(Teleborsa) – “Le polemiche intorno ai 13 milioni di euro recuperati per il FUN (Fondo Unico Nazionale ndr) sono francamente inutili perché negli ultimi anni più sono stati tolti al fondo più di 250 milioni di euro, 50 milioni all’anno, e non solo nell’ultimo anno ma addirittura dal 2011″, per cui è strano “andare a discutere oggi se il FUN debba avere un milione in più o in meno”.
Così il Presidente di Udir, Marcello Pacifico, commenta le diverse reazioni alla conferma del ricorso ad adiuvandum presentato dal sindacato al Tar del Lazio e volto all’annullamento del taglio delle risorse destinate al FUN.
Lo scopo del ricorso è far confluire nel Fondo Unico Nazionale, da cui si paga la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici, gli assegni relativi alla retribuzione individuale di anzianità dei dd.ss. cessati dal servizio dal 31 agosto 2012 oppure in subordine ottenere il versamento della Ria dei dirigenti scolastici cessati dal servizio dal 31 agosto 2015, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n. 178/2015 che ha dichiarato lo sblocco dei contratti.
Il fondo, ricorda Pacifico, “nasceva dalla volontà di premiare i presidi che erano passati al nuovo ruolo di dirigenti dello Stato” ma “dieci anni dopo la sua istituzione nel 2001, complice la crisi economica, ha subìto tagli così pesanti che addirittura alcuni dirigenti scolastici hanno dovuto restituire i soldi ricevuti dagli uffici scolastici regionali”.
“Udir – prosegue Pacifico – ha presentato il ricorso che sarà discusso nel mese di ottobre e quindi entro agosto è possibile aderire al ricorso ad adiuvandum”.
Tutto si sta svolgendo “in maniera celere per restituire a ogni dirigente scolastico 5mila euro per ogni anno, conteggiando gli ultimi cinque anni, quindi un totale di 25mila euro ciascuno, e per ripristinare 250mila euro per il FUN”.
Per il Presidente di Udir, “le polemiche di questi giorni nascono tra partiti e sindacati che, tra l’altro, hanno firmato l’ultimo contratto che ha recepito i tagli. Riteniamo – conclude Pacifico – che piuttosto che commentare, bisogna agire in tribunale e ripristinare i diritti”.