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    Ecomembrane, perdita semestrale sale a 2,4 milioni di euro. Ricavi +38% con M&A

    (Teleborsa) – Ecomembrane, società cremonese quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella progettazione e realizzazione di sistemi di stoccaggio e di contenimento dei gas per la produzione di energia verde, ha comunicato che i ricavi della gestione caratteristica ammontano a 8,1 milioni di euro nel primo semestre del 2025, con un incremento di 2,3 milioni (+38,3%) rispetto al periodo precedente. Tale incremento è principalmente ascrivibile: alla Capogruppo (+23% stand alone) e al contributo della SBS Solar, pari ad 698 migliaia, laddove i ricavi nel primo semestre 2024 erano invece marginali.L’EBITDA è pari a -1,8 milioni di euro (-1,4 milioni nel periodo precedente) di cui circa -630 mila ascrivibili al business solare nel quale sono attualmente in corso diversi significativi progetti che si stima possano già realizzarsi nel corso dell’esercizio 2025, in particolare si segnala la commessa Romea i cui lavori sono iniziati solo nel secondo semestre dall’anno. Il Risultato d’Esercizio è di -2,4 milioni di euro, (1H2024 a -2,0 milioni).L’indebitamento finanziario netto presenta un saldo complessivo positivo di 5,1 milioni di euro (5,4 milioni al 31 dicembre 2024) essendo la Liquidità, pari a 9,8 milioni, superiore rispetto ai debiti finanziari pari a 4,7 milioni.”Il volume d’affari del Gruppo registra una importante crescita, trainata in particolare dai dati della Capogruppo, nonostante il mercato americano sia stato fortemente penalizzato dall’incertezza sui dazi – ha commentato l’AD Lorenzo Spedini – La Ecomembrane è oggi impegnata a realizzare il significativo backlog di ordini afferente principalmente commesse in Italia su impianti incentivati dal decreto Biometano. Il business del solare riteniamo possa dare nel secondo semestre buoni risultati con l’avvio della commessa Romea, partita a luglio scorso, ed alcune importanti iniziative di sviluppo autorizzativo sulle quali la società sta lavorando con l’obiettivo di concluderle entro la fine dell’anno”. LEGGI TUTTO

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    Metriks AI, utile semestrale già superiore all’intero 2024

    (Teleborsa) – Metriks AI, società quotata su Euronext Growth Milan e specializzata nello sviluppo di soluzioni B2B basate sui dati e potenziate dall’intelligenza artificiale, ha registrato un Valore della Produzione di 3,874 milioni di euro nel primo semestre 2025, grazie al bilanciamento delle tre linee di business: SaaS Solutions (1,915 milioni ricavi), Smart Factory (0,228 milioni) ed Embedded Advisory (1,537 milioni).L’EBITDA consolidato è pari a 0,981 milioni di euro (25,3% del valore della produzione), raggiungendo in pochi mesi il risultato ottenuto nell’intero esercizio 2024. Ciò si traduce in un marcato aumento dell’EBITDA Margin (dal 17,9% al 25,3%), attribuibile alle azioni di efficientamento intraprese. L’Utile Netto consolidato è pari a 0,371 milioni di euro, già superiore all’utile realizzato nell’intero 2024. L’Utile di pertinenza del Gruppo è pari a 0,359 milioni di euro, al netto della quota di competenza di azionisti di minoranza.La Posizione Finanziaria Netta al 30 giugno 2025 è positiva (cassa) per 2,215 milioni di euro, in miglioramento di 4,277 milioni rispetto al 31 dicembre 2024 (quando era negativa per 2,062 milioni), grazie alla significativa generazione di cassa e agli apporti derivanti dall’aumento di capitale.”Siamo estremamente soddisfatti dei risultati conseguiti nella prima metà del 2025, che evidenziano un sensibile miglioramento di tutti gli indicatori economico-finanziari e confermano la resilienza del nostro modello di business – ha commentato l’AD Tiziano Cetarini – Nel semestre abbiamo completato con successo il processo di quotazione sul mercato EGM, rafforzando la struttura patrimoniale e finanziaria della Società. Abbiamo inoltre integrato le nuove società acquisite – Polo Informatico e fconn – capitalizzando significative sinergie operative e ampliando la base clienti”. “Proseguiamo nell’innovazione dei nostri servizi Human AI e nella crescita organica e per linee esterne, in linea con la nostra mission di dare intelligenza alle imprese – ha aggiunto – In considerazione del portafoglio ordini in aumento e del contributo atteso dalle recenti acquisizioni, guardiamo con fiducia al secondo semestre 2025, storicamente più forte, certi di poter superare gli obiettivi annuali e creare valore sostenibile per tutti i nostri stakeholder”. LEGGI TUTTO

