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    BPER, Papa: abbiamo sviluppato il nuovo piano su ipotesi conservative

    (Teleborsa) – “Abbiamo sviluppato il nuovo piano su ipotesi conservative, anche sui tassi. La prima versione del piano tasso vedeva un tasso di uscita nel 2027 al 2,6%, poi corretta al 2,5%. Dopo il taglio della Fed, abbiamo deciso di avere una postura ancora più conservativa, al 2,25% già dal 2026. Penso che questo possa essere il floor, anche se è difficile prevedere quello che succederà tra tre anni”. Lo ha affermato l’Amministratore Delegato di BPER, Gianni Franco Papa, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo Piano Industriale 2024-2027.Sulle commissioni, “noi andremo a supplire alla diminuzione del NII parzialmente con le commissioni, ma anche con lo sviluppi di volumi (50% retail e 50% corporate). Di 250 milioni di euro di commissioni, abbiamo 100 milioni di euro da bancassurance, 100 milioni di euro da private e wealth, altre 50-60 milioni di euro da global transaction banking e operatività su pagamenti, carte e conti”.”C’è spazio di crescita sul mercato? – ha detto – Faccio notare che noi tra 2021 e 2023 abbiamo aumentato le commissioni di bancassurance del 34%. Avremo una forte crescita anche nel nuovo piano, anche perchè avremo un forte sviluppo su mutui, entreranno le polizze catastrofali, abbiamo la partnership con Unipol che è la più forte sul fronte salute in Italia”. LEGGI TUTTO

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    Certificazione energetica edifici 2023: per la prima volta classi meno efficienti sotto il 50%

    (Teleborsa) – Migliorano in modo significativo le prestazioni energetiche del parco edilizio nazionale certificato nel 2023, con una percentuale di edifici nelle classi energetiche meno efficienti (F e G) che scende sotto il 50% per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni. È quanto emerge dal V Rapporto annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici, realizzato da ENEA e Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente (CTI) sulla base degli Attestati di Prestazione Energetica (APE) registrati nel SIAPE e presentato oggi a Roma.Dopo le opportune verifiche dell’ENEA, nel 2023 sono stati registrati sul SIAPE 1,1 milioni di APE, di cui la quota più consistente è stata emessa in Lombardia (21,7%), con a seguire Piemonte (9,2%), Veneto (8,7%), Emilia-Romagna (8,5%) e Lazio (8,3%).A conferma del miglioramento delle prestazioni energetiche, nel residenziale il Rapporto evidenzia un incremento di circa il 6% delle classi energetiche più efficienti (A4-B) rispetto al 2022. Un’ulteriore tendenza positiva è la crescita della percentuale di APE emessi conseguenti a riqualificazioni energetiche e ristrutturazioni importanti, che rappresentano rispettivamente il 7,9% e il 6,4% (+2,3% e +2,4% nel confronto con il 2022). Questo è confermato anche dagli attestati collegati a passaggi di proprietà e locazioni che risultano in calo rispetto al 2022 (-5,3%), pur continuando a rappresentare il 54,2% del campione analizzato.”Il Rapporto ENEA – CTI evidenzia come la certificazione energetica non rappresenti soltanto un strumento tecnico per valutare le prestazioni degli immobili e più in generale del patrimonio edilizio italiano, ma anche uno strumento per migliorarne l’efficienza, favorendo l’adozione di soluzioni tecnologiche innovative che riducano i consumi – dichiara il presidente ENEA, Gilberto Dialuce –. In un contesto di grandi sfide come quelle della transizione energetica e della decarbonizzazione, l’APE offre la possibilità di diffondere una cultura energetica più matura, di incentivare comportamenti virtuosi e investimenti mirati al miglioramento di efficienza e sostenibilità”.”La nuova edizione del Rapporto – spiega il presidente del CTI, Cesare Boffa – mette in risalto come il meccanismo della certificazione energetica funzioni e produca risultati rilevanti. Ed è proprio questa la sua funzione. Costituire un importante strumento di lavoro che con il periodico monitoraggio della situazione consente al legislatore e agli operatori, ma anche a noi ENEA e CTI che l’abbiamo elaborato, di valutare l’evoluzione e i risultati delle strategie nazionali a supporto della transizione energetica e della decarbonizzazione e di individuare sempre nuovi spunti di miglioramento. Tutto questo è confermato dai risultati positivi mostrati nel Rapporto 2024″. LEGGI TUTTO

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    BPER, Papa: non siamo il terzo polo, siamo la terza banca

    (Teleborsa) – “Noi siamo già la terza banca in Italia per clienti, ricavi nel 2023, attività finanziarie della clientela tra le banche commerciali. Non siamo il terzo polo, siamo la terza banca”. Lo ha affermato l’Amministratore Delegato di BPER, Gianni Franco Papa, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo Piano Industriale 2024-2027.”Il piano è ambizioso e pragmatico, ed è un piano organico, quindi riminiamo come siamo, con l’idea che comunque qualunque operazione di M&A deve creare valore per la banca e per gli azionisti, ma il piano è standalone”, ha aggiunto.Sul fronte dei dividendi, “abbiamo preso un impegno molto importante a incrementare il pagamento portandolo al 75%, e ricordo che quest’anno abbiamo pagato il 30%. Secondo me è un impegno imporrante, che ci porta al livello di tutte le altre banche. Il buyback non è previsto del piano e quindi per i prossimi 3 anni è da escludere”. LEGGI TUTTO

