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    Borse europee deboli senza grandi spunti, OCSE vede crescita mondiale al 3,2%

    (Teleborsa) – Seduta debole, seppur poco mossa, per la maggior parte degli mercati europei, ad eccezione della piazza di Zurigo che sovraperforma e chiude in rialzo. La giornata è stata priva di dati macroeconomici o di appuntamenti di policy significativi. Nell’aggiornamento dell’Economic Outlook, l’OCSE ha delineato uno scenario in cui la crescita mondiale dovrebbe attestarsi a +3,2% nel 2024 e nel 2025, grazie all’espansione del commercio internazionale, all’incremento dei redditi reali e all’allentamento delle politiche monetarie, e l’inflazione dovrebbe raggiungere il target per gran parte delle banche centrali del G20 entro la fine del 2025.L’Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,116. L’Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,04%. Giornata da dimenticare per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia a 70,24 dollari per barile, con un ribasso dell’1,84%.Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a +130 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,46%.Tra i mercati del Vecchio Continente tentenna Francoforte, che cede lo 0,41%, senza slancio Londra, che negozia con un -0,17%, e sostanzialmente debole Parigi, che registra una flessione dello 0,50%.Sostanzialmente stabile Piazza Affari, che archivia la sessione sui livelli della vigilia con il FTSE MIB che si ferma a 33.841 punti; sulla stessa linea, incolore il FTSE Italia All-Share, che archivia la seduta a 35.973 punti, sui livelli della vigilia. Pressoché invariato il FTSE Italia Mid Cap (+0,1%); poco sopra la parità il FTSE Italia Star (+0,2%).Dai dati di chiusura di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta del 25/09/2024 risulta essere stato pari a 1,97 miliardi di euro, in ribasso (-11,67%), rispetto ai precedenti 2,23 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,42 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,38 miliardi.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Prysmian (+2,11%), Unicredit (+1,64%), ERG (+1,25%) e Inwit (+1,20%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Nexi, che ha chiuso a -3,11%. In rosso Stellantis, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,50%.Si muove sotto la parità Campari, evidenziando un decremento dell’1,34%. Contrazione moderata per Saipem, che soffre un calo dell’1,26%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Digital Value (+6,12%), Piaggio (+2,91%), Cembre (+2,09%) e Tinexta (+1,55%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Maire Tecnimont, che ha chiuso a -2,37%. Spicca la prestazione negativa di MFE B, che scende dell’1,87%. Alerion Clean Power scende dell’1,86%. Calo deciso per CIR, che segna un -1,58%. LEGGI TUTTO

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    Powersoft chiude in rialzo (+2,19%) grazie a solidi conti semestrali

    (Teleborsa) – Seduta positiva a Piazza Affari per Powersoft, gruppo quotato su Euronext Growth Milan e attivo nei sistemi di amplificazione audio, trattamento del segnale e sistemi di trasduzione per il settore pro-Audio, che nel corso della seduta odierna ha diffuso i conti del primo semestre del 2024. La prima metà dell’anno si è chiusa con ricavi pari a 36,9 milioni di euro (+11,9%), EBITDA a 9,9 milioni di euro (+14,7%) e risultato netto a 6,3 milioni di euro (+20%).”Nel complesso, un altro solido set di risultati”, commentano gli analisti di Alantra, che apprezziamo “la coerenza del gruppo nel fornire una solida crescita del fatturato, superando la media del mercato e segnalando un continuo guadagno di quota di mercato nel segmento pro-audio”. Fanno notare che l’indebitamento netto è stato significativamente influenzato dalle dinamiche NWC negative, ma si prevede che migliorerà nel secondo semestre, guidato dalla domanda normalizzata dei concessionari e dalla forte generazione di flussi di cassa operativi.Powersoft chiude a 14,00 euro, con un aumento del 2,19%. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Calderone: patente a crediti risponde a richiesta storica delle parti sociali