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    Svas Biosana, ricavi e redditività in crescita a doppia cifra nel semestre

    (Teleborsa) – Svas Biosana, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella produzione di dispositivi medici destinati alle strutture sanitarie, ha comunicato che i ricavi consolidati della gestione caratteristica al 30 giugno 2025 sono pari a 70,4 milioni di euro, con un incremento del +21% rispetto a 58,2 milioni al 30 giugno 2024.L’EBITDA (Margine Operativo Lordo) consolidato al 30 giugno 2024 ammonta a 9,2 milioni di euro, in aumento del 18,9%. L’EBITDA margin è pari 13% sui ricavi, in linea con il semestre 2024 (13,3%). L’Utile netto consolidato è positivo per 3,5 milioni di euro, in crescita del 33,2%.La Posizione Finanziaria Netta consolidata al 30 giugno 2025 è cash negative per 43,3 milioni di euro, rispetto alla PFN cash negative di 26,8 milioni al 31 dicembre 2024.”Il semestre segna un passaggio importante nel percorso di crescita del Gruppo: abbiamo raggiunto il livello di fatturato più alto di sempre e, allo stesso tempo, migliorato la nostra redditività – ha commentato l’AD Umberto Perillo – Si tratta di risultati che nascono dalla coerenza con cui perseguiamo il nostro modello industriale integrato e dalla capacità di tradurre in valore concreto le acquisizioni e gli investimenti portati avanti negli ultimi anni”. “Le due operazioni concluse a marzo – Hermes Pharma e Megapharm – hanno certamente fornito un contributo positivo, ma i numeri dimostrano che non è stato solo quello: è stato l’intero Gruppo a crescere in maniera organica e trasversale – ha aggiunto – Guardiamo al futuro con la volontà di continuare a rafforzare la nostra presenza nei mercati internazionali, consolidare le nostre linee di business e cogliere nuove opportunità di sviluppo, mantenendo come priorità assoluta la qualità e l’innovazione a servizio dei nostri clienti”. LEGGI TUTTO

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    Fiducia consumatori, ING: “Leggero miglioramento nasconde incertezza”

