(Teleborsa) – “Il tracollo della produzione dell’industria automotive in Italia ad aprile, primo mese ad essere interessato per intero dai provvedimenti di contenimento della pandemia da Covid-19, era prevedibile, ma non per questo colpisce di meno”. A dirlo Gianmarco Giorda, Direttore di Anfia, commentando i dati Istat sulla produzione industriale di aprile che, per il comparto automotive italiano nel suo insieme, ha fatto registrare un calo tendenziale dell’85%, con i primi quattro mesi del 2020 in discesa del 36,9% (-21,6% era stata la variazione tendenziale nel primo trimestre).
“Meno di 500 autovetture sono state prodotte nel mese e l’indice della produzione di autoveicoli si è praticamente azzerato (-98,4%) e chiude il quadrimestre a -42,5%, mentre quello relativo alla produzione di componenti si è ridotto di tre quarti nel mese e del 33,4% nel quadrimestre – aggiunge -: numeri che parlano da soli dell’eccezionale gravità della situazione”.
Occorre cambiare immediatamente marcia. “Sbloccare la domanda con incentivi al rinnovo del parco secondo una formula coerente con gli obiettivi europei di progressiva decarbonizzazione della mobilità, e indirizzati anche allo smaltimento delle centinaia di migliaia di veicoli in stock – conclude Giorda – è quanto mai urgente per dare la necessaria spinta al recupero di livelli produttivi accettabili. Al contempo, occorre ragionare anche in prospettiva, lavorando, industria e istituzioni insieme, ad un piano strategico di medio-lungo periodo, per rilanciare il comparto automotive nella transizione verso le nuove tecnologie, dalle motorizzazioni elettrificate, alla guida autonoma e all’auto connessa”.