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OPAS UBI, Equita giudica proposta “irrinunciabile”

(Teleborsa) – Equita Sim giudica “irrinunciabile” l’offerta presentata da per , soprattutto dopo il recente rialzo del corrispettivo, che prevede una parte in denaro di 0,57 euro in aggiunta al concambio di 1,7 azioni. Il giudizio positivo sull’OPAS arriva all’indomani dell’ennesima bocciatura decretata dal CdA di UBI, che ha definito l’offerta non adeguata ad esprimere il reale valore della banca.

Il CdA di UBI – sottolinea il broker – “ha basato la decisione su opinioni di parte che, secondo noi, si scontrano con dati fattuali che avrebbero dovuto portare a conclusioni opposte”

“Il premio riconosciuto è 44,7% rispetto il giorno pre-annuncio”, spiegano gli esperti di Equita, ricordando che “negli ultimi 20 anni il premio medio in operazioni carta contro carta fra banche italiane è stato del 4%”.

Questione di punti di vista – “Il CdA sostiene però che il premio si è ridotto al 14% a causa della correzione subita dal titolo ISP (-24% rispetto alla data di annuncio): tuttavia proprio grazie ai termini dell’offerta, il titolo UBI ha sovraperformato – dal giorno precedente l’annuncio dell’OPS – l’indice di settore del 37% e i peers più diretti del 44% e 56%, valori che più che confermano l’entità del premio di cui si sono avvantaggiati gli azionisti UBI”.

Più valore dalle sinergie – Un’altro punto chiave dell’operazione riguarda le sinergie ed i benefici per gli azionisti. “Il Cda – spiega Equita – continua erroneamente a riportare che gli azionisti UBI beneficeranno solo del 10% delle sinergie (320 milioni) omettendo di aggiornare l’entità del premio garantito (1,7 miliardi), includendo il quale agli azionisti UBI farà capo il 63% del valore attuale delle sinergie (43% pre-rilancio)”.

Riguardo alle presunte incertezze sulla cessione degli sportelli a BPER, gli analisti ritengono che “ISP potrebbe procedere alla cessione degli sportelli senza fusione perché il prezzo di cessione degli sportelli è congruo“.

Equita ritiene infine che “le metodologie di valutazione degli advisor” di UBI “continuano ad essere incoerenti tra loro favorendo arbitrariamente UBI perché incorporano i target di piano industriale 2022, che prevede un Rote superiore al 7% livello mai raggiunto da UBI negli ultimi 12 anni – e penalizzanti per Intesa Sanpaolo- perché incorporano i dati di consensus post primo trimestre”. Il consensus di Ubi 2022 post annuncio del piano rimane 25% sotto i target della società”.

(Foto: © Cineberg Ug | Dreamstime.com)


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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