(Teleborsa) – Sentiment al palo per le imprese giapponesi, colpite dalla crisi economica generata dal Covid-19, che ha colpito le aspettative delle grandi imprese e delle PMI e determinato un taglio del Capex (investimenti). E’ quanto emerge da sondaggio trimestrale dalla Bank of Japan.
Nel 2° trimestre, l’indice Tankan sintetico relativo a tutte le imprese evidenzia un peggioramento a -31 punti dai -4 punti del 1° trimestre, quale risultante del peggioramento delle imprese manifatturiere a -39 da -12 e delle imprese non manifatturiere a -15 da +1.
PICCOLE IMPRESE PIU’ COLPITE DALLA CRISI
L’indice relativo alle grandi imprese della manifattura è crollato ancora a –34 punti da -8 e risulta inferiore alle attese (-31). Quello delle grandi imprese non manifatturiere è sceso a -17 da +8 e si confronta con il -18 atteso.
Ancor più marcato il calo delle piccole imprese manifatturiere che passa a -45 da -15 (atteso -39) e delle PMI non manifatturiere a -26 da -1 (attese -30).
Da rilevare che un valore inferiore allo zero segnala che le imprese pessimiste sono più numerose di quelle ottimiste.
SCARSO OTTIMISMO PER IL FUTURO
Il peggioramento ha indotto anche un deterioramento delle aspettative future, con l’indice per le grandi imprese che scende a -27 punti da -11 (atteso -24) e per le PMI a -47 punti.
TAGLIO BUDGET INVESTIMENTI
Questo diffuso malumore per il presente ed il futuro ha spinto anche ad un taglio degli investimenti programmati dalle PMI ma non dalle grandi imprese: per le grandi imprese si attende una crescita del Capex del 3,2% anziché dell’1,8%, per le piccole imprese un calo del 16,5% anziché dell’11,7%.