More stories

  • in

    Regno Unito, banca centrale lascia invariati tassi al 4,5%

    (Teleborsa) – Tassi di interesse fermi al 4,5% nel Regno Unito. Lo ha deciso oggi la Bank of England (BoE) centrando le aspettative degli analisti, dopo il taglio di un quarto di punto di febbraio. La decisione, ha spiegato il Monetary Policy Committee della banca centrale, presieduto dal governatore Andrew Bailey, riflette il rimbalzo recente dell’inflazione britannica, ben al di sopra della soglia target del 2%.Secondo quanto si apprende dal comunicato che annuncia la mossa della banca sui tassi, la decisione è stata assunta dal direttorio con una ampia maggioranza: 8 favorevoli a fronte di 1 componente che avrebbe preferito un nuovo taglio. LEGGI TUTTO

  • in

    Borse ripiegano su timori dazi. Focus su banche centrali

    (Teleborsa) – Giornata difficile per Piazza Affari, che scambia in ribasso, assieme agli altri Eurolistini, dopo un avvio cauto. A pesare sui listini del Vecchio Continente sono le parole del Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, che ha affermato che i dazi statunitensi potrebbero colpire la crescita della regione. Intanto il focus degli investitori si concentra sulle banche centrali dopo che ieri la Federal Reserve ha lasciato i tassi invariati. Stessa decisione presa anche dalla banca centrale cinesi, mentre la banca nazionale svizzera ha tagliato il costo del denaro allo 0,25%. Attesa oggi anche la decisione della Bank of England.Lieve calo dell’Euro / Dollaro USA, che scende a quota 1,085. L’Oro continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,49%. Prevale la cautela sul mercato petrolifero, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che continua la seduta con un leggero calo dello 0,04%.Sulla parità lo spread, che rimane a quota +109 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,82%.Tra i listini europei in apnea Francoforte, che arretra dell’1,57%, deludente Londra, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia, e soffre Parigi, che evidenzia una perdita dell’1,16%. Pioggia di vendite sul listino milanese, che scambia con una pesante flessione dell’1,61%, troncando così la scia rialzista sostenuta da quattro guadagni consecutivi, iniziata venerdì scorso; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share crolla dell’1,61%, scendendo fino a 41.326 punti.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Nexi (+2,21%), DiaSorin (+1,11%) e Snam (+0,98%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Leonardo, che continua la seduta con -3,98%.Preda dei venditori Iveco, con un decremento del 3,29%.Si concentrano le vendite su Stellantis, che soffre un calo del 3,15%.Vendite su Banco BPM, che registra un ribasso del 2,91%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Moltiply Group (+3,59%), El.En (+2,94%), Comer Industries (+1,06%) e D’Amico (+0,55%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Industrie De Nora, che continua la seduta con -9,20%.Tonfo di Webuild, che mostra una caduta del 5,01%. LEGGI TUTTO

