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    Patuelli (ABI): banche non hanno rendite di posizione

    (Teleborsa) – “Le banche non hanno rendite di posizione e vengono da anni difficilissimi per crisi di imprese e del debito sovrano, recessioni, epidemie, catastrofi naturali, guerre, cui hanno fatto e fanno fronte con grandi aumenti di capitale, accantonamenti e ristrutturazioni sempre socialmente rispettose e realizzate con costruttivi accordi con le Rappresentanze Sindacali”. Lo ha affermato Antonio Patuelli, presidente dell’Abi durante la su Lectio Magistralis all’università Link, a Roma. “Salvo nel caso di una sola banca nazionalizzata, le banche in Italia hanno dovuto farsi carico delle forzate risoluzioni e degli altri oneri delle crisi e dei salvataggi di banche concorrenti – ha rilevato -. Indispensabile è la maggiore tutela degli onesti con una giustizia civile ancora più efficiente, senza differenze fra le varie zone d’Italia”La solidità delle banche non è mai troppa”, ma in Europa servono regole più flessibili per la ristrutturazione dei crediti deteriorati. “Per l’economia i rischi internazionali sono nuovamente cresciuti anche con crescenti problematiche nei cambi. Vi sono nuovi rischi di deterioramento del credito – ha avvertito – che necessitano di sempre prudenziali accantonamenti per il rafforzamento anche prospettico della solidità patrimoniale delle banche, premessa di economia solida”. “Le banche – ha detto ancora Patuelli – debbono essere solide per accompagnare la crescita economica e affrontare le stagnazioni e le recessioni, per affrontare possibili crisi dei debiti sovrani e ogni criticità, per superare gli stress test della Vigilanza e per prepararsi in anticipo ai requisiti patrimoniali delle regole di ‘Basilea’. Le banche debbono essere sempre molto solide anche in liquidità, soprattutto in presenza delle nuovissime tecnologie: negli Usa le crisi bancarie degli scorsi anni sono state crisi di liquidità”. Secondo il presidente dell’Abi occorrono però “regole più flessibili per banche, imprese e famiglie per ristrutturare i crediti deteriorati: chiediamo che l’Autorità Bancaria Europea (EBA) renda meno rigida la normativa che molto limita le ristrutturazioni dei crediti. I rischi e le sfide per le banche non finiscono mai”.”Il risparmio è energia fondamentale per lo sviluppo e l’occupazione: occorre ridurre rapidamente la pressione fiscale sul risparmio investito a medio e lungo termine”, sottolinea Patuelli. Gli investimenti del risparmio nell’economia produttiva non producono rendite, ma rendimenti più o meno basati sul rischio. Occorre distinguere i rendimenti di investimenti a medio e lungo termine – ha detto – rispetto alle operazioni speculative a brevissimo termine”.”Il benessere va valutato con criteri più ampi del Pil, tenendo conto anche di altri parametri quali la sicurezza, la salute, la crescita del ‘capitale umano’, la qualità della vita sociale e del lavoro”. “Ogni progresso del mondo economico non può considerarsi tale se misurato solo su parametri di quantità e di efficacia nel produrre profitto – ha proseguito – ma va commisurato anche alle qualità delle vite che produce e dell’estensione del benessere, non solo materiale, che diffonde”. “Il profitto va perseguito, rileva la Dottrina sociale della Chiesa, ma mai ‘a ogni costo’, né come elemento totalizzante. Il profitto, ‘fattore intrinsecamente necessario a ogni sistema economico’ va coniugato con la responsabilità sociale”. Secondo Patuelli “guadagno e solidarietà non sono antagonisti in un circuito virtuoso che deve scaturire anche da tutte le potenzialità positive dei mercati. Così come ‘ogni attività economica non può sostenersi alla lunga se non e’ vissuta in un clima di sana libertà d’iniziativa”. infine, conclude Patuelli “La difficile ‘arte’ del banchiere impone obblighi giuridici ed etici, elevata cultura, non solo di tecnica bancaria, intransigenza sui principi di libertà e responsabilità e innovazione continua”. LEGGI TUTTO

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    Cauta Wall Street il giorno dopo le parole di Powell

