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    Borsa elettrica, prezzo medio acquisto scende a 101,99 euro/MWh

    (Teleborsa) – Nella settimana dal 29 settembre al 5 ottobre 2025 il prezzo medio dell’energia elettrica è stato di 101,99 euro/MWh, in calo del 6,1% rispetto alla settimana precedente. Lo comunica il Gestore dei Mercati Energetici (GME), che gestisce la borsa elettrica.I volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella borsa del GME sono risultati pari a circa 4,48 milioni di MWh (+1,5%), con la liquidità all’83,8%.I prezzi medi di vendita si sono attestati tra 95,63 euro/MWh della Sardegna e 103,31 euro/MWh del Centro Nord. LEGGI TUTTO

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    WIIT incrementa offerta bond per massimi 65 milioni di euro

    (Teleborsa) – WIIT, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel mercato del Cloud Computing, ha comunicato l’esercizio dell’opzione di aumento per l’incremento dell’importo dell’offerta delle obbligazioni in emissione di un ulteriore importo fino a massimi 65 milioni di euro, dopo il collocamento dell’intero importo di offerta di 150 milioni di euro.L’offerta delle ooggetto dell’opzione di aumento avra` inizio in data 7 ottobre 2025 alle ore 9:00 (CET) e si concludera` in data 10 ottobre 2025 alle ore 17:30 (CET), salvo proroga, chiusura anticipata o modifica. LEGGI TUTTO

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    JPMorgan, Hillery e Wiltz nominati co-CEO per l’area EMEA

    (Teleborsa) – JPMorgan Chase, colosso bancario statunitense, ha nominato Conor Hillery e Matthieu Wiltz come co-chief executive officer per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa (EMEA).Hillery e Wiltz erano i vice del capo uscente, Filippo Gori. Il banchiere italiano, che era diventato CEO EMEA della banca nel febbraio 2024, ha passato il testimone dopo che il suo ruolo di co-head of global banking lo ha costretto a trasferirsi a New York, scrive Reuters citando una nota interna. “Noi tre abbiamo lavorato a stretto contatto negli ultimi 18 mesi per promuovere un senso di appartenenza alla nostra regione unica”, ha detto Gori. LEGGI TUTTO

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    OVS, informativa su azioni proprie

    (Teleborsa) – OVS, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie avviato lo scorso 9 giugno, ha comunicato di aver acquistato, tra il 29 settembre 2025 e il 3 ottobre 2025, complessivamente 6.629 azioni ordinarie (pari allo 0,003% del capitale sociale) al prezzo unitario medio di 4,0500 euro, per un controvalore pari a 26.847,45 euro.Al 3 ottobre, il leader dell’abbigliamento in Italia ha in portafoglio un totale di 11.153.714 azioni proprie pari al 4,373% del capitale sociale. LEGGI TUTTO

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    Ponte sullo Stretto: il MIT accelera

    (Teleborsa) – Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha incontrato oggi al MIT i tecnici e gli uffici responsabili del progetto del Ponte sullo Stretto.Nel corso della riunione è stato confermato che i lavori procedono con ritmo sostenuto e che entro la settimana saranno inviati alla Commissione Europea e alla Corte dei Conti tutti i chiarimenti richiesti. LEGGI TUTTO

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    ENEA: rompighiaccio Laura Bassi fa rotta verso la Nuova Zelanda. Carico speciale diretto in Antartide

