(Teleborsa) – “L’UE è stata particolarmente colpita dalla pandemia di coronavirus, con gravi ripercussioni sulle economie degli Stati membri, sulle imprese e sui redditi dei lavoratori e delle famiglie. Garantire ai lavoratori Ue retribuzioni che consentano di vivere in modo dignitoso è fondamentale per la ripresa e per costruire economie eque e resilienti. I salari minimi devono svolgere un ruolo importante in tal senso e sono rilevanti sia per i Paesi che si basano su minimi salariali stabiliti con contratti collettivi sia in quelli dove vige un salario minimo legale”.
La Commissione Ue ha annunciato l’avvio della seconda fase di consultazione dei sindacati europei e delle organizzazioni dei datori di lavoro su come garantire salari minimi equi chiarendo che non intende fissare un salario minimo uniforme a livello Ue né armonizzare i sistemi di determinazione dei salari minimi. Ogni eventuale misura verrebbe applicata in modo diverso in funzione dei sistemi e delle tradizioni dei singoli Stati nella determinazione dei salari minimi, rispettando le competenze nazionali e la libertà contrattuale delle parti sociali.
Il documento della seconda fase di consultazione illustra le possibili modalità in cui l’Ue può intervenire per fare in modo che i salari minimi siano fissati a livelli adeguati e tutelino tutti i lavoratori. La contrattazione collettiva deve svolgere un ruolo determinante, come tra l’altro evidenziano le risposte delle parti sociali alla prima fase di consultazione.
“Nei nostri sforzi per una ripresa inclusiva dalla crisi del coronavirus, vogliamo garantire che tutti i lavoratori dell’UE siano tutelati da un salario minimo equo, che consenta loro di vivere in condizioni dignitose ovunque lavorino”. Lo ha detto il Vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis.
“Nell’Unione europea un lavoratore su 6 è classificato come lavoratore a bassa retribuzione e si tratta per la maggior parte di donne. Questi sono i lavoratori che hanno continuato a far andare avanti le nostre economie e la nostra società quando tutto il resto ha dovuto fermarsi”, ha sottolineato Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali nel ribadire che “Tutti meritano un tenore di vita dignitoso”.
Le parti sociali sono invitate a rispondere entro il 4 settembre 2020 alle domande poste dalla consultazione.
(Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea)