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    Rifiuti nucleari, Pichetto: irrazionale che ogni Regione abbia depositi per quelli a bassa intensità

    (Teleborsa) – “Considero, personalmente, irrazionale e uno spreco di fondi pubblici che ogni regione debba tenere i suoi rifiuti radioattivi in più siti. Stiamo valutando luoghi terzi e cosa fare”. Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine del Forum Risorsa Mare realizzata da TEHA Group in corso a Palermo. “Ci sono scorie ad alte intensità, quelle delle vecchie centrali, che si trovano quasi tutte in Francia e in Inghilterra e quelle dovranno andare in un deposito geologico – ha spiegato il ministro –. Poi ci sono quelle a bassa intensità, quelle degli ospedali e quelle civili ad esempio, che devono andare in un deposito per una decina di anni. Queste le produciamo ogni giorno e in questo momento sono stoccate un po’ ovunque”.”Quindi non è che non ci siano depositi. In tutte le Regioni italiane ci sono depositi. La valutazione da fare, per una questione di razionalità, è se possibile concentrare”, ha aggiunto. Sul dove il ministro ha fatto notare che “se tutti si rifiutano di avere il deposito degli altri, in questo momento ogni Regione si sta tenendo i suoi”.Sul tema rifiuti in Sicilia, Pichetto Fratin ha ricordato l’incarico di Commissario affidato al presidente Schifani: “La Regione in questo momento sta andando avanti con il piano rifiuti. I rifiuti che non sono differenziabili, non possono essere trasformati in materia prima o seconda o essere riciclati devono andare in termovalorizzatori, quindi si doterà anche di termovalorizzatori”. LEGGI TUTTO

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    Giglio.com, perdita semestrale ridotta a 0,8 milioni di euro. Ricavi -17%

    (Teleborsa) – Giglio.com, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore della vendita online per la moda di lusso multimarca, ha realizzato Ricavi delle vendite e delle prestazioni pari a 22,6 milioni di euro nel primo semestre del 2024, in diminuzione del 17% rispetto al primo semestre del 2023Grazie a un risparmio pari a 1,3 milioni di euro, l’EBITDA, pari a -0,3 milioni di euro, è in linea col primo semestre del 2023. Il Risultato Netto è in miglioramento e passa a -0,8 milioni di euro, rispetto ai -0,9 milioni di euro del primo semestre 2023.”Nonostante il contesto macroeconomico critico e la domanda debole che ha messo a dura prova l’intero comparto, questo semestre l’azienda ha ulteriormente dimostrato la propria solidità – ha commentato l’AD Giuseppe Giglio – Abbiamo reagito con la prudenza e la responsabilità necessarie per confermare il percorso verso un veloce break-even, nonostante la flessione dei ricavi. Contiamo di intensificare tale percorso nel secondo semestre, pur continuando a lavorare sulla crescita dei volumi di business anche attraverso il lancio di progetti innovativi” La Posizione Finanziaria Netta Adjusted al 30 giugno 2024 è pari complessivamente a 5,3 milioni di euro, rispetto a 7,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023.Alla luce dell’incerto scenario macroeconomico e coerentemente con le priorità già perseguite nel primo semestre, la società continuerà a porsi come obiettivo un ritorno alla profittabilità tramite una gestione prudente e lungimirante dei costi fissi e variabili. La crescita sarà dunque ricercata tramite strategie cost-effective e tramite il lancio di nuove linee di business a bassa intensità di capitale. LEGGI TUTTO

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    Nucleare, Green Deal, Stellantis: cosa ha detto Salvini

    (Teleborsa) – “Io penso che l’Italia, per essere pienamente competitiva e sovrana e indipendente dal punto di vista economico ed energetico, non possa rimanere l’unico grande paese al mondo che, per ideologia, dice di no al nucleare, mentre tutto il mondo va in quella direzione”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, intervenendo all’assemblea annuale di Conflavoro aggiungendo: “è un dossier su cui stiamo lavorando”.”Abbiamo una bolletta più cara rispetto ai vicini francesi. Tra famiglie e imprese – ha spiegato Salvini – è più cara fino al 50% per quello che riguarda l’energia rispetto alla Francia. Cos’ha la Francia in più rispetto a noi? Stamattina in Francia sono operativi 56 reattori nucleari”Sul Green Deal è “un suicidio commerciale, industriale e ambientale” che pesa maggiormente sulle piccole e medie imprese. Le grandi imprese, come Stellantis, possono invece vendere e andare all’estero.”Se qualcosa non funziona – ha spiegato Salvini – bisogna avere il coraggio di riconoscerlo e cambiare registro. Penso all’ideologia del green che si trasforma in black”. Insomma, secondo il vicempremier e ministro dei Trasporti, “la messa fuori mercato, l’impossibilità di comprare e vendere dal primo gennaio 2035 auto a diesel e a benzina, perché tutti dovranno comprare o vendere solo auto elettriche non ha niente di green, è un suicidio commerciale, industriale e ambientale. In Europa sono a rischio 14 milioni di posti di lavoro, in Italia piccole imprese, artigiani, botteghe e coloro che sono legati all’automotive, stiamo parlando di alcune centinaia di migliaia di posti di lavoro”. “Tenete presente i dati scientifici non ideologici. I dati scientifici di oggi – ha aggiunto – dicono che dal momento della costruzione all’avvio in strada, un’auto elettrica prodotta in Cina emette di più, inquina di più e costa di più rispetto a un Euro 6 diesel prodotta in Italia. Quindi non vedo perché qualcuno intenda proseguire in quello che è un suicidio annunciato che poi va a ricadere sul mercato. I signori Stellantis, molto banalmente, chiudono in Italia, aprono all’estero, vendono in Italia e pagano le tasse all’estero. Mentre le pmi difficilmente possono delocalizzare. Per me non esistono imprese di serie A e di serie B”. LEGGI TUTTO

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    ILPRA, utile semestrale scende a 2,2 milioni di euro. EBITDA stabile

    (Teleborsa) – ILPRA, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore del packaging, ha chiuso il primo semestre del 2024 con ricavi pari a 26,8 milioni di euro, in riduzione del 7,0% rispetto al 30 giugno 2023. L’EBITDA è pari a 5,9 milioni di euro, invariato rispetto al 30 giugno 2023, con una marginalità operativa che si attesta al 22,1% (20,6% 30 giugno 2023). L’Utile Netto si attesta a 2,2 milioni di euro, in riduzione del 30,5%, mentre l’Utile Netto di pertinenza del Gruppo è pari a 1,8 milioni di euro (2,5 milioni al 30 giugno 2023).”Il primo semestre si è chiuso con risultati più che soddisfacenti, evidenziando una situazione pressoché stabile per quanto riguarda i ricavi e il mantenimento di una buona redditività operativa (22,1% rispetto al 20,6% del primo semestre 2023), frutto di una migliore politica di vendita e di un miglioramento del cost controlling – ha commentato l’AD Maurizio Bertocco – L’EBIT subisce una flessione legata a maggiori ammortamenti da immobilizzazioni immateriali, in particolare per la riserva di consolidamento generata dalle operazioni di M&A effettuate nel 2023. L’incremento dei costi dei servizi e del personale è la naturale conseguenza della strutturazione del Gruppo e delle aziende ad esso appartenenti nel suo processo di crescita dimensionale, funzionale ad affrontare con tranquillità le sfide del prossimo futuro”.”Pienamente sotto controllo anche l’incremento dell’indebitamento finanziario netto, tipico del periodo infrannuale e generato dalla strategia di incremento del magazzino per competere in termini di time to market – ha aggiunto – Le attese per la seconda parte del 2024 e per il 2025 sono positive, confortate sia dai dati UCIMA relativi alla raccolta ordini per il mercato italiano e internazionale, sia dalla recente adozione del Decreto Attuativo della Industria 5.0″.L’Indebitamento Finanziario Netto è pari a 19,6 milioni (15,5 milioni al 31 dicembre 2023), con disponibilità liquide per 12,9 milioni (15,2 milioni al 31 dicembre 2023). La variazione è legata all’accensione di nuovi finanziamenti bancari per finanziare l’incremento di magazzino (ciclicamente sempre più rilevante alla chiusura del semestre rispetto al fine anno). LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione in calo a 218 mila