    (Teleborsa) – Il ministro del Lavoro, MarinaCalderone, ha difeso la decisione del governo di introdurre la patente a crediti per la salute e la sicurezza sul lavoro. “Abbiamo adottato una misura senza precedenti che risponde finalmente a una richiesta storica delle parti sociali dando corpo a quanto previsto dall’articolo 27 del decreto legislativo 81/2008 dopo ben 16 anni di mancata attuazione con la conversione del decreto legge 19 del 2024”, ha dichiarato Calderone durante il question time alla Camera. È stato introdotto, ha ricordato il ministro, “un sistema di qualificazione delle imprese basato su crediti che sarà operativo a partire dal primo ottobre 2024, una novità radicale. Nel panorama normativo italiano in materia di sicurezza sul lavoro è infatti la prima volta che viene istituito un sistema che non solo monitora ma incentiva attivamente il miglioramento continuo delle condizioni”.”È una misura innovativa rivolta al mondo dell’edilizia ma estendibile in futuro ad altri settori che potrà portare benefici tangibili in materia di sicurezza sul lavoro e competitività delle imprese”, ha aggiunto. Il rilascio e la gestione della patente, ha affermato, “è una misura ambiziosa le cui prospettive sono di grande impatto e permetteranno di raggiungere importanti risultati in diversi ambiti, in primis attraverso la patente accrediti puntiamo implementare in modo significativo il sistema di sicurezza nei cantieri”. “Incentivando le imprese a mettere in atto le migliori pratiche in materia di sicurezza auspichiamo una graduale riduzione degli incidenti sul lavoro e allo stesso tempo a valorizzare chi adotta pratiche virtuose secondo un principio di responsabilità progressiva”, ha spiegato Calderone. “Il Ministero ha attivato una campagna informativa per chiarire i dettagli applicativi della misura promuovendo incontri e tavoli di confronto con le principali associazioni di categoria e stiamo valutando ulteriori interventi in favore di quelle imprese che investono informazioni e sicurezza affinché la patente accrediti non rappresenti un obbligo ma un’opportunità di crescita. Continueremo a seguire l’applicazione della norma con il coinvolgimento delle parti sociali e di tutti gli attori che hanno interesse a insieme noi promuovere la sicurezza”.”La prevenzione è il pilastro su cui si fonda il nostro approccio alla sicurezza, non solo per contribuire a ridurre il rischio di infortuni ma anche e soprattutto per favorire lo sviluppo di un ambiente di lavoro più sano e produttivo e l’Inail ha un ruolo fondamentale nella realizzazione nell’attuazione delle nostre politiche”, ha sottolineato Calderone. “Per tener fede agli impegni assunti in Parlamento nel bilancio di previsione 2024 i fondi dell’Inail raddoppiano a 1,5 miliardi di euro per fornire strumenti alle imprese destinati ad aumentare la sicurezza sui posti di lavoro”, ha aggiunto.”Inoltre – ha sottolineato il ministro – proprio perché siamo consapevoli della necessità di aumentare il numero degli ispettori allo scopo di rafforzare ulteriormente l’attività di vigilanza sui luoghi di lavoro, l’Inail è autorizzato per il 2024 ad assumere fino a 111 nuovi ispettori, ed è prevista una procedura concorsuale congiunta con l’Inps volta ad accelerare nuove assunzioni, che verrà svolta anche attraverso tecnologie digitali per garantire maggiore efficienza”. LEGGI TUTTO

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    Europa, emissione di bond e prestiti ESG decelera nel secondo trimestre

    (Teleborsa) – Nel secondo trimestre del 2024, l’emissione di obbligazioni e prestiti ESG ha totalizzato 158 miliardi di euro, in calo del 14% rispetto al secondo trimestre del 2023 (YoY) e del 31% rispetto al primo trimestre 2024 (QoQ). È quando emerge dall’ESG Finance Report dell’Associazione per i mercati finanziari in Europa (AFME). Le obbligazioni e i prestiti ESG includono obbligazioni ESG-labelled (basate sui proventi), sustainability-linked bond, transition bond, green loan e sustainability-linked loan.Gli emittenti tedeschi hanno guidato l’origination totale di prestiti e obbligazioni da inizio anno, contribuendo con 76 miliardi di euro di proventi. Gli emittenti francesi hanno seguito, generando 72 miliardi di euro di proventi totali. In particolare, circa il 50% delle obbligazioni legate alla sostenibilità e di transizione è stato originato in Italia e metà delle obbligazioni ESG è stata emessa in Germania o FranciaTrimestre su trimestre, l’emissione di obbligazioni green, sociali e sostenibili è diminuita rispettivamente del 18%, 65% e 40%. Tuttavia, su base annua, le classi di attività green e sostenibili hanno registrato un incremento annuale, guidato principalmente da un robusto importo emesso nel primo trimestre dell’anno. I green bond europei hanno raggiunto il più alto importo emesso nel primo semestre mai registrato.I sustainability-linked bond hanno continuato a registrare un ulteriore calo su base trimestrale e annuale. L’importo cumulativo emesso nella prima metà dell’anno è il più basso osservato dal 2020.Le entità sovrane e sovranazionali continuano a contribuire in modo significativo alla crescita dei mercati primari verdi e sostenibili. Entro la fine del secondo trimestre del 2024, il governo italiano aveva emesso il più grande green bond dell’anno. Questo nuovo green government bond, emesso a fine maggio con scadenza nel 2037, ammonta a 9 miliardi di euro.L’Italia è stata seguita dalla Francia, che ha emesso 7,7 miliardi di euro in un nuovo OAT green a metà gennaio, seguita dall’Unione Europea con 6,89 miliardi di euro. La Banca europea per gli investimenti è al quarto posto con 6 miliardi di euro in una singola emissione verde. La Caisse d’Amortissement de la Dette Sociale (CADES) francese mantiene la sua posizione di leader di mercato per i social bond.L’emissione di obbligazioni ESG, comprese le obbligazioni con etichetta ESG, legate alla sostenibilità e di transizione, ha rappresentato il 13% dell’emissione obbligazionaria europea totale durante il 2024 YtD, una percentuale inferiore rispetto al 14% nel 2023 e al 18% nel 2022. Questa era composta dal 9,6% di obbligazioni green, dall’1,9% di obbligazioni sociali, dall’1,1% di obbligazioni sostenibili, dallo 0,7% di obbligazioni legate alla sostenibilità e di transizione. LEGGI TUTTO

