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    Banche, Barclays: nel panorama italiano la preferita è BPER in vista del terzo trimestre

    (Teleborsa) – Nel suo ultimo report sul settore bancario italiano, Barclays ritiene che i risultati del terzo trimestre mostreranno una certa pressione sul margine di interesse (NII) per tutti gli istituti, ma in linea con le attuali guidance in generale. Tra le banche analizzate, BPER risulta essere la preferita di Barclays, che ne ha ripristinato il rating a Overweight (integrando nel modello previsionale Banca Popolare di Sondrio – BPSO). Gli esperti hanno poi confermato giudizio Equalweight su MPS, aggiornando il modello con l’integrazione di MedioBanca (MB).Su BPER, Barclays ha ripristinato il rating a Overweight con target price di 12,5 euro, valore che offre un potenziale di rialzo del +33% rispetto alla chiusura di giovedì. Gli analisti ritengono che “l’investimento sia semplice e convincente”. Dopo aver completato l’acquisizione di una partecipazione dell’80,69% in BPSO, BPER è diventata “un’azienda attenta alla riduzione dei costi, con opportunità di razionalizzare la propria attività commerciale e rafforzare la sua solida posizione patrimoniale”. Essi prevedono che i trend di crescita continuino per l’entità combinata. “Grazie alla resilienza del margine di interesse, a una certa crescita delle commissioni e al controllo dei costi, prevediamo un costo del rischio del 46% nel 2026, in calo al 43% nel 2027. Prevediamo un costo del rischio di circa 40 punti base nel 2026”, precisano. Il terzo trimestre – aggiungono – rifletterà pienamente BPSO così come il quarto trimestre, quando verrà contabilizzato anche il 75% degli oneri di integrazione (300 milioni di euro, con gli altri 100 milioni da contabilizzare nel 2026); il 2026 riflette quindi l’entità combinata fin dall’inizio. “Il capitale è un altro elemento importante, con potenziale di crescita. BPER ha un CET1 ratio di circa il 14,5% quest’anno nelle nostre stime, che prevediamo salirà oltre il 15% a partire dal prossimo anno, considerando un pagamento in contanti del 75% nelle nostre stime (rendimento 9%, 2026E) e la fusione appena annunciata con BPSO”.Inoltre, nello scenario in cui BPER dovesse vendere Alba Leasing, Barclays stima che ciò libererebbe circa 40-45 punti base del CET1 ratio con un impatto limitato sull’utile per azione (circa -1% al 2026). Per quanto riguarda MPS, “data la mancanza di visibilità da parte della società” gli analisti ipotizzano che la banca senese “manterrà una partecipazione stabile dell’86,3% in MB nel nostro orizzonte di stima, sebbene questa possa potenzialmente variare”. In caso di fusione, “MPS potrebbe emettere nuove azioni per le azioni MB residue, ma anche le minoranze scomparirebbero, con impatti compensativi sull’utile per azione e impatti positivi sul capitale”. Il terzo trimestre di MPS sarà ancora autonomo dal punto di vista del conto economico, con MB riflessa solo nel bilancio; dal quarto trimestre in poi MB sarà completamente integrata, pertanto il conto economico del quarto trimestre rifletterà il suo contributo, con “l’intera rivalutazione delle imposte differite (DTA) e il 50% degli oneri di integrazione annunciati”. Il 2026E rifletterà MB per intero e includerà “il resto degli oneri di integrazione”. Per Barclays i punti di forza principali restano “il capitale e la distribuzione (16,2% di CET1 ratio e 11% di rendimento annuo per il 2026E, ovvero un payout del 100%)”. Da monitorare “come procederà l’integrazione con MB dal punto di vista industriale e come verrà definita la nuova governance del gruppo”. Il potenziale di crescita – precisano gli analisti “potrebbe derivare dalle sinergie derivanti da possibili azioni, tra cui progetti per Widiba+CheBanca!, lo sviluppo di un cross-selling sulle PMI vs private banking, l’integrazione del business consumer di MPS con Compass di MB”.In vista del terzo trimestre”Considerando l’andamento del conto economico, i commenti sulle guidance e i potenziali catalizzatori, riteniamo che BPER potrebbe registrare buone performance in vista dei risultati, sia grazie ai solidi dati stand-alone (like-for-like) sia agli aggiornamenti su BPSO, che prevediamo influenzeranno positivamente il consensus”, afferma Barclays. 2Potrebbe essere un trimestre positivo anche per MPS (su base trimestrale, prevediamo un calo del margine di interesse leggermente inferiore rispetto ai competitor, sebbene un calo delle commissioni leggermente superiore); tuttavia, la reazione del prezzo delle azioni potrebbe essere maggiormente legata a eventuali cambiamenti nel piano industriale della nuova entità, che probabilmente verrà reso noto solo in seguito, nell’ambito del comunicato stampa dell’esercizio finanziario”. Per UniCredit, “dopo gli annunci estivi sul rapporto CET1 che si dirige al 14%, il capitale/distribuzione potrebbe essere al centro dell’attenzione durante la conference call”. Per Intesa Sanpaolo, gli analisti ritengono che “il terzo trimestre sarà solido (sebbene mostri una certa stagionalità nelle commissioni), ma i messaggi/aggiustamenti più significativi arriveranno probabilmente in occasione della presentazione del business plan, prevista per il 26 febbraio”.TassazioneBarclays segnala che il dialogo tra il governo e l’Associazione bancaria italiana è ancora aperto, ma la stampa “ha riportato che il governo sta cercando un sostegno da parte delle banche per 4-4,5 miliardi di euro”. “Se questo derivasse solo da una rinegoziazione delle imposte sulle passività (DTA) come accaduto negli anni scorsi, gli impatti dovrebbero essere trascurabili”, osservano gli esperti. Tuttavia, “potrebbero esserci impatti in caso di una tassazione sugli utili extra”. Gli impatti più rilevanti possono riguardare il sentiment/costo del capitale proprio, “poiché il mercato si aspettava che il governo italiano adottasse un approccio più costruttivo nei confronti delle banche, visti i precedenti degli ultimi due anni”.L’opinione di Barclays sulle banche italianeGli analisti ritengono ancora che i potenziali catalizzatori di M&A possano pesare più dei fondamentali sulle performance azionarie di diverse banche italiane. “Riteniamo che i fondamentali siano solidi, sebbene la crescita dell’utile per azione in Italia sia in media inferiore rispetto ad altri paesi europei a causa della sensibilità ai tassi di interesse e della limitata crescita del PIL”. Tuttavia, soprattutto per i titoli a cui gli analisti hanno attribuito la raccomandazione Overweight, ritengono che “il rendimento da dividendi e le valutazioni rimangano interessanti” e prevedono “diversi aggiornamenti dei piani aziendali per il prossimo anno (almeno ISP, BPER, MPS) come potenziali catalizzatori, consentendo agli investitori di apprezzare meglio il potenziale di crescita”.Le banche italiane oggetto di copertura “sono ora scambiate a un P/E 2026E di 9,3x con un rendimento da dividendi 2025E del 7,9%”.Gli analisti esprimono una preferenza per BPER, “in particolare nel terzo trimestre ma anche nel medio termine”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street debole dopo parole Trump su Cina. Banche USA in focus