  • in

    Unioncamere: corrono le imprese straniere

    (Teleborsa) – In un’Italia che negli ultimi dieci anni ha visto contrarsi il proprio tessuto imprenditoriale, le imprese a guida straniera vanno contro corrente e rafforzano le proprie radici. Oltre un terzo di queste, infatti, ha superato il traguardo dei 10 anni di attività, sostenendo la crescita di un movimento che alla fine del 2024 conta circa 670mila realtà: 140mila in più rispetto alla fine del 2014, pari ad una crescita percentuale superiore al 27% nel decennio. È quanto emerge dai dati Unioncamere-InfoCamere, aggiornati al 31 dicembre 2024, elaborati sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di commercio. Alla forte dinamica delle imprese a guida straniera ha fatto eco, nel periodo considerato, una riduzione del 5,6% delle imprese autoctone, passate dai 5,5 milioni del 2014 ai 5,2 milioni attuali. I numeri raccontano una storia di integrazione economica di successo con oltre 246mila imprese straniere che hanno dimostrato capacità di inserirsi nei territori, costruendo rapporti duraturi con le comunità locali e accreditandosi sul mercato.Il commercio – secondo i dati – si conferma il settore prediletto, con 92.604 imprese straniere ultradecennali (37,5% del totale). Le costruzioni seguono con 54.240 imprese (22%), mentre ristorazione e alloggio rappresentano l’8,3% del totale con 20.393 attività. Significativa anche la presenza nel manifatturiero (17.086 imprese) e nei servizi alle imprese (11.673). Particolarmente rilevante il contributo all’artigianato italiano: quasi il 30% delle imprese straniere di lunga data opera in questo comparto, evidenziando un forte radicamento nelle tradizioni produttive locali.La Lombardia guida la classifica delle regioni con 44.069 imprese straniere di lungo corso (17,9%), seguita da Lazio (27.834) e Toscana (23.102). Completano la top five Campania (21.097) ed Emilia-Romagna (20.523), delineando una presenza distribuita che abbraccia Nord, Centro e Sud del Paese.Un dato che colpisce è la significativa presenza femminile: oltre 54.500 imprese straniere longeve sono guidate da donne (22,1%), confermando il ruolo cruciale dell’imprenditoria femminile straniera nell’economia italiana.Prendendo in esame le sole imprese individuali ultradecennali, l’analisi delle origini del titolare rivela una geografia variegata: Marocco (15,6%), Romania (10,5%) e Cina (9,3%) guidano la classifica dei paesi di provenienza, seguiti da Albania (7,1%), Bangladesh (5,7%), Svizzera (5,2%) e Senegal (4,8%). Questi dati evidenziano come le imprese straniere non rappresentino più un fenomeno transitorio, ma un elemento strutturale e dinamico della nostra economia. La loro capacità di consolidarsi e prosperare anche in periodi di contrazione generale dimostra un contributo fondamentale alla diversificazione e alla resilienza del sistema imprenditoriale italiano. LEGGI TUTTO

  • in

    Nexi corre in Borsa, in pole nel FTSE MIB

    (Teleborsa) – Seduta vivace oggi per Nexi, protagonista di un allungo verso l’alto, con un progresso dell’1,95%, ma sotto i massimi intraday.A fare da assist al titolo sono le indiscrezioni stampa, riportate dal Corriere della Sera, secondo cui il fondo di investimento statunitense Tpg avrebbe presentato al gruppo dei pagamenti un’offerta da circa 850 milioni per la divisione Digital Banking Solutions. Comparando l’andamento del titolo con il FTSE MIB, su base settimanale, si nota che il gruppo attivo nel settore dei pagamenti digitali mantiene forza relativa positiva in confronto con l’indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all’indice stesso (performance settimanale +4,42%, rispetto a +1,87% del principale indice della Borsa di Milano).L’esame di breve periodo di Nexi classifica un rafforzamento della fase rialzista con immediata resistenza vista a 5,485 Euro e primo supporto individuato a 5,259. Tecnicamente ci si attende un ulteriore spunto rialzista della curva verso nuovi top stimati in area 5,711. LEGGI TUTTO

  • in

    Eurozona, frena la produzione nelle costruzioni a gennaio

    (Teleborsa) – Frena il mercato delle costruzioni nella Zona Euro a gennaio. Secondo l’Eurostat, la produzione nel settore delle costruzioni è risultata in aumento dello 0,2% su base mensile, dopo il +0,4% registrato a dicembre.Nell’Europa dei 27, il settore ha riportato un decremento della produzione dello 0,2%, contro il +0,7% registrato il mese precedente. Rispetto ad un anno prima, la produzione registra una salita dello 0,4% nell’Eurozona e dello 0,7% nell’UE allargata. LEGGI TUTTO

