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    Seduta euforica per le Borse europee. A Milano su le banche e giù le utility

    (Teleborsa) – In Europa si scatenano gli acquisti, così come a Piazza Affari che mostra un’ottima performance, dopo i consistenti cali di ieri, con il focus che rimane comunque sulla guerra commerciale iniziata da Donald Trump, bollata come “stupida” dal primo ministro canadese Justin Trudeau. Qualche segnale di ottimismo è arrivato ieri sera, quando il Segretario al Commercio degli Stati Uniti Howard Lutnick ha indicato un’intervista che il presidente potrebbe essere aperto ai negoziati per risolvere le crescenti controversie commerciali.Per quanto riguarda i dati macroeconomici, l’Istat ha comunicato che il PIL dell’Italia del quarto trimestre è stato rivisto leggermente al rialzo, mentre le vendite al dettaglio sono diminuite a sorpresa a gennaio; in Eurozona il PMI servizi di febbraio è stato rivisto al ribasso a 50,6 punti, mentre i prezzi produzione sono saliti più delle attese a gennaio; in Francia è risultata ancora in calo la produzione industriale a gennaio.Sul fronte delle trimestrali, adidas ha comunicato che l’utile operativo è migliorato di oltre 1 miliardo di euro nel 2024, Bayer ha annunciato di prevedere un ritorno alla crescita dal 2026 dopo un 2025 che è descritto come “il più difficile in termini di performance finanziaria”, Dassault Aviation ha comunicato un portafoglio ordini record di 43 miliardi di euro a fine 2024.Seduta positiva per l’Euro / Dollaro USA, che sta portando a casa un guadagno dello 0,82%. L’Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,11%. Giornata negativa per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua gli scambi a 67,05 dollari per barile, in calo dell’1,77%.Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a +108 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,78%.Tra le principali Borse europee su di giri Francoforte (+3,31%), giornata moderatamente positiva per Londra, che sale di un frazionale +0,37%, e acquisti a piene mani su Parigi, che vanta un incremento del 2,05%.Giornata di forti guadagni per Piazza Affari, con il FTSE MIB in rialzo del 2,51%; sulla stessa linea, giornata brillante per il FTSE Italia All-Share, che avanza a 40.923 punti. Effervescente il FTSE Italia Mid Cap (+1,83%); con analoga direzione, ottima la prestazione del FTSE Italia Star (+1,96%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Buzzi (+13,84%), Unicredit (+7,50%), Banco BPM (+6,71%) e Banca MPS (+6,35%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Terna, che prosegue le contrattazioni a -3,76%. In rosso Snam, che evidenzia un deciso ribasso del 3,52%. Spicca la prestazione negativa di Hera, che scende del 3,27%. Italgas scende del 3,04%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Ariston Holding (+14,53%), Cementir (+6,11%), Fincantieri (+5,73%) e Credem (+5,48%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Acea, che continua la seduta con -3,56%. Calo deciso per IREN, che segna un -3,15%. Sotto pressione Alerion Clean Power, con un forte ribasso dell’1,72%. Soffre Intercos, che evidenzia una perdita dell’1,69%. LEGGI TUTTO

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    Ariston taglia il dividendo dopo il crollo degli utili. Migliora la generazione di cassa