    (Teleborsa) – Si apre in rialzo la seduta a Wall Street, con il Dow Jones che sale dello 0,27% a 46.417 punti, mentre, al contrario, giornata senza infamia e senza lode per l’S&P-500, che rimane a 6.662 punti. Sulla parità il Nasdaq 100 (+0,04%); sulla stessa tendenza, senza direzione l’S&P 100 (+0,08%).Sul fronte di politica monetaria, ieri sera il governatore della Fed, Jerome Powell ha affermato che la banca centrale deve trovare un equilibrio tra le preoccupazioni inflazionistiche e l’indebolimento del mercato del lavoro nelle sue prossime decisioni sui tassi di interesse, senza fornire alcun segnale sulla tempistica o sull’entità di potenziali tagli. Il banchiere Ha usato specificamente l’espressione “non esiste un percorso di politica monetaria privo di rischi” perché abbassare i tassi aiuterebbe il mercato del lavoro ma rischierebbe di alimentare un’inflazione già elevata, mentre non fare nulla controllerebbe i prezzi ma rischierebbe di peggiorare le condizioni di lavoro.La Fed riceverà nuovi dati questa settimana, tra cui il rapporto settimanale, domani, sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione e l’indice dei prezzi della spesa per consumi personali (PCE), venerdì.Sul versante societario, focus su Alibaba, dopo che la società cinese ha comunicato che aumenterà gli investimenti nel settore. LEGGI TUTTO

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    Italtel, JLL e Molex insieme per guidare la rivoluzione dello Smart Building

    (Teleborsa) – Accelerare l’evoluzione degli edifici verso il modello di Smart Building. Con questo obiettivo Italtel, multinazionale ICT specializzata nella trasformazione digitale con presenza in Europa e America Latina, JLL, leader nei servizi professionali e nella gestione degli investimenti per il settore immobiliare, e Molex Connected Enterprise Solutions, player internazionale nelle tecnologie di connettività, siglano una partnership strategica per accelerare l’evoluzione degli edifici verso il modello di Smart Building. “L’obiettivo – spiegano le società in una nota – è coniugare innovazione tecnologica, sostenibilità e valorizzazione immobiliare attraverso un approccio integrato che unisce consulenza strategica, piattaforme IoT e infrastrutture digitali. Questa alleanza, che vede la partecipazione di JLL con la sua presenza capillare in molti Paesi, apre nuove prospettive in un settore in forte espansione e altamente innovativo”.Tre sono gli elementi chiave della partnership. Un approccio ecosystem-based che integra consulenza immobiliare, tecnologia hardware e implementazione software con una proposta di valore che copre l’intera filiera della trasformazione digitale degli edifici; il focus su ROI tangibile, che evidenzia concretamente come l’investimento tecnologico si traduca in upgrade certificativo e maggiore attrattività per i tenant; la sostenibilità operativa della soluzione che, attraverso l’integrazione con infrastrutture esistenti, evita sprechi e massimizza il ritorno sull’investimento. La collaborazione prevede l’adozione di sistemi intelligenti come Smart Light over PoE, sensori ambientali e smart plug, che raccolgono dati su luminosità, qualità dell’aria e consumi energetici, integrandoli in piattaforme di monitoraggio centralizzate.”Un progetto Smart Building non riguarda solo gli impianti: significa ripensare il valore dell’immobile attraverso una strategia data-driven che ottimizza performance ESG e la user experience. Posizionare l’asset sul mercato in linea con i criteri ESG non è più opzionale, ma essenziale per rispondere alle aspettative degli investitori e prepararsi alle future normative”, afferma Simona D’Oca, Head of Sustainability di JLL Italia.”La capacità di proporre piattaforme IoT di monitoraggio continuo consente di poter gestire in modo semplice ed immediato gli spazi che occupiamo. La convergenza digitale ci permette di garantire da un lato spazi più efficienti e sostenibili in modo integrato, dalla ridotta impronta di CO2, e dall’altra di raggiungere elevati livelli di comfort e benessere per le persone”, spiega Alberto Biundo, Business Development Manager di Molex.”La partnership assume per noi un valore strategico. La nostra missione è progettare reti intelligenti, sicure e sostenibili, il vero sistema nervoso dell’edificio. Con partner come Molex e JLL Italtel concretizza l’innovazione, offrendo soluzioni end-to-end che integrano infrastrutture IT, networking e consulenza, valorizzando gli investimenti esistenti”, dichiara Dario Giuseppe Lucatti, Chief Business Development Officer di Italtel.”Con la regia immobiliare di JLL, la tecnologia di Molex e le competenze di integrazione di Italtel, la partnership – conclude la nota – offre un modello scalabile per realizzare edifici più intelligenti, sostenibili e competitivi a livello globale”. LEGGI TUTTO