  • in

    CNEL, Mercato del Lavoro 2024: crescita occupazionale e disparità di genere

    (Teleborsa) – Nel 2024, il numero complessivo degli occupati in Italia ha raggiunto 23 milioni e 932 mila, con un incremento di 352 mila unità rispetto all’anno precedente. Il tasso di disoccupazione è in calo, soprattutto tra le donne, sebbene persista una significativa differenza di genere nei tassi di occupazione. Le donne italiane sono in media indietro di 16,8 punti percentuali rispetto agli uomini, mentre per le donne straniere la differenza sale a 26,5 punti. Questo è quanto emerge dal primo bollettino del CNEL sul mercato del lavoro, redatto in collaborazione con l’ISTAT per migliorare la diffusione delle statistiche ufficiali. La pubblicazione, che avrà cadenza trimestrale, segna l’inizio di un percorso in cui il CNEL metterà in evidenza dati su occupati, disoccupati e inattivi, per focalizzare aspetti rilevanti alla propria attività istituzionale.Nonostante il titolo di studio terziario migliori le opportunità di inserimento nel mondo del lavoro per le laureate, con una differenza di -6,9 punti percentuali rispetto agli uomini laureati, il bollettino sottolinea la necessità di politiche più efficaci per promuovere la partecipazione femminile al mercato del lavoro. Queste politiche dovrebbero facilitare la conciliazione tra vita privata e professionale e garantire una parità retributiva effettiva.L’analisi territoriale evidenzia anche disparità tra le diverse aree del Paese. Il Mezzogiorno, pur registrando un miglioramento annuale (+1,1%), presenta tassi di occupazione tra i più bassi dell’Unione Europea. Il lavoro dipendente resta la forma prevalente, ma la percentuale di donne in part-time supera il 28%, rispetto al 7% degli uomini. Il contratto a tempo indeterminato riguarda oltre l’86% dei lavoratori dipendenti maschili, con uno scarto positivo di circa 3 punti percentuali in tutte le regioni, ad eccezione del Mezzogiorno, dove la differenza raggiunge i 4,3 punti.Le evidenze sui NEET (giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non partecipano a attività di formazione) mostrano segni di miglioramento, ma il numero complessivo rimane elevato. Nel 2024 sono 1,34 milioni, con una diminuzione del 4,8% rispetto al 2023. Per il 33,9% di questi giovani, che non cercano attivamente lavoro o non sono disposti a intraprenderlo, politiche attive più mirate potrebbero facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    e-Novia cede quota in Blubrake per 2,3 milioni di euro. Controllata Blimp in CNC

    (Teleborsa) – e-Novia, società quotata sul segmento professionale di Euronext Growth Milan e attiva sulle tecnologie della robotica e AI per il mercato della mobilità sostenibile, ha sottoscritto un accordo vincolante per la cessione dell’intera partecipazione detenuta nel capitale sociale di Blubrake, pari al 53,57% del capitale sociale.L’accordo, che si inerisce nel contesto di una più ampia operazione di ricapitalizzazione di Blubrake, prevede la cessione della partecipazione a favore di un pool di investitori, oltre al rimborso di un credito vantato da e-Novia nei confronti di Blubrake. Il closing dell’operazione è previsto entro il primo semestre 2025. L’operazione consentirà a e-Novia di incassare risorse per complessivi 2,3 milioni di euro.Blubrake è un’azienda specializzata nello sviluppo di sistemi di frenata antibloccaggio (ABS) per biciclette elettriche (e-bike) e cargo bike elettriche. Al 31 dicembre 2023 Blubrake ha registrato ricavi per 1.639.395 euro, un EBITDA pari a -1.618.330 euro e una PFN pari a 5.676.310 euro.”La cessione di questa partecipazione si inserisce nel più ampio percorso di Composizione Negoziata della Crisi (CNC) intrapreso da e-Novia, consentendoci di ottimizzare le risorse, rafforzare il nostro focus su soluzioni ad alto valore aggiunto e accelerare il nostro percorso di sviluppo nel campo della mobilità intelligente e della robotica – ha commentato l’AD Massimiliano Benci – Questa operazione rappresenta un ulteriore passo verso la sostenibilità e il rilancio del nostro modello industriale in un mercato altamente competitivo”.Separatamente, e-Novia ha comunicato che la società controllata al 66,4% Blimp ha depositato l’istanza di accesso alla composizione negoziata della crisi (CNC). Tale scelta si è resa necessaria in ragione della situazione di squilibrio economico-finanziario e patrimoniale di Blimp, e lo strumento della CNC rappresenta la soluzione più adatta al risanamento della società. Al 31 dicembre 2023 Blimp ha registrato ricavi per 1.418.619 euro, un EBITDA pari a -557.453 euro, con una perdita netta di -938.767 euro e una Posizione Finanziaria Netta (debito netto) pari a 1.778.744 euro. Ai soli fini del deposito è stata allegata al Piano una situazione economico-patrimoniale al 30 dicembre 2024, di natura gestionale e non sottoposta a revisione contabile, da cui emerge una perdita di circa 1,9 milioni di euro. Il credito vantato da e-Novia nei confronti di Blimp, pari a 1,2 milioni di euro al 30 dicembre 2024, è stato considerato ai fini della manovra finanziaria contenuta nel progetto di piano di risanamento di Blimp che prevede la conversione del credito di e-Novia a capitale sociale della controllata, condizionatamente rispetto al buon esito della CNC. LEGGI TUTTO

