(Teleborsa) – “Bisogna porre la scuola al centro della vita di ogni italiano. L’occasione per adeguare gli organici ci può essere con l’aggiornamento delle GaE e l’utilizzo delle nascenti GPS anche ai fini dei ruoli. Ora si pagano le conseguenze dei tagli e dell’aumento del rapporto alunni/docenti degli ultimi anni, ma non è tardi. I plessi chiusi e i piani dismessi degli edifici ancora in uso si possono riattivare con interventi tutto sommato limitati e la didattica può essere garantita con il giusto distanziamento fisico, solo se l’amministrazione ha il coraggio di assumere ora il personale di cui avrà bisogno a settembre”. È quanto affermato il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico al termine di una nuova riunione con il Comitato tecnico scientifico.
Dopo l’approvazione del “Piano scuola 2020-2021” per il sindacalista restano numerose criticità, già rilevate nelle sedute precedenti e non adeguatamente affrontate dal decisore politico. “Nella nuova riunione con il Comitato tecnico scientifico per la riapertura delle scuole a settembre – ha spiegato Pacifico – abbiamo ribadito dei concetti chiave. Siamo del parere che deve essere chiarito in tempi brevi quante nuove classi devono essere predisposte e recuperare i plessi necessari e attendiamo, inoltre, l’incontro sul personale. Sono state, infatti, annunciate 50mila assunzioni ma non siamo d’accordo sul fatto che siano a tempo determinato. Come ho detto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella scuola si deve investire a prescindere dal Covid. Per quanto riguarda la riapertura a settembre, se è vero che l’Italia è ormai ripartita bisogna comunque tenere presente che nei luoghi di lavoro, come la scuola, la responsabilità rimane dei dirigenti. Per questo è necessario tutelare il personale dal punto di vista della salute ma anche, dal punto di vista penale, nel caso dovessero avvenire contagi tra gli alunni. Siamo del parere che le scuole si possano e si debbano riaprire ma il Governo deve dirci qual è il suo progetto concreto sulla base delle risorse stanziate per risolvere il problema della sicurezza, del precariato, della supplentite, delle modalità di apprendimento per gli studenti, dell’insicurezza dei dirigenti scolastici nello svolgimento dei loro compiti. Tutti questi nodi – ha concluso il leader dell’Anief – devono essere trattati insieme. Per questo siamo pronti a sederci nuovamente ai tavoli per far sì che si trovino le più opportune soluzioni a tali problematiche e vengano tradotte in atti amministrativi”.