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    Sesa non è “in alcun modo” coinvolta in inchiesta. Ha piccola quota di Digital Value

    (Teleborsa) – Dopo il tonfo odierno in Borsa, Sesa precisa di non essere in alcun modo coinvolta nell’inchiesta che coinvolge Digital Value e di avere un focus strategico come gruppo in aree diverse da quelle svolte da parte di Digital Value.Sesa detiene, attraverso la holding di controllo di DV – DV Holding -, una minima partecipazione corrispondente ad appena il 3,6% di Digital Value, acquisita per 4 milioni di euro nel corso del 2018.Da un punto di vista industriale il business oggetto di indagine non rientra tra le attività strategiche del gruppo, avendo Sesa orientato in modo prevalente la propria crescita e investimenti degli ultimi anni allo sviluppo delle attività di Consulenza, System Integration, Business Integration e Vertical Applications a favore del segmento Corporate ed Enterprise, nonché all’avvio del settore Base Digitale Group verso il segmento Financial Services, si legge in una nota della società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’innovazione tecnologica e nei servizi informatici e digitali per le imprese. LEGGI TUTTO

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    Gran Bretagna, inflazione e prezzi alla produzione sotto attese a settembre

    (Teleborsa) – Risulta leggermente inferiore alle attese l’inflazione del Regno Unito di settembre 2024. Secondo il report mensile dell’Office for National Statistics (ONS), i prezzi al consumo non registrano variazioni apprezzabili su base mensile, contro il +0,1% del consensus e dopo il +0,3% del mese precedente. Su base annua, la crescita dell’inflazione si è attestata all’1,7%, al di sotto dlel’1,9% atteso e rispetto al 2,2% del mese precedente. Il dato core dell’inflazione, che esclude le componenti più volatili quali cibo e carburanti, ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile, contro il +0,3% del consensus, dopo il +0,4% di agosto. La variazione tendenziale si attesta al 3,2% e risuota inferiore al 3,4% atteso ed al 3,6% di agosto. Sotto le attese anche i prezzi alla produzione (output), che hanno registrato una variazione negativa, pari a -0,5% su base mensile, dopo il -0,3% del mese precedente e stimato dagli analisti. A livello annuale, si è registrata una variazione pari a -0,7%, contro il +0,3% del mese precedente e rispetto al -0,6% atteso. L’indice core, al netto di cibo, bevande, tabacchi e petrolio, ha segnato una variazione nulla su mese, mentre è salito dell’1,4% su base annuale (+1,3% precedente). LEGGI TUTTO

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    Giappone, ordini macchinari in calo a luglio e sotto attese

    (Teleborsa) – Calano gli ordini di macchinari del settore privato in Giappone ad agosto 2024. È quanto emerso dall’ultimo report dell’Istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI). Il totale degli ordinativi al settore privato segna un decremento su base mensile del 4,2% dopo il -4,1% riportato a giugno. Calano dell’1,9% gli ordini core, cioè al netto delle componenti più volatili, dopo il -0,1% precedente e contro il -0,1% stimato dagli analisti. Su base annua si registra un -3,4%, dopo il +8,7% di luglio e contro il +3,6% stimato dagli analisti.. Al dato complessivo degli ordini, che risulta in calo del 3% dopo il dato invarisaato di luglio, ha contribuito la diminuzione di quelli esteri (-15,3%), mentre sono in aumento quelli governativi (+33,1%). LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 16 ottobre 2024

    (Teleborsa) – Mercoledì 16/10/202401:50 Giappone: Ordini macchinari core, mensile (atteso -0,1%; preced. -0,1%)08:00 Regno Unito: Prezzi produzione, annuale (atteso -0,6%; preced. 0,3%)08:00 Regno Unito: Prezzi consumo, annuale (atteso 1,9%; preced. 2,2%)08:00 Regno Unito: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,1%; preced. 0,3%)08:00 Regno Unito: Prezzi produzione, mensile (atteso -0,3%; preced. -0,3%)10:00 Italia: Prezzi consumo, mensile (atteso -0,2%; preced. 0,2%)10:00 Italia: Prezzi consumo, annuale (atteso 0,7%; preced. 1,1%)13:00 USA: Richieste mutui, settimanale (preced. -5,1%)14:30 USA: Prezzi export, mensile (atteso -0,4%; preced. -0,7%)14:30 USA: Prezzi import, mensile (atteso -0,3%; preced. -0,3%) LEGGI TUTTO

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    Pensioni: sistema italiano più integro e sostenibile, ma meno adeguato

