(Teleborsa) – Al via il vertice UE che il 27 e 18 luglio vedrà riuniti i leader dei 27 in un Consiglio Europeo straordinario tutto dedicato al Recovery fund, la risposta europea alla crisi economica e sociale legata alla pandemia Covid-19.
La strada al momento è tutta in salita: permangono infatti le divisioni di fondo tra i Paesi, a partire dal Gruppo dei cosiddetti Frugali, capeggiati dall’Olanda di Mark Rutte che vede “poco meno del 50% di possibilità di raggiungere un accordo” sul Recovery Fund “entro domenica”.
Dal lato opposto c’è l’Italia, rappresentata dal premier Giuseppe Conte, che al suo arrivo ha ribadito la posizione del governo. “La linea rossa italiana è che la risposta sia adeguata ed effettiva, cioè concretamente perseguibile”, ha dichiarato, sottolineando di aver “piena consapevolezza delle divergenze esistenti ma anche forte determinazione che dobbiamo superarle e non nell’interesse sol della comunità italiana e dei cittadini italiani che hanno sofferto e stanno soffrendo molto, ma nell’interesse di tutti i cittadini europei”.
“Vorrei chiarire che non è solo una questione finanziaria: stiamo elaborando una risposta economica e sociale per tutti i cittadini europei nell’interesse comune europeo, per i valori che condividiamo e per rendere l’Europa più resiliente e competitiva nello spazio globale”, ha poi aggiunto.
Più attendista la posizione della cancelliera tedesca Angela Merkel che ha sottolineato le differenze “ancora molto, molto grandi e non possiamo prevedere se riusciremo a raggiungere un risultato”.
Merkel ha dichiarato di aspettarsi “trattative molto, molto difficili“, precisando che “la Germania lavorerà insieme alla Francia per aiutare il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Dobbiamo solo lavorare sodo”, ha avvertito, richiamando tutti a “guardare in faccia la realtà” della crisi per cui “tutti devono davvero essere disposti a scendere a compromessi in modo da poter ottenere qualcosa di buono per l’Europa”.
Ottimismo è invece stato espresso dalla presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen per cui “una soluzione è possibile. Molto è in gioco, ed una soluzione è quella che si aspettano i nostri cittadini da noi”, ha aggiunto evidenziando le potenzialità del piano Next Generation Eu.
“Negli anni passati ci hanno detto che quello che andava bene ai ricchi sarebbe andato bene anche ai poveri. Lo sappiamo tutti che non è andata così. Da troppi decenni chi nasce povero, resta povero. Da troppi decenni la mobilità sociale, così importante per la mia generazione, non funziona più. È per questo che il Parlamento chiede un progetto più ambizioso. Noi rappresentiamo tutti i cittadini europei e la grande maggioranza è composta da quelli che non ce la fanno”, ha invece ammonito il presidente del Parlamento Ue David Sassoli.