(Teleborsa) – Se l‘Inps dovesse esaurire le risorse per il pagamento della Cig, come previsto dal Dl approvato dal governo, si fermeranno i pagamenti.
È quanto previsto nel decreto sul prolungamento della cassa integrazione che consente alle imprese rimaste senza più ammortizzatori sociali di poter usare subito le quattro settimane residue invece di attendere il primo settembre come prevede il dl Rilancio.
In dettaglio, il testo prevede anche che sia l’Inps a monitorare l’andamento del tetto di spesa già stabilito dai precedenti decreti e che nel caso l’Istituto rilevasse che il limite è stato raggiunto “non potrà in ogni caso emettere altri provvedimenti concessori”.
Viene disposta, si legge nella relazione illustrativa, “un’attività di monitoraggio in capo all’Inps” che invierà i dati ai ministeri del Lavoro e al Mef: se dovesse emergere che “è stato raggiunto, anche in via prospettica il limite di spesa, l’Inps non potrà in ogni caso emettere altri provvedimenti concessori”.
Il Dl, secondo le stime del governo, dovrebbe riguardare una platea di poco più di un milione di lavoratori per 1 miliardo di euro di esborso anticipato rispetto alle previsioni.
La relazione tecnica che accompagna il provvedimento ipotizza, “ai fini della stima”, una “media” di “ulteriori 3 settimane di trattamenti di integrazione salariale, al termine del periodo già fruito di quattordici settimane” e prevede che le aziende ne approfitteranno per 1.005.100 sui 5.872.100 lavoratori in Cassa ‘da Coronavirus’ e per un ammontare di risorse da anticipare rispetto alla precedente cadenza temporale pari a 1,16 miliardi.