    (Teleborsa) – Ariston, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nelle soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza per il riscaldamento dell’acqua e degli ambienti, ha chiuso il 2024 con ricavi netti pari a 2.633 milioni di euro, in calo del 12,7% rispetto al 2023, organici, di cui 727 milioni di euro nel quarto trimestre, in calo del 6,8% YoY, con un trend in miglioramento. L’EBIT adjusted è stato pari a 160 milioni di euro, in riduzione del 48% rispetto al 2023, di cui 63 milioni di euro nel quarto trimestre, in calo del 26% YoY. Il margine nel quarto trimestre ha raggiunto l’8,7%, in aumento di 240 punti base rispetto al trimestre precedente. L’obiettivo di 80 milioni di euro per le efficienze sui costi operativi e investimenti nel 2024 è stato raggiunto con successo.L’utile netto di Gruppo è stato pari a 2,5 milioni di euro, rispetto ai 191,2 dell’anno precedente, mentre l’utile netto adjusted di Gruppo è stato di 89,0 milioni di euro, rispetto ai 211,8 milioni di euro del 2023. Le rettifiche più significative nel periodo sono la svalutazione della controllata russa (Ariston Thermo Rus LLC), il programma pluriennale di riorganizzazione strategica e l’ammortamento della purchase price allocation relativa ad alcune acquisizioni passate.Il free cash flow è stato di 152 milioni euro, in crescita rispetto ai 112 milioni di euro del 2023, nonostante la contrazione dei margini, grazie all’eccezionale sforzo di gestione delle scorte. Il quarto trimestre ha contribuito per 139 milioni di euro. La posizione finanziaria netta (debito netto) è stata di 603 milioni di euro, rispetto ai 611 milioni di euro di fine 2023, in seguito al pagamento dei dividendi, all’acquisizione dello stabilimento produttivo in Egitto ed al programma di buyback.”Il 2024 è stato un anno di transizione per Ariston Group, segnato dalla normalizzazione della domanda di soluzioni per il riscaldamento in Europa – ha detto il CEO Maurizio Brusadelli – Grazie alle nostre persone, al nostro portafoglio prodotti ed alla diversificazione geografica, siamo riusciti a mitigare l’impatto del rallentamento. Allo stesso tempo, abbiamo ottimizzato la nostra struttura dei costi e il livello dello stock per proteggere i margini ed il flusso di cassa in un contesto esterno complesso. Nel 2025, i nostri sforzi saranno focalizzati sull’espansione della nostra quota di mercato, sugli investimenti per il futuro e sulle iniziative di efficienza, sfruttando il potenziale della crescita della domanda”.Il CdA proporrà all’assemblea il pagamento di 8 centesimi di euro (vs 0,17 euro nel 2024) per azione a valere sulle riserve, pari al 33% dell’utile netto adjusted. Se approvata, la distribuzione verrà effettuata il 25 giugno 2025, con record date fissata al 24 giugno 2025 ed ex-date al 23 giugno 2025.La guidance 2025 prevede ricavi netti organici nel 2025 tra 0% e +3% YoY, like-for-like (grazie alla domanda di mercato di riscaldamento europea, alle continue prestazioni del settore dell’acqua calda e ad un mix di prodotti ottimizzato); margine EBIT adjusted nel 2025 superiore al 7%, grazie al programma di efficienze. La prospettiva di medio termine rimane invariata con aspettative di una crescita organica mid-single-digit dei ricavi netti, sostenute dalla ripresa della domanda di mercato e da un migliore mix di prodotti e geografie. La guidance non include l’impatto dei recenti e potenziali futuri sviluppi sui dazi. LEGGI TUTTO

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    OPA Comal, Duferco alza corrispettivo a 5,10 euro e proroga periodo di adesione

    (Teleborsa) – Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria su Comal, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore dell’impiantistica per la produzione di energia da fonte solare, l’offerente Duferco ha deciso di incrementare il corrispettivo da 4,80 euro (cum dividend) a 5,10 euro (cum dividend) per ciascuna azione portata in adesione all’offerta. Viene sottolineato che il nuovo corrispettivo è da considerarsi “finale e definitivo”.La decisione arriva dopo che l’azionista Alberto Previtali aveva assunto l’impegno ad aderire all’offerta con tutte le proprie 2.059.933 azioni, rappresentative del 15,73% del capitale sociale di Comal, se il corrispettivo fosse stato incrementato a questo livello.Considerato il nuovo corrispettivo e assumendo che tutte le azioni pggetto dell’offerta siano portate in adesione, il controvalore massimo è pari a 65.347.529,1 euro.L’offerente comunica anche di aver concordato con CONSOB la proroga del periodo di adesione di tre giorni di Borsa aperta e, pertanto il periodo di adesione – la cui chiusura era originariamente prevista per il 7 marzo 2025 – terminerà alle ore 17:30 (ora italiana) del 12 marzo 2025. LEGGI TUTTO

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    Banca di Credito Popolare, operazione di rafforzamento patrimoniale “in tempi brevi”

    (Teleborsa) – Banca di Credito Popolare (BCP), istituto di credito di Torre del Greco, ha chiarito di stare lavorando a una operazione di rafforzamento patrimoniale finalizzata a consentire lo sviluppo del business in una prospettiva stand alone. “Entità e struttura dell’operazione saranno verosimilmente definite in tempi brevi”, si legge in una nota, dopo che Radiocor aveva scritto che Agricola Popolare Siciliana (la ex Ragusa nata dalla fusione con la Popolare Sant’Angelo), Popolare Puglia e Basilicata e Banca Popolare Pugliese starebbero finalizzano un dialogo con l’istituto campano che deve rafforzare il capitale per circa 20 milioni di euro.A maggio 2024 la Banca d’Italia ha adottato una misura di intervento precoce nei confronti di Banca di Credito Popolare, con la nomina di due commissari in affiancamento al consiglio di amministrazione. LEGGI TUTTO

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    Elettricità, Areti: boom di adesioni al progetto di flessibilità RomeFlex