    (Teleborsa) – La rompighiaccio Laura Bassi, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, è salpata dal porto di Trieste e raggiungerà l’Antartide a dicembre passando per la Nuova Zelanda. La nave parte con un nuovo assetto grazie a un piano di ammodernamento e manutenzione straordinaria, reso possibile dai 4 milioni di euro stanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) nell’ambito del Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca. L’arrivo della nave Laura Bassi in Nuova Zelanda è previsto per metà novembre, mentre il rientro a Trieste avverrà nella seconda metà di aprile 2026, al termine di una missione di oltre 190 giorni. “La spedizione della N/R Laura Bassi nell’estate australe 2025-2026 – dichiara Franco Coren, direttore del Centro Gestione Infrastrutture Navali dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) – si dividerà in due fasi: la prima, dedicata all’approvvigionamento della base Mario Zucchelli, inizierà a fine novembre. Faremo poi un convoglio con la nave rompighiaccio del progetto antartico coreano, la Araon. Le due imbarcazioni si alterneranno lungo la rotta per supportarsi reciprocamente nella navigazione, l’appuntamento è all’inizio di dicembre al limite del ghiaccio. Successivamente, rientreremo in Nuova Zelanda per la seconda parte della missione, focalizzata su 5 progetti scientifici, che durerà fino ai primi di marzo”.Quest’anno, oltre alla strumentazione scientifica e ai materiali per la 41esima campagna del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), la nave trasporterà a bordo anche le carote di ghiaccio raccolte nell’ambito dell’iniziativa internazionale Ice Memory, guidata dalla Ice Memory Foundation. Riconosciuta dall’Unesco, l’iniziativa ha tra i suoi fondatori l’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e l’Università Ca’ Foscari Venezia, oltre ad altre quattro istituzioni europee. A supporto del progetto anche il Programma Nazionale di ricerche in Antartide (PNRA). L’obiettivo è creare un archivio mondiale di campioni da ghiacciai minacciati dal cambiamento climatico, una sorta di banca dati del clima a disposizione delle prossime generazioni di scienziate e scienziati. Il ghiaccio custodisce, infatti, preziose informazioni sull’atmosfera del passato – gas serra, aerosol, polveri e inquinanti – fondamentali per comprendere l’evoluzione del clima e dell’ambiente terrestre. A essere trasferite dalla Laura Bassi saranno le carote di ghiaccio estratte nel maggio 2025 sul Grand Combin (Svizzera) e nel 2016 sul Monte Bianco (Francia). I campioni attraverseranno due emisferi con un viaggio di oltre cinquanta giorni da Trieste fino all’Antartide. “Il trasporto dei campioni in Antartide realizza un sogno sul quale abbiamo lavorato per un decennio – ricorda Carlo Barbante, professore all’Università Ca’ Foscari Venezia, cofondatore del progetto Ice Memory e vice-presidente della Ice Memory Foundation – reso possibile dal team scientifico internazionale, dalle istituzioni e dalle organizzazioni che hanno sostenuto questo impegno per le future generazioni”.”Il Cnr-Isp, tra i fondatori di Ice Memory, è orgoglioso di contribuire a questa missione internazionale che salvaguarda gli archivi naturali del clima, un patrimonio prezioso per la comunità scientifica del futuro – dichiara Giuliana Panieri, direttrice dell’Istituto di scienze polari del Cnr –. Un ringraziamento speciale va alle ricercatrici, ai ricercatori e a quanti, al Cnr-Isp, con entusiasmo e dedizione, lavorano a questo progetto. Il loro impegno testimonia non solo la qualità della nostra ricerca, ma anche l’orgoglio di partecipare a una sfida scientifica che lascia un’eredità fondamentale per lo studio del clima”.Una volta arrivate in nave presso la base costiera Mario Zucchelli, le carote saranno trasferite in aereo presso la stazione italo-francese Concordia nel plateau antartico. Il volo, della durata di quasi 5 ore, sarà operato in assenza di riscaldamento anche nella carlinga per garantire il mantenimento della temperatura a -20°C, condizione essenziale per preservare l’integrità dei campioni. Giunte a Concordia, le carote verranno alloggiate presso l’Ice Memory Sanctuary, una galleria lunga 35 metri, alta e larga 5. L’ice cave è stata scavata a circa 4 metri di profondità sotto la neve e realizzata senza l’impiego di alcun materiale da costruzione, per assicurare un impatto ambientale minimo. “Le operazioni di trasporto e conservazione vedono coinvolti tutti e tre gli enti attuatori del PNRA. Nello specifico, ENEA si occuperà della gestione della catena del freddo e della logistica, coadiuvata a Concordia dall’Istituto polare francese Paul Émile Victor (IPEV) con il quale viene cogestita la Stazione. Uno sforzo logistico importante considerato il contesto ambientale tra i più difficili del pianeta”, spiega Elena Campana, responsabile dell’Unità tecnica Antartide ENEA. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, OPEC+ incrementa produzione di 137mila barili a novembre

    (Teleborsa) – Nella riunione online di domenica, gli otto paesi OPEC+ hanno deciso di aumentare le loro quote di produzione di 137.000 barili al giorno a novembre. Si tratta di un aumento inferiore rispetto alle aspettative di molti analisti, mentre il cartello cerca di evitare di esercitare pressioni sui prezzi a causa della domanda debole.”Alla luce delle stabili prospettive economiche globali e degli attuali solidi fondamentali del mercato, come riflesso delle basse scorte di petrolio, gli otto paesi partecipanti hanno deciso di attuare un aggiustamento della produzione di 137.000 barili al giorno rispetto agli ulteriori aggiustamenti volontari di 1,65 milioni di barili al giorno” rispetto ai livelli di ottobre. Lo si legge in una nota dell’organizzazione dei maggiori produttori di petrolio.Tale aumento segue quello di pari entità deciso nella precedente riunione del 7 settembre.L’OPEC+ si riunirà di nuovo il 2 novembre. LEGGI TUTTO

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    Gaza, al via i negoziati di pace a Sharm. Trump “avverte” Hamas

    (Teleborsa) – Prenderanno il via oggi a Sharm el-Sheikh, in Egitto, i negoziati di pace fra Israele e Palestina, con il Presidente americano Donald Trump a fare da mediatore fra Netanyahu ed Hamas. Lo scambio dei prigionieri resta la condicio sine qua non per l’attuazione del piano messo a punto dal leader statunitense, che lo definisce “un ottimo accordo per Israele e per tutto il mondo arabo, il mondo musulmano e il mondo intero”.Alla vigilia dell’inizio delle trattative, che secondo Trump “stanno andando bene” e richiederanno “un paio di giorni”, dagli USA è giunta una chiara minaccia ad Hamas, che rischia di subire la “distruzione completa” se farà resistenza e non cederà il controllo della Striscia di Gaza. Ma stando ad una fonte vicina ad Hamas, il gruppo palestinese avrebbe già ordinato di raccogliere i prigionieri e chiesto la cessazione dei bombardamenti.Il movimento di resistenza palestinese si è detto “molto interessato a raggiungere un accordo per porre fine alla guerra “, ma avrebbe posto una serie di condizioni, tra cui il ritiro dell’Idf alle posizioni che occupava durante l’attuazione del precedente accordo di gennaio fuori delle aree popolate della Striscia.Anche Netanyahu è d’accordo per interrompere i bombardamenti, ma resta fermo sul sullo scambio degli ostaggi “vivi o morti”, senza il quale ribadisce “non passeremo agli altri punti”. Frattanto, il Segretario di Stato Marco Rubio, ha spiegato che lo stop ai bombardamenti dovrà necessariamente precedere lo scambio degli ostaggi, sulle cui modalità (“logistica”) si concentreranno le trattative a Sharm. Lo scambio prevede il rilascio di 48 ostaggi israeliani (solo 20 ancora in vita) con 250 ergastolani palestinesi e 1.700 civili residenti a Gaza. La fase più complessa e “difficile” sarà poi quella del disarmo di Hamas e la nuova governance della Striscia. LEGGI TUTTO