(Teleborsa) – Dopo mesi di stallo, con le trattative in stand by anche in scia all’esplosione del coronavirus, UE e Londra “hanno concordato che occorre dare un nuovo impulso ai negoziati” sulle relazioni future e sostengono i piani” decisi dai “capo negoziatori di intensificare i colloqui a luglio per creare le migliori condizioni per concludere e ratificare un’intesa prima della fine del 2020. Questo include, se possibile, trovare un’intesa preliminare sui principi che sottostanno a qualsiasi accordo”.
E’ quanto riporta una nota congiunta UE-Regno Unito, al termine dell’incontro che si è svolto ieri tra i vertici delle istituzioni Ue, Charles Michel, Ursula von der Leyen e Davide Sassoli, ed il Premier britannico, Boris Johnson.
Le parti hanno riaffermato la loro intenzione di lavorare sodo” per realizzare un rapporto, che sia “negli interessi dei cittadini dell’Ue e del Regno Unito. Inoltre hanno confermato il loro impegno a alla piena e puntuale attuazione dell’Accordo di recesso”.
Maggior ottimismo ma ci si muove, comunque, in un terreno pieno di insidie. “Un accordo ampio e ambizioso, in linea con le linee guida del Consiglio europeo è nel nostro mutuo interesse”, scrive il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, su Twitter che si dice “pronto a mettere una tigre nel motore, ma non a comprare un maiale in un colpo. Il level playing field (pari condizioni economiche) è essenziale”
Positivo – con riserva – anche il commento del Premier britannico Boris Johnson per il quale Regno Unito (che non chiederà alcuna proroga del periodo di transizione, che terminerà quindi il 31 dicembre 2020) e UE hanno “ottime possibilità” di raggiungere un accordo di libero scambio post Brexit entro la scadenza della transizione di fine anno, ma “a patto” che entrambe le parti si “concentrino ora davvero” sul negoziato.