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    Pioggia di acquisti a Wall Street con dazi “soft”

    (Teleborsa) – Wall Street continua la sessione in rialzo, con gli investitori confortati dal fatto che l’amministrazione Trump starebbe adottando un approccio misurato sui dazi contro i suoi partner commerciali.Sul fronte macroeconomico, l’indice sull’attività manifatturiera statunitense è in calo, a marzo, mentre sale il PMI servizi. Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones avanza a 42.403 punti; sulla stessa linea, performance positiva per l’S&P-500, che continua la giornata in aumento dell’1,38% rispetto alla chiusura della seduta precedente. In netto miglioramento il Nasdaq 100 (+1,85%); sulla stessa linea, in denaro l’S&P 100 (+1,45%).Beni di consumo secondari (+3,35%), telecomunicazioni (+1,71%) e informatica (+1,51%) in buona luce sul listino S&P 500.Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Amazon (+3,12%), Home Depot (+2,58%), Visa (+2,21%) e JP Morgan (+2,15%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Nike, che ottiene -1,76%.Sostanzialmente debole Merck, che registra una flessione dell’1,46%.Si muove sotto la parità Verizon Communication, evidenziando un decremento dello 0,69%.Contrazione moderata per Amgen, che soffre un calo dello 0,64%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Tesla Motors (+10,40%), Advanced Micro Devices (+7,48%), Datadog (+4,56%) e NXP Semiconductors (+4,39%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Kraft Heinz, che continua la seduta con -1,72%.Sottotono Astrazeneca che mostra una limatura dell’1,37%.Deludente Starbucks, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia. LEGGI TUTTO

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    Fitto: “Difesa fondi agricoltura è priorità in Ue”

    (Teleborsa) – “Bisogna coordinarsi sulle risorse, questo è il tema del futuro bilancio della Ue: ci sono nuove priorità che prima non c’erano, come la difesa. E l’organizzazione deve quadrare”. È quanto ha affermato il vicepresidente della commissione europea, Raffaele Fitto, nel corso del dibattito svoltosi oggi ad “Agricoltura È”, il villaggio-evento dedicato al mondo agricolo italiano, ospitato a Roma nell’area riqualificata di Piazza della Repubblica e dei Giardini di Dogali. Al centro del dibattito l’ipotesi che i fondi Pac e quelli per la coesione ricadano su un’unica gestione. Nel corso della discussione in Consiglio Ue Agricoltura e Pesca sul futuro della Politica agricola comune, molti paesi si sono, infatti, detti contrati alla proposta della Commissione europea di voler integrare in un’unica “cassa nazionale” gli oltre 500 programmi che fanno parte dell’attuale bilancio, dalla Coesione ai fondi per l’agricoltura. Per il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida “l’accorpamento dei fondi Pac con altre risorse sarebbe devastante. L’agricoltura deve mantenere dei fondi specifici”. “Questa – ha detto Fitto – è una delle prime questioni da esaminare che interessano da vicino l’agricoltura. Di fronte abbiamo un futuro importante con diverse priorità. Tra queste c’è la difesa dei fondi per l’agricoltura”.”Il dibattito sul bilancio europeo è fondamentale – ha proseguito Fitto – un terzo del bilancio è sulle politiche di coesione e un terzo è sulle politiche agricole. Difendere questo in modo tradizionale potrebbe essere un errore, ma incidere sulla qualità della spesa potrebbe essere un’arma vincente, evitando di correre il rischio che in un fondo unico si perda la specificità di queste risorse che vanno salvaguardate”. Fitto ha spiegato che bisogna “creare sinergie tra i diversi programmi, i quali devono parlarsi” e ha sottolineato che in questo senso tra le priorità europee c’è anche il piano sull’acqua, che “immaginando una strada”, potrebbe “essere finanziato dalle politiche di coesione”. Il commissario ha anche garantito che verranno date “risposte che tengono conto delle esigenze di ogni Stato membro” e che saranno fatte “scelte comuni discusse per tempo e non imposte dall’alto senza un confronto preventivo”. “C’è tutta la volontà di lavorare insieme per questo settore fondamentale per l’Italia e per l’Europa” ha aggiunto il vicepresidente della commissione europea. Fitto ha citato il lavoro di revisione svolto sul Pnrr “anche con le rappresentanze di categoria, grazie al quale abbiamo ottenuto 3 miliardi di risorse aggiuntive per il reparto agricolo” e ha sottolineato che il proprio ruolo di coordinamento tra diversi Commissari Ue vuole essere “un messaggio chiaro di una visione d’insieme e di dialogo” che ha già portato al documento sulla nuova visione europea per l’agricoltura che rappresenta “un netto cambio di approccio”. “L’elemento centrale – ha proseguito – è che l’agricoltore non è un problema, ma è parte della soluzione”. Tra le priorità della Ue, ha poi spiegato Fitto, ci sono le aree interne e rurali, di cui va contrastato l’abbandono “e per le quali servono politiche strutturate che mettano insieme interventi in diversi ambiti, come le infrastrutture materiale e immateriali e la creazione di servizi che incentivino il ritorno e la permanenza in quelle aree”. È necessario – ha detto Fitto – “rivedere l’attuale politica di coesione già con l’attuale Programmazione non solo con quella futura”. Secondo Fitto i nodi da sciogliere sono “oltre alla capacità di spesa molto bassa anche il fatto che i programmi non hanno la flessibilità necessaria. Sono stati programmati 3-5 anni fa e bisogna creare le condizioni per adeguare i programmi alle attuali necessità”. Una lavoro, ha concluso, che “potrà trovare a partire dalle prossime settimane le prime risposte”. “Abbiamo apprezzato le dichiarazioni di Raffaele Fitto rispetto alla difesa dei fondi Pac. Non si può correre il rischio di un fondo unico, serve garantire la singola dimensione economica di ogni settore. Bene anche l’attenzione dedicata alle aree interne e al tema delle risorse idriche. Bisogna approfittare della revisione della politica di coesione e utilizzare i fondi anche per rispondere alle esigenze della gestione dell’acqua, sia in termini di infrastrutture che di approvvigionamento” ha commentato il presidente di Cia-Agricoltori, Cristiano Fini. Per Cia è, dunque, importante il no di Fitto all’ipotesi di Fondo unico nazionale per il finanziamento della Pac, che segnerebbe lo stop a una politica economica di settore. In merito alle aree interne, Cia ha apprezzato la volontà del vicepresidente Fitto di contrastarne l’abbandono e lo spopolamento con risorse e misure dedicate, attraverso la sinergia fra i fondi di coesione e le politiche agricole comunitarie, al fine di creare servizi per aumentare la qualità della vita in quelle zone. “Ogni ipotesi di far confluire le risorse della Pac in un unico contenitore rappresenterebbe un colpo mortale al futuro dell’agricoltura europea” affermano Coldiretti e Filiera Italia . “È di vitale importanza per il futuro dell’Europa che le scelte in materia di bilancio comune salvaguardino l’eccezionalismo agricolo, tenendo separati i fondi della Pac al di fuori di ogni ambiguità – afferma Coldiretti –, poiché solo in questo modo sarà possibile difendere la sovranità alimentare del continente in un momento di grandi tensioni e incertezze a livello globale. La via giusta sarebbe, invece, quella di trovare sinergie adeguate tra i fondi della Politica agricola e quelli strutturali per colmare il gravissimo deficit infrastrutturale e idrico che pesa sulla produzione di cibo”. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, gruppo Caltagirone aderisce a OPA su Anima

