(Teleborsa) – Cassa Depositi e Prestiti si attiva per lo sviluppo dei porti pugliesi di Bari e Brindisi e, dopo l’intesa siglata a giugno con Assoporti, firma un protocollo d’intesa con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (Adspmam) volto a rafforzare la cooperazione nella realizzazione delle infrastrutture delle due aree portuali e nello sviluppo delle città.
CDP fornirà un supporto tecnico-amministrativo per la progettazione, l’esecuzione – compreso l’affidamento lavori – e lo sviluppo di infrastrutture strategiche nelle due aree portuali.
Fra gli interventi previsti, la riqualificazione del molo San Cataldo, lo sviluppo dell’approdo turistico e quello del rapporto porto/città a Bari. Per il porto di Brindisi, invece, la collaborazione ed i lavori riguarderanno in prevalenza l’area di Capo Bianco (ex British Gas) per renderla attrattiva all’insediamento di un operatore terminalista di primaria importanza internazionale.
La Cassa inoltre valuterà anche eventuali richieste di finanziamento da parte dell’Autorità, individuando le migliori condizioni tempo per tempo praticabili e fornendo il supporto necessario a favorire il perfezionamento delle relative operazioni di finanziamento.
“Avere come partner Cassa Depositi e Prestiti, uno dei pilastri dell’economia italiana, conferisce alla nostra azione strategica di infrastrutturazione dei porti di Bari e di Brindisi una solidità economico-finanziaria significativa”, dichiara il presidente dell’AdSP del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi.
“Con la firma di questo primo accordo con un’Autorità Portuale, Cassa Depositi e Prestiti rafforza il proprio ruolo nel supportare il rinnovamento infrastrutturale del Paese”, afferma Fabrizio Palermo, Amministratore delegato di CDP, ricordando che l’iniziativa favorirà anche lo sviluppo turistico e commerciale delle due città. “Un primo impegno per la crescita del sistema portuale nazionale che considerata la rilevanza strategica dei porti e della logistica – sottolinea – avrà effetti positivi anche su altri principali settori dell’economia italiana, favorendone la ripresa”.