    (Teleborsa) – Il regime previdenziale dei Paesi Bassi si conferma al primo posto a livello globale, seguito da Islanda e Danimarca. Sul fronte del sistema pensionistico Italia si colloca, invece al 35esimo posto, seguita dal Giappone. È quanto rileva la 16esima edizione dello studio annuale Mercer CFA Institute Global Pension Index (MCGPI). “In un mondo in cui i tassi di fertilità stanno diminuendo e l’aspettativa di vita è in aumento, i sistemi pensionistici sono al centro dell’attenzione – commenta Marco Valerio Morelli, amministratore delegato di Mercer Italia –. Occorre garantire un migliore allineamento tra reddito pensionistico pubblico e privato per aumentare la copertura dei dipendenti. Oltre a questo, è fondamentale creare un ambiente di lavoro adeguato in un contesto nel quale saranno sempre di più coloro che desiderano lavorare in età più avanzata”.Nel dettaglio i Paesi Bassi realizzano il punteggio complessivo più elevato dell’indice (84.8), tallonati dall’Islanda (83.4) e dalla Danimarca (81.6). Oltre alla presenza di normative strutturate e di servizi di assistenza a disposizione dei partecipanti, il sistema pensionistico dei Paesi Bassi continua a godere dei benefici dettati dal passaggio da una struttura collettiva a prestazione definita a un approccio più individuale, a contribuzione definita.Il Global Pension Index utilizza la media ponderata dei sotto-indici di adeguatezza, sostenibilità e integrità. Per ciascuna di queste macro-categorie, i sistemi previdenziali che hanno conseguito i valori più elevati sono i Paesi Bassi per l’adeguatezza (86.3), l’Islanda per la sostenibilità (84.3) e la Finlandia per l’integrità (90.8).L’Italia si riconferma sotto la media europea su tutte e 3 le dimensioni dell’indice, insieme ad Austria, Polonia e Turchia, sebbene con un leggero decremento totale rispetto al 2023 (da 56.3 a 55.4), in particolar modo dovuto all’indice dell’adeguatezza che passa dal 72.7 al 68.2. Di contro gli indici di sostenibilità ed integrità segnano dei lievi rialzi. Nell’ambito dell’adeguatezza, l’Italia ha leggermente peggiorato la propria posizione vedendo passare l’indice relativo a questa dimensione da 72.7 a 68.2. In leggero miglioramento l’indice di sostenibilità (da 23.7 a 25.1), ricollegabile principalmente ad un piccolo aumento del numero di persone con età superiore ai 50 anni iscritte ad un fondo pensione. Il nostro Paese si riconferma tuttavia nella parte più bassa della classifica europea per quanto concerne la sostenibilità, posizionandosi al penultimo posto (seguito dall’Austria). Le difficoltà in questo ambito rimangono il debito pubblico elevato, il basso tasso di crescita, l’elevata spesa governativa per le pensioni e il livello di adesione alla previdenza complementare ancora molto basso. l valore del terzo sotto-indice considera l’integrità del sistema pensionistico complessivo, ma con un’attenzione particolare al settore privato, ed è il valore più alto dei tre sotto-indici per l’Italia (77.2), con un rilevante miglioramento rispetto allo scorso anno (75.9), dovuto principalmente all’aumento del capitale pensionistico detenuto dai maggiori fondi pensione privati e alla reperibilità delle informazioni in merito alla propria posizione individuale per i membri iscritti ad un fondo pensione.A livello globale, la crescita della longevità, gli alti tassi di interesse e l’aumento dei costi delle cure hanno esercitato una maggiore pressione sui bilanci pubblici per sostenere i programmi pensionistici, facendo sì che i punteggi quest’anno siano complessivamente leggermente inferiori. Diversi sistemi, tra cui Cina, Messico, India e Francia, hanno intrapreso recenti riforme per migliorare i loro punteggi negli ultimi anni. Le più recenti riforme pensionistiche in Cina, annunciate a settembre, non si riflettono nel punteggio dell’Indice.I sistemi pensionistici di tutto il mondo si stanno allontanando sempre più dai piani a benefit definiti (DB) e si stanno spostando verso accordi a contribuzione definita (DC). Lo studio esplora le opportunità e le sfide associate ai regimi DC sia per i piani pensionistici che per i singoli individui. “Il passaggio ai piani pensionistici a contribuzione definita introduce una serie di nuove sfide di pianificazione finanziaria, che ricadono direttamente sulle spalle dei pensionati di domani – afferma Margaret Franklin, CFA, Presidente e CEO di CFA Institute –. I piani DC richiedono che gli individui prendano molte decisioni complesse in materia di pianificazione finanziaria, che potrebbero avere un impatto significativo sulle loro condizioni finanziarie in età avanzata. Tuttavia, molte persone non sono sempre ben preparate a gestire le decisioni richieste: i dati del report e l’indice contenuto mettono in evidenza questo gap, con l’obiettivo di favorire la sicurezza finanziaria sul lungo periodo e offrire indicazioni utili. La necessità di consulenti finanziari etici e con credenziali emerge ancora una volta, ed è per questo che noi di CFA Institute abbiamo lanciato nuove iniziative nello spazio degli investimenti privati per colmare questa lacuna”.Guardando al sistema italiano, una maggiore adesione a fondi di previdenza complementare potrebbe essere salutare sia per il sistema pensionistico che per i cittadini. Esiste però una sfida per i sottoscrittori, poiché devono essere preparati per scegliere autonomamente le linee di investimento. Non basta essere affiancati da advisor preparati, ma è necessario investire in importanti attività di sensibilizzazione e formazione in ambito di gestione dei risparmi e finanza personale. Qui le imprese possono fare la differenza, avviando decisamente percorsi di formazione agli investimenti e sportelli di supporto per i lavoratori. A fronte dell’esigenza di un maggiore coinvolgimento dei singoli nella previdenza complementare, è evidente come siano necessari anche interventi a più alto livello, per fronteggiare le sfide a livello demografico, di riduzione dei contribuenti a fronte di un aumento della popolazione pensionata e quelle legate alla crescita del debito pubblico. Con il crescere dell’aspettativa di vita, la maggiore flessibilità e la possibilità di personalizzazione offerte dai regimi DC saranno fondamentali. Il concetto di pensionamento è cambiato e molti individui si stanno avvicinando alla pensione in modo graduale o stanno rientrando nel mondo del lavoro con una veste diversa dopo il pensionamento iniziale. I piani pensionistici DC offrono anche importanti benefici per i lavoratori a tempo determinato, spesso rimasti ai margini degli schemi pensionistici a prestazione definita.”Le riforme politiche dei sistemi di reddito pensionistico devono svilupparsi man mano che le esigenze finanziarie dei pensionati e le loro aspettative lavorative evolvono – continua Morelli –. Non esiste un’unica soluzione per portare i sistemi pensionistici su un terreno più solido. Ora è il momento in cui i governi, i politici, il settore pensionistico e le aziende collaborino per garantire che gli anziani siano trattati con dignità e possano mantenere uno stile di vita simile a quello che hanno sperimentato nei loro anni lavorativi”. LEGGI TUTTO