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    TenneT Germany, governo olandese vende 46% a tre investitori per 9,5 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il governo olandese ha raggiunto un accordo per vendere il 46% della divisione tedesca dell’operatore di rete elettrica TenneT a un consorzio di investitori per 9,5 miliardi di euro. Con questa transazione, TenneT e il suo unico azionista garantiscono allo Stato olandese il fabbisogno di capitale per l’espansione della rete ad alta tensione di TenneT Germania negli anni a venire.Il deal assegna a TenneT Germania un enterprise value circa 40 miliardi di euro in assenza di liquidità e debiti, che implica un multiplo EV/RAB di 1,09 e un equity value pre-money di 10,4 miliardi di euro al 31 dicembre 2025.Sono previste quote di partecipazione post-money di TenneT Holding pari a circa il 54% e del 46% per gli investitori. APG (che investe per conto del fondo pensione olandese ABP) ha dichiarato in un comunicato che avrebbe acquisito una partecipazione di circa l’11% in TenneT Germania. Norges Bank Investment Management (NBIM) ha dichiarato di acquistare il 21,8%, il che lascerebbe al fondo sovrano di Singapore GIC la restante quota del 46% alla base dell’accordo.”Siamo davvero lieti di aver trovato una soluzione strutturale per il fabbisogno di capitale di TenneT Germania e non vedo l’ora di collaborare con questi investitori di grande reputazione – ha commentato Manon van Beek, CEO di TenneT Holding – Con questa soluzione di finanziamento, TenneT rimane il principale TSO transfrontaliero in Europa, un attore chiave nell’integrazione di sistemi, nei collegamenti eolici offshore e nell’innovazione di mercato. Questo annuncio segna la fine di un periodo intenso durante il quale abbiamo separato le nostre attività olandesi e tedesche all’interno del gruppo, implementato una nuova struttura di finanziamento per TenneT Paesi Bassi e ottenuto finanziamenti azionari per TenneT Germania”.Lo Stato tedesco ha espresso interesse per un potenziale investimento in TenneT Germania e sia TenneT che lo Stato olandese hanno dichiarato di essere aperti a tale ipotesi. Di conseguenza, TenneT intende avviare nel prossimo periodo trattative con Kreditanstalt fur Wiederaufbau (KfW), che agisce per conto dello Stato tedesco, in merito a tale potenziale investimento da parte di KfW in TenneT Germania, insieme a TenneT e agli investitori istituzionali.Ad aprile, TenneT ha annunciato una nuova struttura di finanziamento in base alla quale TenneT Paesi Bassi raccoglierà i fondi necessari per la società olandese. TSO e TenneT Germania per il business TSO tedesco. Il primo passo verso una struttura di finanziamento indipendente per TenneT Germania è stata la sottoscrizione di una Revolving Credit Facility (RCF) da 12 miliardi di euro con BNP Paribas, Deutsche Bank, ING e UniCredit come sottoscrittori. LEGGI TUTTO

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    Visti H-1B e le nuove regole di Trump: panico tra le società finanziarie

