(Teleborsa) – Il settore delle comunicazioni ha giocato un “ruolo centrale nella gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 dimostrandosi, ancora una volta, l’asse portante di ampi segmenti del sistema economico e sociale”. Lo sottolinea l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che ha pubblicato oggi la sua Relazione annuale dedicando un approfondimento a quanto accaduto nel settore durante l’emergenza da Covid 19.
In questo quadro, spiega l’Authority, “la transizione alla “nuova normalità” sta evidenziando questioni fondamentali che investono, in primo luogo, il ruolo delle infrastrutture e dei servizi di telecomunicazioni, fisse e mobili, e di internet quale precondizione per il godimento dei diritti sociali costituzionalmente garantiti: imprese, scuole, famiglie dipendono più che mai dalla garanzia di connettività sufficiente allo svolgimento in contemporanea di una varietà di attività online e dal grado di copertura delle reti a banda larga e ultralarga”.
Per l’Authority “il digital divide, in tutte le sue dimensioni, a partire da quella socio-economica, oltre che di divario infrastrutturale, emerge, in un periodo di crisi come quello attuale, come un fattore di domanda su cui intervenire per la ripresa della crescita in Italia”.
Quanto agli effetti della pandemia, l’AGCOM prevede “un valore complessivo del settore delle comunicazioni che alla fine del 2020 potrebbe scendere al di sotto dei 50 miliardi di euro, con una perdita rispetto al 2019 dai 3 ai 5 miliardi, corrispondente a una variazione compresa tra il -6% e il -10%”. “Guardando a quello che avrebbe potuto essere l’andamento complessivo del sistema delle comunicazioni nel 2020 – si legge – e in assenza dell’evento congiunturale, l’effetto negativo prodotto dall’epidemia è stimabile tra i 4 e i 6 miliardi”.
C’è poi un dato preoccupante. Il 12,7% degli studenti non ha usufruito della didattica a distanza. Durante il periodo di emergenza, secondo i dati rilevati dall’Autorità, “una parte consistente di studenti è stata tagliata fuori dal processo educativo”.
“Se sulla strutturale carenza di domanda di connessione veloce e sul divario digitale si innestano le disparità economiche – evidenzia l’AGCOM definendo i dati “inaccettabili” – il rischio concreto è che l’Italia non solo non possa progredire sulla strada della digitalizzazione, ma che anzi si ritrovi ad affrontare nuove e crescenti situazioni di esclusione sociale di ampie fasce della popolazione”.