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    Banche: Moody’s conferma rating MPS, abbassa quello di Mediobanca

    (Teleborsa) – Moody’s ha intrapreso oggi una serie di azioni di rating su Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) e Mediobanca, dopo il successo dell’OPS di Siena su Piazzetta Cuccia. Le azioni di rating odierne, spiega l’agenzia, riflettono la formazione di un gruppo bancario più ampio e diversificato, con asset prossimi ai 130 miliardi di euro a giugno 2025.Le azioni di rating includono, per MPS, l’upgrade dei rating sui depositi a lungo termine (LT) da Baa2 a Baa1, quelli sul debito senior non garantito da Baa3 a Ba1 e quelli sugli altri titoli a breve termine. L’outlook sui rating sui depositi a lungo termine e sul debito senior non garantito rimangono “positivo”. Per Mediobanca, il declassamento dei rating a lungo termine e del debito senior non garantito si porta da Baa1 a Baa3, quelli sul debito subordinato da Ba1 a Ba2 e quelli sugli altri titoli a breve termine, nonché la conferma del rating sui depositi a lungo termine a Baa1. L’outlook sui rating dei depositi a lungo termine rimane positivo, mentre l’outlook sui rating sugli emittenti a lungo termine e sul debito senior non garantito è stato modificato da stabile a positivo. LEGGI TUTTO

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    Fed, per Corte Suprema Lisa Cook può rimanere al suo posto

    (Teleborsa) – La Corte Suprema degli Stati Uniti ha rifiutato di consentire al presidente Donald Trump di estromettere immediatamente la governatrice della Federal Reserve, Lisa Cook, dalla banca centrale americana. Per i giudici Cook può rimanere al suo posto in attesa delle arringhe di gennaio, dove si stabilirà se il presidente Donald Trump abbia un motivo legale per licenziarla.Quest’anno la Corte Suprema si è ampiamente schierata con Trump nei casi che contestano i suoi licenziamenti di funzionari di diverse agenzie federali. Il caso di Cook è particolarmente rischioso, poiché l’indipendenza della Fed dalla Casa Bianca è stata storicamente considerata fondamentale per il suo ruolo nel mantenimento della stabilità economica.”Il presidente Trump ha rimosso legalmente Lisa Cook per giusta causa dal Consiglio dei governatori della Federal Reserve”, ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca Kush Desai in una nota. “Aspettiamo con ansia la vittoria finale dopo aver presentato le nostre argomentazioni orali alla Corte Suprema a gennaio”. LEGGI TUTTO

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    USA, dato spese costruzioni agosto non pubblicato per shutdown

    (Teleborsa) – Il dato, in uscita oggi, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, sulla spesa per costruzioni in USA, relativo al mese di agosto 2025, non è stato pubblicato. Ciò a causa dello shutdown del governo statunitense. Il report fa un aggiornamento sull’andamento delle spese per costruzioni private e in ambito pubblico.La serrata degli uffici pubblici condizionerà anche i dati statistici in agenda per i prossimi giorni, inclusi quelli del mercato del lavoro, in calendario venerdì, preceduti dai sussidi alla disoccupazione domani, 2 ottobre. lasciando la Federal Reserve al buio sul da farsi.Il dato uscito, invece, oggi, pubblicato da ADP nel suo rapporto mensile, ha mostrato che il settore privato americano ha perso 32.000 posti di lavoro, a settembre, deludendo le aspettative. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM manifatturiero sopra stime a settembre

    (Teleborsa) – Migliora leggermente l’attività manifatturiera negli Stati Uniti a settembre, pur mantenendosi in fase di contrazione. Lo segnala l’ISM – Institute for Supply Management sulla base del consueto sondaggio mensile.L’indice dei direttori di acquisto del settore manifatturiero si è attestato a 49,1 punti, rispetto ai 48,7 punti del mese precedente, risultando superiore alle attese degli analisti che stimavano una salita fino a 49 punti. L’indicatore, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, si mantiene tuttavia ancora sotto la soglia chiave di 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività.Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini scende a 48,9 punti da 51,4, mentre quella sull’occupazione aumenta a 45,3 da 43,8 e la componente relativa ai prezzi scende a 61,9 da 63,7 punti (contro attese per 62,7).(Foto: Brandon Mowinkel / Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Confartigianato: caro energia freno a competitività

    (Teleborsa) – L’energia resta una delle voci di spesa più pesanti per famiglie e imprese italiane. Secondo Confartigianato, i prezzi al consumo di elettricità, gas e altri combustibili rilevati tra gennaio e luglio 2025 sono superiori del 49,8% rispetto alla media del 2021. Un dato quasi triplo rispetto all’inflazione complessiva accumulata nello stesso periodo, pari al 17%. Lo scorso anno i settori a maggiore prevalenza di micro e piccole imprese hanno pagato l’elettricità 8 miliardi, con 1,6 miliardi di maggiori costi rispetto alla media europea. Secondo la confederazione a “gonfiare” il costo dell’elettricita’ delle piccole imprese e’ anche il prelievo fiscale e parafiscale in bolletta che in Italia’ piu’ che doppio (+117,4%) rispetto a quello medio dell’UE a 27. La rilevazione è presentata alla 21esima edizione dell’annuale convention ‘Energies and Transition Confartigianato High School’, organizzata da Confartigianato in collaborazione con i suoi Consorzi energia: Caem, CEnPI, Multienergia.A luglio scorso, si osserva un calo tendenziale del 2% nei prezzi energetici rispetto a luglio 2024, ma i rincari sono evidenti sul lungo periodo. Gli aumenti in questi quattro anni non sono stati uniformi sul territorio.”Per ridurre l’impatto del caro-energia su imprese e famiglie – sottolinea il presidente di Confartigianato Marco Granelli – occorrono interventi su piu’ fronti: riduzione del carico fiscale in bolletta che penalizza soprattutto le piccole imprese, diversificazione delle fonti di approvvigionamento, sostegno convinto delle rinnovabili, investimenti per incentivare lo sviluppo dell’idrogeno come vettore energetico strategico, senza trascurare la ricerca sul ‘nucleare pulito’, puntando sulle opportunita’ offerte dalle innovazioni tecnologiche introdotte con i reattori di nuova generazione”. Red/Sen LEGGI TUTTO