    (Teleborsa) – Nelle giornate di martedì 25 e mercoledì 26 febbraio Areti, società del Gruppo Acea che gestisce la rete di distribuzione elettrica a Roma, ha realizzato due nuove sessioni di aste a termine del Mercato Locale della Flessibilità. L’iniziativa rientra nel Progetto pilotaRomeFlex, il programma sperimentale approvato da Arera (con le Delibere 372/23 e 121/24), gestita da Areti con la collaborazione del GME, in qualità di gestore dei mercati energetici. Le procedure hanno registrato una significativa crescita della partecipazione rispetto all’ultima asta di ottobre 2024. Nella sessione del 25 febbraio, la potenza flessibile richiesta da Areti (DSO) era pari a 9 MW, le offerte ricevute hanno raggiunto invece un totale di 12,27 MW, con incremento del 36,3% rispetto alla base di partenza. Nell’asta del 26 febbraio, la potenza richiesta era di 1,2 MW, mentre le offerte ricevute sono arrivate a 1,3 MW: l’8,3% in più. Complessivamente, le offerte ricevute per entrambe le aste hanno raggiunto un totale di 13,57 MW, segnando una crescita del 53,3% rispetto all’asta di ottobre 2024.”Grazie a Romeflex – ha dichiarato Vittorio Zane, presidente di Areti – per la prima volta, l’utente finale non è solo un consumatore di energia elettrica, ma un vero e proprio attore del sistema, capace di cooperare con il DSO per garantire la stabilità della rete e, al tempo stesso, ottenere una remunerazione per il servizio fornito. Con le aste di febbraio si è passati dai circa 170 utenti aderenti del 2024 ad oltre 450, con una crescita del 164%. Di questi, circa 250 sono utenze domestiche, un risultato che conferma il raggiungimento dell’obiettivo principale di Areti: abilitare il mercato della flessibilità a tutti i livelli, non limitandolo alle grandi imprese energivore, ma permettendo anche ai cittadini e alle piccole utenze di partecipare attivamente alle nuove opportunità, anche economiche, offerte dai nuovi servizi energetici”. LEGGI TUTTO

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    Inwit: nel 2024 utile e ricavi in crescita, aumenta cedola

    (Teleborsa) – Infrastrutture Wireless Italiane (INWIT) chiude il 2024 con ricavi a 1,036 miliardi di euro, in aumento del 7,9% rispetto al 2023. L’utile si attesta a 353,8 milioni di euro, in crescita del 4,2%l, mentre l’ebitda è pari a 946,7 milioni di euro, in crescita del 7,7%, con margine sui ricavi stabile al 91,4%.Gli investimenti industriali del periodo sono stati pari a circa 316 milioni di euro. Il CdA ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti convocata per il 15 aprile la distribuzione di un dividendo, relativo all’esercizio 2024 e inclusivo dell’utilizzo di parte delle riserve disponibili, pari ad 0,5156 euro per in crescita del 7,5% rispetto all’anno precedente, per un importo massimo pari a 480 milioni di euro.Quanto al piano al 2030 Inwit prevede nel periodo investimenti per circa 1,5 miliardi di euro, di cui circa 600 milioni nel periodo 2025-2026. E’ previsto poi un miglioramento della remunerazione degli azionisti. Il dividendo per azione è previsto in crescita del 7,5% l’anno fino al 2026 (pagamento atteso nel 2027), confermando la precedente dividend policy. Successivamente si prevede un dividendo per azione in crescita media annua di almeno il 5% fino al 2030.Inoltre, dopo il primo piano da 300 milioni di euro tra il 2023 e il 2024, sarà proposto agli azionisti di approvare un nuovo piano di acquisto di azioni proprie, da eseguirsi anche in più tranche, per un importo massimo pari a 400 milioni di euro, da concludersi entro 12 mesi dall’approvazione assembleare.Proposto anche un pagamento di un dividendo straordinario, a novembre 2025, nella misura di 0,2147 euro per azione, per un importo massimo di 200 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    OPA Piovan, adesioni al 04/03/2025

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa sulle azioni ordinarie di Piovan, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nello sviluppo e produzione di sistemi di automazione dei processi produttivi per lo stoccaggio, risulta che oggi 4 marzo 2025 sono state presentate n. 6.973 richieste di adesione, pari allo 0,042% delle azioni oggetto dell’offerta. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 6.973.L’offerta è iniziata il 3 marzo 2025 e terminerà il 21 marzo 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Piovan acquistate sul mercato nei giorni 20 e 21 marzo 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Mercato immobiliare, rallentamento dei prezzi delle abitazioni: -0,4% a febbraio

