commercialista e Revisore Legale. LEGGI TUTTO

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    Borse europee positive. A Milano bene il lusso e male le banche

    (Teleborsa) – Chiusura positiva per Borse europee, con Milano che resta indietro e termina la seduta poco sopra la parità. A Piazza Affari il focus è stato ancora sulle banche, dopo che si è conclusa con successo l’offerta di MPS su Mediobanca con adesioni che hanno superato l’86% del capitale, e sul lusso, nel giorno dell’inizio della Fashion Week milanese.Sul fronte macroeconomico, nell’Eurozona a settembre l’indagine PMI preliminare, da cui non si attendevano sostanziali variazioni, ha contemplato un ritorno in contrazione dell’indice manifatturiero (sceso a 49,5 da 50,7) e un allungo di quello dei servizi (salito a 51,4 da 50,5), con conseguente aumento a 51,2 da 51 dell’indicatore composito.Nell’aggiornamento di settembre dell’Economic Outlook l’OCSE ha sottolineato gli effetti negativi delle tariffe statunitensi, il cui livello medio effettivo a fine agosto avrebbe raggiunto il 19,5%: queste starebbero mostrando un’incipiente influenza sull’economia mondiale, frenandone la disinflazione e indebolendone l’occupazione. La crescita statunitense è attesa dall’organizzazione parigina a +1,8% nel 2025 e a +1,5% nel 2026, poiché i forti investimenti nell’hi-tech saranno compensati dalle barriere protezionistiche e dal calo dell’immigrazione, mentre quella dell’Eurozona a +1,2% nel 2025 e a +1% nel 2026 (+0,6% per l’Italia in entrambi i periodi).L’Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,02%. L’Oro continua la sessione in rialzo e avanza a quota 3.779,4 dollari l’oncia. Pioggia di acquisti sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno del 2,18%.Lo Spread tra il rendimento del BTP e quello del Bund tedesco si riduce, attestandosi a +87 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,54%.Tra i mercati del Vecchio Continente resistente Francoforte, che segna un aumento dello 0,36%, resta vicino alla parità Londra (-0,04%), e Parigi avanza dello 0,54%.Chiusura sulla parità per la Borsa di Milano, con il FTSE MIB che si attesta a 42.478 punti; sulla stessa linea, rimane ai nastri di partenza il FTSE Italia All-Share (Piazza Affari), che si ferma a 45.091 punti, in prossimità dei livelli precedenti. In lieve ribasso il FTSE Italia Mid Cap (-0,38%); leggermente positivo il FTSE Italia Star (+0,3%).Tra i best performers di Milano, in evidenza Saipem (+3,64%), Stellantis (+3,15%), STMicroelectronics (+2,69%) e Brunello Cucinelli (+2,61%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Mediobanca, che ha archiviato la seduta a -5,91%. Leonardo scende del 2,17%. Calo deciso per Telecom Italia, che segna un -1,9%. Sotto pressione Banco BPM, con un forte ribasso dell’1,89%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Piaggio (+5,08%), GVS (+4,68%), D’Amico (+2,64%) e Zignago Vetro (+2,31%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Cembre, che ha terminato le contrattazioni a -3,88%. Soffre Avio, che evidenzia una perdita del 3,23%. Preda dei venditori MFE A, con un decremento del 3,19%. Si concentrano le vendite su RCS, che soffre un calo del 2,58%. LEGGI TUTTO

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    Diritto autore, Confindustria Cultura Italia: “Sosteniamo bozza decreto Mic”

    (Teleborsa) – “Come Confindustria Cultura Italia sosteniamo lo schema di decreto sulla copia privata proposto dal Ministero della Cultura e ne auspichiamo l’approvazione”. Così Luigi Abete, presidente di Confindustria Cultura Italia, la federazione di Confindustria che riunisce le imprese che producono contenuti culturali e che sono in prima linea nell’innovazione digitale a proposito della nuova bozza di decreto che estenderebbe l’applicazione del compenso a tutte le memorie digitali, dalle chiavette Usb agli hard disk, alle memorie negli smartphone ai smartwatch fino al cloud. “È una falsa rappresentazione quella che vede l’equo compenso come una tassa sull’innovazione e sulle tecnologie digitali e nemica dei consumatori – prosegue Abete –. L’adeguamento dei compensi per le riproduzioni personali a scopo privato di opere dell’ingegno è un atto dovuto dalla legge ed è finalizzato a sostenere la cultura di questo Paese e i lavoratori del settore: remunerare equamente chi crea e produce cultura significa garantire il presupposto essenziale di libertà e competitività per l’intera industria culturale italiana. Come succede ovunque in Europa. Ne auspichiamo quindi l’approvazione. La bozza di decreto propone un aggiornamento degli apparecchi e dei supporti interessati dal prelievo in linea con l’evoluzione tecnologica e con le modalità di utilizzo da parte dell’utente. L’Italia – conclude il presidente di CCI – è in sostanziale continuità con le politiche pubbliche adottate in materia a livello UE, anche se è bene sottolineare che, rispetto all’analisi comparativa dei compensi applicati in Italia e in altri Paesi europei, emerge chiaramente che qui il compenso per copia privata pro capite ha un valore più basso (2,3 euro) rispetto alla media europea (2,5 euro), con la Francia a 4,1 euro e la Germania a 2,9 euro. Non solo: l’incidenza dei compensi sul mercato più rilevante, quello degli apparecchi, qui è inferiore rispetto alla media degli altri Paesi europei (0,9% vs 1,3%)”. LEGGI TUTTO

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    MPS, Consob fotografa l’azionariato aggiornato a prima della riapertura dei termini

    (Teleborsa) – Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, risulta il primo azionista di Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) con il 20,949% delle azioni, mentre Francesco Gaetano Caltagirone segue con il 12,260%. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dopo il pagamento del corrispettivo per l’offerta su Mediobanca del 15 settembre. I due azionisti si ridurranno però dopo che saranno contabilizzate nel libro soci le adesioni all’offerta arrivate nella riapertura dei termini che si è conclusa ieri.Banco BPM quasi dimezza la sua partecipazione, dall’8,996% passa al 4,471%. Stessa sorte, non censito dalla CONSOB, per il MEF, che possedeva l’11,7% di Siena e dovrebbe portarsi poco oltre il 5% a seguito dell’OPAS su Piazzetta Cuccia. Tra gli azionisti di MPS si conferma UBS con il 4,331% complessivo, per gran parte derivati, e Blackrock con un 3,596%, tra il 2,259% di azioni e il resto di partecipazione potenziale. Dimezzano invece la partecipazione i francesi di BPCE che scivolano al 3,370%. Inoltre, ora MPS può vantare una partecipazione indiretta del 13,186% su Assicurazioni Generali e sulle altre partecipazioni di Mediobanca (il 6,810% di Italmobiliare e il 5,010% di Piquadro). LEGGI TUTTO