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    USA, settore manifatturiero peggiora a settembre ma resta in espansione

    (Teleborsa) – Peggiora leggermente l’attività manifatturiera degli Stati Uniti a settembre. Lo conferma l’indice dei direttori acquisto delle aziende elaborato da S&P Global. Nel periodo, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 52 punti, confermando la stima preliminare, contro i 53 di agosto. L’indice resta comunque sopra la soglia chiave di 50 punti che fa da spartiacque tra espansione (sopra 50 punti) e contrazione (sotto 50 punti) dell’attività. LEGGI TUTTO

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    Wall Street debole con shutdown e calo occupazione settore privato

    (Teleborsa) – Partenza debole per la borsa di Wall Street con gli investitori che guardano all’avvio dello shutdown per gli uffici federali dalla mezzanotte ora locale. Si tratta del primo blocco dal 2018, quando durò 35 giorni. Gli addetti ai lavori sono preoccupati che graveranno su un’economia già fragile e per il possibile rinvio della diffusione dei dati sul mercato del lavoro USA, in calendario venerdì, preceduta dai sussidi alla disoccupazione domani, 2 ottobre. Il dato in uscita oggi ha mostrato che il settore privato americano ha perso 32.000 posti di lavoro, a settembre, deludendo le aspettative, secondo quanto riferito da ADP nel suo rapporto mensile.Sul fronte societario, focus su Pfizer dopo l’accordo raggiunto negli Usa per la riduzione dei prezzi dei farmaci. A Wall Street, il Dow Jones è sostanzialmente stabile e si posiziona su 46.342 punti, mentre, al contrario, si muove al ribasso l’S&P-500, che perde lo 0,26%, scambiando a 6.671 punti. In lieve calo anche il Nasdaq 100 (-0,31%); con analoga direzione, in frazionale calo l’S&P 100 (-0,3%). LEGGI TUTTO

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    PNRR, Foti: “Entro novembre sarà liquidata l’ottava rata”

    (Teleborsa) – “Ho ragione di ritenere, dalle interlocuzioni che ci sono state con la Commissione europea e segnatamente in primo luogo con la task force che segue il Pnrr per la commissione, che entro il mese di novembre anche l’ottava rata sarà liquidata”. È quanto ha affermato il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, Tommaso Foti, riferendo alla Camera in merito alla revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Quanto alle risorse, attualmente sono stati erogati, in ragione degli obiettivi raggiunti, 140 miliardi di euro che rappresentano il 72% della dotazione del piano”.Con l’ottenimento della settima rata “gli obiettivi del Pnrr che abbiamo raggiunto sono 334, pari a 54% degli obiettivi determinati. In Europa la media rispetto agli obiettivi è pari al 38% – ha detto il ministro –. Sono oltre 447mila, esattamente 447.065, gli interventi che risultano finanziati: 294.597 gli interventi conclusi, 28.128 gli interventi in fase di conclusione e 106.214 i progetti in esecuzione. Se guardiamo tra interventi conclusi, interventi in via di conclusione e interventi in esecuzione, parliamo del 96% del numero degli interventi, pari a un impegnato di 148 miliardi di euro”. Quanto alla situazione della spesa, ha aggiunto Foti, “al 30 agosto 2026 la stessa è certificata in 86 miliardi, cui bisogna aggiungere quelli che sono gli investimenti e target relativi a strumenti finanziari e facility che, dopo questa riprogrammazione, saranno nell’ordine di circa 20 miliardi”. Il ministro ha ricordato a tal proposito che “fin dall’inizio il piano prevedeva questi strumenti, che noi abbiamo utilizzato in parte inferiore o comunque di poco superiore al 10%. L’unico piano assimilabile al nostro – ha sottolineato – è quello spagnolo che utilizza strumenti finanziari pari a 75 miliardi di euro, esattamente il 45% dell’intera dotazione. Sia noi che la Spagna abbiamo un mix tra fondi che non dobbiamo restituire, ma anche fondi che dobbiamo restituire: nel nostro caso sono 72 miliardi di grants e 122 miliardi di loans”.La revisione del Pnrr – ha assicurato Foti – “non intacca alcun piano che riguardi salute, cultura, istruzione e sport”. “Attualmente – ha spiegato il ministro – il ministero della Salute ha certificato spese per 6 miliardi e 155 milioni su una dotazione di 15,6 miliardi di euro che è la dotazione originaria, anzi a dire il vero questo governo l’ha implementata di 500 milioni sul foil e tramite il foil per far fronte all’aumento dei prezzi. Le misure di totalità di titolarità del ministero della Salute sono state rendicontate e sono pari al 70% dell’obiettivo”. LEGGI TUTTO