    (Teleborsa) – “Dopo un secondo trimestre ancora fortemente influenzato dall’introduzione dei nuovi dazi statunitensi, i primi dati relativi al terzo trimestre indicano un leggerissimo miglioramento, sebbene i contributi settoriali rimangano disomogenei. Gli indicatori di fiducia odierni relativi a settembre sembrano confermare questa visione”. È quanto afferma Paolo Pizzoli, senior economist di ING commentando i dati sulla fiducia in Italia a settembre.Il leggero miglioramento della fiducia dei consumatori nasconde l’incertezzaI consumi privati – si legge nell’analisi – sono stati la componente più deludente della domanda nel secondo trimestre. Nonostante un’ulteriore ripresa del potere d’acquisto delle famiglie, sostenuta da un’inflazione inferiore al 2%, da un’occupazione resiliente e da una solida crescita salariale, la spesa è rimasta invariata. I dati sulla fiducia raccolti durante l’estate hanno indicato una stabilizzazione e il leggero miglioramento del sentiment registrato oggi non segna alcun cambiamento sostanziale. I consumatori sembrano meno preoccupati per gli sviluppi economici, ma ciò non ha alleviato le loro preoccupazioni per la disoccupazione futura. Ciononostante, continuano a segnalare una crescente opportunità di acquisto di beni durevoli. Non è ancora chiaro se i consumi torneranno a essere un motore di crescita nel terzo trimestre.La stabilizzazione è la parola d’ordine nel settore manifatturieroLa fiducia rimane stabile nel segmento manifatturiero, sostenuta da un miglioramento tra i produttori di beni intermedi e di investimento, nonostante un calo tra i produttori di beni di consumo. Gli indicatori prospettici – prosegue Pizzoli – non suggeriscono cambiamenti significativi, poiché un leggero miglioramento degli ordini è compensato dall’aumento delle scorte e dal calo della produzione prevista. Gli attuali livelli delle scorte sembrano sufficienti a soddisfare la domanda prevista, riducendo la necessità di aumentare la produzione. Il settore manifatturiero sembra essere uscito dalla fase di contrazione, anche se non si intravede ancora un chiaro percorso di ripresa.La stabilità della fiducia nel settore delle costruzioni nasconde divergenze tra i vari componentiSul fronte delle costruzioni, il recente andamento sembra confermarsi: la fiducia è migliorata nel settore delle infrastrutture ed è diminuita tra i costruttori residenziali. Nulla di nuovo, poiché ciò riflette l’avvicinarsi della scadenza del 2026 per i progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e l’esaurirsi dell’effetto Superbonus. Il contributo finale del settore delle costruzioni alla crescita del PIL nel terzo trimestre appare al momento incerto, nonostante i segnali incoraggianti provenienti dai dati sulla produzione di costruzioni di luglio.La fiducia nei servizi cresce lentamenteIl leggero miglioramento della fiducia nei servizi non offre indicazioni chiare, anche se sembra essere trainato dai servizi alle imprese. Più enigmatico è il segnale proveniente dai servizi legati al turismo, dove gli intervistati segnalano un forte calo degli ordini attuali insieme a un miglioramento degli ordini previsti. I servizi sono stati un pilastro fondamentale per sostenere l’offerta dell’economia italiana durante tutta la ripresa post-Covid. Questo – conclude Pizzoli – sembra essere ancora il caso, anche se con segni di affaticamento.Crescita modesta ancora in vista nel terzo trimestreNel complesso, i dati odierni rimangono coerenti con una ripresa economica molto modesta nel terzo trimestre. Ciò è probabilmente dovuto a un minore trascinamento delle esportazioni nette e alla continua crescita guidata dagli investimenti, con un possibile contributo minore dei consumi, che rimane incerto. Confermiamo quindi la nostra previsione di crescita annuale del PIL dello 0,5% per il 2025. LEGGI TUTTO

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    Soges, perdita semestrale sale a 1,4 milioni di euro. Ricavi +59%

    (Teleborsa) – Soges Group, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore dell’ospitalità alberghiera e congressuale all’interno di strutture di pregio, ha comunicato che i ricavi delle vendite e delle prestazioni si attestano a 11,8 milioni di euro nel primo semestre del 2025, in aumento del 58,8% rispetto al primo semestre 2024 (7,4 milioni) grazie principalmente al successo delle nuove strutture prese in gestione.L’EBITDA è positivo per circa 304 migliaia, con un incremento del 132% rispetto agli 131 migliaia al 30 giugno 2024. L’EBITDA Margin passa dal 1,8% del 30 giugno 2024 al 2,6% del 30 giugno 2025. Il Risultato netto risulta negativo per 1.423 migliaia rispetto a negativi 443 migliaia del primo semestre 2024. Il risultato risente dell’incremento degli ammortamenti e degli interessi passivi. Gli ammortamenti di beni materiali e immateriali sono cresciuti in conseguenza degli investimenti sostenuti nel 2024 e nel 2025 per l’IPO e per le nuove gestioni acquisite.L’Indebitamento Finanziario Netto è pari a 12,4 milioni, in miglioramento rispetto a 14,3 milioni al 31 dicembre 2024 ed evidenzia una riduzione di circa 1,9 milioni. Tale andamento riflette il rimborso di debiti verso banche per circa 1,4 milioni, la sottoscrizione di nuovi finanziamenti per circa Euro 2,6 milioni finalizzati a supportare gli investimenti, nonché l’effetto positivo derivante dalla scrittura di fusione per incorporazione di Hotel Bretagna.”I risultati del primo semestre, con una crescita significativa dei ricavi e dei margini operativi, confermano la validità della strategia di sviluppo perseguita e la capacità della società di integrare con successo le nuove strutture acquisite – ha commentato il presidente Paolo Galardi – Si tratta di un traguardo ancora più rilevante se letto nel contesto di investimenti importanti per l’espansione e di un mercato caratterizzato da dinamiche complesse che risentono delle tensioni geopolitiche globali. I dati positivi dei mesi estivi, che hanno portato ricavi complessivi al 30 agosto 2025 oltre 16,9 milioni, superando l’intero fatturato del 2024, rafforzano ulteriormente la solidità del percorso intrapreso e ci rendono fiduciosi nella possibilità di proseguire nella creazione di valore sostenibile nel medio-lungo periodo”. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, MPS chiede per assemblea di conferire l’incarico di revisore a PwC

