(Teleborsa) – Nella holding di Richard Branson non va tutto per il meglio. Dopo Virgin Australia, finita in amministrazione controllata lo scorso aprile, Virgin Atlantic ha presentato istanza di protezione fallimentare in Usa a causa della pandemia Covid-19.
La compagnia ha chiesto infatti l’applicazione dell’articolo 15 del Codice Fallimentare statunitense, che consente a un debitore straniero di proteggere i propri asset di fronte ai creditori.
La compagnia aerea ha ottenuto nel mese di luglio appena trascorso aiuti per 1,5 miliardi di dollari. Lo stesso Branson ha investito 200 milioni di sterline per evitare il fallimento e mantenere la solvibilità.
Virgin Atlantic, partecipata al 51% da Virgin Group e al 49% da , aveva proceduto nel maggio scorso al taglio di 3mila posti di lavoro nel Regno Unito e alla chiusura delle operazione dall’aeroporto londinese di Gatwick.