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    OPA Piovan, nessuna adesione nel primo giorno

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa sulle azioni ordinarie di Piovan, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nello sviluppo e produzione di sistemi di automazione dei processi produttivi per lo stoccaggio, risulta che oggi 3 marzo 2025 non sono state presentate richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 0.L’offerta è iniziata il 3 marzo 2025 e terminerà il 21 marzo 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Piovan acquistate sul mercato nei giorni 20 e 21 marzo 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Netweek, controllata Dmedia Group verso la composizione negoziata della crisi

    (Teleborsa) – Netweek, gruppo editoriale quotato su Euronext Milan, ha comunicato che la controllata Dmedia Group ha depositato presso la Camera di Commercio di Lecco l’istanza ex art. 17 e 25 del codice della crisi di impresa e dell’insolvenza (CCII) per l’accesso alla composizione negoziata della crisi (CNC).Dmedia Group ha presentato l’istanza anche per quanto riguarda le controllate Media In e Publi In. Dmedia Group è la società capogruppo delle attività editoriali e attraverso questa operazione si prefigge di ridurre drasticamente il rilevante indebitamento delle tre società e di avviare un processo di ristrutturazione ed integrazione con l’obiettivo di raggiungere una marginalità strutturalmente positiva in grado di generare flussi finanziari sufficienti a ripagare il debito accumulato.Nei prossimi giorni verrà nominato l’esperto che si affiancherà alla società nella gestione della crisi.(Foto: Pexels / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Emissioni auto, Urso: salvata industria europea

    (Teleborsa) – “Proporrò questo mese un emendamento mirato al regolamento sulle emissioni di CO2” per le auto per far sì che le aziende automobilistiche “abbiano tre anni di tempo invece di uno per adeguarsi agli standard di conformità” per evitare le sanzioni che sarebbero scattate da quest’anno. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un punto stampa dopo aver incontrato i rappresentanti del Dialogo strategico sull’automotive. “Dobbiamo attenerci agli obiettivi concordati” ma anche “ascoltare le voci che chiedono più pragmatismo in questi tempi difficili”, ha aggiunto.von der Leyen ha anticipato i punti principali del piano ad hoc per il settore che sarà svelato mercoledì, confermando un intervento urgente per garantire flessibilità alle case automobilistiche dalle multe che scatterebbero quest’anno ai produttori che supereranno il limite di 94 grammi/km di emissioni per le nuove vendite, stimate in oltre 15 miliardi per quest’anno. I target restano gli stessi ma si darà più tempo, 3 anni, alle case automobilistiche per il calcolo delle emissioni.”Salvata l’industria auto europea, la Commissione dà ragione all’Italia”. E’ quanto ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in una nota in merito alle dichiarazioni del presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del secondo meeting nell’ambito del Dialogo strategico sul futuro dell’industria automotive europea. “Eliminata la tagliola delle multe che avrebbe determinato il collasso del settore. Ora avanti con la piena neutralita` tecnologica, l’autonomia strategica nella produzione di batterie e un piano incentivi europeo”, aggiunge Urso. LEGGI TUTTO

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    NextGeo, utile 2024 balza a 43 milioni di euro. Migliora ancora la PFN