    (Teleborsa) – Il gruppo Caltagirone ha deciso di aderire all’OPA di Banco BPM Vita sulle azioni ordinarie di Anima Holding. Lo si apprende da una nota. Il gruppo Caltagirone è proprietario di un pacchetto azionario pari al 5,84% del capitale sociale di Anima Holding. LEGGI TUTTO

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    OPA Anima, adesioni oltre il 4,6%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulle azioni di Anima, gestore patrimoniale italiano quotato su Euronext Milan, da Banco BPM, risulta che oggi 24 marzo 2025 sono state presentate 627.8704 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 11.813.560, pari al 4,66% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 17 marzo 2025 e terminerà il 4 aprile 2025.Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Anima acquistate sul mercato nei giorni 3 e 4 aprile 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Finanza sostenibile, Consob: “Obiettivi ESG ancora poco integrati nei piani aziendali”

    (Teleborsa) – La Consob ha analizzato, per la prima volta, l’informativa sugli obiettivi Environmental, Social e Governance (Esg) nei piani industriali di un campione di società italiane. In particolare, oltre ai piani industriali e ai relativi comunicati stampa, sono state considerate anche le informazioni rese nei prospetti informativi, nelle relazioni finanziarie annuali e nelle dichiarazioni non finanziarie di 52 società (anche non quotate) che tra il 2020 e il 2021 hanno pubblicato un prospetto informativo ai fini dell’offerta/ammissione alle negoziazioni di titoli di capitale o di debito nei mercati regolamentati italiani. Lo studio “L’integrazione dei fattori ESG nella strategia aziendale: un’analisi della disclosure societaria. Primi spunti di riflessione” è stato curato da M.C. Lena (coordinatrice), F. Fancello (coordinatore analisi dati), M.G. Altamura, V. Anzellotti, C. Bisogno, S. Cocci, G. Di Stefano, R. Ertman, I. Fabbiani, M. Mencarelli, L.E. Olita, M. Tartaglione.La fotografia scattata dalla Consob, relativa ai dati 2021 e 2022, evidenzia in generale un progressivo aumento dell’informativa ESG in senso lato, inclusi i relativi rischi, nell’ambito della pianificazione (dal 19% degli emittenti analizzati nel 2021 al 29% nel 2022).Tuttavia, con specifico riferimento all’informativa sugli obiettivi Esg nei piani industriali, il numero degli emittenti appare: ancora limitato, sebbene in aumento (dal 15 % del campione nel 2021 al 27% nel 2022); correlato positivamente alle dimensioni societarie; riconducibile in prevalenza al settore finanziario.Inoltre, la rappresentazione di obiettivi Esg nei piani spesso non è corredata da metriche quantitative (quindi misurabili), mentre risultano preferiti obiettivi misti (quali-quantitativi) e/o generici. La metrica quantitativa più frequentemente utilizzata per gli obiettivi Esg dei piani industriali riguarda la riduzione di emissioni nocive per l’ambiente. Anche negli altri documenti esaminati l’informativa sugli obiettivi Esg dei piani industriali appare spesso declinata in termini più formalistici che concreti, focalizzandosi più sull’enumerazione di rischi di mancata applicazione della normativa ambientale o dei princìpi di governance, piuttosto che sulla rappresentazione di obiettivi Esg misurabili in concreto.I dati dello studio evidenziano, quindi, che nel periodo analizzato non risulta ancora raggiunto un elevato livello di maturità sui temi Esg da parte dell’insieme delle società incluse nel campione. Tale conclusione deve essere inquadrata alla luce del breve lasso di tempo trascorso dall’introduzione della normativa Esg e dell’evoluzione del quadro normativo in corso. LEGGI TUTTO

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    OPA Beghelli, adesioni oltre l’8,35%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria, promossa sulle azioni ordinarie di Beghelli, azienda quotata su Euronext Milan e attiva settore elettronico e della sicurezza, risulta che oggi 24 marzo 2025 sono state presentate 587.625 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 2.643.513, pari all’8,35% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 17 marzo 2025 e terminerà il 4 aprile 2025.Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Beghelli acquistate sul mercato nei giorni 3 e 4 aprile 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Private Banking: crescita a due cifre nel 2024, +14,1% sul 2023

