(Teleborsa) – Nuova impennata dei licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di luglio, per effetto degli strascichi della crisi sanitaria globale, che ha causato la chiusura di molte aziende.
Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di circa 262.649 posti di lavoro in aumento del 576% rispetto ai 38.845 dello stesso periodo del 2019 e del 54% rispeto ai 170.219 di giugno.
Da inizio anno si sono registrati 1.847.696 licenziamenti (+212% rispetto al pari periodo del 2019). I licenziamenti direttamente imputabili al Covid-19 quest’anno sono stati 1.074.904.