    (Teleborsa) – Next Geosolutions Europe (NextGeo), società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo delle geoscienze marine e dei servizi di supporto alle costruzioni offshore, ha chiuso il 2024 con un valore della produzione pari a 203,3 milioni di euro, in crescita del 36,8% rispetto ai 148,6 milioni registrati al 31 dicembre 2023. L’EBITDA si attesta a 54 milioni di euro, in crescita del 33,3%, con un EBITDA Margin pari al 26,5% del valore della produzione (rispetto al 27,3% a 31 dicembre 2023). L’utile netto è pari a 43,1 milioni di euro, in aumento del 47,8% rispetto al 2023.”Per il 2025, iniziato già in modo costruttivo e fattivo con l’aggiudicazione di rilevanti progetti nel Mare del Nord e l’ampliamento della flotta di navi specializzate nel settore geofisico e geotecnico, intendiamo proseguire lungo la linea tracciata, consolidando parallelamente le attività in ambito R&D, investimenti imprescindibili per sostenere lo sviluppo del business e per distinguerci come partner accreditati in un mercato in costante trasformazione come quello in cui operiamo”, ha detto il CEO Giovanni Ranieri. “Guardando all’esercizio in corso, il Gruppo, oltre a consolidare la propria presenza nei mercati di riferimento attuali, quello degli Interconnector e delle Energie Rinnovabili Offshore, mirerà a incrementare la propria presenza nei settori dell’Oil&Gas, delle indagini e rilievi ambientali e della ricerca scientifica/oceanografica, mantenendo un focus strategico sull’ampliamento del footprint, attraverso una crescita organica e nuove opportunità di sviluppo”, ha aggiunto.La Posizione Finanziaria Netta (cash positive) è pari a 66,8 milioni di euro, rispetto a una posizione finanziaria netta negativa di 9,7 milioni al 31 dicembre 2023. Il miglioramento è considerevole anche considerando la Posizione Finanziaria Netta (cash positive) registrata al 30 giugno 2024 che ammontava a 42,4 milioni. Tale risultato è stato raggiunto grazie all’importante raccolta di capitali derivante dalla quotazione in Borsa e al significativo flusso finanziario della gestione operativa, nonostante il considerevole livello degli investimenti realizzati nel corso dell’esercizio 2024.Il Backlog si attesta alla data del 31 dicembre 2024 a circa 335 milioni di euro (275 milioni al 31 dicembre 2023); la pipeline commerciale ammonta a circa 510 milioni di euro.Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti di destinare l’utile come risultante dal bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2024, pari a 42,9 milioni di euro, per 4,7 milioni alla riserva da rivalutazione delle partecipazioni e per 38,2 milioni a utili portati a nuovo. LEGGI TUTTO

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    Regione Umbria, accordo tra il Gruppo MCC e Gepafin per favorire crescita imprese locali