    (Teleborsa) – Partenza debole per la borsa di Wall Street, nell’ultima seduta della settimana, stretta tra il riaccendersi dei timori per lo stato di salute delle banche regionali statunitensi e i commenti del presidente USA, Donald Trump in merito alle tensioni commerciali con la Cina. La vigilia, due istituti americani (Zions Bancorp e Western Alliance Bancorp) hanno annunciato problemi su alcuni grossi crediti concessi a soggetti in difficoltà, riaccendendo i dubbi sulla tenuta del sistema creditizio statunitense.Quanto ai dazi il presidente Trump ha detto che è necessario un accordo equo con la Cina e che le tariffe al 100% non sono sostenibili. Sullo sfondo, restano anche le preoccupazioni per lo shutdown governativo: con la chiusura delle attività governative negli Stati Uniti il dato macro, previsto per oggi, sulla produzione industriale e capacità degli impianti produttivi non è stato pubblicato.Sulle prime rilevazioni, il Dow Jones è sostanzialmente stabile e si posiziona su 45.986 punti, mentre, al contrario, si muove al ribasso l’S&P-500, che perde lo 0,21%, scambiando a 6.615 punti. In frazionale calo il Nasdaq 100 (-0,31%); con analoga direzione, poco sotto la parità l’S&P 100 (-0,24%). LEGGI TUTTO

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    LVMH, Barclays conferma Equal Weight e alza TP a 560 euro

    (Teleborsa) – Prosegue sottotono a Parigi LVMH, che scambia in calo dello 0,55%, nonostante il giudizio positivo di Barclays, che ha confermato una raccomandazione Equal weight, alzando il Target Price del 6% a 560 euro per azione dai 530 indicati in precedenza. “Manteniamo sostanzialmente invariate le nostre stime su LVMH per il quarto trimestre e il 2026”, affermano gli analisti della banca d’affari britannica, aggiungendo “modifichiamo solo leggermente i nostri ricavi per gli anni fiscali 2025 e 2026, rispettivamente dell’1% e del -2%,principalmente in conseguenza dell’adeguamento del tasso di cambio”. L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista della holding francese più pronunciata rispetto all’andamento del CAC40. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.Allo stato attuale lo scenario di breve di LVMH rileva una decisa salita con obiettivo individuato a 608,6 Euro. In caso di momentanea correzione fisiologica il target più immediato è visto a quota 595,4. Le attese sono tuttavia per un innalzamento della curva fino al top 621,8. LEGGI TUTTO