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    BPER, Papa: ipotetica tassa abbia natura temporanea e senza effetti retroattivi

    (Teleborsa) – Sulla ipotetica tassa sugli extraprofitti, “mi allineo alla posizione del Comitato esecutivo dell’ABI. Riteniamo che il versamento debba avere natura predeterminata e temporanea, solo con effetti finanziari, salvaguardo i bilanci delle banche e senza effetti retroattivi”. Lo ha affermato l’Amministratore Delegato di BPER, Gianni Franco Papa, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo Piano Industriale 2024-2027. LEGGI TUTTO

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    La Germania di fronte a una nuova contrazione economica

    (Teleborsa) – L’economia tedesca, che rappresenta circa un terzo del Pil dell’Eurozona, è destinata a contrarsi nuovamente quest’anno dopo il calo registrato nel 2023. Il governo ha infatti rivisto al ribasso le previsioni sul prodotto interno lordo (Pil) per il 2024, stimando una riduzione dello 0,2%. Questo calo, successivo alla contrazione dello 0,3% dello scorso anno, segnerebbe la seconda sequenza consecutiva di riduzione del Pil dalla riunificazione della Germania Ovest e della Germania Est nel 1990. Inizialmente, il ministro dell’Economia, Robert Habeck, aveva previsto una crescita dello 0,3% per l’anno in corso nelle previsioni governative pubblicate a fine aprile. Tuttavia, secondo una recente dichiarazione via e-mail riportata da Bloomberg, è ora probabile che la ripresa economica avvenga solo nel 2025, con una crescita stimata dell’1,1% e un’accelerazione all’1,6% nel 2026. Habeck ha sottolineato la necessità urgente di affrontare i problemi strutturali del Paese, tra cui la mancanza di sicurezza energetica, l’eccessiva burocrazia e la carenza di lavoratori qualificati, che stanno appesantendo il clima economico, insieme alle incertezze geopolitiche. “La Germania e l’Europa sono schiacciate tra la Cina e gli Stati Uniti e devono imparare a farsi valere”, ha dichiarato Habeck. Le preoccupazioni per il declino economico tedesco sono aumentate, soprattutto nel settore automobilistico, con casi emblematici come la possibile chiusura di stabilimenti da parte di Volkswagen e il ritardo della Intel nell’apertura di un impianto di semiconduttori da 30 miliardi di euro nell’ex Germania dell’Est. L’economia potrebbe già essere in recessione tecnica, con una possibile nuova contrazione nel terzo trimestre, dopo il calo dello 0,1% della produzione registrato tra aprile e giugno. LEGGI TUTTO

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    Germania, rimbalzano le vendite al dettaglio in agosto

    (Teleborsa) – Rimbalza ad agosto il commercio al dettaglio in Germania. Le vendite in termini reali hanno registrato un incremento dell’1,6% su mese, dopo il -1,2% registrato il mese precedente. Secondo l’Ufficio Federale di Statistica tedesco (DESTATIS), la variazione annua si attesta a +1,9% dal -4,4% rilevato a luglio LEGGI TUTTO

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    BPER, l’organico scenderà del 10% a 18.500 risorse per fine 2027

    (Teleborsa) – Gli oneri operativi di BPER, esclusi svalutazioni e ammortamenti, diminuiranno del 7% tra il 2024 e il 2027 (CAGR -2,3%) attestandosi a circa 2,4 miliardi alla fine 2027. È quanto emerge dal nuovo piano gruppo, dove viene spiegato che l’organico scenderà di circa il 10% a circa 18.500 risorse per fine 2027. Le uscite volontarie, già concordate, ammonteranno a circa 1.600. Il turnover organico riguarderà circa 1.500 persone in arco di Piano. Il gruppo farà 1.100 assunzioni mirate attraendo talenti con competenze specialistiche e ampia esperienza in aree strategiche (es. IT). Le spese amministrative diminuiranno del 16% in arco di Piano.Inoltre, l’aumento della produttività dell’organico sarà sostenuto dal cambio di strategia sui canali di vendita (ad esempio, entro la fine del 2027, circa il 45% delle vendite non avverrà più in filiale e le vendite digitali di prestiti personali quadruplicheranno; le vendite digitali di carte di credito aumenteranno di due volte e mezza, fino al 25%; la quota di acquisizione di nuovi clienti tramite canali digitali passerà dal 15% al 35%), nonché da un sensibile incremento dell’efficienza operativa (ad esempio, 100% di ATM evoluti in tutte le filiali, quadruplicazione di filiali cashless e 50% in meno di transazioni fisiche).Il Piano comprende anche un programma di up-skilling delle persone, finalizzato ad accrescere la forza commerciale della banca e che interesserà oltre il 30% dell’organico, con un potenziamento delle competenze. LEGGI TUTTO

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    Giappone, prezzi produzione in aumento a settembre

    (Teleborsa) – Aumentano i prezzi alla produzione in Giappone nel mese di settembre. Secondo la Bank of Japan, i prezzi di fabbrica hanno registrato un incremento del 2,8% su base annua, contro il +2,6% rivisto del mese precedente. Su base mensile, i prezzi all’industria non hanno registrato alcuna variazione rispetto al -0,2% del mese precedente e contro il -0,3% attesa dal mercato. I prezzi import hanno segnato un calo dell’1,7% su base mensile e del’1% su base tendenziale. I prezzi export sono scesi del 2,9% su base mensile e del 2,6% su base annuale. LEGGI TUTTO