    (Teleborsa) – A febbraio 2025, i prezzi delle abitazioni usate in Italia mostrano un lieve rallentamento, con una flessione dello 0,4% rispetto al mese precedente, attestandosi a una media di 1.790 euro al metro quadrato. È quanto emerge dal report relativo ai prezzi delle abitazioni a febbraio 2025 di Idealista. Nel mese di febbraio, – rileva il report – otto regioni italiane registrano un incremento dei prezzi immobiliari, con il Molise in testa (1,2%), seguito da Campania e Basilicata (1% per entrambe le regioni). Le altre macroaree che hanno visto lievi aumenti, inferiori all’1%, includono Abruzzo (0,9%), Friuli-Venezia Giulia (0,9%) e Veneto (0,1%). Al contrario, numerose regioni segnano una flessione dei prezzi, con i cali più marcati in Valle d’Aosta (-0,9%), Lombardia (-0,8%), Umbria e Liguria (-0,5%). Lazio e Trentino-Alto Adige seguono il trend nazionale (-0,4%), mentre altre regioni registrano diminuzioni più contenute, come il Piemonte (-0,3%) e la Sicilia (-0,1%). La regione con i valori più elevati resta il Trentino-Alto Adige, con un prezzo medio di 3.067 euro al metro quadro, seguita dalla Valle d’Aosta (2.559 euro al metro quadro) e dalla Liguria (2.454 euro al metro quadro). Anche Toscana (2.320 euro al metro quadro), Lombardia (2.152 euro al metro quadro), Lazio (2.075 euro al metro quadro) ed Emilia-Romagna (1.812 euro al metro quadro) presentano prezzi superiori alla media nazionale. Infine, la regione con i prezzi più bassi è la Calabria, con un valore di 911 euro al metro quadro.Tendenza contrastata a livello provinciale con 53 aree in calo, 50 in aumento e 3 (Imperia, Oristano e Varese) i cui prezzi restano stabili rispetto al mese precedente. Le province con i maggiori aumenti includono Nuoro (3,3%), Gorizia (2,9%), Isernia (2,6%) e Potenza (2,1%);mentre, i cali più consistenti si verificano ad Agrigento e Biella, entrambe con una diminuzione del 3,5%. Milano e l’hinterland di Roma vedono una contrazione dei prezzi, rispettivamente del -0,9% e del -0,2%. Sul versante dei prezzi, la provincia italiana più cara si conferma anche nel mese di febbraio Bolzano con i suoi 4.446 euro al metro quadro. La seguono Milano (3.449 euro al metro quadro), Lucca (3.131 euro al metro quadro) e Savona (3.065 euro al metro quadro). All’opposto, le province più convenienti per l’acquisto di un immobile risultano essere Biella (609 euro al metro quadro), Caltanissetta (649 euro al metro quadro) e Isernia (699 euro al metro quadro). Le province più costose per l’acquisto di immobili sono Bolzano (4.446 euro al metro quadro), seguita da Milano (3.449 euro al metro quadro) e Lucca (3.131 euro al metro quadro). Al contrario, Biella (609 euro al metro quadro), Caltanissetta (649 euro al metro quadro) e Isernia (699 euro al metro quadro) si confermano le province più economiche.Il 54% dei capoluoghi italiani mostra prezzi in diminuzione, con dei cali piuttosto marcati che si evidenziano a Belluno (-6,2%), Barletta (-5,1%), Monza (-4,8%) e Vicenza (-3,6%). Ribassi superiori al dato medio nazionale (-0,4%) si segnalano in altri 38 centri, con percentuali comprese tra il -3% di Udine e il -0,5% di Trapani. Sul fronte degli aumenti, invece, i più significativi riguardano Como (4,4%), Benevento (2.9%), Aosta e Pavia (entrambe in crescita del 2,6%). Bologna, Savona, Vicenza e Padova presentano gli stessi valori del mese precedente. Tra i grandi mercati mostrano aumenti Firenze e Catania (entrambe su dell’1,1%), Venezia (0,6%), Roma (0,4%) e Torino (0,3%); mentre, sono in calo Milano (-1%), Napoli (-1,1%), Genova (-1,8%) e Palermo (-3,1%) Nonostante la flessione rilevata a febbraio, Milano mantiene il primato di città più cara d’Italia in quanto a prezzi delle case, con un valore medio di 4.986 euro al metro quadrato. A seguire troviamo Bolzano (4.604 euro al metro quadro), Venezia (4.596 euro al metro quadro), Firenze (4.280 euro al metro quadro), tutti centri con valori superiori ai 4mila euro al metro quadro. Prezzi superiori alla media nazionale in altri 38 capoluoghi compresi tra i 3.456 euro di Bologna ed i 1.799 di Lodi. Infine, Caltanissetta (698 euro al metro quadro), Ragusa (720 euro al metro quadro) e Biella (772euro al metro quadro), chiudono la classifica dei valori immobiliari in quanto capoluoghi più economici per l’acquisto di abitazioni in Italia. LEGGI TUTTO