    (Teleborsa) – Scendono le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 13 settembre, i “claims” sono risultati pari a 218 mila unità, in diminuzione di 4 mila unità rispetto ai 222 mila della settimana precedente (rivisto da un preliminare di 219.000 unità) e rispetto ai 224 mila stimati dagli analisti. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 224.750 unità, in calo di 3.500 unità rispetto al dato della settimana precedente (228.250). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 6 settembre, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.834.000, in aumento di 13 mila unità rispetto alle 1.821.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 1.829.000 mila). Gli analisti si aspettavano un valore pari a 1.828.000. LEGGI TUTTO

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    Borse europee, raccolta di capitali in aumento grazie a follow-on. IPO ancora deboli

    (Teleborsa) – La sottoscrizione azionaria sulle Borse europee è aumentata del 22% anno su anno nel primo semestre del 2024, sulla scia di un moderato aumento delle offerte azionarie secondarie (14%) e di un forte aumento annuale delle offerte pubbliche iniziali (IPO). Le IPO hanno registrato un forte aumento percentuale del 385% anno su anno ma, tuttavia, l’ammontare raccolto è stato di modesta entità, al di sotto della media storica del primo semestre. Le fusioni e acquisizioni (M&A) sono diminuite se misurate come valore completato (-12%) ma sono aumentate se misurate come valore annunciato (45%), il che potrebbe anticipare una solida prospettiva per le M&A europee. La media giornaliera delle negoziazioni azionarie sui mercati principali europei e sugli MTF è aumentata del 5% anno su anno. Sono i dati salienti del consueto rapporto dell’Associazione per i mercati finanziari in Europa (AFME).Raccolta di capitale azionarioLa raccolta di capitale azionario sulle Borse europee ha totalizzato 68,2 miliardi di euro nel primo semestre del 2024, un aumento del 22% anno su anno rispetto ai 56,1 miliardi di euro emessi nel primo semestre del 2023. Le offerte secondarie hanno contribuito maggiormente al capitale totale raccolto, con 53,6 miliardi di euro emessi nel primo semestre del 2024, sebbene abbiano registrato un moderato aumento annuale rispetto ai 47 miliardi di euro del primo semestre del 2023. Le offerte pubbliche iniziali (IPO) hanno registrato un forte aumento percentuale del 385% anno su anno, che tuttavia ha rappresentato una piccola quantità di soli 11,5 miliardi di euro raccolti nel primo semestre del 2024, rispetto a una media semestrale di 16 miliardi di euro dal 2010.L’emissione di azioni sulle borse Junior ha totalizzato un totale di 1,8 miliardi di euro di capitale emesso nel primo semestre del 2024, l’importo più basso dal primo semestre del 2009. Le borse Junior sono sedi con requisiti di quotazione meno onerosi, il che facilita la raccolta di capitale azionario da parte di piccole e medie imprese e aziende più giovani.Il main market del London Stock Exchange ha guidato la sottoscrizione azionaria totale accumulando un totale di 20,7 miliardi di euro durante la prima metà dell’anno, seguito da Frankfurt Prime (7,4 miliardi di euro) ed Euronext Paris (7,1 miliardi di euro). Al quarto posto Borsa Italiana con 6,1 miliardi di euro (quasi interamente in follow-on per l’assenza di grandi IPO, prima di Zurigo e Madrid (entrambe a 3,7 miliardi di euro)IPO e società quotateLe offerte pubbliche iniziali (IPO) sulle Borse europee hanno totalizzato 11,5 miliardi di euro di proventi su 25 operazioni, un aumento rispetto ai 2,3 miliardi di euro emessi nel primo semestre del 2023. L’emissione, tuttavia, è molto lontana dall’importo medio emesso a metà anno del 2021 di 20-40 miliardi di euro.L’Euronext Growth Milan (EGM) di Borsa Italiana si è piazzato al primo posto tra i Junior market con 72 milioni di euro raccolti, davanti all’AIM di Londra (63 milioni di euro) e al First North Stockholm (40 milioni di euro).Dopo una serie di trimestri con un importo emesso minimo, le IPO supportate da private equity sono tornate sul mercato nel corso dell’anno, totalizzando 6,4 miliardi di euro di proventi nella prima metà dell’anno.L’attività di IPO è aumentata anche sulle Borse statunitensi, con un totale di 18,7 miliardi di euro raccolti nel primo semestre del 2024 rispetto ai 5,2 miliardi di euro del primo semestre del 2023, ma continua al di sotto delle medie storiche. Pure sulle Borse cinesi e giapponesi è rimasta al di sotto delle medie storiche, con un forte calo delle IPO cinesi che hanno raccolto 3,6 miliardi di euro nel primo semestre del 2024 (22,5 miliardi di euro nel primo semestre del 2023).A partire dal secondo trimestre del 2024, un totale di 6.875 società nazionali erano quotate sulle Borse europee (UE, Regno Unito e Svizzera). Ciò rappresenta un calo rispetto alle 7.077 società quotate a giugno 2023 e alle 7.225 a giugno 2022 (-4,8%). Dieci anni fa, a giugno 2014, erano 7.368 (-6,7%).Fusioni e acquisizioni (M&A)Le M&A completate in Europa hanno totalizzato 327 miliardi di euro nel primo semestre del 2024 (17 miliardi in Italia), un calo del 12% rispetto al valore dell’operazione del primo semestre del 2023 (372 miliardi di euro). Il valore dell’operazione ridotto continua la recente evoluzione delle M&A europee osservata dal primo trimestre del 2023, poiché l’attività completata trimestralmente non ha superato la soglia dei 200 miliardi di euro da allora.Gli accordi PE-backed hanno accumulato 114 miliardi di euro di valore (o il 34% del totale), un calo del 27% rispetto ai 157 miliardi di euro del primo semestre del 2023 (42% del totale).Nonostante il calo del valore degli accordi completati, la quantità di accordi di M&A annunciati nel primo semestre del 2024 è aumentata del 57% rispetto all’anno precedente, il che potrebbe anticipare una prossima ripresa dell’attività di M&A europea.Mercati secondariNel primo semestre del 2024, il valore del turnover dei prodotti azionari negoziati in Europa è aumentato del 5% anno su anno. Ciò include il trading indirizzabile su tutte le sedi, i systematic internaliser e gli OTC.Il turnover ratio, calcolato come valore annualizzato del turnover rispetto alla capitalizzazione di mercato, è aumentato al 125% nel secondo trimestre del 2024 dopo un minimo record del 100% osservato nella seconda metà del 2023. Per la tendenza a lungo termine, i dati di mercato mostrano un marcato deterioramento della liquidità di mercato misurata dal turnover ratio con un calo da circa il 150% nel 2018 al 100-120% osservato negli ultimi 12 mesi. Gli spread bid-ask per alcuni indici azionari europei sono leggermente aumentati per le società costituenti CAC40 e DAX40.La capitalizzazione di mercato delle azioni quotate europee (UE, Regno Unito e Svizzera) è rimasta relativamente invariata nel secondo trimestre del 2024, chiudendo il trimestre a 17 trilioni di euro. LEGGI TUTTO