    (Teleborsa) – Mediobanca ha ricevuto da parte della controllante Banca Monte dei Paschi di Siena una richiesta di integrazione dell’ordine del giorno dell’Assemblea ordinaria degli Azionisti del 28 ottobre. In particolare, è stato chiesto il conferimento dell’incarico di revisione legale dei conti a PriceWaterhouseCoopers per il novennio 2026-2034, previa risoluzione consensuale degli incarichi di revisione legale dei conti assegnati a EY per gli esercizi 2022-2030. Il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale si riuniranno nei prossimi giorni per l’assunzione delle determinazioni di competenza. LEGGI TUTTO

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    Yolo, ricavi primo semestre in crescita del 52% trainata dall’intermediazione assicurativa

    (Teleborsa) – Yolo Group, operatore insurtech italiano quotato su Euronext Growth Milan, ha chiuso il primo semestre del 2025 con una crescita dei ricavi totali a 6,4 milioni (+52% rispetto ai 4,2 milioni dell’esercizio precedente) trainata dall’intermediazione assicurativa, il cui peso sul totale è aumentato all’81% (66% nel 2024), in linea con le previsioni del Piano Strategico 2025-27. Volume dei premi gestiti dalle piattaforme a 11,8 milioni di euro (+88% rispetto al primo semestre del 2024).L’EBITDA del semestre è negativo per 1,2 milioni di euro, in miglioramento rispetto al dato negativo per 1,3 milioni del 2024 e in miglioramento in termini d’incidenza sui ricavi (da -31 a -19%). Il Risultato Netto è negativo per 2,1 milioni di euro. La Posizione Finanziaria Netta risulta negativa per 1,3 milioni.”La forte crescita dei ricavi e dei premi gestiti conferma la validità delle scelte strategiche compiute, sia per innovare la tecnologia e i servizi, sia per rafforzare la proposizione phygital – ha detto l’AD Gianluca De Cobelli – Nella seconda parte dell’anno, la dinamica dei ricavi sarà alimentata dai progetti di sviluppo in attuazione del Piano Strategico 2025-2027 e dalla domanda delle imprese per conformarsi agli obblighi assicurativi sui rischi catastrofali. Confidiamo, pertanto, in un ulteriore miglioramento dei risultati”.Cresciute a 150 (+12% rispetto al primo semestre 2024) le partnership con banche, compagnie assicurative, gruppi retail e concessionari auto per il collocamento delle polizze e l’abilitazione della distribuzione digitale. LEGGI TUTTO

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    Brunello Cucinelli ancora in rosso con mercato in attesa di piena chiarezza su caso Russia