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    American Express, il terzo trimestre batte le attese

    (Teleborsa) – American Express chiude il terzo trimestre con utili per azione di 4,14 dollari, superando le aspettative degli analisti che erano per un EPS di 3,99 dollari. Oltre attese anche il fatturato che si attesta a 18,43 miliardi di dollari contro i 18,05 miliardi stimati dal consensus. La società americana rivede al rialzo la propria guidance affermando di aspettarsi ora una crescita del giro di affari del 9-10% e dell’utile tra 15,2-15,5 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, Flor: “Per transizione sostenibile importanti trasparenza e affidabilità”

    (Teleborsa) – “Per favorire la transizione sostenibile sono importanti trasparenza e dati affidabili. Intesa Sanpaolo ha una lunga tradizione nel reporting di sostenibilità e da sempre rendiconta in modo trasparente ai suoi stakeholder”. E’ quanto ha spiegato Elena Flor, Responsabile ESG Steering di Intesa Sanpaolo, intervenendo alla “VENICE Conference on the Global Governance of Climate Change and Sustainability” in corso a Venezia.”Intesa Sanpaolo ritiene che una rendicontazione di sostenibilità completa e di qualità sia un fattore strategico chiave anche per le imprese clienti. – ha proseguito la manager – Il Gruppo sostiene la transizione sostenibile dei clienti con un approccio che comprende oltre ai finanziamenti, servizi di advisory e formazione, per indirizzare gli investimenti per la transizione ESG e diffondere una maggiore consapevolezza”. “La Banca dal 2021 al primo semestre 2025 ha erogato 78,6 miliardi di nuovi prestiti a supporto della green economy, circular economy e transizione ecologica, su un obiettivo di 76 miliardi riferito al periodo 2021-2026 e erogato 11,9 miliardi di nuovi crediti green alle persone (dal 2022 al primo semestre 2025)”. “Sul fronte del proprio impegno ambientale, – ha concluso Flor – prosegue nel percorso net zero, che ha portato a fissare obiettivi al 2030 sui 10 settori più emissivi del portafoglio crediti del Gruppo e ad una riduzione delle emissioni finanziate assolute del 33% nel 2024 rispetto al 2022 nei settori oggetto di target”. LEGGI TUTTO

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    Banca Akros premia Danieli: target price rivisto a 53 euro

    (Teleborsa) – Gli esperti dell’ufficio studi di Akros hanno rivisto al rialzo il target price sul titolo Danieli e allo stesso tempo confermato il giudizio “Accumulate”. Il prezzo obiettivo è stato portato a 53 euro dai 42,50 indicati in precedenza. Al momento il titolo Danieli mostra una tenuta pari a +0,1% a fronte delle vendite generalizzate che hanno colpito l’intero listino milanese.A livello comparativo su base settimanale, il trend della multinazionale friulana evidenzia un andamento più marcato rispetto alla trendline del FTSE Italia Mid Cap. Ciò dimostra la maggiore propensione all’acquisto da parte degli investitori verso Danieli rispetto all’indice.Lo scenario di medio periodo è sempre connotato positivamente, mentre la struttura di breve periodo mostra qualche cedimento, letto dai relativi indicatori, per l’opposizione della resistenza stimata a quota 49,03 Euro. Funzionale il controllo della situazione di breve offerta dai supporti a 47,68. E’ concreta la possibilità di una continuazione della fase correttiva verso quota 46,82. LEGGI TUTTO

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    Agrivoltaico: da pool banche, guidato da UniCredit, mini-perm green loan project financing da 46 milioni euro