    (Teleborsa) – Il Private Banking italiano chiude il 2024 con un nuovo record per le masse in gestione, che raggiungono quota 1.257 miliardi di euro, consolidando così i risultati di un’annata molto positiva, che già nel corso dei primi sei mesi aveva superato le previsioni per fine dicembre (pari a 1.242 miliardi). La crescita registrata durante l’anno passato è stata infatti pari a +14,1% sul 2023 (+156 miliardi complessivi), grazie a una combinazione di effetto mercato (+69 miliardi; +6,3%), raccolta netta (+49 miliardi; +4,5%) e cambiamenti organizzativi che hanno portato un impatto positivo di +37 miliardi (+3,3%), confermando il trend di continuo sviluppo dell’intero settore. È quanto emerge dai dati consuntivi al 31 dicembre 2024 del mercato servito, rilevati dall’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB).”Un’industria che cresce sa intercettare i bisogni ed è in grado di fornire risposte adeguate: il Private Banking prosegue il suo trend di crescita grazie al connubio di questi elementi che poggiano su un modello di consulenza patrimoniale in grado di supportare i clienti nella pianificazione e nella protezione dei loro progetti di vita; consulenza professionale sempre più centrale, in un contesto di bassa natalità e di un’aspettativa di vita sempre più lunga ed attiva – ha commentato Andrea Ragaini, presidente AIPB –. La fiducia degli investitori nel valore degli investimenti è la leva per favorire la crescita della ricchezza Private, anche con uno sguardo al ‘dopo di noi’: uno dei compiti dell’industria del Private Banking sarà anche quello di supportare i clienti in questo percorso, indicando la strada verso scelte filantropiche in grado di creare valore artistico e sociale per il Paese”.L’analisi trimestrale mostra come ogni periodo abbia contribuito positivamente alla crescita annuale delle masse: +6,3% nel primo, +2,2% nel secondo, +3,3% nel terzo e +1,7% nel quarto. Tralasciando i primi due trimestri già esaminati, nel terzo e quarto periodo i risultati positivi sono stati guidati sempre da raccolta netta (+ 9 miliardi nel terzo e +11 nel quarto) e dall’effetto mercato (+22 miliardi nel terzo e +10 nel quarto), seguiti dai cambi perimetro avvenuti solo nel terzo trimestre (+9 miliardi).Nel 2024 continua la ricomposizione dei portafogli Private verso l’amministrato (+0,6pp in termini di asset mix sul 2023) che, assieme al gestito (+0,2pp), guadagna peso a scapito della raccolta diretta (-0,3pp) e dei prodotti assicurativi (-0,5pp). L’andamento positivo dei mercati sostiene tutti i comparti, soprattutto la raccolta gestita (+8,7%). L’amministrato registra la miglior performance di raccolta netta (+6,6%). I cambi di perimetro intervenuti nell’anno incidono soprattutto sulla raccolta diretta (+7,3%). Anche in questo caso, l’analisi trimestrale della composizione dei portafogli testimonia una sostanzialmente stabilità. Nel quarto trimestre la crescita è stata trainata dalla raccolta diretta (+3,6%) e dai prodotti assicurativi (+3%). Il comparto diretto ha beneficiato maggiormente della raccolta netta (+2,6%), mentre l’assicurativo dell’effetto mercato (+1,4%). L’amministrato è rimasto pressoché stabile (+0,3%) ed è l’unico ad aver ottenuto un contributo negativo dalla raccolta netta (-0,7%). Il gestito è cresciuto moderatamente (+1,4%), nonostante l’impatto negativo derivante dai cambi di perimetro (-1,2%).Relativamente ai prodotti, l’asset mix a fine 2024 privilegia i fondi comuni d’investimento (22,9%, cresciuti di 0,9pp in termini di asset mix sul 2023), seguiti dalla liquidità (13,3%, calata di 0,2pp) e dalle gestioni patrimoniali individuali (12,3%, in calo di 0,8pp). I prodotti obbligazionari (titoli di stato e altre obbligazioni) pesano complessivamente per il 22,1% (in leggera crescita sul 2023 quando erano al 21,7%). Stabile sia l’azionario (11,1% nel 2024 contro l’11,3% del 2023) che i prodotti assicurativi (Multi-ramo, Ramo III e Ramo I; dal 19,5% del 2023 al 19,1% del 2024). LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo main partner di Miart con un omaggio a Rauschenberg

