(Teleborsa) – chiude il primo semestre con una perdita netta consolidata di 120,5 milioni, che sconta svalutazioni di avviamenti di testate (impairment test) ed oneri da ristrutturazione, confrontandosi con una perdita di 19,1 milioni relativa al 2019. Al netto di questi effetti, il risultato è negativo per 25,7 milioni rispetto agli 0,8 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente.
Le voci non ricorrenti – svalutazioni e oneri da ristrutturazione, colpiscono anche il risultato operativo, che evidenzia una perdita di 129 milioni, ed il margine operativo lordo consolidato, negativo per 11,6 milioni.
Dl lato dei ricavi si registra un calo del 17,8% a 248,9 milioni. I ricavi derivanti dalle attività digitali rappresentano complessivamente il 14,2% del fatturato consolidato (18,4% sul brand Repubblica). I ricavi diffusionali, pari a 125,7 milioni, sono diminuiti del 6,6% ed i ricavi pubblicitari, pari a 102 milioni, hanno subito un calo del 30,8% rispetto ai primi sei mesi del 2019. La flessione è sostanzialmente riconducibile agli effetti del Covid-19.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2020, prima dell’applicazione del principio contabile IFRS 16, ammonta a 62 milioni rispetto ai 44,1 milioni di fine 2019: il flusso della gestione ordinaria è stato negativo per 6,5 milioni ed i piani di riorganizzazione in corso hanno determinato esborsi per 11,6 milioni. L’applicazione dell’IFRS 16 ha comportato la rilevazione al 30 giugno 2020 di debiti finanziari per leasing e diritti d’uso pari a 50,2 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto post IFRS 16 ammonta a 112,2 milioni.