    (Teleborsa) – Chiude ancora in rosso, dopo il tonfo di ieri (-17,3%), il titolo Brunello Cucinelli, casa di moda quotata su Euronext Milan. Le azioni hanno terminato la seduta a quota 83,60 euro per azione (-1,74%), per una capitalizzazione di 5,7 miliardi di euro, con scambi ben sopra la media: con un controvalore di oltre 387 milioni di euro, è stato oggi il titolo più scambiate del FTSE MIB. È passato di mano il 6,9% del capitale sociale e il 13,8% del flottante.Il mercato non è stato probabilmente soddisfatto delle rassicurazioni della società e attende maggiore chiarezza sulla vicenda Russia dopo le accuse degli hedge fund che mettono a rischio la reputazione della società.Ieri tutto è nato da Morpheus Research, una società sconosciuta ai più che pubblica report su società su cui scommette al ribasso, che ha detto di aver scoperto che Cucinelli continua a gestire diversi negozi a Mosca con un’ampia offerta di articoli a prezzi che superano le migliaia di euro. Inoltre, ha segnalato che la società fa ricorso a sconti aggressivi per gestire un inventario gonfio che surclassa quello dei concorrenti diretti, con articoli che finiscono in catene come TJ Maxx, rischiando di indebolire il posizionamento esclusivo del marchio. Anche ignorando i risultati dell’indagine, l’hedge fund ha fatto notare che Cucinelli viene scambiato a circa 46 volte gli utili del prossimo anno, un multiplo più alto di qualsiasi altro concorrente del settore del lusso, nonostante il rallentamento della crescita dei ricavi, i margini operativi nella media e la crescente concorrenza.Negli scorsi giorni il Financial Times aveva già riportato le posizioni dell’hedge fund Pertento Partners, convinto che Cucinelli operi in Russia violando le sanzioni UE sui beni di lusso.Proprio da Pertento Partners è arrivata l’unica novità nell’aggiornamento CONSOB sulle posizioni nette corte (PNC). Su Brunello Cucinelli risultano sopra la soglia dello 0,5% del capitale sempre JP Morgan Asset Management UK Limited (con lo 0,78%), AQR Capital Management (0,72%), Kintbury Capital (0,71%) e Pertento Partners (0,72% vs 0,58% del giorno prima). Queste società sono state comunque molto attive nelle scorse settimane, incrementando e abbassando più volte la propria PNC sulla società italiana.Sono risultati cauti gli analisti che si sono espressi nella giornata odierna, dimostrando anche scetticismo su alcune accuse mosse da Morpheus Research.Banca Akros ha sospeso il rating e il target price sul titolo “in attesa della pubblicazione di un parere qualificato da parte dell’attuale revisore (PWC) o di un altro soggetto terzo indipendente”. “Noi siamo fiduciosi che la società, come sempre accaduto in passato e come riportato nel comunicato, abbia operato correttamente e nel rispetto delle regole”, ha detto Intermonte, che si augura che “i prossimi giorni serviranno a fare chiarezza su questa vicenda”. Equita ha evidenziato che l’alto livello del magazzino è un elemento strutturale del modello di business di Brunello Cucinelli e noto al mercato (29% su fatturato FY24, 31% media a 10 anni) e in gran parte giustificato dal diverso segmento in cui opera il gruppo (85% abbigliamento) rispetto alla maggior parte dei peers quotati (concentrati su pelletteria o capospalla, e con magazzino su fatturato al 15-20%). L’aumento dei costi di affitto è il riflesso della strategia del gruppo che prevede l’ampliamento della rete di negozi (3-4 nuove aperture all’anno e altrettanti ampliamenti/rinnovi) con anche una crescente porzione degli spazi dedicati all’ospitalità.UBS non esclude potenziali rischi reputazionali per l’azienda provocati dalle accuse delle vendite in Russia, qualora le preoccupazioni del mercato non fossero adeguatamente affrontate. Auspicando ulteriori chiarimenti, ricorda che il prossimo 16 ottobre l’azienda diffonderà i numeri sulle vendite dei primi nove mesi. Bernstein consiglia a Brunello Cucinelli di limitare i danni di immagine il prima possibile per proteggere la propria reputazione presso clienti e investitori. Ricorda tra l’altro che secondo LVMHe i rivenditori multimarca, i recenti scandali nella catena di fornitura di Dior e Loro Piana hanno avuto un impatto minimo o nullo sulle vendite. Non è comunque da escludere che la risposta dei clienti riguardo a Brunello Cucinelli (almeno europei e alcuni americani) potrebbe essere più pronunciata perché l’identità del loro marchio si collega all’idea di “Capitalismo Umanistico”. Bernstein aggiunge che “dal punto di vista di un investitore, perdere fiducia nel management significherebbe per Cucinelli perdere il suo status di “Hermès italiana”, considerando che le valutazioni sono come la reputazione: si basano sulla prevedibilità e sull’affidabilità guadagnate nel tempo, ma possono essere perse da un giorno all’altro”. LEGGI TUTTO