(Teleborsa) – L’Antitrust, a conclusione del procedimento istruttorio, ha comminato una multa di 4 milioni di euro a Sixthcontinent Europe, attiva nell’ambito della pubblicità online e dell’e-commerce e, in particolare, nell’offerta e nella vendita di shopping card attraverso la piattaforma sixthcontinent.com.
L’Autorità, che aveva già disposto un provvedimento cautelare,ha accertato rilevanti violazioni del codice del Consumo. In particolare, dall’istruttoria è emerso che la società prospettava in modo ingannevole la convenienza economica dell’adesione alla community e dell’acquisto delle varie shopping card proposte sulla piattaforma.
Sono poi emerse diverse condotte di carattere aggressivo della società, adottate unilateralmente a danno di oltre 500mila consumatori aderenti: blocco ingiustificato degli account di molti clienti, ostacoli e ritardi nel rilascio di shopping card dei vari merchant; conversione forzosa del credito delle shopping card in crediti da usare sulla sua piattaforma, svalutazione dei crediti utilizzabili per l’acquisto delle shopping card dei vari merchant dal 50% all’1-3%, riduzione del numero e dell’importanza di shopping card acquistabili e degli altri servizi di pagamento fruibili. Infine, in alcuni casi la società ha omesso il rimborso delle somme versate per l’acquisto delle shopping card e ha offerto solo crediti spendibili sulla piattaforma ormai priva di molti servizi di pagamento prima utilizzabili.
Sixthcontinent dovrà trasmettere, entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento, una relazione sulle iniziative assunte per ottemperare alla diffida.
Sixthcontinent ha intanto annunciato il ricorso al TAR: “Ricorreremo al TAR avverso il provvedimento dell’AGCM. Siamo stati vittime di una truffa e dimostreremo la correttezza dei nostri comportamenti”.
La multa – si sottolinea – “nasce da una truffa compiuta da alcuni utenti organizzati tra loro, già denunciati alla procura della Repubblica di Milano. Molti di questi utenti, non casualmente, sono gli stessi che hanno fatto partire l’esposto dell’AGCM”. Le decisioni assunte che oggi ci vengono contestate – si spiega – “sono state una legittima difesa proporzionata rispetto alla gravità delle condotte subite e all’entità del relativo danno, presa a salvaguardia dell’azienda e di oltre 2 milioni di utenti estranei alle predette condotte”.
“Siamo certi che riusciremo a dimostrare la liceità dei nostri comportamenti dinanzi al TAR . Saranno necessari circa 3-4 anni di tempo, ma abbiamo la sicurezza di aver sempre operato nell’interesse dei consumatori e nel rispetto delle norme”, afferma la società.