(Teleborsa) – Pesa l’effetto Covid sui conti del secondo trimestre di che vede un calo nei ricavi consolidati del 26% rispetto al secondo trimestre del 2019 (in calo del 23% a cambi costanti) pari a 5,6 miliardi di dollari nel secondo trimestre del 2020.
Lo rende noto il Gruppo in una nota in cui specifica che l’utile netto si attesta a 361 milioni di dollari, pari a un risultato netto per azione pari a 0,26 dollari: il dato – specifica CNH – è “comprensivo del provento di 1.475 milioni di dollari per la rimisurazione al fair value della partecipazione in Nikola Corporation (NKLA), parzialmente compensato da oneri per svalutazioni non-cash per 840 milioni di dollari principalmente relativi al goodwill riferibile a Construction, nonche´ da costi per l’ottimizzazione di attivita` pari a 282 milioni di dollari, per lo piu` determinati dagli impatti negativi del COVID-19 sui mercati finali europei dei veicoli usati”.
L’effetto della pandemia si fa sentire su tutti i conti del Gruppo che registra una perdita netta adjusted di 85 milioni di dollari nel secondo trimestre del 2020 rispetto a un utile netto adjusted di 430 milioni di dollari nel secondo trimestre del 2019.
Ciò porta a una perdita di 0.07 dollari per azione nel secondo trimestre del 2020 rispetto a un utile diluito per azione adjusted pari a 0,31 dollari nel secondo trimestre del 2019 .
Netto il calo dei ricavi netti per le attività industriali che nel II trimestre si attestano a 5,2 miliardi di dollari, in diminuzione del 27% rispetto al secondo trimestre del 2019 (in calo del 24% a cambi costanti): anche in questo caso, la causa è legata ai “rilevanti impatti negativi del Covid-19 sulla catena logistico-produttiva e sulle condizioni di mercato in tutte le aree geografiche e in tutti i segmenti”.
L’EBIT adjusted è negativo a 58 milioni di dollari nel secondo trimestre del 2020 rispetto ad un EBIT adjusted positivo pari a 527 milioni di dollari nel secondo trimestre del 2019: tra i motivi elencati nella nota dal Gruppo, “il crollo della domanda, l’assorbimento negativo dei costi fissi causato dalla chiusura degli stabilimenti e da altre azioni per ridurre il livello delle scorte, solo parzialmente compensati dalla riduzione dei costi di vendita, generali e amministrativi e dal differimento di alcune spese di ricerca e sviluppo, non correlate al lancio di nuovi prodotti”.
L’indebitamento netto al 30 giugno 2020 è pari a 2,3 miliardi di dollari, in linea con il 31 marzo 2020 nonostante gli impatti negativi del Covid-19, per effetto di un free cash flow positivo pari a 97 milioni di dollari e di varie misure per preservare la cassa.