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    ESI, semestrale torna in utile. Valore produzione a 12,1 milioni di euro

    (Teleborsa) – ESI, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel mercato delle energie rinnovabili, ha chiuso il primo semestre del 2024 con un Valore della Produzione pari a 12,14 milioni di euro, in crescita rispetto al semestre precedente (9,94 milioni). Nel primo semestre sono state completate tre commesse EPC per un importo pari a 8,57 milioni di euro e una commessa Revamping per 1,48 milioni di euro.L’EBITDA, pari a 1,38 milioni di euro, registra un’importante crescita rispetto al semestre precedente, in cui era negativo per 1,08 milioni di euro. L’EBITDA Margin risulta essere pari a +11,35% rispetto al -10,87% del semestre precedente. Il Risultato netto è positivo per 0,79 milioni di euro, rispetto al risultato conseguito al 30.06.2023 negativo per 1,08 milioni di euro.”I risultati del primo semestre 2024 riflettono chiaramente le scelte strategiche fatte da ESI nel 2023 – ha commentato l’AD Stefano Plocco – L’anno scorso, l’azienda ha riportato una perdita, dovuta soprattutto al rallentamento nell’acquisizione di nuovi progetti. Questo rallentamento, però, è stato una decisione consapevole: ESI ha preferito focalizzarsi su progetti con margini di guadagno più alti, puntando a una crescita più solida e duratura nel tempo. Al 30 giugno 2024, il portafoglio ordini residuo ammonta a 44,14 milioni di euro, una base che permette all’azienda di guardare con fiducia alla fine dell’anno. Inoltre, sono in corso trattative per nuovi contratti con grandi player internazionali del settore energetico, il che potrebbe consolidare ulteriormente la posizione di ESI sul mercato”La Posizione finanziaria netta al 30.06.2024 risulta essere cash negative per 0,71 milioni di euro. La variazione rispetto all’esercizio precedente (cash negative per 0,81 milioni) è legata principalmente all’incremento dell’utilizzo della cessione dei crediti ad istituti di factoring, 1,3 milioni, e all’aumento delle disponibilità liquide per 1,35 milioni.Con un portafoglio ordini al 30 giugno di circa 44,41 milioni di euro, previsto in gran parte per il secondo semestre del 2024 ed il primo semestre del 2025, e una domanda di energia rinnovabile in costante aumento, ESI prevede una crescita significativa per il prossimo esercizio, nonostante le sfide attuali, come l’approvazione di progetti su larga scala e la gestione della congestione delle reti.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    2i Rete Gas, l’utile semestrale balza a 113 milioni di euro. Ricavi +18%