    (Teleborsa) – La revisione del sistema H-1B da parte dell’amministrazione Trump potrebbe avere un impatto enorme sul settore finanziario, che rischia di affrontare difficoltà nelle assunzioni a seguito dell’imposizione della nuova tassa da 100.000 dollari.Le società finanziarie sono tra i principali utilizzatori dei visti H-1B, utilizzati per motivi di lavoro e assegnati tramite una lotteria annuale, sebbene il loro utilizzo sia nettamente inferiore rispetto alle aziende tecnologiche. Nel 2025, secondo dati governativi, le prime dieci società finanziarie statunitensi hanno ottenuto circa 12.000 visti H-1B, con JPMorgan in testa con ben 2.440 concessioni.Le banche rischiano un impatto maggiore rispetto alle aziende tecnologiche. “Le banche potrebbero incontrare l’ostacolo più grande da superare con i nuovi visti H-1B, poiché molte aziende tecnologiche registrano una redditività record, che le rende più protette da questo costo una tantum”, ha affermato David Wagner, responsabile azionario di Aptus Capital Advisors, che detiene partecipazioni in importanti banche statunitensi.La proposta di Trump di riformare il visto H-1B mira a favorire lavoratori più qualificati e meglio pagati e, limitarlo aprirebbe più posti di lavoro ai lavoratori tech statunitensi. Il programma era nato, invece, per attrarre professionisti stranieri altamente qualificati, ed ora è diventato centrale per le big tech americane. Ad oggi circa il 65% dei lavoratori informatici nel paese è composto da persone straniere dotate proprio di questo visto.Di fronte al caos che l’annuncio ha generato, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha chiarito e rettificato in parte la versione iniziale: la tassa non sarà annuale, ma una tantum e si applicherà solo alla richiesta iniziale. LEGGI TUTTO

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    MEF, nuovi BTP a 5 e 10 anni nel quarto trimestre. Vita media debito a 6,95 anni

    (Teleborsa) – Il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) nel quarto trimestre del 2025 offrirà i nuovi BTP a 5 anni e a 10 anni. È quanto emerge dal nuovo programma trimestrale di emissione del Tesoro, dove viene spiegato che l’ammontare minimo è 10 miliardi di euro sia per il titolo con scadenza 01/02/2031 che per il titolo 01/02/2036. Nel corso del quarto trimestre, potranno anche essere emessi ulteriori nuovi titoli sulla base delle condizioni dei mercati finanziari.Sempre nel quarto trimestre del 2025, potranno essere offerte ulteriori tranche dei seguenti titoli in corso di emissione: BTP 27/06/2025 – 26/08/2027 con cedola 2,10%; BTP 15/07/2025 – 15/01/2029 con cedola 2,35%; BTP 09/09/2025 – 15/11/2032 con cedola 3,25%; BTP 02/05/2025 – 01/10/2035 con cedola 3,60%.Inoltre, in relazione alle condizioni di mercato, il MEF si riserva la facoltà di offrire ulteriori tranche di titoli nominali in corso di emissione con scadenza superiore ai 10 anni, CCTeu e indicizzati all’inflazione anche al fine di tenere conto di eventuali dislocazioni sul mercato secondario di detti titoli. Infine, il MEF potrà offrire ulteriori tranche di titoli a medio e lungo termine, nominali – a tasso fisso e variabile (CCTeu) – e indicizzati all’inflazione, non più in corso di emissione, per assicurare l’efficienza del mercato secondario.A fine agosto 2025, il MEF ha effettuato emissioni di titoli di Stato a medio-lungo termine per un importo nominale complessivo pari a circa 260 miliardi di euro. L’attività di funding, per lo stesso periodo, oltre a coprire il Fabbisogno del Settore Statale, ha consentito di rifinanziare titoli di Stato a medio-lungo termine in scadenza per un importo complessivo pari a circa 174 miliardi di euro. Per il resto dell’anno, dal 1° settembre al 31 dicembre, l’attività di funding dovrà tener conto delle scadenze di titoli di Stato a medio-lungo termine – nonché dei prestiti SURE – per un importo complessivo pari a circa 71 miliardi di euro, ai quali va aggiunta la quota di Fabbisogno del Settore Statale dei prossimi mesi.Tenuto conto delle disponibilità di cassa attuali, delle emissioni del mese di settembre effettuate e di quelle già annunciate che regolano entro il 30 settembre, pari a circa 35 miliardi di euro, per la restante parte del 2025, dal 1° ottobre al 31 dicembre, si stimano pertanto emissioni lorde di titoli a medio-lungo termine, in area 55-65 miliardi di euro. Questo importo non include eventuali ulteriori emissioni nell’ambito dell’operatività di liability management (concambi e buyback). Tale importo è anche al netto dei prestiti previsti del pacchetto NGEU per il 2025 nonché dell’attività di gestione delle disponibilità di cassa nel corso dell’anno. Considerate le scadenze, questo implica una stima di emissioni nette per circa 14-24 miliardi di euro nello stesso periodo.A fine agosto 2025, quindi, lo stato di avanzamento del programma di emissione per l’anno in corso si è attestato al 73%, percentuale che sale al 83% se si includono le emissioni effettuate e quelle già annunciate che regolano nel mese di settembre. La vita media del debito al 31 agosto è stata pari a 6,95 anni, in leggera riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2024. Il costo medio all’emissione fino a fine agosto 2025 è stato pari al 2,78% (contro il 3,41% del 31 dicembre 2024). LEGGI TUTTO

