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    Enrico Letta: ottimista su Unione del Risparmio e degli Investimenti, c’è allineamento di pianeti

    (Teleborsa) – “Oggi sono ottimista sulla Savings and Investment Union (SIU) perchè vedo per la prima volta il legame di questa missione con qualcosa totalmente differente. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen lo ha citato nel rapporto sulla difesa, vuol dire che andiamo nella stessa direzione. Stiamo cercando di recuperare la debolezza dell’Europa rispetto agli USA, che sono in grado di mobilitare grandi somme di capitale di captale privato, un fattore che ci ha fatto rimanere indietro negli ultimi 10 anni”. Lo ha affermato Enrico Letta, Presidente del Jacques Delors Institute, all’evento “I cinquant’anni della Consob: tra presente e futuro” in Bocconi.”Spero che la presidente della Commissione sarà in grado di convincere gli Stati membri a muoversi – ha aggiunto – Se pochi Stati non sono d’accordo su alcuni punti, gli altri devono prendersi la responsabilità di muoversi”.”Da molti anni stiamo seguendo il tema della Savings and Investment Union – ha sottolineato – Oggi forse siamo a un punto di svolta, per molte ragioni. C’è un allineamento di pianeti che dobbiamo sfruttare”.Secondo Letta, “c’è un problema nell’atteggiamento degli Stati membri. Abbiamo l’idea che anche quando siamo 22-23-24 paesi d’accordo, non procediamo perchè non vogliamo creare tensioni o divisioni. Ci sono tanti atteggiamenti così, che stanno creando un grande problema, perchè pensiamo di dover essere consensus-driven. Se applichiamo questo metodo la prossima settimana, sarà un disastro. Dobbiamo applicare le regole esistenti: non sto proponendo alcuna modifica ai trattati e dobbiamo applicare le regole, perchè non dobbiamo applicare l’unanimità anche quando non c’è questa regola”. LEGGI TUTTO

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    Lista del CdA, Calvosa: auspicabile una riduzione del livello di dettaglio delle norme

    (Teleborsa) – Le Legge Capitali ha causato un “incremento del tasso di complessità della disciplina della Lista del CdA, con il rischio di contrapposizione tra norme legislative e regolamentari, anche se in effetti esisteva una norma di disciplina al riguardo, ovvero la disciplina statutaria”. Lo ha affermato Lucia Calvosa, professore ordinario di diritto commerciale nell’Università di Pisa, all’evento “I cinquant’anni della Consob: tra presente e futuro” in Bocconi.”C’è da chiedersi se i tempi erano maturi per un intervento del genere sulla Lista del CdA, forse si poteva aspettare lo sviluppo di questa prassi, per essere successivamente recepita”.Secondo Calvosa, “è auspicabile una riduzione del livello di dettaglio, data l’ampiezza della delega al governo, per realizzare l’obiettivo espresso della semplificazione del quadro normativo, anche tenendo conto delle regole previste dai codici di corporate governance, che lasciano più spazio”. LEGGI TUTTO

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    Consob, Nava: sulle revolving doors abbiamo completamente esagerato

    (Teleborsa) – Guardando alla Commissione della Consob, “i quattro commissari più il presidente, quindi cinque, non sono divisi per area, ma fanno tutti la stessa cosa, che diventa non necessariamente efficiente”. Lo ha affermato Mario Nava, oggi in Commissione europea e in passato presidente della Consob, all’evento “I cinquant’anni della Consob: tra presente e futuro” in Bocconi.”E non è chiarissimo, se si vuole accompagnare le società al mercato, perchè avere cinque persone che intervengono – ha aggiunto – Sarebbe utile snellire. La diminuzione dei commissari va nella direzione della razionalizzazione dell’autorità.Un altro punto critico, secondo Nava, è che “sulle revolving doors abbiamo completamente esagerato”. Si tratta del fenomeno della “porta girevole”, ovvero il flusso tra il mondo dei controllati e quello dei controllori.”I commissari attuali hanno un cap sui salari e poi due anni di cooling-off, cosa che non attira competenze ma gente di buona volontà – ha detto – Sarebbe bello entrare in ottica di mercato e attirare la gente e quindi ci deve essere un meccanismo strutturato di revolving doors per passare dal mercato all’autorità. Ci sono mdi per evitare i conflitti di interesse, ma ci deve essere più legame tra Autorità e mercato”. LEGGI TUTTO

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    Debito pubblico sale a 2.980 miliardi euro ma resta sotto massimi novembre

    (Teleborsa) – Cresce il debito pubblico italiano a gennaio 2025, facendo segnare un incremento di 14,8 miliardi rispetto al mese precedente e risultando pari complessivamente a 2.980,5 miliardi. Questo livello, pur risultando in aumento rispetto al mese di dicembre, si ocnferma però al di sotto dei 3.000 miliardi superati nel mese di novembre. E’ qanto emerge dagli ultimi dati pubblicati dalla Banca d’Italia.L’aumento – si sottolinea – riflette l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (+12,3 miliardi a 49,9 miliarid di euro) ed il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (+2,9 miliardi). In senso opposto ha operato l’effetto complessivo degli scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (per una variazione complessiva pari a -0,5 miliardi). Più in dettaglio, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è aumentato di 14,9 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali si è ridotto marginalmente, di 0,1 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è pressoché invariato. La vita media residua del debito risulta stabile a 7,9 anni. “Per motivi tecnici, la pubblicazione di “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” della Banca d’Italia, questo mese, “non riporta i dati delle entrate tributarie contabilizzate nel Bilancio dello Stato”, in quanto, come anticiato dal MEF, “i dati di quel mese non sono ancora disponibili”. LEGGI TUTTO