    (Teleborsa) – 2i Rete Gas, secondo operatore italiano nel settore della distribuzione del gas, ha chiuso il primo semestre del 2024 con ricavi adjusted pari a 455,3 milioni di euro (386,1 milioni di euro nel 2023). L’incremento del 17,9% è dovuto sia all’aggiornamento del tasso di remunerazione tariffaria riconosciuto ai fini regolatori (aumentato al 6,5% per l’anno 2024) sia ai ricavi per minusvalenze su contatori elettronici di prima generazione riconosciuti grazie alla Determina 1/2023.Il Margine operativo lordo adjusted (EBITDA adjusted) ammonta a 305,0 milioni di euro, in aumento di 58,3 milioni di euro (+23,6%) rispetto al 30 giugno 2023Il Risultato netto adjusted ammonta a 112,5 milioni di euro, in aumento di 39,1 milioni di euro (+53,3%) rispetto al 30 giugno 2023 principalmente a causa dell’incremento del Risultato operativo adjusted e delle imposte di periodo. Il Risultato netto, che include le poste straordinarie, è pari a 112,7 milioni di euro.La Posizione finanziaria netta passa da 3.363,7 milioni di euro del primo semestre 2023 a 3.267 milioni di euro del 30 giugno 2024 (-2,9%) grazie principalmente alla riduzione del capitale circolante netto (derivante principalmente dai crediti per IVA verso Erario).Tra gli highlights operativi, vengono segnalati: 2.225 comuni serviti; 4.859.130 (-0,02% rispetto al 30 giugno 2023) punti di riconsegna attivi; 3.023 (-3,5%) milioni di mc di gas distribuito; 1.992 Km (+0,3% rispetto al 30 giugno 2023) di reti gestite. LEGGI TUTTO

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    Intred, TP ICAP Midcap conferma Buy dopo nuovo piano strategico

    (Teleborsa) – TP ICAP Midcap ha confermato il target price (a 18,0 euro per azione, upside potenziale del 70%) e la raccomandazione (a Buy) sul titolo Intred, operatore di telecomunicazioni quotato su Euronext Growth Milan, dopo che il management di Intred ha presentato ieri a Milano il nuovo piano strategico 2024-2027 e i risultati del primo semestre 2024.Gli analisti scrivono che il gruppo mira a promuovere la crescita attraverso (i) investimenti nel core business (80 milioni di euro cumulativi) e (ii) l’incremento delle attività nei Data Center. In quest’ultimo caso, il management punta a interconnettere i Data Center con la propria rete in fibra ottica, con particolare attenzione alla tecnologia delle infrastrutture e non agli immobili (a differenza dei concorrenti), puntando a un IRR superiore al 20%. Entro il 2027, il management punta a un fatturato di 67-73 milioni di euro e a un margine EBITDA del 50%, circa 540 punti base in più rispetto al FY 2023. Questo significativo miglioramento dei margini sarà guidato dal core business (connettività FTTH) e dall’ottimizzazione di Connecting Italia, con i Data Center che dovrebbero contribuire fortemente a partire dal 2027.Inoltre, in termini di investimenti, il management punta a investire circa 80 milioni di euro nell’orizzonte del piano strategico (di cui il 70% per l’espansione FTTH). Questo, a sua volta, farà peggiorare ulteriormente la posizione debitoria netta che, secondo il management, raggiungerà il suo picco nel 2025, per poi diminuire gradualmente grazie alla riduzione degli investimenti. “Nel complesso, riteniamo che questi risultati siano raggiungibili e valutiamo positivamente la decisione del management di aumentare l’attività dei Data Centre”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Maltempo, Pichetto: da MASE risorse per 1,84 miliardi per dissesto idrogeologico

    (Teleborsa) – Il Mase provvede, per mezzo di stralci annuali, alla definizione del Piano degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Il Piano degli interventi è formato tenendo conto delle proposte delle Regioni, e d’intesa con le stesse, previa sottoposizione delle stesse all’Autorità di bacino distrettuale territorialmente competente, che ne valuta sia la coerenza con i Piani vigenti (Piano di Assetto Idrogeologico e Piano di Gestione del Rischio Alluvioni) sia l’efficacia in termini di riduzione del rischio. Per il Piano 2024, il Mase ha reso disponibili risorse che ammontano a circa 1 miliardo e 84 milioni di euro. Lo ha detto il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin al Question time alla Camera. La somma, ha sottolineato il ministro, è ripartita tra Regioni e Province autonome secondo quanto stabilito dai criteri del DPCM del 5 dicembre 2016″Non c’è nessun piano alternativo fermo al Mase né può definirsi tale una serie di proposte normative che, impatterebbero sulle competenze del Ministero, depotenzierebbero la fase programmatoria, ma soprattutto complicherebbero l’attuazione dei piani da parte delle Autorità di Bacino. I Ministeri interessati stanno lavorando per semplificare ogni procedura utile a mettere in sicurezza il nostro Paese dagli eventi estremi causati anche dal cambiamento climatico. La rilevanza del tema e la necessità di garantire una corretta programmazione degli interventi ha portato il Ministero a richiedere per la prossima legge di bilancio una dotazione di 2,5 miliardi di euro per l’attuazione dei programmi triennali delle autorità di bacino, in aggiunta alle risorse della nuova programmazione degli FSC e alle dotazioni già iscritte in bilancio”. LEGGI TUTTO