    (Teleborsa) – Il Gruppo Mediocredito Centrale e Gepafin, la finanziaria regionale della Regione Umbria, hanno firmato oggi nella sede della Regione un protocollo di intesa per la definizione di nuovi progetti e prodotti in favore delle imprese locali. Alla firma hanno partecipato la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Umbria, Francesco De Rebotti, l’Amministratore Delegato della capogruppo Mediocredito Centrale, Francesco Minotti, e il presidente di Gepafin, Carmelo Campagna.L’accordo mira, attraverso una collaborazione reciproca, ad affiancare e sostenere il tessuto imprenditoriale del territorio per stimolarne la crescita e lo sviluppo e fa seguito alla firma dello scorso luglio tra le banche del gruppo MCC e ANFIR, l’Associazione Nazionale delle Finanziarie Regionali, di cui la stessa Gepafin fa parte, accordo che è stato recentemente integrato da un Addendum.Nel dettaglio, il protocollo firmato oggi definisce diversi ambi di collaborazione tra le parti. Da un lato, le banche del Gruppo MCC metteranno a disposizione delle imprese richiedenti e/o beneficiarie delle agevolazioni della Regione Umbria alcune soluzioni di prodotto come, crediti di firma per agevolazioni, finanziamenti a breve termine e linee di credito revolving. Dall’altro, Gepafin fornirà ilproprio supporto per garantire la massima promozione e la diffusione di queste opportunità per le realtà produttive umbre anche attraverso l’organizzazione di specifici eventi.”In un momento congiunturale particolarmente difficile – ha dichiarato Proietti – per l’economia italiana e per le imprese, visto il costo dell’energia e le situazioni geopolitiche che non sfuggono a nessuno, l’accordo che viene firmato oggi consente di fornire strumenti concreti, attraverso la nostra finanziaria Gepafin, agli a ori economici della regione. Abbiamo sentito il dovere di muoverci subito, saremo la prima regione a mettere a disposizione questo strumento, perché le imprese hanno bisogno di un’azione immediata, e abbiamo pensato insieme a Gepafin e con l’aiuto di Mediocredito Centrale, che l’azione più immediata possibile fosse quella di facilitare l’accesso al credito concretamente, non solo per le grandi imprese ma anche per le piccole e medie imprese. Parallelamente sappiamo che c’è un mismatch infrastrutturale da colmare e a questo abbiamo già messo mano, proprio con l’assessore De Rebotti, che si occupa non a caso di sviluppoeconomico e di infrastrutture, perché le due cose vanno di pari passo: in questo se ore occorrono scelte strategiche immediate, con investi menti importantissimi e opere il cui tempo di realizzazione però richiede anni”.”Il nostro ringraziamento – ha affermato De Rebotti – va all’amministratore delegato del Gruppo Mediocredito Centrale, Francesco Minotti, per l’attenzione dimostrata verso l’Umbria e le sue imprese. La firma di questo accordo con la Finanziaria Regionale Gepafin nonè solo un a o formale, ma il fru o di una collaborazione consolidata tra professionisti che conoscono a fondo il mercato e le difficoltà delle imprese. Presentiamo oggi strumenti innovativi per facilitare l’accesso al credito e per finanziare investimen resi necessari dai cambiamenti locali e internazionali. Desidero sottolineare tre aspetti principali: primo, l’introduzione della possibilità di anticipare i contributi a fondo perduto, che risolve una problematica storica delle imprese e amplia la partecipazione ai bandi; secondo, questi strumenti non sono limitati ai bandi Gepafin, ma coinvolgono l’intero sistema regionale, favorendo una sinergia tra le diverse agenzie; terzo, la vicepresidenza di Gepafin nell’Associazione Nazionale delle Finanziarie Regionali (ANFIR) permette all’Umbria di influenzare le poli che nazionali e trovare soluzioni rapide e concrete per le imprese, anche in territori periferici”.”Questo accordo dà seguito all’intesa che abbiamo firmato con ANFIR e ci permette di essere al fianco delle amministrazioni locali e delle loro finanziarie nell’importante attività di sostegno al tessuto produttivo locale – ha dichiarato Minotti –. Siamo onora di poter contribuire allo sviluppo delle imprese umbre, perché parliamo di realtà con un forte potenziale di crescita e in grado di cogliere le opportunità offerte dai nuovi strumenti finanziari a disposizione”.”Con un pizzico di orgoglio siamo i primi in Italia a dare esecuzione all’ addendum firmato in sede nazionale – prosegue Campagna –. Tale intesa consentirà alle imprese Umbre, fra le tante opportunità, anche di anticipare i contributi messi a disposizione dai bandi pubblici regionali, senza attendere i tempi della rendicontazione”. LEGGI TUTTO

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    Buch (BCE): NPL stanno aumentando in modo significativo in Germania e Austria

