(Teleborsa) – L’economia dell’Eurozona si riporta su un sentiero di ripresa, trainata dal doppio recupero del settore manifatturiero e dei servizi, dopo lo shock provocato dalla pandemia di Covid-19. Lo confermano i dati preliminari degli indici PMI manifatturieri e dei servizi del mese di giugno, che indicano un generale recupero delle aspettative dei direttori acquisto delle aziende.
Dalla lettura dei dati preliminari, l’Indice IHS Markit PMI Manifatturiero è risalito a 46,9 punti dai 39,4 punti preceenti, risultando superiore ai 44,5 punti attesi dagli analisti. L’indice riavvicina anche la soglia dei 50 punti, oltre la quale si denota una prevalenza di otimismo delle aspettative ed una espansione del business.
Recupera anche il PMI dei servizi, attestandosi a 47,3 punti da 30,5, ben oltre i 41 punti del consensus. Di conseguenza il PMI composito si porta a 47,5 punti da 31,9 (era atteso a 42,4).
Fra le maggiori economie europee, la Germania mostra un miglioramento del PMI manifatturiero a 44,6 da 36,6, sopra il consensus di 41,5, e del PMI sevizi a 45,8 da 32,6 (atteso 42). L’indice composito migliora a 45,8 da 32,3. In Francia il PMI manifatturiero si porta in zona espansione a 52,1 da 40,6 (consensus 46) ed il PMI servizi a 50,3 da 31,1 (atteso 44,2). L’indice composito sale così a 51,3 da 32,1.
“Sebbene il PIL del secondo trimestre probabilmente diminuirà ad un tasso mai osservato in precedenza, l’aumento del PMI fa ben sperare che, andando sempre più verso l’estate, l’allentamento delle misure restrittive agevolerà la fine della contrazione”, commenta Chris Williamson, Chief Business Economist di IHS Markit.
“La Francia ha persino messo in atto un tentativo di ritorno alla crescita, dopo però aver subìto un declino maggiore della Germania durante l’apice della pandemia da Covid-19”, aggiunge l’economista, ammettendo “con l’impossibilità di stabilire quando ci sarà un ritorno alla normalità, e con le restrizioni collegate al virus che probabilmente continueranno a colpire tante aziende per il resto dell’anno, rimaniamo molto cauti nel commentare la forza e la sostenibilità della ripresa economica“.
(Foto: Cristof Echard – © Unione Europea)