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo si conferma main partner di Miart, la fiera internazionale di arte moderna e contemporanea che si svolgerà a Milano dal 4 al 6 aprile 2025. Quest’anno la banca sarà presente con un progetto espositivo dedicato a Robert Rauschenberg – nel centenario della nascita – a cura di Luca Massimo Barbero, curatore associato della Collezione di Arte e Moderna di Intesa Sanpaolo.La mostra parte dall’area lounge della Banca dove sarà esposto il capolavoro dell’artista statunitense Blu exit, esempio straordinario della serie “Combine Painting” che consacrò il maestro americano come uno dei protagonisti della grande pittura contemporanea internazionale.L’esposizione avrà una ideale prosecuzione nel caveau delle Gallerie d’Italia, eccezionalmente aperte al pubblico su prenotazione nei giorni di Miart, dove saranno esposte altre tre opere dell’artista selezionate dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati, prestigiosa raccolta d’arte contemporanea oggi parte delle collezioni del Gruppo Intesa Sanpaolo grazie al lascito del Cavalier Luigi Agrati: Scripture, 1974, Gulf, 1969, Clearing, 1969. Progettato nei primi anni del secolo scorso da Luca Beltrami per contenere le cassette di sicurezza della Banca Commerciale Italiana, il caveau delle Gallerie d’Italia domina un disegno compositivo singolare e simmetrico, retto da due imponenti colonne di un esplicito ordine dorico, con pulvino con triglifi. Oggi il luogo, normalmente visitabile solo su prenotazione con visite guidate, non contiene più cassette di sicurezza ma custodisce qualcosa di altrettanto prezioso: circa 500 dipinti appartenenti alla collezione Intesa Sanpaolo. Le opere d’arte sono appese su pannelli di rete scorrevoli, con un sistema ottimale per l’archiviazione e la conservazione, realizzato in modo da tenere le opere in vista, quasi a creare piccoli, inaspettati percorsi espositivi.Anche quest’anno Intesa Sanpaolo Private Banking – la banca del Gruppo dedicata alla gestione delle esigenze finanziarie, assicurative e previdenziali della clientela private, nonché alla gestione e valorizzazione complessiva del patrimonio – sarà presente a Miart nell’area lounge del Gruppo con incontri dedicati al servizio di art advisory, rivolto a chi considera l’arte un’opportunità di crescita diversificata del proprio patrimonio e vuole avvalersi di una consulenza altamente specializzata nella selezione, valutazione e gestione di collezioni o singole opere d’arte.Sempre nello spazio espositivo di Intesa Sanpaolo verrà allestito un corner Allemandi dove, oltre ai libri e cataloghi della prestigiosa casa editrice recentemente acquisita dal Gruppo insieme a Compagnia di San Paolo e Fondazione CR Cuneo, sarà possibile consultare e leggere anche Il Giornale dell’Arte, un ulteriore tassello dell’impegno di Intesa Sanpaolo verso arte e cultura. LEGGI TUTTO