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    Freni (MEF): ingresso in TIM di Poste è importante, qualsiasi cosa tocca diventa oro

    (Teleborsa) – Con riferimento all’azionariato di TIM, “il dialogo con Vivendi mi sembra avviato su una certa linea ormai. Vivendi non è mai stato un partner industriale in TIM”. Lo ha affermato Federico Freni, Sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), a margine dell’evento “I cinquant’anni della Consob: tra presente e futuro” in Bocconi.A una domande se Poste Italiane possa prendere il posto del gruppo francese, ha detto: “L’auspicio è che TIM possa prendere una strada tracciata e solida, come è giusto che ci sia per un operatore come TIM. Chi poi sarà parte di questa strada staremo a vedere. L’ingresso di Poste è certamente un ingresso importante, che da solidità all’asset, anche perchè nella storia recente qualsiasi cosa Poste tocca diventa oro, quindi siamo tutti felici”.”Poste può essere un partner importantissimo, a cavallo tra industriale e finanziario, con un management capacissimo che negli anni lo ha dimostrato”, ha sottolineato.Sulla possibile tranche di privatizzazione di Poste, “quando sarà il momento giusto ci sarà”, ha detto Freni. “La privatizzazione di MPS è stata fatta nei momenti giusti, per il mercato e le condizioni esterne – ha spiegato – Privatizzazione non vuol dire svendere o dismettere, ma razionalizzare la partecipazione cedendo piccoli slot a mercato nel momento più giusto per massimizzare l’entrata per lo Stato”. LEGGI TUTTO

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    Maire in denaro, assist da analisti

    (Teleborsa) – Seduta vivace oggi per Maire protagonista di un allungo verso l’alto, con un progresso dell’1,93%.A fare da assist al titolo contribuisce la promozione giunta dagli analisti di Jefferies. Gli esperti dell’ufficio studi hanno confermato il giudizio “Buy” e rivisto al rialzo il target price a 11 euro dai 10 euro indicati in precedenza. A livello comparativo su base settimanale, il trend del gruppo operante nel Licensing, Servizi di Engineering, Procurement & Construction evidenzia un andamento più marcato rispetto alla trendline del FTSE Italia All-Share. Ciò dimostra la maggiore propensione all’acquisto da parte degli investitori verso Maire rispetto all’indice.Tecnicamente la situazione di medio periodo è negativa, mentre segnali rialzisti si intravedono nel breve periodo, grazie alla tenuta dell’area di supporto individuata a quota 8,593 Euro. Lo spunto positivo di breve è indicativo di un cambiamento del trend verso uno scenario rialzista, con la curva che potrebbe spingersi verso l’importante area di resistenza stimata a quota 8,813. A livello operativo, lo scenario più appropriato potrebbe essere una ripresa rialzista del titolo, con area di resistenza individuata a 9,03. LEGGI TUTTO

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    Unicredit, ok BCE aumento per OPS su Banco BPM

    (Teleborsa) – La Banca Centrale Europea ha autorizzato Unicredit a modificare il proprio statuto includendo la facoltà per il CdA di effettuare un aumento di capitale sociale a servizio dell’offerta relativa al Banco BPM e, a classificare le nuove azioni che saranno emesse nel patrimonio di vigilanza di qualità primaria della banca (CET1).La decisione della BCE – si legge in una nota – è subordinata alla condizione che l’assemblea straordinaria di Unicredit convocata per il 27 marzo 2025 approvi tali modifiche. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, ok Consob a OPA su Anima. Al via lunedì 17 marzo

    (Teleborsa) – Consob ha approvato il documento di offerta relativo all’OPA su Anima di Banco BPM. Il periodo di offerta, si legge in una nota, sarà pari a 15 giorni di Borsa aperta: l’OPA partirà lunedì 17 marzo per concludersi il 4 aprile (salvo proroghe).Il pagamento dell’offerta è previsto il giorno 11 aprile 2025 per un corrispettivo pari a 7,00 euro (cum dividendo) per ciascuna azione di Anima portata in adesione. Il corrispettivo, precisa Banco BPM, “si intende cum dividendo ed è pertanto stato determinato sull’assunto che Anima non approvi e dia corso ad alcuna distribuzione ordinaria o straordinaria di dividendi prelevati da utili o riserve prima della Data di Pagamento. Qualora Anima, prima di detta data, dovesse pagare un dividendo ai propri azionisti, o comunque fosse staccata dalle azioni Anima la cedola relativa a dividendi deliberati ma non ancora pagati da Anima, il Corrispettivo sarà automaticamente ridotto di un importo pari per ciascuna azione portata in adesione all’Offerta a quello di tale dividendo”. LEGGI TUTTO