    (Teleborsa) – “Al 2,3%, il livello di prestiti in sofferenza è ancora basso. Ma stiamo già assistendo a lievi deterioramenti, anche se, cosa interessante, non nei paesi in cui le banche hanno registrato in passato elevati inadempimenti sui prestiti. I prestiti in sofferenza stanno aumentando in modo significativo in Germania e Austria e, in misura minore, in Francia. Tra tutti i settori, sono particolarmente colpiti gli immobili commerciali e le piccole e medie imprese”. Lo ha affermato Claudia Buch, presidente del consiglio di vigilanza della Banca centrale europea (BCE), in un discorso a Francoforte.Tra i principali rischi, Buch ha citato quelli geopolitici (“non sono una nuova categoria di rischio, ma influenzano i rischi di credito, di mercato, di liquidità e operativi”, i crescenti rischi climatici e ambientali (“non siamo noi a fare la politica climatica, ma dobbiamo garantire che le banche affrontino adeguatamente i rischi climatici e ambientali e sviluppino resilienza) e la digitalizzazione della finanza (“porta anche nuovi rischi, non da ultimo nell’area dell’outsourcing”).Nel suo intervento, Buch ha ricordato che “sono in corso discussioni sulla possibilità di ridurre la complessità dell’attuale quadro normativo. Per me, tali discussioni dovrebbero essere guidate da due principi fondamentali. In primo luogo, qualsiasi modifica del quadro normativo non dovrebbe avvenire a scapito della resilienza. In secondo luogo, i dibattiti sugli effetti e gli effetti collaterali delle normative dovrebbero basarsi su prove sistematiche, tra cui le prove del nostro lavoro di vigilanza”. “Queste prove dipingono un quadro piuttosto chiaro: una maggiore resilienza del settore finanziario non avviene a scapito dei prestiti o della crescita”, ha sottolineato.Un altro passaggio interessante della presidente del consiglio di vigilanza è la necessità di fare progressi sul sistema europeo di assicurazione dei depositi. “I modelli di business e i rischi digitali non sono vincolati dai confini nazionali – ha detto Buch – I depositanti in Europa devono avere fiducia che le banche a cui affidano i propri risparmi non siano solo soggette a una vigilanza unica, ma siano anche coperte da un sistema comune di assicurazione dei depositi. Non da ultimo, l’assicurazione dei depositi europea è essenziale per allentare il nesso banca-sovrano”. LEGGI TUTTO

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    Snam perfeziona l’acquisizione di Edison Stoccaggio per 565 milioni di euro

    (Teleborsa) – Snam, società di infrastrutture energetiche quotata su Euronext Milan, ha perfezionato l’acquisizione da Edison del 100% del capitale sociale di Edison Stoccaggio, per un controvalore di circa 565 milioni di euro, comprensivo degli aggiustamenti previsti dal contratto di compravendita e della ticking fee. L’operazione prevede inoltre un earn-out che potrà essere corrisposto da parte di Stogit a Edison in caso di esito positivo del contenzioso amministrativo tutt’ora in corso relativo ai ricavi riconosciuti negli anni precedenti per le attività del sito di San Potito e Cotignola.”In uno scenario che permane fragile e complesso, con questa operazione aggiungiamo un importante tassello al percorso intrapreso per rafforzare l’approccio sistemico alla sicurezza energetica del Paese – ha commentato Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam – Con le altre iniziative che ci vedono fortemente impegnati, l’obiettivo è quello di dotare il sistema italiano ed europeo degli ulteriori elementi di solidità e sicurezza che sono necessari per un migliore equilibrio del mercato e una maggiore competitività”.Con questa operazione, la capacità complessiva di stoccaggio in capo a Snam salirà a circa 18 miliardi di metri cubi, di cui 4,6 di riserva strategica, pari a oltre il 17% della capacità europea, consolidando la posizione di leadership del Gruppo nel settore a livello continentale. Edison Stoccaggio, ridenominata Stogit Adriatica a seguito dell’acquisizione da parte di Stogit (controllata di Snam), ha una RAB calendaria e un EBITDA al 31 dicembre 2024 stimati rispettivamente pari a circa 520 milioni di euro e circa 52 milioni di euro.L’operazione, finanziata da parte del Gruppo Snam attraverso l’emissione di un bond ibrido avvenuta lo scorso settembre, contribuisce positivamente all’utile netto di Gruppo in un range compreso fra l’1,5% e il 2,0% già a partire dal 2025, e i suoi effetti sono già stati incorporati nel Piano Strategico 2025-29 di Snam.Per effetto dell’operazione, i siti di stoccaggio in esercizio in capo al Gruppo Snam saliranno da 9 a 12 unità, collocate prevalentemente nel centro-nord Italia, presso i principali poli di consumo del Paese. I siti di Cellino, Collalto e San Potito e Cotignola vanno quindi ad aggiungersi a Brugherio (MI), Settala (MI), Sergnano (CR), Ripalta (CR), Bordolano (CR), Cortemaggiore (PC), Sabbioncello (FE), Minerbio (BO) e Fiume Treste (CH).Edison, che fa parte del gruppo francese Électricité de France, ha detto che le risorse incassate saranno destinate alla transizione energetica e allo sviluppo della base clienti.”La valorizzazione di questo asset strategico per il Paese è coerente con il nostro percorso di transizione energetica e fornirà risorse addizionali per accelerare lo sviluppo delle rinnovabili e per il bilanciamento del nostro profilo industriale con investimenti nel segmento downstream – a commentato Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison – È un passo ulteriore, molto concreto, verso l’obiettivo strategico di portare il contributo di attività rinnovabili, flessibilità, clienti e servizi al 70% dell’EBITDA del Gruppo entro il 2030″. LEGGI TUTTO

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    DSR Bank, al via la banca per la Difesa con una dotazione di 100 miliardi di sterline

    (Teleborsa) – Una coalizione globale di capi della difesa, operatori finanziari di primo piano e leader politici ha lanciato la Banca per la Difesa, la Sicurezza e la Resilienza (DSR Bank), un’iniziativa da 100 miliardi di sterline progettata per colmare il gap di finanziamento che minaccia la sicurezza occidentale.La DSR Bank costituirà una nuova istituzione finanziaria multilaterale per finanziare aspetti cruciali della difesa quali l’approvvigionamento, la modernizzazione e la resilienza della supply-chain in tutta la NATO, l’UE e le nazioni alleate dell’Indo-Pacifico.L’iniziativa è stata lanciata “di fronte alla crescente aggressività della Russia e alle sfide di sicurezza nell’Indo-Pacifico”, si legge in una nota. È sostenuta da una coalizione di personalità di spicco che include Lord Stuart Peach (ex Presidente del Comitato Militare della NATO e Capo di Stato Maggiore della Difesa del Regno Unito), Mircea Geoana (ex Vice Segretario Generale della NATO ed ex Ministro degli Esteri rumeno), Richard Burr (ex Senatore degli Stati Uniti e Presidente Repubblicano del Comitato di Intelligence del Senato degli Stati Uniti), Generale Rick Hillier (ex Capo di Stato Maggiore della Difesa canadese), Giedrimas Jeglinskas (Presidente del Comitato di Difesa della Lituania ed ex Assistente Segretario Generale della NATO), Rebecca Harding (economista esperta di commercio internazionale e supply-chain).La banca opererà attraverso l’emissione di obbligazioni con rating AAA garantite dalle Nazioni azioniste, rendendo disponibili risorse a costi accessibili che: finanzieranno l’approvvigionamento della difesa – offrendo alle Nazioni finanziamenti a lungo termine e prevedibili, ai tassi più bassi possibili; consentirà investimenti tecnologici rapidi – permettendo ai paesi di modernizzare le loro forze di difesa senza immediati oneri fiscali, attraverso processi di approvvigionamento più veloci; sosterrà la supply chain della difesa – garantendo alle banche commerciali il rischio, per assicurare liquidità e flussi di credito a tutta la catena del valore della difesa affinché le aziende possano costruire e aumentare la capacità produttiva.”Molti governi vogliono rafforzare le loro capacità di difesa ma sono frenati dai limiti legati al debito pubblico e dai vincoli fiscali – ha detti Rob Murray, ex Capo dell’Innovazione alla NATO e fondatore della DSR Bank – La DSR Bank è la soluzione: un approccio strategico, credibile e basato sul mercato che assicura la possibilità di difendere la democrazia senza compromettere la stabilità economica”. LEGGI TUTTO