(Teleborsa) – Si è conclusa l’operazione di rinegoziazione dei mutui lanciata da Cassa Depositi e Prestiti per supportare Comuni, Province, Città metropolitane, Unioni di Comuni, Comunità Montane, Regioni e Province Autonome. Finalizzata a liberare fondi immediatamente utilizzabili sul territorio per far fronte all’emergenza Covid-19 con interventi mirati a beneficio della popolazione, la più estesa operazione di rinegoziazione dei mutui realizzata negli ultimi anni da Cdp ha visto l’adesione di circa 3.100 enti territoriali.
In totale – spiega Cdp in una nota – sono stati rinegoziati oltre 80mila mutui per un debito residuo totale di oltre 20 miliardi di euro e liberate risorse fino a circa 800 milioni di euro nel 2020. La misura ha coinvolto l’intero territorio nazionale in maniera e capillare con, al Nord, l’adesione di 1.250 enti, al Sud e nelle Isole più di 1.240 e al Centro circa 590.
“Sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, come Cdp – ha commentato l’ad Fabrizio Palermo – abbiamo sentito la responsabilità di intervenire a sostegno degli enti territoriali. Ecco perché è stato finalizzato, in tempi rapidi, un piano di rinegoziazione mutui senza precedenti. Circa un ente su due ha rinegoziato le proprie posizioni. Un dato che testimonia il successo dell’iniziativa. L’operazione ha permesso di liberare significative risorse che gli enti hanno impiegato fin da subito sul territorio per iniziative a supporto delle famiglie, delle attività commerciali, per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale ed anche per interventi finalizzati alla ripresa delle attività culturali e di socializzazione”.
