(Teleborsa) – chiude un primo semestre molto complesso, per effetto della crisi innescata dall’epidemia di Covid-19, ma l’estrema diversificazione del business ed il copioso portafoglio ordini consentono alla compagnia ingegneristica di limitare l’impatto ecoonomico della crisi e mantenere la sua solidità e flessibilità finanziaria.
Il dato più rilevante del semestre riguarda l’acquisizione nuovi ordini per oltre 4,8 miliardi di euro (9.537 milioni di euro nel primo semestre del 2019), mentre i ricavi si sono attestati a 3.675 milioni di euro (4.519 milioni di euro nel 2019), di cui 1.503 milioni nel secondo trimestre, e riflettono lo slittamento di alcune attività concordate con i clienti.
A livello operativo, Saipem vanta un solido e diversificato portafoglio ordini, che cresce a circa 26 miliardi di euro (oltre 70% della porzione E&C non legato al petrolio) grazie alle nuove acquisizioni pari a 1,3 volte i ricavi del semestre.
Quanto alla redditività, l’EBITDA nel semestre è pari a 271 milioni di euro (574 milioni di euro nel 2019) e l’EBITDA adjusted a 355 milioni di euro (606 milioni di euro nel primo semestre del 2019). Il risultato operativo (EBIT) è in perdita per 711 milioni di euro (utile di 262 milioni nel 2019), mentre l’EBIT adjusted si attesta a 42 milioni di euro (308 milioni di euro l’anno prima).
Il semestre chiude con un risultato netto in perdita per 885 milioni di euro (utile di 14 milioni di euro nel primo semestre del 2019) ed una perdita adjusted di 132 milioni di euro, rispetto ad un utile di 60 milioni di euro nel 2019, in gran parte gravato da voci non ricorrenti (special items), rappresentate da svalutazioni e oneri, per 753 milioni di euro (svalutazioni e oneri da riorganizzazione per 46 milioni di euro nel primo semestre del 2019).
Investimenti tecnici pari a 195 milioni di euro (135 milioni di euro nel primo semestre del 2019). Indebitamento finanziario netto comprensivo di lease liability IFRS 16 al 30 giugno 2020 pari a 1.360 milioni di euro (1.082 milioni di euro al 31 dicembre 2019) e ante IFRS 16 di 901 milioni di euro (472 milioni di euro al 31 dicembre 2019).
“Il rafforzamento finanziario e patrimoniale realizzato negli ultimi anni, il tempestivo orientamento del business verso la transizione energetica, la dimensione e diversificazione del portafoglio ordini e la adeguatezza degli asset assicurano a Saipem un chiaro posizionamento di mercato”, assicura l’Amministratore delegato Stefano Cao, che conferma le strategie e la volontà di “cogliere le opportunità al fine di svolgere un ruolo da protagonisti nella fase di ripresa post Covid–19″.
“Nonostante il contesto economico generale fortemente condizionato dalla protratta crisi sanitaria – aggiunge – le attività di esecuzione dei nostri progetti nel mondo sono proseguite, pur tenendo conto dei limiti alla mobilità, della riprogrammazione di alcune attività e della priorità di garantire la salute delle persone. Il backlog è solido – sensibilmente accresciuto durante questo difficile periodo – e la liquidità consistente, ulteriormente rafforzata dalla nuova emissione obbligazionaria di inizio luglio.”
Proseguono le iniziative di efficienza avviate a valle della pandemia sulla struttura dei costi su molteplici fronti, con un contributo atteso di circa 190 milioni di euro nel 2020. Confermata la riprogrammazione di investimenti tecnici, previsti ora sotto i 400 milioni di euro. Impairment e svalutazione asset attesi principalmente nella Divisione Drilling Offshore per 669 milioni di euro.
Saipem, durante la pandemia ha ritirato l’outlook, in considerazione dello scenario di forte incertezza, ma è in grado di confermare la buona visibilità su future opportunità commerciali, seppur su un più esteso arco temporale. Il portafoglio ordini da eseguirsi nella seconda parte dell’anno garantirà il mantenimento nel secondo semestre dei medesimi volumi raggiunti nel primo. Le iniziative di efficienza sono previste supportare il margine EBITDA adjusted di gruppo nella seconda parte dell’anno che potrà raggiungere il livello del primo semestre.