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    USA, ordini beni durevoli invariati ma sopra attese

    (Teleborsa) – Frenano gli ordinativi di beni durevoli americani nel mese di agosto 2024, ma il dato risulta al di sopra delle attese, che indicavano un calo. Secondo il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti (Bureau of the Census), gli ordini non hanno evidenziato variazioni su base mensile dopo il +9,9% del mese precedente. Le stime di consensus indicavano un calo del 2,8%.Il dato “core”, ossia al netto degli ordinativi del settore trasporti, fa segnare un +0,5% rispetto al -0,1% del mese precedente e si confronta con il +0,1% stimato dagli analisti. Se si esclude il settore della difesa, gli ordinativi sono scesi dello 0,2%, dopo il +10,3% precedente. LEGGI TUTTO

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    Stati uniti, PIL 2° trimestre confermato al 3%

    (Teleborsa) – Confermata in aumento la crescita dell’economia statunitense nel 2° trimestre del 2024. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Economic Analysis, che pubblica oggi i dati definitivi, il PIL americano è salito del 3% su base trimestrale, rispetto al +1,4% del trimestre precedente. Il dato conferma la seconda stima, che aveva rivisto lievemente al rialzo la preliminare. Si è registrata una leggera decelerazione della crescita dei consumi, che segnano un +2,8% dal +2,9% registrato nel trimestre precedente. La crescita dei profitti invece ha accelerato al 3,5% dall’1,7% precedente. Il PCE price index, una misura dell’inflazione, si conferma al 2,5%, mentre l’indice core registra un +2,8%. LEGGI TUTTO