    (Teleborsa) – UniCredit , Banca Monte dei Paschi di Siena, BPER , Banco di Sardegna e Banca Ifigest hanno sottoscritto un mini-perm green loan project financing da oltre 46 milioni di euro a favore di un veicolo societario, interamente controllato dal gruppo Futura, titolare di un innovativo impianto agrivoltaico avanzato integrato con sistema di accumulo.Il finanziamento, certificato green ai sensi dei “Green Loan Principles” è finalizzato a sostenere i costi di costruzione e messa in esercizio di un impianto agrivoltaico avanzato, di potenza complessiva di circa 45MWp, combinato con un impianto di accumulo di energia della potenza di circa 48 MWh.Il progetto, costituito da un impianto agrivoltaico avanzato integrato con un sistema di accumulo, è ritenuto strategico per la transizione energetica e la stabilità del sistema elettrico italiano e regionale ed è stato progettato al fine di integrare le attività di allevamento zootecnico all’interno dell’impianto agri-voltaico, garantendo benefici economici ed ambientali sia all’attività agricola che alla produzione di energia da fonte rinnovabile, massimizzando le relative sinergie.L’impianto agrivoltaico avanzato, combinato con impianto BESS, ha una produzione fotovoltaica annua attesa di circa 85 GWh, in grado di coprire i fabbisogni energetici annui di circa 30 mila famiglie italiane. Il progetto, una volta in esercizio, permetterà di evitare emissioni climalteranti di oltre 18 mila tonnellate annue di CO2 equivalenti, che nell’arco della vita utile dello stesso impianto, corrisponderà ad un risparmio di oltre 450 mila tonnellate di CO2 equivalenti.L’innovativa operazione di finanza strutturata, su base project financing, nel settore renewables è stata originata, strutturata e coordinata da UniCredit in qualità di Global Coordinator & Bookrunner, Structuring Mandated Lead Arranger, Original Lender, Sustainability Coordinator e Hedging Bank e sottoscritta anche da Banca Monte dei Paschi di Siena, BPER, Banco di Sardegna, in qualità di Mandated Lead Arrangers, Original Lenders e Hedging Banks, e Banca Ifigest in qualità di Mandated Lead Arrangers, Original Lender e Account Bank, con BPER che ha agito anche in qualità di Account Bank & Agent, Sustainability Coordinator .L’impianto, attualmente in fase avanzata di costruzione con entrata in esercizio prevista entro il primo semestre 2026, beneficerà del contratto per differenza con il GSE.Simone Micheletti, Amministratore e fondatore del gruppo Futura insieme a Bruno Fisi, ha dichiarato “Questo progetto, finalizzato con successo grazie alla professionalità e all’esperienza del gruppo Futura ed in particolare del Chief Financial Officer Francis Ravano, rappresenta una pietra miliare per il comparto. È il primo impianto ibrido fotovoltaico co-located di dimensioni rilevanti che entrerà in esercizio in Italia, finanziato per la prima volta in project financing. Questo conferma l’approccio innovativo e all’avanguardia che caratterizza la cultura aziendale e le persone che ogni giorno lavorano nel gruppo Futura; gruppo che continua a crescere e a portare avanti iniziative ambiziose e sostenibili, strettamente integrate con il tessuto economico e sociale del territorio. Il Progetto contribuisce infatti a un futuro energetico più sicuro e sostenibile rafforzando anche la stabilità della rete elettrica nazionale e permette la valorizzazione di terreni agricoli marginali e poco produttivi nonché un’integrazione importante di reddito per le imprese agricole coinvolte”.”Siamo molto soddisfatti di aver concluso con successo questa ulteriore e importante operazione di finanziamento a supporto della nostra pipeline greenfield di impianti solari, agrivoltaici e storage. Ringrazio tutto il nostro Team Futura senza il quale non avremmo mai raggiunto tali risultati”, ha dichiarato Francis Ravano, Chief Financial Officer. Per Paola Garibotti, Regional Manager NordOvest di UniCredit “Con il primo finanziamento project in Italia finalizzato a sostenere la realizzazione di un impianto agrivoltaico avanzato integrato con sistema di accumulo, UniCredit conferma il proprio concreto impegno nella transizione verso un’economia green e sostenibile. Supportiamo attivamente, con soluzioni innovative di finanza green, i clienti che intendono investire nella trasformazione del proprio modello produttivo, contribuendo così a un futuro più responsabile. Questa operazione a favore del Gruppo Futura testimonia la nostra volontà di fornire alle comunità in cui operiamo le leve del successo, mettendo a disposizione soluzioni finanziarie innovative capaci di generare un impatto positivo anche sull’indipendenza energetica del Paese, in coerenza con gli obiettivi dei programmi europei e nazionali”. LEGGI TUTTO

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    Eurozona: inflazione settembre cresce del 2,2%, core rivista a +2,4%

    (Teleborsa) – Confermata in rialzo l’inflazione dell’Eurozona del mese di settembre 2025. Secondo l’Ufficio statistico europeo (EUROSTAT), i prezzi al consumo segnano un +2,2% su base tendenziale, in linea con la stima preliminare, rispetto al +2% rilevato nel mese precedente. Su base mensile si registra una crescita dello 0,1%, come indicato nella prima lettura ed in liniea con la variaizone del mese precedente. L’inflazione core, depurata dalle componenti più volatili quali cibi freschi, energia, alcool e tabacco, è stata invece rivista al rialzo al 2,4% su base annua, rispetto al 2,3% del la stima preliminare e del mese precedente. La variazione mensile è pari a +0,1%, uguale alla stima iniziale, rispetto al +0,3% del mese prima. L’inflazione armonizzata della Zona Euro segna un +2,4% tendenziale, in linea con la stima preliminare e dopo il +2,3% del mese precedente. La variazione mensile è confermata a +0,1% dal +0,3% precedente. LEGGI TUTTO