(Teleborsa) – A settembre tutti a scuola, ma con le nuove regole per il distanziamento sociale imposte dal Comitato scientifico, che impongono una completa revisione, non solo del numero di studenti per classe e dei docenti, ma anche delle strutture fisiche (aule).
Obiettivo cominciare a riprogrammare il numero di alunni per classe ed i metri quadri di spazio, procedere a un piano straordinario di immissioni in ruolo di ulteriori 140 mila insegnanti ed educatori e 40 mila collaboratori scolastici e assistenti amministrativi, in modo da riaprire gli istituti a settembre in sicurezza.
Un cambiamento radicale che richiederà investimenti importanti stimati in circa 14 miliardi, che si potrebbero attingere dai 172 miliardi destinati all’Italia dal Recovery Fund. Queste le richieste ribadite all’incontro a distanza organizzato dal CESI con i sindacati europei del personale scolastico, dopo l’incontro con il Premier Giuseppe Conte.
“Abbiamo manifestato al Presidente del Consiglio due richieste fondamentali, in sintonia con quelle formulate dalle Regioni e dai Comuni, ed abbiamo individuato risorse aggiuntive per 14 miliardi che possono arrivare dall’Europa, da quei 172 miliardi destinati all’Italia con il Recovery Fund“, spiega Marcello Pacifico, Presidente del sindacato Anief, in una intervista a Teleborsa.
“E’ evidente che questi soldi spesi per la sicurezza delle scuole sono soldi che riguardano la salute degli studenti e del personale quindi vanno trattati al pari delle risorse spese per la sanità”. Ricordando che negli ultimi anni sono stati dismessi circa 16 mila edifici scolastici, Pacifico auspica che il Presidente del Consiglio riesca a convincere anche gli altri paesi europei a poter utilizzare questi soldi per la scuola.
Quanto al problema dei docenti, il Presidente di Anief ricorda che la riapertura delle graduatorie d’istituto provinciali si può utilizzare anche per nominare i docenti di ruolo, oltre che per chiamare i supplenti, garantendo una maggiore rapidità nel reclutamento del personale. “Ho ricordato poi al Premier che esiste una sentenza della Corte di Giustizia Europea, la sentenza Rossato, che ci sollecita ad effettuare procedure concorsuali per assumere i precari della scuola”.