(Teleborsa) – Prende il via il rinascimento delle infrastrutture in Italia, motore della ripresa dell’economia tricolore. Lo ha spiegato Pietro Salini, Amministratore delegato di (Salini-Impregilo) in una intervista al Corriere della sera.
Secondo l’imprenditore, l‘Italia sta ripartendo “da Sud a Nord” a beneficio di infrastrutture, lavoro e territorio. In questo contesto l’impresa di costruzioni si pone come punto di riferimento per il rilancio del Paese, con la creazione di posti di lavoro e l’effetto indotto sulle PMI della supply chain.
“Il nostro gruppo occupa complessivamente in Italia circa 11mila persone tra diretti e indiretti, che diventeranno oltre 15mila nel 2022”, spiega Pietro Salini nell’intervista, ricordando che “una quota superiore all’85%” è impiegato nella catena di fornitura che coinvolge molte imprese di piccole e medie dimensioni.
Il costruttore ha parlato anche del progetto per l’AV Verona-Padova, annunciato ieri, auspicando che segua l’esempio del ponte di Genova e “permetta la realizzazione di un progetto altrettanto veloce e di qualità“, che andrà ad arricchire l’offerta ferroviaria e la sua integrazione con la rete europea, riducendo l’impatto ambientale e l’incidentalità associata alla mobilità stradale. L’opera – ha spiegato – ha già impegnato 2 miliardi di euro e raggiungerà 4 miliardi. Il primo lotto funzionale prevede un investimento di RFI (Gruppo FS Italiane) di 2,7 miliardi e la consegna nel 2027.
Salini ha poi affermato che non basta solo la realizzazione di nuove opere, occorre anche “un programma di manutenzione di tutte le infrastrutture per rimettere a posto il Paese”.
Sulla possibilità di sostituire un tunnel al ponte sullo Stretto di Messina taglia corto: “l’importante è che si costruiscano le opere”, “va bene sia il ponte che il tunnel. Purché si faccia”.