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    OPAS Unieuro, adesioni oltre il 6,4%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquistoe scambio (OPAS) promossa da Fnac Darty e Ruby Equity Investment su Unieuro, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella distribuzione di elettronica di consumo ed elettrodomestici in Italia, risulta che oggi 15 ottobre 2024 sono state presentate 39.676 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 1.283.114, pari al 6,43% dell’offerta e pari al 6,43% sulle eventuali massime 19.944.793 azioni oggetto di offerta in caso di esercizio di stock options.L’offerta è iniziata il 2 settembre 2024 e terminerà il 25 ottobre 2024.Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Unieuro acquistate sul mercato nei giorni 24 e 25 ottobre 2024 non potranno essere apportate in adesione all’offerta.(Foto: © Sergiomonti | Dreamstime.com) LEGGI TUTTO

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    OPA Salcef Group, adesioni oltre il 5,9%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa sulle azioni Salcef Group, società quotata su Euronext STAR Milan e operante nell’industria ferroviaria, risulta che oggi 15 ottobre 2024 sono state presentate 51.814 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 1.232.074, pari al 5,99% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 7 ottobre 2024 e terminerà l’8 novembre 2024.Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Salcef Group acquistate sul mercato nei giorni 7 e 8 novembre 2024 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Manovra, in arrivo novità su accise. Salvini: ” Aspetto contributi importanti da banche”

    (Teleborsa) – Il Consiglio dei Ministri si riunirà questa sera alle 20 per esaminare, tra i vari punti all’ordine del giorno, un decreto legislativo che prevede la revisione delle disposizioni in materia di accise. L’integrazione è stata annunciata ufficialmente da Palazzo Chigi.In attesa dell’incontro, si fanno sempre più chiare le linee guida della manovra economica che il governo intende portare avanti. Fonti di governo anticipano che la manovra dovrebbe prevedere tagli del 5% alle spese dei ministeri, per un totale complessivo di circa 25 miliardi di euro. Si sottolinea, però, che non saranno introdotte nuove tasse. Il vicepremier Antonio Tajani ha ribadito che non ci saranno imposte aggiuntive e ha confermato che il contributo del settore bancario alla manovra sarà nell’ordine dei 3-4 miliardi di euro.In merito alle banche, anche Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha commentato in una nota: “Bene l’intervento sulle banche, come la Lega ha sempre auspicato. Visti i guadagni da 40 miliardi nel solo 2023 mi aspetto contributi importanti per sostenere il Paese e, soprattutto, il sistema sanitario nazionale”.Un altro aspetto rilevante della manovra riguarda la razionalizzazione delle “tax expenditures”. Il governo starebbe infatti lavorando su un restyling delle detrazioni fiscali, con l’introduzione di un importo massimo modulato in base al nucleo familiare, rappresentando un primo passo verso il “quoziente familiare”. Si valuta inoltre la possibilità di abbassare la soglia di reddito (attualmente a 120mila euro) oltre la quale scatta la riduzione delle agevolazioni fiscali al 19%.Infine, un’altra novità attesa è la proroga del bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa fino al 2025, evitando il calo al 36% previsto dalla legislazione attuale. La misura è stata confermata dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, con lo scopo di sostenere il settore edilizio e agevolare i proprietari di prime abitazioni. LEGGI TUTTO