  • in

    Wall Street accelera dopo la Fed. Powell: rischi recessione aumentati ma non elevati

    (Teleborsa) – Wall Street ha accelerato al rialzo dopo che la Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi di interesse e ha continuato a prevedere tagli per 50 punti basi nella restante parte dell’anno. Il presidente Jerome Powellha riconosciuto che una “buona parte” della maggiore inflazione prevista dalla banca centrale ha a che fare con i dazi imposti o minacciati da Trump. “Parte di essa, la risposta è chiaramente una parte, una buona parte, deriva dai dazi – ha detto durante la conferenza stampa post-riunione – Ma lavoreremo con altri analisti per separare l’inflazione non tariffaria da quella tariffaria”. I rischi di recessione, ha osservato, sono “aumentati, ma non sono elevati”.Tra chi ha pubblicato i risultati prima della campanella, General Mills ha tagliato la guidance sull’intero esercizio con il rallentamento della domanda nelle categorie degli snack.Sul fronte macroeconomico, le domande di mutui settimanali negli Stati Uniti sono diminuite con i tassi sui mutui trentennali che sono saliti al 6,72% dal 6,67% precedente.Guardando ai principali indici della Borsa New York, il Dow Jones mostra una plusvalenza dell’1,12%; sulla stessa linea, performance positiva per l’S&P-500, che continua la giornata in aumento dell’1,39% rispetto alla chiusura della seduta precedente. Su di giri il Nasdaq 100 (+1,78%); sulla stessa tendenza, in denaro l’S&P 100 (+1,49%).In luce sul listino nordamericano S&P 500 i comparti informatica (+2,10%), beni di consumo secondari (+1,98%) e telecomunicazioni (+1,83%).Al top tra i giganti di Wall Street, Boeing (+6,52%), American Express (+2,63%), JP Morgan (+2,31%) e IBM (+1,87%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Intel, che ottiene -7,16%. Pensosa Johnson & Johnson, con un calo frazionale dello 0,94%. Tentenna Amgen, con un modesto ribasso dello 0,91%. Giornata fiacca per Nike, che segna un calo dello 0,90%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Atlassian (+5,23%), Warner Bros Discovery (+4,57%), Tesla Motors (+4,12%) e CrowdStrike Holdings (+3,92%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Intel, che ottiene -7,16%. Gilead Sciences scende del 3,16%. Calo deciso per Kraft Heinz, che segna un -1,51%. Piccola perdita per Moderna, che scambia con un -1,39%. LEGGI TUTTO