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    Veicoli elettrici, Sogei: incentivi al via a metà ottobre

    (Teleborsa) – Al via da metà ottobre le domande di incentivi per i veicoli elettrici. I cittadini, informa Sogei, potranno presentare direttamente le richieste sulla nuova “Piattaforma bonus veicoli elettrici”, realizzata per conto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.Ieri invece ha preso il via la prima fase operativa che riguarda le registrazioni sul sistema degli esercenti. La piattaforma, spiega Sogei, garantisce “trasparenza, tracciabilità e semplicità nella gestione degli incentivi” agevolando “la registrazione e l’autenticazione degli esercenti, grazie a un processo di censimento dei punti vendita aderenti e alla pubblicazione online di un elenco consultabile”.Inoltre, a supporto degli operatori, “la piattaforma include un’area riservata con manuali operativi e una sezione Faq, strumenti utili per orientarsi nell’utilizzo dell’applicativo e gestire al meglio le richieste”. Il lancio della nuova piattaforma, conclude Sogei in un comunicato, “rappresenta un passo concreto a sostegno degli obiettivi nazionali di decarbonizzazione e della promozione di una mobilità a basse emissioni”. LEGGI TUTTO

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    Confagricoltura, Giansanti: “La nuova Pac è da cancellare”

    (Teleborsa) – “L’attuale proposta della Pac, per come è stata impostata, non esiste più. Non è più una politica agricola comune, ma diventa una politica agricola nazionale. Più in generale la proposta è molto modesta, sia dal punto di vista del budget, sia dal punto di vista della visione. “L’agricoltura italiana ed europea si trovano a un punto di svolta e le decisioni che le istituzioni della UE dovranno prendere nei prossimi mesi plasmeranno in modo decisivo il nostro modello agricolo e determineranno il futuro del settore”. È quanto afferma Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e del COPA.”Abbiamo bisogno di una politica agricola ambiziosa, che – prosegue Giansanti – metta al centro la produttività, la competitività, e una semplificazione amministrativa necessaria e fondamentale. Sull’aspetto produttivo, in questi giorni stiamo ad esempio chiedendo un’accelerazione sul tema delle NGT (le nuove tecniche genomiche), che è fermo da troppo tempo e dimostra quanto la burocrazia amministrativa di Bruxelles talvolta soffochi il progresso, la scienza e la ricerca”.”Sessanta anni fa – spiega Giansanti – l’agricoltura e l’acciaio hanno fatto nascere l’Unione europea; sessanta anni dopo prendiamo atto che l’agricoltura, secondo la presidente della Commissione UE von der Leyen, non è più strategica, anche se nel frattempo è diventata una delle principali attività di impresa sostenuta e sovvenzionata dai singoli Stati. Per esempio, la Russia sta investendo in maniera massiccia sull’agricoltura. Poter garantire l’autosufficienza alimentare, non dipendere quindi dalle importazioni da altri Paesi, vuol dire investire nella produzione del settore primario. Si pensi al tema del costo del carrello della spesa: nei Paesi del Nord è un tema di discussione di portata nazionale e si sta cercando di abbassare il costo della spesa perché le persone non ce la fanno. Immaginate cosa vuol dire, sotto questo punto di vista, dipendere dalle importazioni”.”Questa proposta della Pac – conclude Giansanti – non guarda neanche al sostegno agli agricoltori e al giusto prezzo per i consumatori. Per questo è totalmente da cancellare”. LEGGI TUTTO