(Teleborsa) – , la società nata dall’espansione di Salini Impregilo, dopo l’integrazione di , chiude il primo semestre dell’anno con ricavi consolidati per 2.213,1 milioni, in calo rispetto ai 2.709,9 milioni.
Un fatturato che è stato acquisito in gran parte con i grandi progetti in Italia e all’estero. Più dell’85% dei ricavi da lavoro sono poi relativi a progetti che contribuiscono agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) e più del 55% a progetti orientati alla riduzione di emissioni di carbonio.
Il portafoglio ordini totale risulta pari a 33,9 miliardi, di cui 27,4 miliardi relativi alle costruzioni e 6,3 miliardi alle concessioni. Ordini acquisiti e in corso di finalizzazione da inizio anno pari a 1,9 miliardi. Oltre 11 miliardi per gare presentate in attesa di aggiudicazione.
L’EBITDA del primo semestre 2020 è in calo a 110,9 milioni (238,6 milioni nel 2019), mentre l’EBIT è pari a 35,3 milioni (137,8 milioni). Il primo semestre chiude quindi con una perdita attribuibile a terzi pari a 2,2 milioni.
La posizione finanziaria netta delle attività continuative del Gruppo al 30 giugno 2020 è negativa e pari a 1.098,5 milioni che si confronta con 1.103,7 milioni del 30 giugno 2019 ed 631,4 milioni di fine 2019.
Quanto all’outlook, confermati i driver di crescita di medio-lungo periodo e l‘impatto positivo dell’acquisizione di Astaldi sui risultati economico finanziari del Gruppo quest’anno. Per la seconda parte del 2020 è ragionevole prevedere anche un Book to bill medio pari ad una volta i ricavi dell’anno ed una posizione finanziaria netta in miglioramento.